SE PURTROPPO è ORMAI EVIDENTE CHE A GELA NON ESISTE LA LIBERTà DI PAROLA E SEMBRA REGNARE IL PENSIERO UNICO... CHE DELUSIONE SCOPRIRE CHE ANCHE
IL QUOTIDIANO REGIONALE LA SICILIA TAGLIE E CUCE I PENSIERI ALTRUI A PROPRIO PIACIMENTO!!!
CONFRONTATE
ED ECCO IL DOCUMENTO ORIGINALE
365 GIORNI CONTRO!Alla manifestazione di domenica scorsa indetta dal leader del MPA, Raffaele Lombardo, sulla grave situazione ambientale di Gela 2000 i partecipanti, molti dei quali illustri, ma appena una cinquantina di gelesi e tra questi pochi, pochissimi nell’importantissimo ruolo di semplici cittadini. Sembra che i gelesi abbiano scordato la più banale legge di natura: signora Morte e sua sorella Malattia non guardano in faccia nessuno, non si fanno scrupolo né della posizione sociale, né del curriculum morale, né, purtroppo sempre più spesso, della giovanissima età dei convocati a loro cospetto. Figuriamoci delle loro convinzioni politiche!
E’ fuori da ogni ragionevole dubbio che una simile iniziativa organizzata da un movimento politico che tutt’oggi è schierato con chi, nello scorso governo, ha legalizzato il pet-coke sia assolutamente strumentale alle imminenti elezioni amministrative. Ma il popolo gelese a ciò è ormai abituato! Quello che sorprende è il fatto di non aver considerato domenica scorsa come
1 dei 365 giorni dell’anno utili per manifestare la propria consapevolezza che tanto ha fatto parlare di sé e ha ridato fiducia all’intera città lo scorso anno con l’entusiastica nascita di varie associazioni come quella dei genitori dei bambini malformati, degli ex lavoratori del Clorosoda, dei malati oncologici, …
Forse la ventilata chiusura dell’Etilene e la perdita di ben 400 posti di lavoro hanno sortito il tanto temuto risultato di far ripiombare la popolazione nel silenzio e nella rassegnazione?
Domenica poteva e avrebbe dovuto essere un’opportunità collettiva
per ribadire il nostro NO all’aria irrespirabile, all’espropriazione dell’acqua, ai danni all’agricoltura e al turismo, allo sfruttamento dei lavoratori, allo scippo della buonuscita, alla richiesta d’ interminabili attese per una bonifica del territorio che significa tornare a pensare ad un futuro per i figli gelesi e nuovi posti di lavoro per i padri, ad impianti vecchi che continuamente vanno in blocco e scaricano veleni sulle nostre esistenze, al persistere di strutture in amianto e a discariche sparse di ogni genere,…
E’ stata invece l’ennesima opportunità lasciata alla dirigenza dell’ ENI di constatare il proprio potere persuasivo in barba ad ogni coerenza: la risposta di prospettare una chiusura del sito gelese di fronte alla pressioni per una riconversione dell’azienda che garantisca la salute dei cittadini è ben diversa sia dal piano aziendale di investire sul più proficuo settore delle benzine sia dalla finta apertura al dialogo di appena alcuni mesi fa quando in varie occasioni, come quella dell’assemblea cittadina riunitasi per ascoltare le proposte di Legambiente, alcuni dirigenti avevano invece escluso qualsiasi ricatto occupazionale in quanto il sito gelese era considerato irrinunciabile dall’azienda che per questo chiedeva semplicemente un po' di pazienza per gli investimenti sulla salvaguardia del territorio.
Ma va bene così, nel periodo di carnevale regna la leggerezza, il Re Carnevale ci impone di allontanare tutti quei problemi che ci assillano negli altri giorni dell’anno…almeno momentaneamente, si spera!
BELLA DIFFERENZA, NO?!