E' solo un caso, ma subito dopo la fuga di gas che secondo la nota dell'ufficio stampa Eni era invece una perdita di idrocarburi, ad aumentare l'affidabilità della Raffineria di Gela dovrebbero bastare 22 milioni di dollari: questo è l'ammontare del contratto tra Eni e l'aggiudicatario ABB. Oggetto del contratto: «fornitura chiavi in mano di una nuova sottostazione in alta tensione, dei sistemi integrati di automazione e di distribuzione elettrica e dei relativi servizi di ingegneria, installazione e messa in servizio». Consegna prevista: fine luglio 2009. Sicché, la multinazionale ABB, presente in oltre 100 paesi e con circa 120 mila dipendenti a regime, s'impegna ad insediare nella Raffineria di Gela, la ABB GIS (Gas Insulated Switchgear), ossia una nuova sottostazione isolata in gas che sarà collegata alla centrale termoelettrica preesistente. Sulla versione italiana del sito aziendale, www.abb.it, si legge tutto l'orgoglio del responsabile per la divisione «Power Systems», Peter Leupp, nel "contribuire alla modernizzazione e allo sviluppo della raffineria di Gela", che potrà "migliorare l’efficienza e l’affidabilità senza interrompere la produzione".
Gli fa eco il responsabile per la divisione «Process Automation» Veli-Matti Reinikkala: “integrando i sistemi elettrici e di automazione in una singola piattaforma, aiutiamo i nostri clienti a ridurre i costi dell’intero ciclo di vita, raggiungendo nel contempo i loro obiettivi di maggiore produttività ed efficienza energetica”.
Attraverso un'altra tecnologia esclusiva, l’interruttore compatto GIS ABB, si punta ad una "ottimizzazione dello spazio" ed a semplificare "l’installazione di nuove linee di alimentazione previste per l’impianto". In definitiva, attraverso "il sistema integrato ABB di automazione e distribuzione elettrica" viene consentita "la completa supervisione e il controllo della distribuzione elettrica della raffineria, garantendo inoltre la massima disponibilità di informazioni in tempo reale". Ora, è più che ragionevole asserire che tra la situazione allarmistica doverosamente riportata dalle redazioni giornalistiche locali ed il contratto stipulato con tanto d'investimento stra-miliardario secondo il vecchio conio, non ci sia alcun nesso di causalità: trattasi, tutt'al più, di mera contestualità. Ciò che risulta curioso, piuttosto, per non dire estraneo al recinto cognitivo di chi scrive, è il perché sfide tecnologiche prioritarie targate «casa madre», cioè tecnologie esclusive Eni, continuino a sfuggire a Gela.
Premesso che esiste un velo d'ignoranza sull'argomento che ne offusca ed impedisce una consapevole padronanza da parte del sottoscritto, con uno sforzo intellettivo non indifferente posso arrivare ad intuire le ragioni per le quali si scelga Sannazzaro come impianto pilota della tecnologia GTL (Gas to Liquid) che permette la conversione del gas naturale in prodotti liquidi. Ma non riesco proprio a cogliere i criteri che spiegano, nel quadro sinottico della politica strategica aziendale, la scelta dapprima della Raffineria di Taranto nell'ospitare l'impianto dimostrativo CDP (Commercial Demonstration Plant) e, successivamente, ancora di Sannazzaro nell'inaugurare il primo impianto produttivo EST (Eni Slurry Technology): vale a dire una tecnologia altamente innovativa di conversione di greggi e residui pesanti in prodotti leggeri, chiaramente eco-compatibile perché, secondo quanto si legge sullo stesso sito web del «cane a sei zampe», "non produce Pet Coke o olio combustibile, eliminando così le possibili emissioni di CO2 prodotte dal loro uso per la generazione di energia elettrica", mentre invece si ignora al riguardo la Raffineria di Gela, che ha la sua croce e non delizia, com'è ampiamente risaputo, proprio nel Pet-coke tanto da dover sopravvivere, a tutt'oggi, solo in ragione di un decreto-legge tempestivamente emanato dall'allora Governo Berlusconi, poi opportunamente convertito in legge nazionale «ad hoc». Ciò che mi preme ricordare, infatti, è che secondo la nostra Costituzione, verso la quale posso vantare un differente senno, per innovare sulla materia basta una diversa volontà politica traducibile, dal punto di vista numerico, in una tutt'altro che impossibile maggioranza semplice, specie qualora dovesse intervenire una risolutiva decisione comunitaria che costringa l'Italia ad intervenire o, più probabile, un regolamento comunitario obbligatoriamente applicabile all'interno degli ordinamenti giuridici di tutti gli Stati Membri senza margini discrezionali consentiti. Su quanto Gela sia effettivamente lontana da Bruxelles preferirei glissare, per non allargare ulteriormente l'ambito focalizzato, ma sostenere che lo sia più di Sannazzaro de' Burgondi, non foss'altro per una questione puramente geografica, non teme smentita alcuna e, soprattutto, rischia seriamente di pesare oltremodo.

Fonte: Filippo Guzzardi, corrieredigela.it

finalmente il PET COKE entra nella lista dei problemi da affrontare in questa città.
Uno scarto di lavorazione inutilizzabile negli impianti geleisi, stoccato e smaltito in modo illegale. diventerà argomento della prossima campagna elettorale.
Mi chiedo chi dovrà pegare per le menzogne finora seminate, per i tentativi di archiviazione della magistratura, per le eprsono che sono morte e quelle che si sono ammalate, per il danno di immagine procurato alla città, per averla fatta diventare la discarica di tutte le raffinerie d'Italia, ...
dove sono le scuse dei vari CROCETTA E VENTURA che sulla campagna pro pet coke hanno infiammato una intera campagna elettorale, dove sono i sindacalisti che sparavano cazzate su cazzate per leccare il culo all'azienda, e che fine ha fatto il procedimento in Procura?...
ricordo che all'epoca dei fatti, il rpesidente dell'associazione ARIA NUOVA, che, come sempre arriva con anni di anticipo sui problemi ambientali, venne aggredito in piazza durante un corteo di cittadini colpevolmenti disinformati, che videro nell'associazione il nemico di Gela.

Ma prima o poi dovrà venire un buon magistrato a far tremare il culo ai responsabili dei mali di Gela.

ma veramente all'epoca lo hanno aggredito??
Cmq a Gela siamo davvere messi male! Sabato sera parlavo con dei ragazzi che lavorano all'eni e mi dicevano "Meglio morire di tumore che di fame, e poi non è detto che capiti a me!!! E poi l'inquinamento è dovuto ai tubi di scarico delle macchine al fumo e a tante altre cose"

Vorrei sapere chi è mai morto di fame?

E ragazzi purtroppo è la dura e cruda realtà!! Il gelese che lavora al eni di Gela la pensa in questo modo!!!

Tu prendi 10 gelesi che lavorano all'eni di Gela naturalmente e 8 su 10 ti risponderanno cosi!

comunque sia sindaco, sindacalisti e magistrati non pagano.
Dei dirigenti ENI nemmeno volgio parlare, loro fanno ciò che gli consentiamo di fare. L'azienda è contenta perchè il profitto c'è.

Pagano solo i cittadini...
ma cambierà, sono sicuro...
pagheranno anche questi impuniti!

oggi sulla sicilia c'è scritto che il sindaco chiede i danni all'ENI per 50 anni di inquinamento.
Quel sindaco complice dell'eni, alleato, protettore, dipendente che ha lasciato che un azienda gestisse in maniera incontrollata e monopolistica tutte le nostre risorse (lavoro, acqua, aria, denaro), quel sindaco che ha condannato l'azione di certe associazioni ambientaliste (leggi ARIA NUOVA), quel sindaco che non ha mai portato il comune in tribunale a costituirsi parte civile e che contnua a non denunciare niente e nessuno per la strage di innocenti ion corso a gela, ma si limita solo a fare apparizioni su tv e giornali per una campagna elettorale anticipata. Quel sindaco che ha lasciaot da soli i lavoratori che hanno lavorato in condizioni di non sicurezza l'amianto e che hanno respirato le polveri nocive (non li ha ricevuti in comune a seguito di richiesta ufficiale e protocollata), quel sindaco che sta ignorando quei contadini che da 20 anni (!!!) denunciano danni ed inquinamento alle produzioni agricole e rischi per i consumatori adesso, di ritorno da Roma vede la luce...
non essendo un uomo non chiederà mai scusa per aver pubblicamente difeso l'uso del petcoke, non avendo coraggio non accetterà confronti con le associazioni, non avendo interessi concreti ma solo voglia di spot elettorali non lo0 vedremo mai spendersi nelle sedi legali a difesa dei cittadini.
Spero che vada via da Gela al più presto.
Sugli altri politici e sulla sedicente opposizione non serve alcuna parola, il vomito tutto ciò che riescono a provocare...

Io condivido quello che dici, però a mio parere bisogna coinvolgere tutta la popolazione!!! Nel senso che se una battaglia del genere la portano avanti solo 10 20 o 100 persone serve a ben poco!!!!
Tutte queste cose bisogna farle sapere ai cittadini, tartassandoli di spot e testimonianze come fanno i politici

non si può fare...

E perchè? Perchè ci strumentelizzerebbero?

perchè:
- i gelesi amano la filosofia "armiamoci e partite. Tutti, operai contadini, dipendenti pubblici ci portano documenti, foto, notizie e ci dicono: dovete fare questo, dovete fare così... DOVETE!
- mandiamo comunicati stampa e i giornalisti li modificano li ammorbidiscono li rimpiccioliscono (quando li pubblicano) e li circondano di mega articoloni del sindaco.
- le televisioni ci ignorano. Prova tu ad andare a Canale 10 a dire che ARIA NUOVA vuole essere intervistata.
- oltre 500 lettere in 6 anni inviate ad istituzioni, giornali, politici, vescovi, senza avere avuto risposte o aiuti.
- quando chiediamo collaborazioni ai cittadini, anche per un semplice volantinaggio, spariscono tutti.
- recentemente un rappresentante del liceo classico, rappresentante di una massa studentesca critica ed attenta, almeno cosi credevo, ci ha letterelmente ignorati.
- E' molto èiù grande l'interesse verso la commissione di vigilanza rai, si preferisce andare fino a roma per partecipare a manifestazioni di partito, ci si infervora per Obama, ma se ci manca l'acqua a casa, se muore di tumore il nostro dirimpettaio lo sfogo si esaurusce in una discussione al bar.

questi ed altri motivi hanno protato l'associazione ambientalista gelese più attiva (unica presente in TUTTI i procedimenti ambientali) ad essere la meno conosciuta.

Avremmo dovuto chiedere contributi pubblici per organizzare convegni pilotati o portare bimbi delle scuole a pulire spiagge per essere conosciuti. Ma non fa parte della nostra filosofia.

Hai letto l'ultima sparata di oggi su "La Sicilia"..? (giornale indegno di portare quel nome)

un titolo in risalto recita: IL PETCOKE è ECOCOMPATIBILE

Proviamo a cambiare pian piano questa mentalità

Sono i giornalisti che devono venirci a cercare, non noi a cercare i giornalisti!

Le televisioni ignorano ARIA NUOVA, ma non possono ignorare un intera popolazione!

Il discorso è sempre la! Se lo fa l'intera popolazione non penso che qualcuno non ti risponde

Obama è stato un bravo comunicatore, voi siete dei bravi comunicatori??