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Truppe italiane in Afghanistan 
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Vedi che i terroristi vengono a rompere le balle specialmente all america per il trattamento che ricevono da quest ultimi nella disputa palestinese israeliana, appoggiando nettamente quest ultimi anche con armi oltre che economicamente e politicamente.

Sono del parere di lasciarli in pace ai loro usi e costumi e nello stesso tempo non far passare nemmeno una zattera dal mediterraneo verso l europa. E poi rimpatrio di grossa parte di immigrati in italia, e nessun permesso per nuove moschee.

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venerdì 28 settembre 2007, ore 17:53
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gianiro ha scritto:
Quando ad una mia specifica domanda e cioè se non pensassero che per evitare altri morti innocenti non era meglio trovare un accordo e vivere in tranquillità ognuno per i fatti suoi, un ingegnere mi rispondeva così:"Se un giorno ti bussano alla porta di casa tua e ti impongono di tenerni a casa due musulmani per tutta la vita, costringendoti a cedergli due delle 4 stanze da letto e a dividere bagno e cucina, tu cosa fai? Accetteresti senza batter ciglio? Oppure non ti darai pace finchè questi intrusi non usciranno fuori da casa tua? Ebbene, il mondo ci ha imposto Israele senza che noi lo volessimo. A questo punto non c'è niente da fare, se ne devono andare".


mai sentito ragionamento più balordo :!: ... se Israele esiste, come esiste, da prima che i territori venissero occupati dagli arabi, perchè mai non dovrebbero rivendicare la terra che gli è già appartenuta ? è un diritto di entrambi? bene, si seggano una buona volta i capi di stato (che però devono smetterla di essere i primi guerrafondai) e si dividano questo benedetto/maledetto territorio!!!! :evil:

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venerdì 28 settembre 2007, ore 19:12
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Salvatorius ha scritto:
Secondo me non ci dovevamo andare in iraq o afganistan a rompergli le scatole, e anche l america doveva farsi i fatti suoi!
Esportare la demograzia e' una barzelletta, in quei popoli la cultura e' molto diversa e l individualismo non esiste! E i leader anglo americani lo sanno benissimo!

Ma gia' si fa fatica ad educare tanti gelesi e napoletani che stanno al di qua del confine europeo, e infatti da 5 anni che sono li non e' cambiato nulla, e non sembra le cose siano per essere sistemate in un futuro prossimo.
Si perdera ancora dell altro tempo soldi e vite umane, fosse per me li farei rientrare tutti e subito.

io non mi senti di esportare democrazia: ognuno è libero di scegliersi la vita che vuole, la legge che vuole e la democrazia o non democrazia, il problema qui è un altro:
1- in quanto persona con un pò di interesse per tutti quelli che mi circondano per ils emplice fatto di essere persone umane come me, non posso restare indifferente a quello che succede nel mondo, e ribadisco ognuno si può scegliere quello che vuole, però ci sono in un paese cosidetto non democratico, tante persone e, soprattutto, tante donne a cui vengono calpestati diritti sacrosanti tipo quello di parlare o di mostrarsi in pubblico oltre a quello di farsi una cultura, dato che devono rimanere comunque schiave del proprio marito e non tutte sono d'accordo tante subiscono violenze inimmaginabili;
2- il problema dell'afganistan non è venuto all'improvviso ma è arrivato nel momento in cui un certo Bin Laden ha deciso di farci guerra facendo morire migliaia di persone che avevano la colpa di essere occidentali, e non credo che sono per questo si deve morire da un giorno all'altro;
mi chiedo in tutta sincerità che faremmo noi se all'improvviso qualcuno decidesse di provarci di tutto ciò che abbiamo anche di quelle cose così futili che a volte sembrano superflue, non ci ribelleremmo? io credo di si e credo anche che se ci rendessimo conto di essere impotenti chiederemmo aiuto a chi può darcene. Il problema è che siamo troppo abiutuati alle nostre libertà e alle nostre comodità per pensare che c'è gente che sta peggio di noi e che secondo me, deve essere aiutata, al di là del colore politico, come diritto morale


venerdì 28 settembre 2007, ore 19:13
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gianiro ha scritto:
Ogni paese sia artefice del proprio destino e se loro vogliono una vita migliore che si diano da fare invece di stare dietro alla religione che gli "impedisce" di lavorare! Immaginate dove andrebbe a finire l'Europa se per 40 giorni l'anno si fermasse ogni forma di lavoro per il Ramadam! Oppure se ogni giorno lavorativo 3 ore devono essere spese per pregare. A questo punto sono fatti loro, la religione e la vita è la loro.
Il problema è che sono anche invidiosi del nostro benessere e ci vengono a rompere le palle in casa nostra con atti terroristici.


il problema non è stare dietro alla religione. il problema, semmai, è fare della religione un fatto istituzionale. io mi trovo quest'anno in un paese dove il 66% di bambini a scuola sono extracomunitari, tutti o quasi di religione musulmana. i loro genitori, stanno osservando il ramadan adesso, ma non per questo nn vanno a lavorare. praticamente pranzano alle 5 del mattino, poi nn toccano più cibo fino al tramonto. ma vanno in fabbrica, sennò vengono licenziati!! fermarsi , scandendo la giornata con la preghiera, è una cosa che non danneggia assolutamente la produttività. semmai la migliora. oltre a dare un senso a tutto ciò che si fa, alla propria vita.....ti ricordo, gianni, che anche per noi cattolici dovrebbe essere così. è previsto anche nella nostra religione il pregare ogni 3 ore( e nn sto parlando di parrini o monache 8) )....solo che ovviamente nn lo facciamo nessuno! ....in nome della produttività, in nome del lavoro.....intanto noi occidentali ci siamo trasformati in tanti " VOI SENZA CAMPANA"....per dirla alla gelese...poi ci lamentiamo delle varie stragi di erba o garlasco o cogne....ci siamo abbrutiti troppo, bisognerebbe tornare a dare "senso" alle nostre vite.... .SENZA FANATISMI PERO', da bravi occidentali 8) :wink:

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venerdì 28 settembre 2007, ore 19:26
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irnerio ha scritto:
La verità è che c'è troppa gente che odia gli Stati Uniti, ed il sistema americano, di conseguenza, anche se Bush decidesse di regalare soldi al terzo mondo, questi, vedrebbero chissà quali interessi.
Un ragionamento che fa venire i brividi: cioè Bush fa una gran caxxata, io non sono d'accordo e sono anti-americano?? Semmai se Bush fa una cosa buona e io non fossi d'accordo sarei anti-americano.
Qual'è quella cosa buona che ha fatto Bush?
Forse è vero il contrario: quando Bush fa una caxxata ed uno è d'accordo vuol dire che ha il prosciutto sugli occhi.


sabato 29 settembre 2007, ore 17:31
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talpetta ha scritto:
Personalmente sono orgogliosa di far parte di uno Stato che non si tira indietro quando c'è bisogno delle sue forze in altri posti dove faticano a conquistare anche solo l'uno per cento di quello che abbiamo noi, e non importa se ci vorranno anni, non dimentichiamoci che non saremmo qui e non potremmo vantarci di essere un paese democratico, indistrializzato ed europeo, se non avessimo avuto gli aiuti americani dopo la seconda guerra mondiale quando tutto era distrutto. mi può dispiacere per tutti quelli che cadono combattendo per un ideale di pace, ma ci sono persone che hanno bisogno di auto, e non si può far finta di nulla.
Brava, ma l'esempio non è l'Afganistan, ma il Libano, dove c'era una guerra e l'Italia non si è tirata indietro nel mandare le truppe per riportare la pace.
Un altro esempio potrebbe essere la Spagna degli anni '30, dove il fronte rivoluzionario vinse le elezioni ma una parte del paese era contraria e voleva imporsi con la forza. Lì si dovevano mandare truppe a favore dei repubblicani, purtroppo l'Italia li mandò a sostegno di Franco :(
Gli USA ad esempio in quella occasione mandarono dei soldati a sostegno dei repubblicani!!
Mi spiego: se c'è una parte di un popolo che lotta per la libertà e la democrazia contro un'altra parte allora lì si può (e si deve) intervenire a sostegno dei primi. Ma dove 'sta lotta non c'è non la puoi portare tu, combini solo casini. Esportare democrazia è un'espressione buona solo per il tuo elettorato bue.


sabato 29 settembre 2007, ore 17:44
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Per il primo punto: ti sbagli, almeno da parte mia. Quelli che dici tu sono quelli che magari pensano "No alla guerra, senza se e senza ma", che erano contrari all'intervento in Kosovo, nel frattempo Milosevich bombardava i civili.
Io non ho fiducia negli americani, se a loro stesse a cuore la democrazia non sarebbero intervenuti, ad esempio, in Cile a roveesciare il democratico Allende per mettere al potere il dittatore Pinochet. A me dispiace per i civili iracheni, e dispiace di più per i soldati americani, forse perchè li vedo più vicini ai giovani italiani. Ti dico però che se morisse Bush non verserei una lacrima...
Non so come possano fare gli stati a convincere i sunniti, gli sciiti e gli altri "iti" che devono cessare il fuoco. Ormai la cazzata è fatta e io una soluzione non la ho. Le guerre sono troppo serie per scatenarle con la leggerezza con cui lo ha fatto Bush, è stato lui ad aizzare i terroristi. E' notizia di ieri che un Friulano di origine irachena stava preparando un attentato in Iraq. Questo qui è una persona rispettata da tutti quelli che lo conoscevano, però gli ha detto la testa di organizzare un attentato.


sabato 29 settembre 2007, ore 18:37
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rCiccio ha scritto:
Per il primo punto: ti sbagli, almeno da parte mia. Quelli che dici tu sono quelli che magari pensano "No alla guerra, senza se e senza ma", che erano contrari all'intervento in Kosovo, nel frattempo Milosevich bombardava i civili.
Io non ho fiducia negli americani, se a loro stesse a cuore la democrazia non sarebbero intervenuti, ad esempio, in Cile a roveesciare il democratico Allende per mettere al potere il dittatore Pinochet. A me dispiace per i civili iracheni, e dispiace di più per i soldati americani, forse perchè li vedo più vicini ai giovani italiani. Ti dico però che se morisse Bush non verserei una lacrima...
Non so come possano fare gli stati a convincere i sunniti, gli sciiti e gli altri "iti" che devono cessare il fuoco. Ormai la cazzata è fatta e io una soluzione non la ho. Le guerre sono troppo serie per scatenarle con la leggerezza con cui lo ha fatto Bush, è stato lui ad aizzare i terroristi. E' notizia di ieri che un Friulano di origine irachena stava preparando un attentato in Iraq. Questo qui è una persona rispettata da tutti quelli che lo conoscevano, però gli ha detto la testa di organizzare un attentato.


Bella questa affermazione: "io non ho fiducia negli americani", mi sembra di sentire risuonare la frase "io non sono razzista infatti non odio i negri...", lasciando così trasparire dalla parola negro, tutta la sua carica negativa e dispregiativa. Comunque tu la voglia girare, resta il fatto che nessuno vuole esportare la libertà perchè questa appartiene già ai popoli ed alle persone, si tratta solo di aiutarli a riconquistarla. Poi mi chiedo, ma cheghevara non era uno che esportava la democrazia... visto che andato a romper i c.......ni in mezzo mondo?


domenica 30 settembre 2007, ore 11:10
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irnerio ha scritto:
Bella questa affermazione: "io non ho fiducia negli americani", mi sembra di sentire risuonare la frase "io non sono razzista infatti non odio i negri..."
Se Bush dicesse: "In passato abbiamo sbagliato, abbiamo rovesciato dei regimi democratici per mettere a capo degli stati dei dittatorelli amici, ma oggi noi ci battiamo per la democrazia in tutto il mondo" allora potrei avere fiducia, ma siccome queste teste sono fiere di quello che hanno fatto come posso credere che il loro scopo sia quello di diffondere la democrazia nel mondo? Su cosa si deve basare la mia fiducia??
Per dirla tutta, un giorno Regan disse "Quando abbiamo mandato le nostre truppe in Spagna a sostegno dei repubblicani abbiamo sbagliato.". Ma come si fa???


domenica 30 settembre 2007, ore 13:05
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rCiccio ha scritto:
talpetta ha scritto:
Personalmente sono orgogliosa di far parte di uno Stato che non si tira indietro quando c'è bisogno delle sue forze in altri posti dove faticano a conquistare anche solo l'uno per cento di quello che abbiamo noi, e non importa se ci vorranno anni, non dimentichiamoci che non saremmo qui e non potremmo vantarci di essere un paese democratico, indistrializzato ed europeo, se non avessimo avuto gli aiuti americani dopo la seconda guerra mondiale quando tutto era distrutto. mi può dispiacere per tutti quelli che cadono combattendo per un ideale di pace, ma ci sono persone che hanno bisogno di auto, e non si può far finta di nulla.

Brava, ma l'esempio non è l'Afganistan, ma il Libano, dove c'era una guerra e l'Italia non si è tirata indietro nel mandare le truppe per riportare la pace.
Un altro esempio potrebbe essere la Spagna degli anni '30, dove il fronte rivoluzionario vinse le elezioni ma una parte del paese era contraria e voleva imporsi con la forza. Lì si dovevano mandare truppe a favore dei repubblicani, purtroppo l'Italia li mandò a sostegno di Franco
Gli USA ad esempio in quella occasione mandarono dei soldati a sostegno dei repubblicani!!
Mi spiego: se c'è una parte di un popolo che lotta per la libertà e la democrazia contro un'altra parte allora lì si può (e si deve) intervenire a sostegno dei primi. Ma dove 'sta lotta non c'è non la puoi portare tu, combini solo casini. Esportare democrazia è un'espressione buona solo per il tuo elettorato bue.



Io non riesco a capire perchè dobbiamo guardare le cose voltandoci indietro a vedere ciò che è stato fatto: si è vero che noi negli anno '30 abbiamo mandato le truppe a sostegno diFranco, ma è anche vero che negli anni '30 in Italia c'era il fascismo, per cui non mi sento proprio di generalizzare in questo modo, e se prorpio dobbiamo andare indietro nel tempo la seconda guerra mondiale scoppiò perchè, nel nome di un interesse molto indibìvidualista, gli altri Stati decisero di non intervenire quando Hitler prese il potere in Germania. Ora non perchè si sbaglia una volta si deve sabgliare due volte e sid eve soprattutto continuare a sbagliare. Il problema dell'Afganistan è molto più complesso di quanto possa sembrare a prima vista, ma ciò che evidentissimo al di là, per me, degli interessi politici, è la possibilità che abbiamo di poter intervenire a favore di persone che subiscono violenze, torture e altro da persone che si credono essere superiori: il compito delle truppe non è quello di esportare un regime o di comandare su cosa e come governare, noi possiamo far vedere il nostro stile di vita e la nostra democrazia, ma deve essere una loro scelta se parteciparvi o meno, ma dobbiamo essere lì per garantire che tutto si svolga senza intoppi politici o brogli di ogni sorta.
Tendiamo a dimenticare quanto nel Mondo ci siano persone che chiedono aiuto e non lo ottengono? hai visto ultimamente Hotel Ruanda, be quello è l'esempio di una politica sbagliata secondo me, come oggi si sta continuando a sbagliare nel Darfur, dove la politica ha deciso di non intervenire, questo è sbagliato, è sbaglaito essere individualisti e curare i propri interessi quando ci sono popolazioni che hanno bisogno di aiuto, non portare aiuto e sostegno alle popolazioni.


domenica 30 settembre 2007, ore 17:30
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talpetta ha scritto:
rCiccio ha scritto:
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Personalmente sono orgogliosa di far parte di uno Stato che non si tira indietro quando c'è bisogno delle sue forze in altri posti dove faticano a conquistare anche solo l'uno per cento di quello che abbiamo noi, e non importa se ci vorranno anni, non dimentichiamoci che non saremmo qui e non potremmo vantarci di essere un paese democratico, indistrializzato ed europeo, se non avessimo avuto gli aiuti americani dopo la seconda guerra mondiale quando tutto era distrutto. mi può dispiacere per tutti quelli che cadono combattendo per un ideale di pace, ma ci sono persone che hanno bisogno di auto, e non si può far finta di nulla.

Brava, ma l'esempio non è l'Afganistan, ma il Libano, dove c'era una guerra e l'Italia non si è tirata indietro nel mandare le truppe per riportare la pace.
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Io non riesco a capire perchè dobbiamo guardare le cose voltandoci indietro a vedere ciò che è stato fatto: si è vero che noi negli anno '30 abbiamo mandato le truppe a sostegno diFranco, ma è anche vero che negli anni '30 in Italia c'era il fascismo, per cui non mi sento proprio di generalizzare in questo modo, e se prorpio dobbiamo andare indietro nel tempo la seconda guerra mondiale scoppiò perchè, nel nome di un interesse molto indibìvidualista, gli altri Stati decisero di non intervenire quando Hitler prese il potere in Germania. Ora non perchè si sbaglia una volta si deve sabgliare due volte e sid eve soprattutto continuare a sbagliare. Il problema dell'Afganistan è molto più complesso di quanto possa sembrare a prima vista, ma ciò che evidentissimo al di là, per me, degli interessi politici, è la possibilità che abbiamo di poter intervenire a favore di persone che subiscono violenze, torture e altro da persone che si credono essere superiori: il compito delle truppe non è quello di esportare un regime o di comandare su cosa e come governare, noi possiamo far vedere il nostro stile di vita e la nostra democrazia, ma deve essere una loro scelta se parteciparvi o meno, ma dobbiamo essere lì per garantire che tutto si svolga senza intoppi politici o brogli di ogni sorta.
Tendiamo a dimenticare quanto nel Mondo ci siano persone che chiedono aiuto e non lo ottengono? hai visto ultimamente Hotel Ruanda, be quello è l'esempio di una politica sbagliata secondo me, come oggi si sta continuando a sbagliare nel Darfur, dove la politica ha deciso di non intervenire, questo è sbagliato, è sbaglaito essere individualisti e curare i propri interessi quando ci sono popolazioni che hanno bisogno di aiuto, non portare aiuto e sostegno alle popolazioni.


=D>


domenica 30 settembre 2007, ore 17:34
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Ottimo esempio, perchè non si interviene nel Darfur?


domenica 30 settembre 2007, ore 17:36
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rCiccio ha scritto:
Ottimo esempio, perchè non si interviene nel Darfur?

giusto te ne do atto, non si interviene nel Darfur, e non dico che questa sia una cosa giusta, ma se non si interviene nel Darfur per una serie di motivi tra cui quello politico, questa deve essere una scusa per non intevenire nell'Afganistan?


domenica 30 settembre 2007, ore 17:39
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No, nel Darfur ci sono due parti della popolazione in lotta tra di loro, in realtà una parte sta cercando di massacrare l'altra, ma perchè intervenire? C'è troppo caldo!!
Però a mio giudizio, ma magari abbiamo parametri diversi, ci sarebbero più motivi di intervenire in Sudan che in Afganistan.
Resta la mia domanda: concretamente, che stiamo facendo in Afganistan?
E poi un'altra cosa: noi occidentali non potremmo diventare più bravi a scegliere gli "amici"? Perchè nel passato abbiamo aiutato e fornito armi ai talebani e a Saddam??


domenica 30 settembre 2007, ore 17:57
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ma io continuoa pensare che in Afganistan stiamo cercando di auìiutare tutte quelle persone ch evogliono essere aiutte, attezione, ho detto vogliono essere aiutate, e stiamo cercando di ricostriìuire ciò che anni di guerra civile, e non civile hanno distrutto tra case, scuole e ospedali, pensoc he le nostre truppe lì stiano facendo questo esattamente come hanno fatto in Iraq, a Nassiria dove hanno ricostruito canali, strade e ponti, e non era solo una propaganda politica secondo me il fatto che la popolazione era contenta delle nostre truppe. Secondo me stiamo sbagliando punto di vista: piuttosto che domandarci se è giusto o no che le nostre truppe stiano inAfganistan o in altre parti del nìmondo, sarebbe meglio adare a vedere se la popolazione che viene aiutata a risollevarsi dallo stato pietoso in cui è stata ridotta dalla guerra e dal regime talebano sia contenta o no di questo lavoro e io non credo che nei villaggi in cui si stanno ricostruendo scuole e ospedali la popolazione sia contro i soldati italiani.


domenica 30 settembre 2007, ore 18:10
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