Ancora una volta i nostri amministratori sono riusciuti nel capolavoro!
Dopo innumerevoli viaggi Gela – Palermo ecco l’unico, misero, ipocrita risultato:
DERESPONSABILIZZARE CALTAQUA!Eppure era naturale chiedersi come mai l’intero problema acqua si fosse sintetizzato tutto sull’effetto POTABILITA’, piuttosto che sulla causa di questo come tanti altri mali: la MALA-gestione dell’acqua e delle strutture che dovrebbero garantircela tutti i giorni, 24 ore su 24, potabile ed a un prezzo accessibile!
Quindi Caltaqua non ha nessuna responsabilità, non si può più parlare di INADEMPIENZE che ne motiverebbero la recessione del contratto:
bell affare!Come se Caltaqua non avesse sottoscritto, per esempio, che:
• In caso di inadempienza grave del GESTORE, qualora non ricorrendo circostanze eccezionali vengano
compromesse la continuità del servizio, l’igiene o la sicurezza pubblica, oppure il servizio non venga eseguito che parzialmente, l’AUTORITÀ potrà prendere tutte le misure necessarie per la tutela dell’interesse pubblico a carico e rischio del GESTORE, compresa la provvisoria sostituzione del GESTORE medesimo
• Le parti convengono altresì che la CONVENZIONE si risolve di diritto, ai sensi e per gli effetti dell’art. 1456 c.c., qualora: si interrompa, per colpa o dolo del GESTORE, il servizio di acquedotto o quello di smaltimento e depurazione delle acque reflue
per una durata superiore a 3 (tre) giorni consecutivi, per una parte significativa del territorio.
Fortunatamente pagherà quello che non esiste la Regione come se non fossimo sempre noi a dover sborsare senza neppure poter sperare in un investimento che migliori la situazione!
Evidentemente, però, per qualcuno tutto ciò è un affare, il grande Bussiness: abbiamo sentito parlare di assunzioni clientelari, abbiamo assistito a nuovi-vecchi comizi sulla questione, ci hanno lasciato tanti vecchi disservizi e tante promesse per il futuro, si sono già aperte nuove campagne elettorali...non a caso dopo giugno prossimo avremo la tanto disiata acqua potabile!?
Dei tanti responsabili (Eni, Caltaqua, tutta la classe politica), ne è rimasto uno soltanto, il più distante,
che si è appena pagato il riscatto dimezzando le bollette!
A tanti basterà...ma a questi vorrei chiedere: quanto pensate possa durare?
Per questo la ripubblicizzazione è fondamentale: se a gestire le risorse idriche non è un privato che deve capitalizzare, guadagnarci su ma un ente pubblico controllato (tipo magistrato delle acque) che deve garantire un bene primario in modo efficiente ed economico (niente parassitismi e perdite), allora si può pensare anche a distribuire gratuitamente l’acqua alle fasce più deboli, più povere della popolazione e inoltre investire tutto il ricavato nelle strutture e nella qualità dell’acqua! Questa è una battaglia che si sta facendo in tutto il mondo, nel resto d’Italia, questa è una necessità che si è riscoperta anche in tutti gli altri paesi della Provincia: se l’esperienza insegna, questo è il momento migliore per tornare sui nostri passi e riprendere la retta via!