tratto da
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COMUNICATO STAMPA
- Il 4 agosto 1980 Francesco Cossiga, al tempo Presidente del Consiglio dei Ministri, dichiarò in Parlamento che l’attentato alla Stazione di Bologna era un attentato “fascista”, sostenendo che “non da oggi si è delineata la tecnica terroristica di timbro fascista…il terrorismo nero ricorre essenzialmente al delitto di strage perché è la strage che provoca paura, allarme, reazioni emotive e impulsive”.
- Il 15 marzo 1991 Francesco Cossiga, divenuto nel frattempo per meriti di “servizi” Presidente della Repubblica, affermò davanti al Comitato per i Servizi di sicurezza di essersi sbagliato nel definire “fascista” la strage del 2 agosto e, oltre a presentare le scuse ad alcuni inutili parlamentari del Msi per aver addebitato alla “destra” la strage, sostenne che “il giudizio da me espresso allora fu il frutto di errate informazioni che mi furono fornite dai Servizi e dagli organi di polizia…la subcultura e l’intossicazione erano agganciate a forti lobbies politico-finanziarie”.
- Il 18 marzo 1991 il nostro redattore Paolo Signorelli (già incriminato e poi prosciolto per la strage) fece sapere attraverso le agenzie di stampa di non accettare le “scuse” di Cossiga ritenendole “patetiche, ridicole e volgari”, aggiungendo che le 85 vittime di un ignobile massacro di popolo esigevano che venisse fatta giustizia. “Il balbettio – aggiunse – di Cossiga a proposito di una subcultura operante sotto le direttive di certe lobbies finanziarie e politiche va trasformato in preciso atto di denuncia e di accusa. Altrimenti si abbia il coraggio di tacere”.
- Dal 1991 l’invito a parlare viene puntualmente rilanciato ogni anno in occasione della ricorrenza della strage senza che l’esimio esternatore (che pure ci ha magistralmente spiegato il modus operandi dei Servizi da lui diretti al tempo in cui era Ministro di Polizia e recentemente raccontato la sua “ verità” su Ustica e Bologna) nulla dica.
- La redazione di “Giustizia Giusta” ritiene, dunque, inaccettabile il comportamento omertoso tenuto da Cossiga che oltretutto tenta grottescamente di rilanciare il suo convincimento “innocentista” nei confronti di Mambro e Fioravanti fornendo la spalla alle iniziative di quanti a destra, anche attraverso il comitato “L’Ora della Verità”, cercano di sostenere l’improbabile tesi dello stragismo palestinese a proposito dell’attentato di Bologna, rifiutando di percorrerre altre piste che nel drammatico tic-tac Ustica- Bologna potrebbero ricondurre al Mossad.
- Il sudario del silenzio che continua a coprire ogni tentativo di ricostruire la strage del 2 agosto ha trasformato il “ragazzino” Luigi Ciavardini nell’unico vero capro espiatorio di una spirale perversa in cui si muovono lobbies di potere, apparati mai deviati e magistrati teorematici.
- “Giustizia Giusta” si farà ancora una volta promotrice di iniziative forti dirette ad ottenere la rimozione del Segreto di Stato perché si possa giungere a conoscere la verità sulle stragi che con cadenze terrifiche hanno per decenni insanguinato la Colonia Italia.