GIORNALISMO COSTRUTTIVO O DISTRUTTIVO?
Si fa avanti lo scrittore Domenico Seminerio: «Ci penseremo io e mia figlia»
Gela, 80 mila abitanti e nessuna libreria
Il primato negativo della città. Il sindaco: pronti ad aiutare economicamente chi ne vorrà aprire una
GELA (Caltanissetta) – Oltre 80 mila abitanti e neanche una libreria. E’ uno dei tanti primati di Gela. In una città che ha più o meno lo stesso numero di abitanti di Como o Pisa «il libro è uno sconosciuto» denuncia la scrittrice Silvana Grasso che qui vive ed insegna.
Uno scorcio di gela (Azimut)
Eppure ci sono due licei e diversi istituti superiori. Come fanno quei pochi o tanti giovani amanti della lettura? A tamponare provvede qualche cartolibreria che, oltre ai testi scolastici, è fornita di alcuni titoli più gettonati e qualche classico da cercare in mezzo a zainetti, grembiuli e materiale di cancelleria. Come capita entrando nell’affiliato Buffetti di Ugo Randazzo. «Abbiamo i titoli del momento – afferma la figlia Felicia – e a richiesta provvediamo a portare anche dell’altro». Nonostante la buona volontà Gela resta comunque l’unica città d’Italia di queste dimensioni a non avere una vera libreria. Un primato a cui il sindaco Rosario Crocetta non tiene affatto, tanto da essere disposto ad aiutare economicamente chi deciderà di aprire una libreria nella sua città. «Questo è un fatto drammatico – afferma - ecco perché abbiamo deciso di agire. Siamo pronti a sostenere chi investirà nella cultura».
Per la verità c’è già chi ci ha pensato. E’ lo scrittore di Caltagirone (dove invece di librerie ce ne sono due nonostante i suoi 38 mila abitanti) Domenico Seminerio che ha scoperto per caso il primato di Gela. «Leggendo i dati della mia casa editrice, la Sellerio – racconta - mi accorgevo che a Gela non vendevo mai una copia. Ho cercato di capire ed ho scoperto che non c’è una libreria». A quel punto Seminerio ha pensato che era il caso di provarci: «Mia figlia aveva già intenzione di aprire una libreria nella nostra città, Caltagirone, ma visto che ce ne sono già due abbiamo pensato che forse era il caso di aprirla proprio qui».
Quanto prima Gela potrebbe dunque dire addio al suo triste primato e puntare sulla cultura anche per sfidare la mafia. Da queste parti infatti bisogna fare i conti col racket delle estorsioni che non si lascia certo intimorire dalla forza dei libri: «Non dovrebbero toccarci – confida Seminerio - gestire una libreria non è una grande impresa, il libraio sopravvive appena. E poi in Sicilia si sta facendo una seria battaglia contro le estorsioni che va sostenuta anche in questo modo».
Alfio Sciacca
questa è una foto DENIGRATORIA a mio avviso: