E ci mancherebbe altro che un momento positivo del calcio gelese non debba essere vissuto assieme alla solita nota stonata, che viene da una politica locale che non c'è, e se c'è non si vede. Il Gela che torna protagonista del campionato di Seconda Divisione, con l'aggancio al secondo posto della classifica del Catanzaro e con la capolista Cosenza che ora ha solo due punti di vantaggio sui gelesi, deve continuare a fare i conti con una classe politica sorda, che più sorda non si può, sul fronte della soluzione dei problemi dell'impiantistica sportiva. Passato il momento di grancassa nazionale, anche la plateale provocazione dell'allenamento in piazza non ha sortito alcun effetto. A caldo c'erano state le dichiarazioni dell'assessore allo sport, La Folaga, che aveva rassicurato che stava facendo di tutto affinchè durante la pausa agonistica di fine anno si sarebbe operata la posa del manto in erba sintetica sul rettangolo di gioco. Un nostro articolo del giorno dopo può testimoniare che siamo stati subito scettici su una simile soluzione. E non perchè non era possibile. Quanto, semmai, se l'amministrazione comunale gelese ne sarebbe stata capace. Purtroppo, e ci avrebbe fatto piacere sbagliarci, non ci siamo sbagliati. E così, da ieri è ufficiale che non se ne farà niente nemmeno stavolta anche se erano stati forniti annunci eclatanti e probanti su tutti i progetti che l'amministrazione comunale aveva ideato e studiato sul vecchio "Presti". C'è un presidente, nella fattispecie Angelo Tuccio, che vorrebbe sistemare a spese sue il malandato "Vincenzo Presti". Ma non ha lo strumento amministrativo per potere mettere mano al suo portafoglio e, a spese sue, risolvere gli annosi problemi che attanagliano l'unico campo di calcio gelese. Lo strumento è lo schema di convenzione che trasferisce dal Comune al Gela calcio la gestione dello stadio. Niente, non se ne fà niente e nessuno si muove da Palazzo di Città. Così ieri sera il presidente Tuccio ha diramato un suo personale comunicato-stampa, che riportiamo integralmente: "Lottare per perseguire un obiettivo è nobile, provarci per tre anni consecutivi e non ottenere nulla è snervante, insistere ancora è inutile. In questi tre anni mi sono permesso di far notare che mancano gli strumenti per fare calcio professionistico, per cercare di raggiungere un obiettivo tanto atteso dagli sportivi gelesi. Una palestra, un campo per gli allenamenti, una nuova curva per i tifosi che permetta loro di vedere decentemente la partita. Niente, tutto questo a Gela è un lusso. Addirittura non sono riuscito ad ottenere un campo decente in erba sintetica per le gare ufficiali, ricorrendo perfino a forme di lotta in piazza. Per migliorare la grave situazione delle strutture ho provato di tutto, con tutte le mie forze, ma il risultato è un fallimento totale. C'è un campionato in corso, una grande avventura nel suo pieno svolgimento, fin qui esaltante, da parte della nostra squadra, e non ho nessuna intenzione di turbare nessuno, pertanto scelgo il silenzio assoluto fino alla fine del campionato, con lo scopo di non alimentare polemiche e veleni che potrebbero danneggiare o compromettere la serenità e l'affidabilità che fin qui ho cercato di dare alla società Gela calcio Spa, seppure tra mille difficoltà. Faccio un appello ai giornalisti, ai tifosi, e a tutti gli sportivi gelesi di rispettare il mio silenzio e di stare vicini alla squadra con calore e affetto". Firmato Angelo Tuccio. E, aggiungiamo noi, con tanti complimenti ai politici gelesi.

Cosa potremmo fare, noi poveri vittime di questa classe politica di M...A

al rogo?