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La scuola 
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Aggiungo inoltre che queste manifestazioni sono il segnale anche di un malessere collettivo, non c'e' dietro solo la sinistra ma tutto un movimento stanco di pagare le conseguenze di gestioni scellerate in tutti i settori.

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Cuz I'm praying for rain
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venerdì 31 ottobre 2008, ore 22:26
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ma no, che dici tutti i guai dell'italia sono causati dalla sinistra! come fai a non capirlo? :D

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venerdì 31 ottobre 2008, ore 22:29
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Razio la colpa e' anche della sinistra, io non voglio difendere ne destra ne sinistra e ne tantomeno il centro. Dico solo quello che penso ed in questo momento la destra ( piu' che altro il piccolo nano perche' per sistemare i suoi affari inguaia i cittadini) ne sta facendo di cotte e di crude.

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venerdì 31 ottobre 2008, ore 22:32
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angeltool ha scritto:
Razio la colpa e' anche della sinistra, io non voglio difendere ne destra ne sinistra e ne tantomeno il centro. Dico solo quello che penso ed in questo momento la destra ( piu' che altro il piccolo nano perche' per sistemare i suoi affari inguaia i cittadini) ne sta facendo di cotte e di crude.


e ti diro' di piu' tutto questo è colpa dell'anno e mezzo di governo prodi non di 50 anni di DC e massoneria!



se non lo hai capito sono ironico
:wink: :wink: :wink: :wink: :wink: :wink: :wink: :wink:

io sono ''diessino''... :wink:

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Ultima modifica di Razio eseguita venerdì 31 ottobre 2008, ore 22:37, modificato 1 volta in totale.



venerdì 31 ottobre 2008, ore 22:33
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Razio ha scritto:
angeltool ha scritto:
Razio la colpa e' anche della sinistra, io non voglio difendere ne destra ne sinistra e ne tantomeno il centro. Dico solo quello che penso ed in questo momento la destra ( piu' che altro il piccolo nano perche' per sistemare i suoi affari inguaia i cittadini) ne sta facendo di cotte e di crude.


e ti diro' di piu' tutto questo è colpa dell'anno e mezzo di governo prodi non di 50 anni di DC e massoneria!



se non lo hai capito sono ironico
:wink: :wink: :wink: :wink: :wink: :wink: :wink: :wink:

la democrazia ( i mafiosi di andreotti, lima ecc) meriterebbero un capitolo a parte, cosi' come il partito fondato da dell'utri, riina, provenzano, greco ( Forza Italia).

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venerdì 31 ottobre 2008, ore 22:37
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Gianni comunque buona serata a te e ad Angela :lol:

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venerdì 31 ottobre 2008, ore 23:13
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angeltool ha scritto:
Razio ha scritto:
angeltool ha scritto:
Razio la colpa e' anche della sinistra, io non voglio difendere ne destra ne sinistra e ne tantomeno il centro. Dico solo quello che penso ed in questo momento la destra ( piu' che altro il piccolo nano perche' per sistemare i suoi affari inguaia i cittadini) ne sta facendo di cotte e di crude.


e ti diro' di piu' tutto questo è colpa dell'anno e mezzo di governo prodi non di 50 anni di DC e massoneria!



se non lo hai capito sono ironico
:wink: :wink: :wink: :wink: :wink: :wink: :wink: :wink:

la democrazia ( i mafiosi di andreotti, lima ecc) meriterebbero un capitolo a parte, cosi' come il partito fondato da dell'utri, riina, provenzano, greco ( Forza Italia).


e non sono la stessa cosa forza italia e la mafia?

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venerdì 31 ottobre 2008, ore 23:16
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gianiro ha scritto:
angeltool ha scritto:
Gianni comunque buona serata a te e ad Angela :lol:


So chi sei! :wink:


Cazzarola allora sai anche dove abito!!!!! :lol: :lol:

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venerdì 31 ottobre 2008, ore 23:18
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A Razio..... niente domande retoriche :D :D :D :D

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venerdì 31 ottobre 2008, ore 23:19
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angeltool ha scritto:
A Razio..... niente domande retoriche :D :D :D :D


:wink: :wink: :wink:

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venerdì 31 ottobre 2008, ore 23:21
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il vero problema di questa riforma è che non risolve il problema...i tagli sono indiscriminati!i politecnico di milano è l'università italiana + stimata al mondo, la prima in classifica in italia e tra le prime sette in europa. i suoi conti sono tutti in positivo (sopratutto grazie alle esose tasse universitarie che fa pagare ai propri studenti) nonostante tutto gli verranno tagliati i fondi come per tutte le università sprecone...questa riforma non premia chi se lo merita..ma persino lo punisce. naturalmente il politecnico continuerà ad andare avanti continuerà a pagare tutti i dipendenti solo che a farlo saranno solo gli studenti senza più i finanziamenti statali.
l'istruzione è ottima, il 50% dei neolaureati TROVA LAVORO ENTRO 3 MESI mentre il 90% entro l'anno, ecco però che un università che funziona, e anche bene, si vedrà tagliati i fondi. ditemi dové questa riforma per migliorare l'istruzione...in qualsiasi campo ci sono gli sprechi ed è giusto bloccare questo sperpero ma questa riforma non servirà a bloccare gli sprechi, servirà solo a risparmiare.
chiunque sia di destra in questo forum almeno lo ammetta...io ammetto che sia necessaria una riforma, che nell'istruzione (come tutti i servizi in italia) c'è un enorme spreco che l'italia non si può più permettere.ammetto anche che nell'istruzione (come in tutti i servizi in italia) sono state fate assunzioni indiscriminate più per potersi vantare della diminuzione della disoccupazione che per migliorare l'istruzione. ma almeno voi ammettete che questa riforma è stata fatta per risparmiare più che per riformare e migliorare l'istruzione.


sabato 1 novembre 2008, ore 15:08
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Gli scioperi e le occupazioni che in questi giorni scuotono le scuole e le università italiane sono la reazione all'ormai famigerata legge 133 del 6 agosto 2008, che in realtà non è affatto una riforma dell'istruzione: piuttosto, contiene "disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria". Si tratta, cioè, di una legge di riordinamento economico che ha lo scopo principale di tagliare i costi e le spese dovunque, e affonda dunque la sua lama in tutti i tipi di servizi sociali.

Gli articoli che interessano l'istruzione e la ricerca sono pochi: sostanzialmente, il 15 sul costo dei libri scolastici, il 16 sulla facoltà di trasformazione in fondazioni delle università, il 17 sui progetti di ricerca di eccellenza, e il 64 sulle disposizioni in materia di organizzazione scolastica. E lo scopo, dichiarato espressamente nel comma 6 di quest'ultimo articolo, è di ottenere risparmi che vanno dal mezzo miliardo di euro per il 2009 ai 3 miliardi per il 2012.

Ora, poiché la scuola è uno dei servizi fondamentali che giustificano l'esistenza stessa dello Stato, insieme alla sanità, ai trasporti e alle comunicazioni, e i servizi per loro natura richiedono costi economici per poter offrire benefici sociali, è chiaro che mettere mano agli innegabili e gravissimi problemi che affliggono la scuola, badando soltanto e unicamente a risparmiare dal lato economico, significa fraintenderne le cause e rischiare di aggravarli invece di risolverli.

E invece è ormai evidente che la strategia del governo in questo campo si riduce a una e una sola azione: il taglio radicale dei finanziamenti alle scuole pubbliche di ogni ordine e grado, dalle elementari alle università, e il loro drastico ridimensionamento in termini di numero di classi, ore di lezione, indirizzi, sperimentazioni, piani di studio, insegnanti e personale non docente. Vanno in questa direzione, ad esempio, la reintroduzione del maestro unico (e trino, visto che il maestro generalista sarà affiancato dai due maestri di inglese e di religione), e il rapporto di uno a cinque fra le entrate e le uscite, cioè fra le assunzioni e i pensionamenti, dei docenti universitari.

Di fronte allo strangolamento economico della scuola e dell'università mi sono tornate in mente le parole che Piero Calamandrei pronunciò di fronte al Terzo Congresso dell'Adsn (Associazione a difesa della scuola nazionale) a Roma, l'11 febbraio 1950: data non casuale, essendo l'anniversario della firma dei Patti Lateranensi e dei benefici che lo Stato accordava, e continua ad accordare nonostante la congiuntura economica, alla Chiesa in generale e alle scuole cattoliche in particolare.

Rileggiamo dunque le sue parole, così antiche eppur così moderne: "Facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuole fare la marcia su Roma e trasformare l'aula in alloggiamento per i manipoli, ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. C'è una certa resistenza: in quelle scuole c'è sempre, perfino sotto il fascismo c'è stata. Allora il partito dominante segue un'altra strada: comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, a impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole
Una manifestazione studentesca
davanti al ministero della Pubblica Istruzione
private. E allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare in queste scuole, perché in fondo sono migliori, si dice, di quelle di Stato. E magari si danno dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli, invece che alle scuole pubbliche, alle scuole private. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata.

Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d'occhio i cuochi di questa bassa cucina. L'operazione si fa in questo modo: rovinare le scuole di Stato, lasciare che vadano in malora, impoverire i loro bilanci, ignorare i loro bisogni, attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private, non controllarne la serietà, lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare, e dare alle scuole private denaro pubblico". C'è bisogno di aggiunger altro?


P. Odifreddi

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martedì 4 novembre 2008, ore 17:20
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Razio ha scritto:
Gli scioperi e le occupazioni che in questi giorni scuotono le scuole e le università italiane sono la reazione all'ormai famigerata legge 133 del 6 agosto 2008, che in realtà non è affatto una riforma dell'istruzione: piuttosto, contiene "disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria". Si tratta, cioè, di una legge di riordinamento economico che ha lo scopo principale di tagliare i costi e le spese dovunque, e affonda dunque la sua lama in tutti i tipi di servizi sociali.

Gli articoli che interessano l'istruzione e la ricerca sono pochi: sostanzialmente, il 15 sul costo dei libri scolastici, il 16 sulla facoltà di trasformazione in fondazioni delle università, il 17 sui progetti di ricerca di eccellenza, e il 64 sulle disposizioni in materia di organizzazione scolastica. E lo scopo, dichiarato espressamente nel comma 6 di quest'ultimo articolo, è di ottenere risparmi che vanno dal mezzo miliardo di euro per il 2009 ai 3 miliardi per il 2012.

Ora, poiché la scuola è uno dei servizi fondamentali che giustificano l'esistenza stessa dello Stato, insieme alla sanità, ai trasporti e alle comunicazioni, e i servizi per loro natura richiedono costi economici per poter offrire benefici sociali, è chiaro che mettere mano agli innegabili e gravissimi problemi che affliggono la scuola, badando soltanto e unicamente a risparmiare dal lato economico, significa fraintenderne le cause e rischiare di aggravarli invece di risolverli.

E invece è ormai evidente che la strategia del governo in questo campo si riduce a una e una sola azione: il taglio radicale dei finanziamenti alle scuole pubbliche di ogni ordine e grado, dalle elementari alle università, e il loro drastico ridimensionamento in termini di numero di classi, ore di lezione, indirizzi, sperimentazioni, piani di studio, insegnanti e personale non docente. Vanno in questa direzione, ad esempio, la reintroduzione del maestro unico (e trino, visto che il maestro generalista sarà affiancato dai due maestri di inglese e di religione), e il rapporto di uno a cinque fra le entrate e le uscite, cioè fra le assunzioni e i pensionamenti, dei docenti universitari.

Di fronte allo strangolamento economico della scuola e dell'università mi sono tornate in mente le parole che Piero Calamandrei pronunciò di fronte al Terzo Congresso dell'Adsn (Associazione a difesa della scuola nazionale) a Roma, l'11 febbraio 1950: data non casuale, essendo l'anniversario della firma dei Patti Lateranensi e dei benefici che lo Stato accordava, e continua ad accordare nonostante la congiuntura economica, alla Chiesa in generale e alle scuole cattoliche in particolare.

Rileggiamo dunque le sue parole, così antiche eppur così moderne: "Facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuole fare la marcia su Roma e trasformare l'aula in alloggiamento per i manipoli, ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. C'è una certa resistenza: in quelle scuole c'è sempre, perfino sotto il fascismo c'è stata. Allora il partito dominante segue un'altra strada: comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, a impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole
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private. E allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare in queste scuole, perché in fondo sono migliori, si dice, di quelle di Stato. E magari si danno dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli, invece che alle scuole pubbliche, alle scuole private. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata.

Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d'occhio i cuochi di questa bassa cucina. L'operazione si fa in questo modo: rovinare le scuole di Stato, lasciare che vadano in malora, impoverire i loro bilanci, ignorare i loro bisogni, attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private, non controllarne la serietà, lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare, e dare alle scuole private denaro pubblico". C'è bisogno di aggiunger altro?


P. Odifreddi


Bravo Razio: sei in crescita e sulla buona strada. CALAMANDREI E' UN GRANDE ESEMPIO.


martedì 4 novembre 2008, ore 18:01
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:asd:

be odifreddi e io la pensaimo alla stessa maniera su moltissime cose

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martedì 4 novembre 2008, ore 18:02
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Sembra che il movimento studentesco stia perdendo energia e spazio sui giornali...
questo mi dispiace.

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"Le masse popolari in Europa,non sono contro le masse popolari in Africa.
Quelli che sfruttano le risorse in Africa,sono gli stessi che sfruttano l'Europa.
Abbiamo un nemico comune ! " (Thomas Sankara)
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sabato 8 novembre 2008, ore 18:17
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