nicola zitara ti dice niente? carlo alianello?

Lorenzo Del Boca, Gigi Di Fiore, Angela Pellicciari, Francesco Mario Agnoli ? per non citare lo storico inglese Denis Mack Smith e il prof Martin Clark, docente di storia politica all'università di edimburgo

cmq , e chiudo, ripeto che ognuno è libero di credere in ciò che vuole! per carità ci mancherebbe altro!

ma dopo aver letto qualche documento e avendo sotto gli occhi la situazione dell'italia , per un meridionale è palese capire ciò che è successo...forse...

alcuni lo vedono...altri lo "sentono" altri ancora non lo vedono, altri fanno finta di non vedere

Guardate il film Briganti

Chi pensa che in questi scambi di opinioni io o Irene stiamo tentando di convincere qualcuno è completamente fuori strada.
Usare poi del sarcasmo e far capire tra le righe che chi ha preso coscienza di una situazione ormai palese sotto gli occchi di tutti siano degli squilibrati fanatici che non hanno capito nulla questo mi da la conferma che chi usa questi toni è una povera vittima di un sistema vecchio di 150 anni di sfruttamento e vessazioni camuffati di politica nei confronti di quello che fu il Regno Delle Due Sicilie da parte di un nord italioto che si è ingrassato succhiando sangue al Meridione per ben 150 anni. E' ora di finirla.

non era riferito solo a te

a proposito di revisionismo storico e pino aprile (che ho letto con interesse ma lo ritengo un po' troppo passionale e di parte), attualmente sto leggendo "Quando il sud fece l'italia-fatti e misfatti dell'unità" di Salvo di Matteo...mi sembra scritto molto bene ed, seppur diventando un po' tecnico, è molto preciso analizzando ogni aspetto e citando le fonti storiche...
qualcuno di voi l'ha letto?
consiglio di leggerlo a tutti, ma sopratutto a coloro che hanno (in parte giustamente) ritenuto il libro di pino aprile non più che un'interessante teoria che però tratta troppo velocemente/superficialmente certi temi spinosi quali l'economia e la situazione geopolitica del regno delle due sicilia pre e post unificazione
ps:mi scuso per aver aperto un topic vecchio, volevo solo dare il mio contributo e far capire che il libro di Pino Aprile, seppur rimanendo un'interessante lettura, non dovrebbe essere il riferimento su cui basare una seria ed approfondita discussione sul revisionismo...ci sono molti altri libri meglio documentati e più precisi che trattano l'argomento in maniera anche molto più scientifica

Prendo appunti. Pino Aprile, che conosco personalmente, a me non piace neanche un po'. Diciamo che ha trovato un buon modo per vendere libri, secondo me...
accetto il tuo suggerimento. Anche se, secondo me, chi vuol capure meglio la cosiddetta questione meridionale (anche se la vicenda siciliana ha storia diversa), dovrebbe partire da Antonio Gramsci.

prendo nota anche io.C'è qualche testo in particolare di Antonio Gramsci che suggerisci sull'argomento?

Domani mattina, se vuoi sapere qualcosa in più sullo statuto, c'è uno dei massimi esponenti in Siclia, il prfo Massimo Costa, al palazzo ducale. Dalle 10 e mezza.

comunque consiglio anche i testi di Nicola ZItara

grazie mille siciliano
purtroppo attualmente non sono in sicilia quindi non potrò essere a palazzo ducale

Io ho letto anche un testo che tratta di economia italiana dall'Unità ad oggi.
Il libro cita che nel 1862 fu istituito un registro del debito pubblico dei singoli stati preunitari da parte dell'allora ministro dell'economia,Pierluigi Bastogi.
Il libro del debito pubblico,dice che l'ex Regno di Piemonte,deteneva circa 2/3 di tutto il debito nazionale.
Debito accumulatisi a causa delle varie guerre.
I problemi del Mezzogiorno iniziarono proprio perchè pagò con le sue ricchezze il debito unificato.
Conseguenze nefaste dovute perchè mentre nel Mezzogiorno tutta la ricchezza era pubblica,poichè si potrebbe considerare il Regno Borbonico uno stato proto-socialista; tutte le banche erano pubbliche e i privati potevano solo partecipare nel finanziamento delle grandi opere come le diverse tratte ferroviarie che furono costruite.
Nei regni preunitari del Nord,con economia liberista,parte del capitale era privato,così come in Toscana vi erano famiglie della finanza come i Fenzi,Rothschilds,etc.
Nell'atto dell'unificazione del debito pubblico,il capitale privato,rimase agli stessi privati che lo detenevano,quello pubblico,servi a finanziare le casse dello Stato.

ci sei andato, siciliano?

azz, rispondo solo ora. Certo che ci sono andato... purtroppo eravamo in pochissimi. Comunque seguite il prof massimo costa. lo trovate su blog, youtube, facebook, etc...
è un grande