La colpa non è SOLO dei professori, ma del sistema univeristario pubblico.
Che senso ha farmi uscire un laureato a 30 anni con 110 e lode se poi questo non sa mettere in pratica una sola cosa di quello che ha studiato?
La selezione non dovrebbe essere solo ed esclusivamente nozionistica ma anche pratica.
Fate fare stage, percorsi formativi sul campo con aziende specifiche e vediamo i risultati.
Se sono scarsetti forse è meglio che cambi indirizzo o le prospettive future.Sappiamo che è impensabile fare questo con l'università pubblica, vista la scarsità dei fondi, ma proprio per questo realtà come la Bocconi (per esempio), piazzano i propri laureati nei posto migliori. Ti assicuro che un laureato della Boccono si vede perchè sa parlare in pubblico, sa esprimersi in italiano corretto, sa presentarsi in un certo modo e soprattutto sa lavorare dal giorno dopo la lauera.
Per questo io sono favorevole (ma qui si va in un campo diverso) alla sponsorizzazioni nelle università.
Ad esempio la Unicredit sponsorizza la facoltà di economia di Catania per far uscire gente preparata al mondo del lavoro da inserire nel proprio orgnaico. Oppure consorzi di banche per economia e consorzi di aziende dei vari settori di appartenenza che sponzorizzano determinate facoltà.
Quelle umanistiche forse non le cacherebbe nessuno, ma a quel punto ci srebbero più risorse pibbliche per loro.