Crocetta aveva certamente coraggio, era certamente capace, ma ad un certo punto si è visto che aveva altre mire.
Un'opportunità persa per Gela.
La Gela ante-Eni era una città primitiva a quanto mi risulta.
Poche famiglie ricche e tantissima, ma tantissima povertà.
Quando incontro gente anziana che è stata a Gela mi racconta che solo a Gela ha visto gli animali dormire in casa con le persone.
Era più ingenua? Forse, chissà, ma dai racconti mi risulta che una certa tendenza alla prevaricazione ed al sopruso c'è sempre stata.
Poi è arrivata l'Eni, voluta da TUTTI, tranne qualcuno, ma penso si contassero sulle dita della mano.
E non è vero che arrivato lo stabilimento Gela è tracollata, anzi, cercatevi il documentario "La generazione del petrolio" per capire che i giovani gelesi degli anni 60/70 avevano il futuro scolpito negli occhi.
E' vero, dove girano i soldi poi ad un certo punto si inserisce la malavita, ma non d'dappertutto attecchisce, a Gela si ed anche alla grande.
La classe politica non dico corrotta, non sono nessuno né ho prove, ma assolutamente incapace ed inadatta ha abbandonato il territorio a se stesso. In balia dei delinquenti, dei prevaricatori, dei lurdi e maleducati.
La gente civile via via si è allontanata, altri si sono rintanati, altri si sono assuefatti, altri tentano di cambiare le cose, ma sono pochi. A parte Siciliano, per le sue convinzioni border line
, ne vedo pochi o forse nessuno.
L’industria è stata un’opportunità, la migliore possibile in quegli anni. Pare strano ma era così.
Il miraggio di tanti al sud come al nord.
L’inquinamento c’è ovviamente stato, non si può negare e penso nessuno lo nega.
Ma cosa significa? Ci sono tantissime altre città inquinate come la nostra, eppure non mi pare ci sia lo stesso grado di inciviltà.
L’industria ha portato i soldi che solitamente dovrebbero essere una cosa positiva per un’economia. Ci lamentiamo che non nascono centri commerciali e che i nostri soldi vanno fuori. Dove girano i soldi arriva la malavita che cerca di guadagnarci in maniera losca. Dove trova terreno fertile attecchisce. A Gela diciamo che il terreno era concimato bene.
Poi sento spesso dire che il problema dell’abusivismo che ha trasformato Gela nella città più brutta d’Italia fu colpa dell’industria. Posso capire che questa scusa per anni ce l’hanno confezionata i nostri amministratori incapaci. Ma scusate, l’industria costruisce le case? L’industria deve vigilare sugli abusi? L’industria deve predisporre il PRG? Ma vi rendete conto che ancora oggi mentre parliamo non abbiamo il PRG e penso che ormai sia uno dei pochi casi rari nel mondo, e la gente continua a costruire in maniera abusiva?
A me risulta che l’Eni, per prevenire l’aumento demografico abbia costuito di sana pianta un quartiere perfettamente in regola. Bello o brutto non importa, ma in regola. Il tempo per predisporre un PRG il comune lo aveva ed è solo colpa degli amministratori di allora lo schifo dell’abusivismo selvaggio.
Nessun’altro, solo LORO!
Chissà se a Ravenna, Livorno, Mantova, ecc…ecc…l’arrivo dell’industria abbia portato un abusivismo selvaggio per via dell’aumento demografico conseguente. Penso che loro il PRG ce l’avevano già nel 600.
Allora mi chiedo, non è che l’arrivo dell’industria col suo carico di denaro distribuito, ha esaltato lo spirito “stravagante” sedato per secoli dagli stenti nei poveri gelesi?
Diamo sempre la colpa all’altro, tipico dei siciliani e spiccato nei gelesi.
Rimboccarsi le mani e lavorare, pulire, educare, rispettare le regole.
Indignarsi per le cose che non vanno e valorizzare e premiare quelle che meritano.
A Gela ci vorrebbe a sindaco una persona propensa al martirio. Una persona inserita in un piano speciale di protezione che possa prendere decisioni anche da lontano, da un luogo sconosciuto.