Non siamo certo trattati male, ma sicuramente l'Eni oggi non è quella di Enrico Mattei o quella che hanno conosciuto i nostri genitori.
Prima era una delle poche aziende che metteva l'uomo prima di tutto, oggi come tutte le grosse aziende mette prima di tutto il capitale.
Tutte le raffinerie e tutti i depositi in Italia ricavano solo l'1% di tutto il fatturato Eni ma danno l'80% dei problemi.
Voi se foste azionisti, che fareste?
Vi liberereste dei rami secchi. Lo stesso fa l'Eni oggi e la divisione R&M è un ramo secco e fastidioso.
La Divisione R&M al suo interno sta cercando di convincere l'ENI che invece npn è un ramo secco e che può contare ncora su di esso.
I risultati però sono scarsini, anzi quest'anno ha fatto proprio FETU!
STA FINENNU A MINNEDDA!!!!!
SINDACALISTI E POLITICI ITI A TRAVAGGHIARI!!!!!
Io non se se resterò con l'azienda ancora per molto, ma sinceramente non mi importa tanto, ho sempre lavorato e sempre lavorerò senza risparmiarmi, qualche problemino lo avranno i fannulloni che magari nel privat saranno un pò più controllati.
Francesco, tu conosci bene la realtà dell'indotto gelese: PRIMA DI DIVERSIFICARE LE ATTIVITA' S'AVISSURU A DIVERSIFICARE U CERVELLU!!!
Gli imprenditori gelesi seri, e sono pochini, hanno già diversificato da decenni.
Per gli altri è giusto che falliscano perchè sono degli rascapignati e delle braccia tolte all'agricoltura per non dire qualcosa di male.Io da gelese avevo fastidio a lavorare con le ditte gelesi e non voglio spingermi oltre a meno che non mi chiedete il perchè.
Ma di striscio posso dirvi che la mentalità rispetto ad altre realtà e indietro di almeno 100 anni e anche i modi di fare non proprio in linea con la civiltà o con la "correttezza sociale" (per non dire una cosa troppo pesante).