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Una direzione inutile.... 
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Messaggio Una direzione inutile....
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLi ... iew=Libero


Allora c'è stata questa direzionne del Pd , e che ha detto? bohhhh?
Velttroni difende il partito giustamente , ma io non vedo un progetto ampio rifirmista per l'italia , solite discorsi su queste allenanze , ma diciamolo è solo fumo quello che dici Walter , poinon si è parlato della collocazione politica del Pd , dei drammi del paese sui problmemi non so sul Welfare come la proposta di Brunetta di elevare l'età pensionabile alle donne..
poi dire " non c'è spazio per i disonesti" se la poteva evitare ......mah
poteva parlare del potyere economico degli imprenditori in italia cheutilizzano i politici a propio piacimento , eh si una volta erano i politici a comandare mentre adesso eh eh


sabato 20 dicembre 2008, ore 14:05
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Messaggio Re: Una direzione inutile....
roy greich ha scritto:
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2008/12/Pd-Direzione-nazionale.shtml?uuid=340652a4-cdf9-11dd-ba22-4e78b5dda0bf&DocRulesView=Libero


Allora c'è stata questa direzionne del Pd , e che ha detto? bohhhh?
Velttroni difende il partito giustamente , ma io non vedo un progetto ampio rifirmista per l'italia , solite discorsi su queste allenanze , ma diciamolo è solo fumo quello che dici Walter , poinon si è parlato della collocazione politica del Pd , dei drammi del paese sui problmemi non so sul Welfare come la proposta di Brunetta di elevare l'età pensionabile alle donne..
poi dire " non c'è spazio per i disonesti" se la poteva evitare ......mah
poteva parlare del potyere economico degli imprenditori in italia cheutilizzano i politici a propio piacimento , eh si una volta erano i politici a comandare mentre adesso eh eh


Qualcuno ha trovato nelle mie parole una commovente e divertente difesa di Veltroni e qualcun altro ci ha pure riso sopra. Io che condanno inesorabilmente la scelta di Veltroni di allearsi con Di Pietro del quale ultimo una democrazia seria potrebbe e dovrebbe fare a meno. Cosa avrebbe dovuto dire questa direzione se non scarichi Di Pietro? Nulla. Ma come si fa a parlare ancora di sinistra o centro-sinistra in Italia quando vi alberga il giustizialismo ed il populismo che appartengono storicamente alla sottocultura di destra? Quando in politica regna la confusione, è naturale che nei cittadini imperi il qualunquismo ed il disinteresse verso una politica considerata ed avvertita come un qualcosa di sporco. Ma a questi politici, come quelli del passato, sta bene così: mentre i cittadini continuano a lamentarsi, loro continuano a vivacchiare nel lusso. Questa è l'Italozia. W IL PRAGMATISMO.


domenica 21 dicembre 2008, ore 13:26
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In Abruzzo metà degli elettori non ha votato. Chiodi ha vinto, Costantini ha perso, ma era uno contro tutti, uno contro Veltrusconi. Per il PDmenoelle era meglio una sconfitta disastrosa che la vittoria di un uomo pulito. E l’ha ottenuta. Il Pdmenoelle voleva come candidato, al posto di Costantini, il sindaco di Pescara Luciano D’Alfonso, arrestato subito dopo le elezioni. Se si fosse presentato e avesse vinto sarebbe stato sindaco per un paio d’ore.
Il partito che non c’è avanza. Alle ultime elezioni politiche (incostituzionali perché non permettevano la scelta del candidato) non ha votato un italiano su quattro, adesso un abruzzese su due. Le retate dei politici proseguono in tutta Italia. Dopo l’Abruzzo, la Basilicata con il fermo del deputato PDmenoelle Margiotta e l’arresto dell’amministratore delegato della Total. Dopo la Basilicata, Napoli con l’arresto di due assessori PDmenoelle e la richiesta di arresto per i parlamentari Italo Bocchino del PDL e Lusetti del PDmenoelle.
I vertici del PDmenoelle non si dimettono, piuttosto preferiscono andare in galera. La Iervolino riflette, D’Alema non si fa processare, Franceschini vuole (tenetevi forte) la questione morale al primo posto e Topo Gigio Veltroni aspetta istruzioni da Arcore e dichiara che “ha innovato troppo poco”. Bassolino sarà premiato dal PDmenoelle con la candidatura alle prossime elezioni europee. Anche Del Turco, appena uscito di galera, ha ottenuto rassicurazioni, ma dal PDL, per sbarcare a Bruxelles e fare una vera politica riformista. Il Parlamento italiano non basta più per contenere tutti gli inquisiti e i condannati. Per fortuna c’è l’Europa.
L’Italia sta sprofondando in un letamaio e in Parlamento si discute della riforma della Giustizia. C’è bisogno della riforma della Politica, non della Giustizia. Due milioni di disoccupati sono in movimento dal centro nord nella capitale. Non sentite gli zoccoli dei bisonti? Arriveranno prima loro o i magistrati? O ci sarà la famosa terza via, quella della fuga a Hammamet?
Vizzini, mi sente? Nella commissione del Senato(*) di cui lei è presidente è ferma la proposta di legge Parlamento Pulito. Un primo passo per la riforma della Politica. 350.000 persone hanno firmato. Se la legge non verrà discussa le inviterò a Roma per chiederle conto del suo silenzio. No ai pregiudicati in Parlamento, due legislature e poi a casa, voto di preferenza per il candidato. Non sono richieste straordinarie, ma l’ABC della democrazia.
PDL e PDmenoelle sono due gemelli siamesi, se li separi muoiono entrambi. Hanno lo stesso cuore, lo stesso cervello, gli stessi pregiudicati.

Grillo's blog

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IL PALMARES NON SI PRESCRIVE

[Una volta a Pietro Secchia] Cos'ha fatto ieri la Juve? [...] E tu pretendi di fare la rivoluzione senza sapere i risultati della Juve? (Palmiro Togliatti)


lunedì 22 dicembre 2008, ore 17:11
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noi non votanti, PRIMO PARTITO.
prima o poi capiranno...

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"Le masse popolari in Europa,non sono contro le masse popolari in Africa.
Quelli che sfruttano le risorse in Africa,sono gli stessi che sfruttano l'Europa.
Abbiamo un nemico comune ! " (Thomas Sankara)
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lunedì 22 dicembre 2008, ore 17:28
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AVEVA "RAGIONE", COME SEMPRE, GRILLO.....E PURE VELTRONI DECISO A SEGUIRNE I "RAGIONAMENTI"

Smontate le accuse principali. D'Alfonso potrebbe ritirare le dimissioni
Dopo dieci giorni agli arresti domiciliari, la revoca da parte del giudice

Pescara, il sindaco oggi libero
Il gip: "Nessuna tangente pagata"


PESCARA - Libero e sostanzialmente scagionato da quasi tutte le accuse. Sarà un Natale particolare per Luciano D'Alfonso, ex sindaco e segretario regionale del Pd. Oggi, dopo dieci giorni trascorsi agli arresti domiciliari, il giudice per le indagini preliminari, Luca De Ninis, gli notificherà la revoca della misura cautelare e con essa un atto che, di fatto, lo sottrae da una montagna di capi d'imputazione.
Una revoca che appare scontata se si considera quella ottenuta appena due giorni fa, dal suo ex braccio destro, Guido Dezio, finito anche lui agli arresti con l'accusa di essere "l'esattore" del sindaco verso gli imprenditori. Nessuna tangente, nessuna associazione a delinquere - ha stabilito ora il gip ribaltando la sua stessa ordinanza - ma solo contributi illeciti al partito La Margherita per le elezioni politiche del 2006. Resta convinto del contrario, invece, il pubblico ministero, Gennaro Varone, che aveva chiesto e ottenuto l'arresto del primo cittadino. Per il pm, quei soldi in nero, seppure ottenuti in campagna elettorale, sono comunque da considerare "episodi corruttivi", in quanto non si tratterebbe di libere donazioni, ma piuttosto di versamenti da parte di aziende "che avevano interesse a ottenere atti a loro favorevoli dall'amministrazione comunale".
A determinare il cambio di rotta del Palazzo di Giustizia, anche un vertice che si è svolto, ieri mattina, in Tribunale tra il procuratore capo Nicola Trifuoggi, il sostituto Varone e il vicequestore Nicola Zupo. A questo punto D'Alfonso potrebbe anche ritirare le dimissioni e riprendere a svolgere la funzione di sindaco, come se nulla fosse accaduto. Se lo augura anche il presidente del consiglio comunale Vincenzo Dogali (Pd). "Abbiamo esaminato la vicenda in un'apposita riunione. D'Alfonso può ritirare le dimissioni - ha spiegato Dogali - e tornare ad assumere il ruolo di sindaco. Il decreto firmato dal ministro dell'Interno Roberto Maroni non influirebbe qualora Luciano decidesse di riprendere la guida della città".
Intanto l'indagine prosegue. Il pm Varone si sarebbe recato a Firenze insieme al capo della mobile Nicola Zupo per seguire da vicino una perquisizione nello studio di un avvocato che avrebbe ricevuto 340 mila euro come compenso per consulenze "sospette" sull'appalto dei servizi cimiteriali. Sempre nei giorni scorsi verifiche sarebbero scattate nei confronti di altri collaboratori di D'Alfonso, sempre legati a doppio filo con l'imprenditore Carlo Toto, proprietario della compagnia aerea Airone, anche lui indagato nella stessa inchiesta.
Il clima politico regionale dopo le dimissioni di D'Alfonso da segretario del Pd è sempre incandescente. Nell'ultima assemblea regionale del partito, alla presenza del commissario inviato da Roma Massimo Brutti, il senatore Franco Marini ha ammonito gli ex Ds: "Con Luciano abbiamo cercato un cambiamento e quando lo abbiamo eletto segretario lo avete amato quanto noi". Dopo le feste non si escludono altri colpi di scena.
(24 dicembre 2008)
FONTE: GIUSEPPE CAPORALE, LA REPUBBLICA.IT


mercoledì 24 dicembre 2008, ore 10:33
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Ma non mi dire Tonino....

Lo sfogo dell'ex pm: nulla da nascondere. Bossi: poverino
Il figlio: "Screditano me per colpire mio padre"

Di Pietro: "Le indagini vadano avanti
Cristiano però si è comportato male"

ROMA - "Di quelle cose preferirei parlare dopo, in separata sede. Anzi no, parliamone subito..." Per chiarire che "non c'è figlio che tenga: le indagini devono andare avanti" anche se sfiorano la famiglia. E ben vengano le intercettazioni, "non ci uniremo alla politica paludata che chiede la riforma delle intercettazioni: noi, sia io che mio figlio, non abbiamo nulla da nascondere".
Antonio Di Pietro è un fiume in piena a Montecitorio, dopo la lettura dei giornali e delle intercettazioni dalle quali emergono i contatti tra l'ex provveditore alle opere pubbliche in Campania e Molise, Mario Mautone - finito ora agli arresti per il caso Global Service - e Cristiano Di Pietro, consigliere provinciale a Campobasso. Telefonate datate 2007, segnalazioni di qualche professionista da parte del figlio dell'ex pm, propositi di ricatto di Mautone nei confronti dell'allora ministro intenzionato a trasferirlo. In serata, sul blog, la lunga pagina di spiegazioni firmata da Antonio Di Pietro si farà più articolata e riserverà un appunto al comportamento del suo Cristiano: "Certamente senza alcuna rilevanza penale, ma a mio avviso, comunque, non opportuno e non corretto".
Ieri al figlio non ha avuto alcun richiamo da fare, nessuna telefonata di rimprovero, raccontano, anche perché la storia a Di Pietro senior era già nota, circolava dal 3 dicembre, il "Giornale" aveva in parte anticipato il filone di indagine. Cristiano è rimasto blindato in Molise, telefonino spento. "Si punta a screditare la mia persona per colpire mio padre", ha continuato a confessare ai pochi che lo hanno sentito, come dichiarava venti giorni fa e continua a ripetere adesso che l'affaire è esploso. "Povero Di Pietro - commenta Umberto Bossi intervistato da Skytg24 - lui che ha fatto il magistrato nel pool di mani pulite. Se si trovasse un figlio così ne soffrirebbe molto: io mi auguro che i figli non siano causa di dramma per i genitori". Di quelle solidarietà che non piacciono affatto a Tonino. Che infatti nel ruolo di vittima non intende calarsi.
"Non c'è figlio che tenga e che possa condizionare le politiche - sbotta il leader di Idv nella sala stampa di un Montecitorio già deserto per ferie - Qualcuno potrebbe chiedermi se sia un caso il fatto che queste intercettazioni escano fuori proprio nel giorno in cui vado in Campania e confermo la nostra uscita dalle giunte. Potrebbe essere una spiegazione interessante. Ma che me ne frega se lo hanno fatto per delegittimare? Dietrologia, a me non interessa. Non ho niente da temere, auguro buon lavoro ai magistrati. Vadano avanti, così si distinguerà il grano dall'oglio".
Lui, l'ex pm, non si unirà "mai al coro" dei nemici delle intercettazioni. Nelle colloqui finiti nei verbali dell'inchiesta, tra le altre cose, la moglie dell'ex provveditore Mautone consiglia al marito, per evitare il trasferimento, di ricattare il figlio di Di Pietro. Il leader Idv confessa di non aver avvertito allora, da ministro alle Infrastrutture, né lui né suo figlio, "l'esistenza di pressioni o richieste". Mautone lo ha trasferito "eccome, senza indugi e senza remore". E oggi difende a maggior ragione la scelta dell'anno scorso. Sono sempre state un suo pallino, le rotazioni, anche da ministro ai Lavori pubblici. Perché "è giusto farle, soprattutto quando su qualche personaggio si fa del chiacchiericcio". E su quel provveditore ora ai domiciliari, sottinteso, già si chiacchierava.
Poi ci sarebbe il capitolo segnalazioni, il più imbarazzante. E quello Di Pietro lo affronta per iscritto, in serata, sul suo blog: "Come consigliere provinciale di Campobasso, risulta che mio figlio avrebbe segnalato anche il nominativo di un paio di, a suo dire, bravi professionisti a Mautone. È un comportamento senza alcuna rilevanza penale ma, a mio avviso, comunque, non opportuno e non corretto". L'Idv si sente sotto assedio ma dà battaglia. "Neofascisti", accusa il ministro Bondi. "Si ricordi dei neofascisti del Pdl, da Ciarrapico alla Mussolini" gli replica Silvana Mura. E il 26 dicembre, Tonino e i suoi, coi dipendenti Alitalia, davanti a Palazzo Chigi per "offrire" - anziché lanciare, in stile Bush - scarpe vecchie al premier.
(24 dicembre 2008)
FONTE: CARMELO LOPAPA, REPUBBLICA.IT


mercoledì 24 dicembre 2008, ore 14:49
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ghelapolis ecco il male che affligge la sinistra: l'autolesionismo. perche' tu e molti nel PD si ostinano a fare la guerra a di pietro anziche' farla al nano infame. perche' il granc***** di ferrero (RC) fa la guerra al PD al posto di farla al governo. risultato? berlusconi governera' fino alla sua morte cioè ancora per 20 anni.

cmq di pietro ha detto: ''mi intercettino pure non ho niente da nascondere'' . e questo dice tutto tra chi (berlusconi) vuole legiferare per togliere lòe intercettazioni, e dipietro che chiede di esserlo intercettato

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ghelaspolis ha scritto:
AVEVA "RAGIONE", COME SEMPRE, GRILLO.....E PURE VELTRONI DECISO A SEGUIRNE I "RAGIONAMENTI"

Smontate le accuse principali. D'Alfonso potrebbe ritirare le dimissioni
Dopo dieci giorni agli arresti domiciliari, la revoca da parte del giudice

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A determinare il cambio di rotta del Palazzo di Giustizia, anche un vertice che si è svolto, ieri mattina, in Tribunale tra il procuratore capo Nicola Trifuoggi, il sostituto Varone e il vicequestore Nicola Zupo. A questo punto D'Alfonso potrebbe anche ritirare le dimissioni e riprendere a svolgere la funzione di sindaco, come se nulla fosse accaduto. Se lo augura anche il presidente del consiglio comunale Vincenzo Dogali (Pd). "Abbiamo esaminato la vicenda in un'apposita riunione. D'Alfonso può ritirare le dimissioni - ha spiegato Dogali - e tornare ad assumere il ruolo di sindaco. Il decreto firmato dal ministro dell'Interno Roberto Maroni non influirebbe qualora Luciano decidesse di riprendere la guida della città".
Intanto l'indagine prosegue. Il pm Varone si sarebbe recato a Firenze insieme al capo della mobile Nicola Zupo per seguire da vicino una perquisizione nello studio di un avvocato che avrebbe ricevuto 340 mila euro come compenso per consulenze "sospette" sull'appalto dei servizi cimiteriali. Sempre nei giorni scorsi verifiche sarebbero scattate nei confronti di altri collaboratori di D'Alfonso, sempre legati a doppio filo con l'imprenditore Carlo Toto, proprietario della compagnia aerea Airone, anche lui indagato nella stessa inchiesta.
Il clima politico regionale dopo le dimissioni di D'Alfonso da segretario del Pd è sempre incandescente. Nell'ultima assemblea regionale del partito, alla presenza del commissario inviato da Roma Massimo Brutti, il senatore Franco Marini ha ammonito gli ex Ds: "Con Luciano abbiamo cercato un cambiamento e quando lo abbiamo eletto segretario lo avete amato quanto noi". Dopo le feste non si escludono altri colpi di scena.
(24 dicembre 2008)
FONTE: GIUSEPPE CAPORALE, LA REPUBBLICA.IT


Non mi è chiaro, cosa c'entri Grillo con questo articolo, ma da quello che leggo non mi sembra si stia parlando di una persona ONESTA.

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mercoledì 24 dicembre 2008, ore 17:29
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Per Di Pietro, non vedo alcuna condanna per poterlo definire un pregiudicato.

Quando ne subirà qualcuna ne riparleremo.

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mercoledì 24 dicembre 2008, ore 17:35
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L'autolesionismo non alberga in me: da tempo non mi riconosco in nessuna sinistra perchè ho chiuso con l'ideologia non appena sono diventato adulto, ossia vent'anni fa. Non ho mai avuto una tessera del PCI ed avevo simpatie solo per il socialismo liberale che in Italia non è potuto neanche nascere davvero. Potrei definirmi socialista, ma anche liberale, cattolico ma anche laico, nonchè anche riformista. Veltroniano? Sciocchezze. La verità è che per me la politica è scienza e nella scienza non trovano posto ideologie, giustizialismo e populismo di comodo. Mi sono fatto il mazzo, nei primi anni '90, visto che qualcuno lo fa notare, per raccogliere le firme nei quesiti referendari tra i quali anche quello del finanziamento illecito ai partiti: come si può vedere si sono fatti una nuova legge e riescono anche a violarla sistematicamente. I radicali sono poi riusciti a mortificare lo strumento referendario: unico strumento di democrazia diretta riconosciuto dall'ordinamento, per quanto debole e, come detto, eludibile. Quando m'incazzo perchè Berlusconi va avanti a decreti legge non è perchè faccio opposizione politica, ma perchè si continua a violare palesemente la Costituzione ed è un vezzo della 1^ Repubblica, mai morta davvero. Sono un disincantato. Non votavo da tempo, sono tornato a votare alle politiche perchè per la prima volta ho sperato, ma abbastanza vaccinato da tenere nel debito conto che fosse solo fumo negli occhi. E finora, posso solo dire che per quel che m'interessava, Veltroni e Berlusconi si sono rivelati 2 pagliacci. Continuo a pensare, pur non essendo un pragmatico nella vita, che nella politica italiana il pragmatismo è l'unica via per intravedere un futuro: chiamasi bipartitismo programmatico e non ideologico. Essendo per natura ottimista, non posso far finta che un inizio di dibattito sul metodo democratico nell'Italozia s'è intravisto. Ma rimane una Repubblica delle Banane, non perchè c'è corruzione tanto da far diventare una superstar Travaglio, ma perchè siamo il paese delle "non decisioni". La corruzione è ovunque nel mondo ed è una costante di qualsiasi forma di stato e di governo: basta solo togliersi il prosciutto dagli occhi.


mercoledì 24 dicembre 2008, ore 19:26
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