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Come si permette di nominare FALCONE? ingrato! 
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Messaggio Come si permette di nominare FALCONE? ingrato!
Gli italiani non si meritavano Giovanni Falcone. Lui sapeva che lo avrebbero ammazzato. Così come lo sapeva Paolo Borsellino. Sono andati a morire come i primi cristiani nel Colosseo. Lasciati soli dalle istituzioni, dai partiti, da molti colleghi. Borsellino morì di fronte alla casa della madre. Non fu prevista nessuna misura di sicurezza. Ci andava ogni domenica. L’autobomba fu parcheggiata a pochi metri dal campanello del cancello. Il 13 luglio 1992, sei giorni prima dell’attentato, disse a un poliziotto: “Sono turbato. Sono preoccupato per voi, perché so che è arrivato il tritolo per me (dal continente, ndr) e non voglio coinvolgervi” (*).
Sedici anni dopo Capaci, il presidente del Consiglio si chiama Silvio Berlusconi. In Parlamento ci sono Cuffaro e Dell’Utri. La mafia non ha più bisogno delle bombe. Gli bastano le leggi. “Un rapido elenco di ‘riforme’ : 1) sostanziale abolizione dell’art.41 bis che impediva la comunicazione tra i detenuti e l’esterno; 2) revisione di alcuni articoli del codice di procedura penale che hanno posto limiti all’utilizzabilità delle dichiarazioni accusatorie; 3) dopo la revisione di tali norme, vero cedimento alle richieste della destra, nessuna disposizione è stata varata a tutela dei cittadini non mafiosi che testimoniano nei processi di mafia; 4) la nuova legge sui collaboratori di giustizia ha provocato un’unica conseguenza: non si pente più nessuno; 5) la possibilità di allargare l’istituto del rito abbreviato anche ai reati più gravi, con uno sconto immediato di un terzo e la contemporanea conclusione delle indagini su quei fatti. A ciò va aggiunto che nessuna iniziativa è stata adottata per rendere operativa l’anagrafe dei conti e depositi bancari prevista sin dal 1991 su suggerimento di Giovanni Falcone”. (**)
Intervistato da Francesco Licata nel febbraio del 1991, Falcone si lasciò andare a uno sfogo: “Ma cosa credono questi signori? Davvero sono convinti che siamo tutti uguali? Credono che mi stia salvando la vita? Io non ho paura di morire. Sono siciliano, io. Sì, io sono siciliano e per me la vita vale meno di questo bottone”. (**)
Lo psiconano vuole riformare quello che è rimasto della Giustizia e dice di volerlo fare “ispirandosi al pensiero di Falcone”. Può permettersi di dirlo senza che nessun giornalista presente gli sputi in faccia o, più sobriamente, gli ricordi la permanenza dell’eroe Mangano nella sua villa di Arcore. La riforma della Giustizia è già avvenuta da tempo. L’hanno attuata D’Alema e Fassino, Castelli e Berlusconi, Prodi e Mastella. Un passo alla volta. Un allungamento dei tempi di prescrizione alla volta. Un indulto alla volta. Una limitazione delle intercettazioni alla volta. Un'abolizione del falso in bilancio alla volta. Oggi siamo ai chiodi bipartisan nella bara.
(*)L’agenda rossa di Paolo Borsellino
(**)Storia di Giovanni Falcone

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IL PALMARES NON SI PRESCRIVE

[Una volta a Pietro Secchia] Cos'ha fatto ieri la Juve? [...] E tu pretendi di fare la rivoluzione senza sapere i risultati della Juve? (Palmiro Togliatti)


lunedì 25 agosto 2008, ore 9:11
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gianiro ha scritto:
Il 41 bis è stato trasformato in legge dal primo governo Berlusconi e sta cercando di porre rimedio ai ricorsi vinti dai mafiosi.
Lo stesso avrebbe fatto il governo di centro sinistra.
I boss detenuti hanno fatto ricorso definendo il 41 bis un regime contro i diritti umani, e hanno vinto. La comunità europea è contro il 41 bis.

Attenzione a trasformare la lotta alla mafia in una lotta di parte perchè non è cosi e non deve essere così.

Dimenticavo: per quasi tutti i politici di cdestra e di csinistra, Falcone e Borsellino sono diventati eroi solo dopo morti, in vita hanno fatto di tutto per criticarli, Violante compreso.
Una volta i giovani del FIGC (federazione italiana giovani comunisti) hanno organizzato uno sciopero contro la decisione di falcone di trasferirsi a Roma definendolo un vigliacco che scappava.


RILEGGENDO:
La riforma della Giustizia è già avvenuta da tempo. L’hanno attuata D’Alema e Fassino, Castelli e Berlusconi, Prodi e Mastella. Un passo alla volta. Un allungamento dei tempi di prescrizione alla volta. Un indulto alla volta. Una limitazione delle intercettazioni alla volta. Un'abolizione del falso in bilancio alla volta. Oggi siamo ai chiodi bipartisan nella bara.
cosa c'è di parte?? forse non avevi letto tutto??

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lunedì 25 agosto 2008, ore 10:35
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gianiro ha scritto:
krili ha scritto:
gianiro ha scritto:
Il 41 bis è stato trasformato in legge dal primo governo Berlusconi e sta cercando di porre rimedio ai ricorsi vinti dai mafiosi.
Lo stesso avrebbe fatto il governo di centro sinistra.
I boss detenuti hanno fatto ricorso definendo il 41 bis un regime contro i diritti umani, e hanno vinto. La comunità europea è contro il 41 bis.

Attenzione a trasformare la lotta alla mafia in una lotta di parte perchè non è cosi e non deve essere così.

Dimenticavo: per quasi tutti i politici di cdestra e di csinistra, Falcone e Borsellino sono diventati eroi solo dopo morti, in vita hanno fatto di tutto per criticarli, Violante compreso.
Una volta i giovani del FIGC (federazione italiana giovani comunisti) hanno organizzato uno sciopero contro la decisione di falcone di trasferirsi a Roma definendolo un vigliacco che scappava.


RILEGGENDO:
La riforma della Giustizia è già avvenuta da tempo. L’hanno attuata D’Alema e Fassino, Castelli e Berlusconi, Prodi e Mastella. Un passo alla volta. Un allungamento dei tempi di prescrizione alla volta. Un indulto alla volta. Una limitazione delle intercettazioni alla volta. Un'abolizione del falso in bilancio alla volta. Oggi siamo ai chiodi bipartisan nella bara.
cosa c'è di parte?? forse non avevi letto tutto??


Ok.
La giustizia, cmq, resta una delle grandi vergogne italiane e va riformata. Ma da chi? Da questi politici? Forse meglio di no, o di si? La giustizia e politica in Italia mi fanno schifo parimerito!
Magistrati e politici anche! Non tutti ovviamente, ma ci sono troppe mele marce e hanno ormai formato 2 caste inviolabili e inaccessibili ai non addetti ai lavori.


Quindi penso che per lo + siamo d'accordo e diciamo con parole diverse la stessa cosa.. magari io accentuo di + su Berlusconi, ma è lui quello in carica! :wink:

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lunedì 25 agosto 2008, ore 10:44
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gianiro ha scritto:
krili ha scritto:
gianiro ha scritto:
krili ha scritto:
gianiro ha scritto:
Il 41 bis è stato trasformato in legge dal primo governo Berlusconi e sta cercando di porre rimedio ai ricorsi vinti dai mafiosi.
Lo stesso avrebbe fatto il governo di centro sinistra.
I boss detenuti hanno fatto ricorso definendo il 41 bis un regime contro i diritti umani, e hanno vinto. La comunità europea è contro il 41 bis.

Attenzione a trasformare la lotta alla mafia in una lotta di parte perchè non è cosi e non deve essere così.

Dimenticavo: per quasi tutti i politici di cdestra e di csinistra, Falcone e Borsellino sono diventati eroi solo dopo morti, in vita hanno fatto di tutto per criticarli, Violante compreso.
Una volta i giovani del FIGC (federazione italiana giovani comunisti) hanno organizzato uno sciopero contro la decisione di falcone di trasferirsi a Roma definendolo un vigliacco che scappava.


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La riforma della Giustizia è già avvenuta da tempo. L’hanno attuata D’Alema e Fassino, Castelli e Berlusconi, Prodi e Mastella. Un passo alla volta. Un allungamento dei tempi di prescrizione alla volta. Un indulto alla volta. Una limitazione delle intercettazioni alla volta. Un'abolizione del falso in bilancio alla volta. Oggi siamo ai chiodi bipartisan nella bara.
cosa c'è di parte?? forse non avevi letto tutto??


Ok.
La giustizia, cmq, resta una delle grandi vergogne italiane e va riformata. Ma da chi? Da questi politici? Forse meglio di no, o di si? La giustizia e politica in Italia mi fanno schifo parimerito!
Magistrati e politici anche! Non tutti ovviamente, ma ci sono troppe mele marce e hanno ormai formato 2 caste inviolabili e inaccessibili ai non addetti ai lavori.


Quindi penso che per lo + siamo d'accordo e diciamo con parole diverse la stessa cosa.. magari io accentuo di + su Berlusconi, ma è lui quello in carica! :wink:


Giusto, è il governo che bisogna attaccare, sono d'accordissimo!!!!!!
C'è stato un periodo in cui la satira attaccava l'opposizione, anzi 2: durante il periodo fascista e durante il primo governo Prodi, poi D'Alema, poi Amato.


Avanti Gianiro... alleggiu che minlate..

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lunedì 25 agosto 2008, ore 11:27
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Ecco chi ci governa:
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lunedì 25 agosto 2008, ore 14:25
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nessuno parla e il punto 15? :-J

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martedì 26 agosto 2008, ore 15:18
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razio, metti fuori anche il curriculum di dell'utri.


martedì 26 agosto 2008, ore 22:45
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Procedimenti giudiziari
Marcello Dell'Utri


False fatture e frode fiscale

Condannato in Cassazione per false fatture e frode fiscale (nell'ambito della gestione di Publitalia '80) a due anni e tre mesi di reclusione (patteggiando la pena ed usufruendo dello sconto di pena pari ad un terzo) a Torino [10].

Tentata estorsione

È stato condannato in primo grado a Milano a due anni di reclusione per tentata estorsione ai danni di Vincenzo Garraffa (imprenditore trapanese), con la complicità del boss Vincenzo Virga (trapanese anche lui). Il 15 maggio 2007 la terza corte d'appello di Milano conferma la condanna a due anni.[11].
« (...). È significativo che Dell'Utri, anziché astenersi dal trattare con la mafia (come la sua autonomia decisionale dal proprietario ed il suo livello culturale avrebbero potuto consentirgli, sempre nell'indimostrata ipotesi che fosse stato lo stesso Berlusconi a chiederglielo), ha scelto, nella piena consapevolezza di tutte le possibili conseguenze, di mediare tra gli interessi di Cosa nostra e gli interessi imprenditoriali di Berlusconi (un industriale, come si è visto, disposto a pagare pur di stare tranquillo) »


Il 10 Aprile 2008 il PG della Cassazione ha chiesto l'annullamento, con rinvio, della condanna a 2 anni inflitta al parlamentare Marcello Dell'Utri, ritenendo "inutilizzabili" alcune dichiarazioni accusatorie. La Corte di Cassazione, II sezione penale, accoglie la richiesta, annullando la sentenza di appello con rinvio ad altra sezione[12].

Concorso esterno in associazione mafiosa

* Le indagini iniziano nel 1994 con le prime rivelazioni che confluiscono nel fascicolo 6031/94 della Procura di Palermo.
* Il 9 maggio 1997 il gip di Palermo rinvia a giudizio Dell'Utri, e il processo inizia il 5 novembre dello stesso anno.
* In data 11 dicembre 2004, il tribunale di Palermo ha condannato Marcello Dell'Utri a nove anni di reclusione con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Il senatore è stato anche condannato a due anni di libertà vigilata, oltre all'interdizione perpetua dai pubblici uffici e il risarcimento dei danni (per un totale di 70.000 euro) alle parti civili, il Comune e la Provincia di Palermo.

Nel testo che motiva la sentenza[13] si legge:
« La pluralità dell'attività posta in essere da Dell'Utri, per la rilevanza causale espressa, ha costituito un concreto, volontario, consapevole, specifico e prezioso contributo al mantenimento, consolidamento e rafforzamento di Cosa nostra, alla quale è stata, tra l'altro offerta l'opportunità, sempre con la mediazione di Dell'Utri, di entrare in contatto con importanti ambienti dell'economia e della finanza, così agevolandola nel perseguimento dei suoi fini illeciti, sia meramente economici che politici. »


Calunnia pluriaggravata

Imputato a Palermo per calunnia aggravata ai danni di alcuni pentiti, è stato successivamente assolto dopo che in primo grado era stato condannato a 9 anni. Secondo l'accusa avrebbe organizzato un complotto con dei falsi pentiti per screditare dei veri pentiti che accusavano lui ed altri imputati. Per questa accusa, il gip di Palermo dispose l'arresto (per un'azione, come giudicò poi il tribunale d'appello in via definitiva, mai avvenuta) di Dell'Utri nel 1999, ma il Parlamento lo bloccò[14].

Il giudici della quinta sezione di Palermo hanno assolto Marcello Dell'Utri, «per non avere commesso il fatto» in base all'art. 530, secondo comma del codice di procedura penale, dall'accusa di calunnia aggravata, era stato accusato di aver organizzato una combine con alcuni pentiti, per screditare tre collaboratori di giustizia che lo accusavano nel processo per concorso esterno in associazione mafiosa.

La Procura aveva chiesto una condanna di 7 anni.

Lapsus sulla sua vicenda giudiziaria

Durante l'intervista rilasciata a Moby Dick l'11 marzo 1999 Marcello dell'Utri ha affermato:
« Come disse giustamente Luciano Liggio, se esiste l'antimafia vorrà dire che esiste pure la mafia. Io non sto né con la mafia, né con l'antimafia. Almeno non con questa antimafia che complotta contro di me attraverso pentiti pilotati. »


ed in conclusione di programma fece una gaffe:
« è chiaro che io, purtroppo, essendo mafioso[15]...cioè, essendo siciliano.. »


Su questo fatto il pentito Giusto Di Natale, affermò durante il processo a Dell'Utri (1 marzo 2004):
« Diciamo che a quel tempo eravamo in carcere e tutti si aspettavano una bella uscita del dottore Dell'Utri. Dopo l'intervista - che è andata male perché... o almeno così pensavano in carcere che aveva fatto una figuraccia con quei lapsus freudiani e con il dire allora che lui non sapeva se esisteva la mafia- l'indomani, quando si stava cercando di commentare questa situazione, insomma, si era sparsa la voce che a nessuno era permesso di commentare quell'intervista. [...] questa situazione arrivò dai Galattolo, se non sbaglio c'era pure il dottore Guttauro (Giuseppe Guttadauro, boss di Brancaccio). »

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martedì 26 agosto 2008, ore 22:48
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