La tragedia di una pattumiera
chiamata Gela

Gela è all'ultimo posto nella classifica dei luoghi vivibili.


Viaggio nella vecchia “Mafiaville” dove persino l’acqua d’inverno è un lusso
NICCOLÒ ZANCAN
INVIATO A GELA (Caltanissetta)
Ci sono nove petroliere all’orizzonte, tre bambini giocano a pallavolo sulla spiaggia deserta, nell’aria odore di gas e uova marce. Insegne sul Lungomare Federico II di Svevia: Super Pizza Suprema, Gelateria Vanità, Hotel Sole. Palme rigogliose, la carcassa di una vecchia balera abbandonata che si chiamava La Conchiglia. Il molo spezzato in due: «Pericolo di caduta». Quasi all’ingresso del porto turistico, un cartello vendesi: 140 metri quadrati per 200 mila euro trattabili. Nella città più invivibile d’Italia.

E’ difficile arrivare a Gela senza pregiudizi. E non solo perché fino a pochissimi anni fa il quinto centro della Sicilia - 85 mila abitanti (1800 stranieri) - era soprannominato «Mafiaville». Sabato notte, all’uscita della discoteca «Tanguera», il branco ha pestato a sangue un ragazzo di 26 anni per uno sguardo sbagliato. Erano in trenta, picchiavano e guardavano, ma nessuno si è ancora fatto avanti con i carabinieri. Intanto, lunedì mattina, la società spagnola Caltaqua, che gestisce la rete idrica della città, ha chiuso gli uffici di piazza San Giacomo per legittima difesa. Dopo che gli impiegati erano stati aggrediti per l’ennesima volta da cittadini inferociti.

Manca l’acqua. Anche d’inverno. Mancano i soldi per rifare le strade. Molte hanno quattro colori di asfalto diverso, rattoppi su rattoppi, stratificazioni come ere geologiche. Nel quartiere Santa Lucia ci sono interi palazzi mai finiti. Muri di cemento nel nulla, sterpaglie, rifiuti. Sono stati censiti in tutto 25 mila vani abusivi, stima per difetto, ma probabile record italiano. Eppure non è quello che si vede a prima vista la vera tragedia di questa terra.

Gela, pattumiera d’Italia. Secondo gli ultimi dati del Sole24ore, la città che contribuisce in modo determinante a rendere Caltanissetta la provincia con la peggior qualità della vita in assoluto. «Sono dati spietati, carichi di cinismo. Nessuno direbbe che Baghdad bombardata è la città più brutta del mondo. Ebbene, anche noi siamo in guerra, stiamo lottando per il nostro riscatto. Gela è una città in rivolta: non toglieteci il diritto di sognare». Così parla il sindaco Rosario Crocetta, 57 anni, recentemente passato dal Pdci al Pd («Perché Veltroni è il politico più contemporaneo che abbiamo»), uno che non si nasconde. Famoso il suo comizio con i nomi dei mafiosi locali scanditi al microfono. In ufficio, vetri blindati, immagini della Madonna e di Madre Teresa. La poesia di un artista svizzero sul muro: «E’ lo stesso vento che strappa le tende e gonfia le vele...».

Omosessuale dichiarato, in carica dal 2003, alle ultime elezioni ha ottenuto il 65 per cento delle preferenze: «Il che mi sembra un segno evidente di quanto la nostra gente abbia voglia di cambiare. I dati sono vecchi, credetemi: Gela è all’avanguardia su tutto il fronte». Eccoli, allora, i dati della rivolta: «Qui ci sono 100 imprenditori che hanno denunciato il racket, mentre in tutta la provincia di Palermo sono 40. E poi, a parte la storia tragica del ragazzo aggredito in discoteca, peraltro identica a un episodio accaduto a Milano, a Natale non abbiamo avuto fatti di sangue. Mentre gli incendi dolosi quest’anno sono scesi da 230 a 150».

Peccato che uno degli ultimi abbia annerito il portone di casa del procuratore aggiunto Serafina Cannatà. Romana d’origine, da otto anni ha scelto di lavorare dove famiglie mafiose e stiddari - il vecchio clan dei pastori - si ammazzano per il controllo del territorio, degli appalti, per ogni singolo affare da spremere o sgarro da vendicare. Ma il pm Cannatà deve la sua fama soprattutto alla chiusura temporanea del Peltrolchimico, 3 mila posti di lavoro targati Eni. Ci riuscì per pochi giorni a marzo del 2002. Quando ormai era chiaro che «il mostro», con i suoi miasmi chimici, stava mietendo vittime su vittime. Nella falda, sotto lo stabilimento, c’erano 44 mila tonnellate di gasolio colate dai serbatoi.

Il guaio è che anche i veleni, come la mafia, non si vedono subito, anche se bruciano le narici già a tre chilometri dalla città. Sono i veleni che hanno devastato il mare, impregnato la terra e regalato a Gela un altro primato: quello dei tumori. La gente si ammala all’improvviso. I bambini nascono malformati con un’incidenza superiore alla media nazionale del 250 per cento: su 13 mila nati fra il 1992 e il 2002 quasi settecento avevano malformazioni cardiovascolari, agli arti, all’apparato digerente e ai genitali. Un incubo.

L’inquinamento del petrolchimico è stato risolto con un decreto legge firmato Berlusconi. E’ bastato cambiare la classificazione delle sostanze inquinanti. Ripresa la produzione, salvati i posti di lavoro. Ma da allora nulla è stato fatto per la salute.

Oggi all’ospedale di Gela c’è solo un day hospital oncologico con sei letti. «Nessun reparto, nessun centro epidemiologico per studiare il fenomeno - dice un dottore che preferisce restare anonimo - sappiamo che qui c’è un inquinamento mostruoso, ma nessuno tiene il conto dei malati. In tutta la Sicilia c’è soltanto un registro dei tumori a Ragusa». Più ottimista, come gli impone il ruolo, il direttore generale dell’Asl di Gela, Ettore Costa: «A gennaio faremo partire l’appalto per la radioterapia. Mentre entro il 2009 conto di ottenere i finanziamenti per un vero reparto di oncologia».

La verdura al mercato di Gela è bellissima. Un fascio di 35 carciofi costa 8 euro. Ma anche la natura è in rivolta. Ha assorbito policiclici aromatici, metalli pesanti, mercurio, solventi. L’unico studio sui tumori fatto finora, quello ordinato dalla Procura, ha ipotizzato un nesso causale significativo fra il consumo dei prodotti locali e l’incidenza della malattia. Le verdure come il pesce.

Perché restare a Gela? «L’unico motivo è la speranza - dice don Luigi Petralia, parroco nel quartiere più difficile della città - noi non ci arrendiamo». E mentre parla, le telecamere riprendono ogni movimento in strada, come da un fortino assediato.





QUELLO CHE C'E' SCRITTO NELL'ARTICOLO è VERO,MA GONFIATO ALLA GRANDE.E POI QUEL TITOLO è DA DENUNCIA VERAMENTE

Desidero far sapere che sulla STAMPA di Torino del 31/12/08, è apparso un articolo su Gela che prende l'intera pagina 21 dove il titolo a centro pagina recita cosi"La tragedia di una pattumiera chiamata Gela" il secondo titolo dice "Viaggio nella vecchia "mafiaville" dove persino l'acqua è un lusso" da emigrante Gelese sono profondamente indignato e Inca.... contro decelebrato miserabile che pensa di essere un giornalista e che di nome fa Noccolò Zancan, e se qualcuno può informare il sindaco che gli anche concesso un'intervista gli sarei grato.

saluti

si sono aperti tre topic a riguardo e sono pèerfettamente daccordo con te. dovremmo farci sentire. meglio pero' che non lo faccia io, diventerei sgarbato

xkè è gonfiato?

matrix quel titolo è da denuncia penale. pattumiera sara' casa sua.

ti faccio un esempio: palermo è una bellissima città una delle piu' belle d'italia. ma se io per fare un repoprtage su palermo vado alla zen o a ballaro' cosa ne esce fuori? chi potro' mai trovare? di sicuro case abusive e via dicendo...chissa' perche' tutti coloro che genvono a scrivere di gela vanno dritti al bronx santa lucia. mah

in qualsiasi posto cosa virresti dire? non parlare come loro azzo!!

io sono del parere che se una città vuole crescere( in tutto), debba essere consapevole di quello che è!

L' articolo di cronaca che abbiamo letto, è una visione oggettiva di un giornalista, che ha scritto per quello che ha sentito e da quel poco di "prove" in suo possesso.
Io amo la mia città, perchè ci sono nato, etc, ma questo non toglie il fatto che gela per come è strutturata, x la civiltà dei suoi cittadini, x lo stile di vita, x i mezzi di trasporto, x l' economia locale, x la metalità, x i suoi politici, x un inquinamento che pochi conoscono realmente....è una città di me*da.

Questo è il mio pensiero, lo reputo una visione oggettiva da parte di una persona (io), che le notizie non le viene a sapere x sentito dire, ma per quello che vede. Io ho preso coscienza del posto in cui vivo ed è proprio dal mio pensiero che ricomincerei...e se non lo fanno tutti o molti, rimarrà sempre la stessa città di me*da

io non critico quel titolo che cmq potrebbe essere esagerato, ma lo prenderei come un motivo x fare di più...speriamo che almeno unpò di orgoglio, i nostri politici ce l' hanno

ok gela fa schifo è una me*da siamo tutti incivili mafiosi e delinquenti

complimenti a voi ora sarete contenti

no non è come le altre. solo qua siamo porci e delinquenti. infatti oggi a viterbo hanno legato e bruciato vivo su un alberto un ragazzo. la pattumiera d'italia siamo noi , giusto

il messaggio non è questo. Ma se non ci rendiamo conto di chi siamo...non potremo mai sapere chi diventeremo, perchè saremmo nascosti dall' ipocrisia di essere in una bella città. e non è così!
solo riconoscendo i problemi, questi si possono risolvere...

Che poi non sono tanto difficili da vedere:
-Inquinamneto
-Delinquenza
-Mafia
-Lurdia
-Carenza di strutture
-Porta della pace
-politica corrotta
-giornalisti venduti
-acqua lurda (quando c'è)
-abusivismo
ecc...ecc...

Non è facile trovare altre città simili, di soliti non tutti hanno questi problemi tutti assieme.
Ad esempio, a Ctania li hanno quasi tutti, ma almeno l'acqua potabile h24 c'è!

(questo post è scritto da Gianiro)

(non è vero che a CT hanno acqua h24, anche lì in alcuni quartieri del centro ci sono i turni...).
Sinceramente sono più d'accordo con l'articolo del Sole24ore che con questo della stampa perchè è il solito articolo tipico degli anni '80 - '90 quando a Gela c'era la guerra di mafia....si parla di morti ammazzati quando non ce ne sono.
Il fatto successo al Tanguera è ovviamente gravissimo e da barbari (sono uno di quelli che non ama andare in discoteca proprio perchè frequentate da questo genere di persone - anche -) ma son cose che non succedono solo a Gela e solo con i gelesi: succedono quotidianamente in tutta Italia. Infatti molti telegiornali nazionali quando hanno annunciato la notizia hanno ripetutamente detto "Ancora un'aggressione in discoteca per futili motivi...dopo Milano anche a Gela....".
Con questo non voglio passare certamente per il solito gelese che dice che i problemi di Gela sono uguali a quelli di tutte le città del mondo e che sarà sempre così e che non c'è bisogno di allarmarsi.....la situazione è grave a 360 gradi.

Però che i media l'abbiano con la nostra città è ovvio e risaputo. Forse "avercela" è un termine sbagliato: sarebbe più corretto "sono attentissimi ai fatti negativi che succedono a Gela e fanno di tutto per smerdare l'immagine già pessima della città". Cioè colgono l'occasione per parlare male di Gela e dei gelesi e quando non succede niente si annoiano. E' sempre buona l'occasione per ricordare i 110 morti ammazzati nella guerra di mafia (in 6 anni mentre molti scrivono "nel giro di un anno"), il numero enorme di edifici abusivi, ecc... I problemi di Gela ormai li conoscono tutti! Che motivo c'è di continuare a mettere il dito nella piaga? Secondo loro si risolvono così i problemi? Se ne deve parlare ma non in continuazione e gonfiando di parecchie volte ogni cosa.

Parliamo dell'immagine che hanno messo per esempio. Una quindicina di anni fa se qualcuno si faceva una passeggiata tra le vie di Gela sapete quandi palazzoni grezzi trovava? a centinaia! Ricordate, ad esempio, l'enorme scheletro di via Venezia (attuale palazzo Peretti)? impressionante! ancora oggi lo ricordo con timore. Oggi, nel 2009, gli scheletri si sono ridotti di molto e sono molto rari. I più notevoli si trovano in via Madonna del Rosario accanto all'ex caserma dei VV.UU. e a Scavone (dove stanno, fra le altre cose, per essere demoliti e ricostruiti...). Ecco, dove la vanno a fare la foto? Poi parla del Lungomare con la spiaggia deserta....ma in inverno chi vuoi che ci sia? E' normale che i lungomare siano affollati solo in estate.

E' un articolo fatto apposta per denigrare l'immagine della città....e per dire che Gela è la città più invivibile d'Italia. Non ci hanno permesso di diventare provincia però quando la provincia di Caltanissetta è ultima è per colpa di Gela che diventa di colpo la città più importante. Se fosse arrivata prima (i nisseni sono convinti di ciò) Gela neanche sarebbe stata citata.
Che sia invivibile non c'è dubbio (infatti le ultime statistiche Istat sottolineano una diminuizione costante della popolazione al contrario di altre città siciliane come RG, SR, EN...) ma l'attuale stato di cose dipende in primis dalla politica gelese che non è mai cambiata e non cambierà mai. Ricordatevi che la città è fatta di persone ed è lo specchio dei suoi abitanti.

Lo stesso giornalista dice "E' impossibile arrivare a Gela senza pregiudizi". Secondo voi ha ragione? Secondo me no! Magari conoscendo la città non gli piacerà mai, ma i pregiudizi non ci devono essere.

Vabbè ora non arrabbiamoci quando la gente ha pregiudizi nei nostri confronti... fa parte della natura umana farsi un'idea di qualcuno o qualcosa in base a ciò che si sa di esso! Come dice gianiro per far cambiare idea agli altri bisogna tenere un comportamento migliore degli altri. L'unica cosa che dispiace è che si faccia di tutta l'erba un fascio, quei giornalisti parlano come se escludessero al 100% che possano esserci nella nostra città anche persone civili..

il fatto stesso che esista questo movimento e questo forum è una chiara dimostrazione che le cose non vanno per niente bene a gela.
è giusto che qualcuno ogni tanto scriva qualcosa di negativo... una persona ottusa dice a priori che sono tutte falsità, una persona intelligente invece analizza, guarda cosa c'è di oggettivo nel articolo e cosa nn lo è e poi propone delle soluzioni e/o protesta dalla pubblica amministrazione e/o si organizza con altri cittadini perchè queste cose cambino, che mi sembra sia l'obiettivo di questo forum e movimento.
concordo che il titolo gela pattumiera di italia sia esagerata e fuori luogo (e forse anche completamente falsa). ma quello che c'è scritto all'interno dell'articolo non mi sembra si discosti molto (purtroppo) dalla realtà.
c'è solo una cosa che non mi piace dell'articolo, e cioè la completa assenza di riferimenti ai movimenti cittadini e alle proteste proprio contro i problemi della città stessa.
sembra quasi che ai gelesi non dispiaccia la lordura, anzi che l'apprezzi.
io inviterei l'autore dell'articolo a fare un altro articolo proprio su questo tema.