[b]Da noi la chiamano MAFIA.. da loro non esiste[/b]
Un cittadino esercita un suo diritto costituzionale: riprendere e diffondere i contenuti di un consiglio comunale pubblico. Quello di Desio. Viene cacciato, portato in caserma dalla Polizia, in seguito convocato dai Carabinieri e minacciato di querela da due consiglieri in caso di pubblicazione sul web del filmato.
Le sedute PARLAMENTARI vengono trasmesse in diretta e i CONSIGLIERI comunali NON vogliono essere ripresi?
Il racconto dello sfortunato:
"Ho cercato di esercitare il diritto di ripresa e di diffusione delle immagini del consiglio comunale APERTO del 29/05/08, nello specifico si trattava di un'assemblea PUBBLICA in cui i responsabili di PEDEMONTANA s.p.a. e dell'amministrazione comunale esponevano in merito al progetto della nuova autostrada che attraverserà e DEVASTERA' il nostro già disastrato territorio (qui abbiamo il più alto numero di speculazioni edilizie e di discariche abusive di tutta l'area che più o meno corrisponde con la nuova provincia di Monza e Brianza ed, inoltre, siamo in "attesa" della costruzione di un altro INCENERITORE oltre a quello già esistente).
Durante la seduta sono stato chiamato dal presidente del consiglio comunale a spiegare i motivi per cui avevo con me una telecamera, così ho dichiarato che si trattava dell'operazione fiato sul collo. Mi è stato risposto che il regolamento vietava un simile comportamento e la maggoranza in aula ha votato perchè terminassi le riprese. Poco dopo sono stato portato in caserma dalla polizia locale che inizialmente voleva la cassetta con il video e che infine me l'ha lasciata a patto che non la condividessi via web. Qualche settimana più tardi vengo convocato dai Carabinieri che mi leggono un'esposto di due consiglieri, una sorta di minaccia di querela che scatterebbe nel caso pubblicassi le immagini. Desio è il centro geometrico oltre che nodo nevralgico dell'intera opera di cementificazione, gli interessi in gioco sono grandi, e ciò spiega, ma non giustifica, la CENSURA."