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dionisio
City Soldier
Data iscrizione: domenica 23 dicembre 2007, ore 23:41 Messaggi: 10410 Località: Roma
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| | | | Ippocrate ha scritto: x Diego
Questa è una dimostrazione del fatto0 che Gela non è mai stata abbandoata e rifondata magari possiamo basarci anche su questo
Fu fondata nel 689 a. C. (44 anni dopo Siracusa) da una colonia formata da Rodiesi, comandati da Antifemo, e da Cretesi guidati da Entimo. Questi, attirati dalla bellezza del luogo, vi si accamparono e fondarono la città, allora abitata da nuclei di indigeni, i Siculi, e la chiamarono Gela dal nome del fiume che vi scorreva. Antifemo ed Entimo incontrarono l'ostilità degli abitanti del luogo, ma in breve tempo riuscirono a sopraffarli e a cacciarli sulle montagne. La città di Gela cominciò a svilupparsi tanto che, dopo appena un secolo, una colonia di geloi comandati da Pistilo e Aristomo si spostò sul fiume Akragas e fondò nel 580 a. C. la città di Agrigento. Divenuta potente, Gela iniziò una politica espansionistica, ma nel VI sec.a.C. avvenne, per motivi economici, la secessione della plebe che, abbandonata la città, si recò nella vicina Maktorion (Butera o Mazzarino?). Teline, Gran Sacerdote e Pontefice del culto di Cerere, riuscì a sedare il contrasto e a far rientrare i fuggiaschi a Gela. Dai primi due secoli di vita dalla sua fondazione nulla si sa di preciso dell'ordinamento politico e amministrativo della città. Il primo tiranno di Gela di cui si ha notizia fu Cleandro che regnò dal 505 al 498 a.C. Dopo la sua morte, avvenuta per mano di Sabello, cittadino gelese, il potere passò al fratello Ippocrate, il quale continuò la politica espansionistica sottomettendo le città di Callipoli, Leontini, Nasso, Ergezio e Zancle (Messina). In tal modo Ippocrate realizzò il suo progetto di fondare uno stato forte di cui Gela divenne la metropoli. Soltanto Siracusa era scampata al pericolo della dominazione geloa grazie all'aiuto dei Corinzi dei Corcioresi, ma la sua conquista era di vitale importanza per Ippocrate che avrebbe avuto la possibilità di controllare i territori conquistati e, per la sua presenza a Siracusa di un florido porto, si sarebbe assicurato le comunicazioni con l'oriente dove intratteneva scambi commerciali, mentre il porto di Messina, allora Zancle gli assicurava il controllo sul movimento delle navi. L'occasione per muovere guerra ai siracusani si presentò quando Camarina, colonia di Siracusa, si ribellò alla madrepatria, ma l'esercito camarinese fu sconfitto e fatto prigioniero. Ippocrate allora prese lo spunto dal fatto che dell'esercito sconfitto facevano parte dei geloi, mosse guerra a Siracusa e, dopo avere sconfitto i siracusani presso il fiume Eloro, cinse d'assedio la città che sarebbe capitolata se non fossero intervenuti Corinto e Corcira a fare da pacieri. Ippocrate accettò le condizioni proposte e, in cambio di Camarina, rilasciò i prigionieri e abbandonò Siracusa. Mentre Ippocrate era impegnato nella guerra contro Siracusa, i Siculi, che non avevano sopportato l'usurpazione delle loro terre da parte dorica, minacciarono di rompere il patto d'alleanza con Gela, costringendo il tiranno ad attaccarli nella loro roccaforte di Ibla dove, a causa della molte ferite, perse la vita. Alla morte di Ippocrate (491) prese il potere Gelone che continuò la politica espansionistica del predecessore. Nel 484 a. C. conquistò Siracusa, dove si trasferì, lasciando Gela nelle mani del fratello Gerone. Intanto Terone, tiranno di Agrigento, che mirava ad ingrandire il suo stato, conquistò Himera nel 480 a. C. Terillo, signore di Himera, chiamò in suo aiuto i Cartaginesi, che, guidati da Amilcare, accorsero con un forte esercito e assediarono la città. Nel frattempo, Terone, avvertito il pericolo di una sconfitta, chiese aiuto alle città di Gela e di Siracusa. Gelone, allora, riunito un esercito di cinquemila uomini, insieme ai fratelli Gerone, Polizelo e Trasibulo, partì alla volta di Himera. Con una geniale mossa strategica, fece penetrare un drappello di suoi uomini nell'accampamento cartaginese, che incendiarono le navi nemiche e fecero entrare il grosso dell'esercito siceliota. Durante la cruenta battaglia che ne seguì perse la vita il condottiero cartaginese Amilcare. In breve tempo l'esercito cartaginese, rimasto senza guida, fu sconfitto. Le condizioni di pace offerte dal vincitore Gelone furono piuttosto miti. Egli impose il pagamento delle spese di guerra e l'abolizione dei sacrifici umani nei loro riti religiosi. Alla morte di Gelone, avvenuta nel 478 a.C., il fratello Gerone abbandonò, a sua volta, il governo di Gela per prendere possesso di Siracusa e lasciò la città geloa a Polizelo. Durante questo periodo della sua storia non si hanno più notizie certe; si pensa tuttavia che Gela si sia liberata della tirannide di Polizelo e si sia data un governo democratico. Intanto i siracusani cacciarono Trasibulo che, dopo la morte di Gerone, tiranneggiava la città, e molti geloi tornarono nella madre patria che riacquistò la floridezza di un tempo. Nel 424 si affacciarono sulla scena gli Ateniesi che intendevano conquistare la Sicilia, e pertanto Gela si mise alla testa delle città sicule e ricacciò gli Ateniesi. Ma il pericolo non era scongiurato in quanto l'isola era tormentata da lotte cittadine per il sopravvento per cui si rese necessario riunire a Gela i rappresentanti delle città sicule e fare un trattato di pace con lo scopo di unificare i popoli della Sicilia contro il pericolo straniero e in questa occasione il siracusano Ermocrate pronunciò la sua mirabile orazione concludendo col grido: "Noi non siamo né Joni né Dari, noi siamo Siciliani! La Sicilia deve essere dei Sicelioti, stretti in un unico patto d'alleanza". Nel 406 a.C. i Cartaginesi conquistarono Agrigento e la rasero al suolo e Gela, non volendo fare la stessa fine, chiese aiuto a Dionigi tiranno di Siracusa che, per ragioni non conosciute, non arrivò in tempo a dare man forte al popolo di Gela. Pertanto, dopo alterne vicende che videro atti di eroismo anche di donne e bambini. la città fu presa e rasa al suolo dopo essere stata depredata di tutti i tesori (405 a.C.). I cittadini superstiti intanto si erano rifugiati a Siracusa. Nel 397 a. C. tornarono in patria e si unirono a Dionigi II nella lotta per la liberazione e nel 383 ebbero riconosciuta la loro indipendenza. Dal 338 al 317 Gela sentì l'influenza benefica di Timoleonte, tiranno di Siracusa. Sotto il governo di Agatocle (317-289 a.C.) fu nuovamente angosciata e combattuta da lotte interne tra il popolo e gli aristocratici che non sopportavano il governo democratico. Quando nel 311 i Cartaginesi ritornarono nella città trovarono il popolo debilitato e, aiutati dagli aristocratici, la occuparono nuovamente e la saccheggiarono uccidendo un gran numero di cittadini. Gela subì un'ulteriore distruzione da parte di Finzia, tiranno agrigentino, il quale, avendo fondato la città di Finziade (Licata), per paura che questa non potesse svilupparsi a causa della vicinanza con Gela da cui distava soltanto 30 Km. occupò la città di Gela e con ferocia fece abbattere le mura e i palazzi. portando i materiali demoliti nella nuova città. Dopo questa immane distruzione, per diversi secoli, non si parlò più di Gela. Sotto i Romani di Gela esisteva ancora un piccolo nucleo. Ne parlano infatti Virgilio (che cita i "Campi Geloi" nell'Eneide), Plinio, Cicerone e Strabone. Dopo i Romani in Sicilia e quindi anche a Gela si stabilirono i Bizantini, ma della città non si hanno notizie importanti. In seguito fu occupata dagli Arabi che la chiamarono "Città delle colonne" e il fiume "Fiume delle colonne" per le numerose colonne sparse nel suo territorio. La storia medievale di Terranova presenta ancora molti periodi oscuri perché l’attenzione degli studiosi di storia patria si è sempre appuntata soprattutto sulla Gela greca, come se solo il mondo classico potesse farci conoscere la storia della nostra città. Fino a qualche tempo fa, facevamo ciò che gli umanisti fecero nel Rinascimento, cioè fare un salto di secoli perché il Medioevo era il periodo dell’oscurantismo e quindi da dimenticare o, comunque, da sottovalutare. La storia gloriosa di Gela aveva fine con la distruzione di essa ad opera di Finzia e dei Mamenrtini nel 282 a.c. circa. I nostri studiosi non sono d’accordo con questa linea spartiacque, perché ritengono che se anche molti Geloi emigrarono in Gela-Finzia, alcuni gruppi sono rimasti e nel periodo romano i vari casali sono stati abitati da Geloi che non hanno dimenticato la loro madre-patria, come si è accertato attraverso scavi recenti. Dopo la distruzione cartaginese del 405 a.c.. Gela continuò ad essere abitata prima che Timoleonte la ripopolasse con coloni provenienti da Ceo.. Basta osservare ciò che di medievale ancora resiste in questa città e nel suo territorio, ancora non sufficientemente studiato. Chi di noi non ha sentito parlare del Castelluccio? La sua costruzione da molti viene data per volontà di Federico II, ma non è così. La menzione più antica del Castelluccio è contenuta in un atto di donazione del 1143 con il quale Simone, Conte di Butera, dona all’abate di San Nicolò l’Arena di Catania alcune terre site nell’area meridionale della contea ed il Castelluccio viene citato come termine di confine all’estremità orientale dei beni assegnati al monastero. Quindi nel 1143 il Castelluccio già esisteva, cosi come si ritiene che il contrada Grotticelle, ove esiste una necropoli, indica senz’altro che vi erano degli insediamenti. Si ritiene dunque che la città ed il suo territorio non siano mai stati del tutto abbandonati. Nel 1230 Federico Il di Svevia fece ricostruire, a ovest dell'antico abitato. la città che volle chiamare Terranova e la fortificò con un'ampia cerchia muraria. Terranova fu demaniale fino al 1369, quando il re Federico III la donò a Manfredi Chiaramonte, ma già la città si era messa spontaneamente sotto la tutela della potente famiglia. La situazione non piacque ad Artale Aragona che lo cinse d'assedio e, dopo una strenua difesa la città si consegnò alle truppe dell'Aragona. La famiglia Chiaramonte tenne il governo di Terranova fino al 1392 quando l'ultimo discendente, Andrea, fu giustiziato per essersi messo a capo della congiura dei baroni siciliani contro re Martino e i suoi beni furono confiscati. La città fu affidata a Pietro de Planellis fino al 1401 anno in cui re Martino I la concesse a Ludovico de Rayadello al quale succedette la nipote Giovanna sposa di Arnaldo Villademanio. Nel 1432 donna Beatrice, vedova di Gabriele de Faulo acquistò la città di Terranova e la donò alla figlia Costanza che la portò in dote al marito Berengario de Cruillas. Quindi, Beatrice, figlia di Costanza con il marito Giovanni d'Aragona nel 1453 entrarono in possesso della città. Nel 1507 il loro figliolo Carlo acquistò per sé e per i suoi discendenti il "mero e misto impero". A Carlo succedette la figlia Antonia che portò in dote la città allo sposo Giovanni Tagliavia Aragona che nel 1530 chiese e ottenne dal re il titolo di marchese di Terranova. Nel 1561 il figlio Carlo ricevette il titolo di duca. La famiglia Terranova Aragona tenne il possesso della città fino al 1640 fino a quando cioè la figlia di Diego Tagliavia Aragona, Giovanna, la portò in dote al marito Ettore Pignatelli la cui famiglia la tenne fino all'abolizione della feudalità in Sicilia (1812). Nel 1799 la città di Terranova insorgeva insieme ad altri paesi siciliani al grido di: "Morte ai giacobini". Durante la rivolta popolare vennero uccisi alcuni cittadini, ma i responsabili vennero facilmente identificati e impiccati. Nel 1927 la città riprese il suo glorioso nome: Gela. Durante la seconda grande guerra fu crudelmente bombardata dagli alleati che ne occuparono il porto e la cittadina. Gela dista 77 Km. da Agrigento, 82 Km. da Caltanissetta, alla cui provincia appartiene, 100 Km. da Catania, 76 Km. da Enna, 203 Km. da Messina, 216 Km. da Palermo, 60 Km. da Ragusa, 135 Km. da Siracusa, 250 Km. da Trapani. Il comune conta 76.520 abitanti e ha una superficie di 27.737 ettari per una densità abitativa di 276 abitanti per chilometro quadrato.
Sorge in una zona pianeggiante litoranea, posta a 45 metri sopra il livello del mare. L'economia è sostenuta da un grosso complesso petrolchimico, numerosi sono anche i giacimenti di petrolio presenti nel sottosuolo. Notevole importanza ha anche l'agricotura, con particolare riferimento alla produzione di primizie ortofrutticole, cereali e carciofi. È presente inoltre un grosso mercato ittico.
Fonte: Nuccio Mulè | | | | |
prego... 77.550
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martedì 3 febbraio 2009, ore 23:15 |
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Razio
City Soldier
Data iscrizione: venerdì 19 ottobre 2007, ore 16:12 Messaggi: 17206
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la verità sta nel mezzo: 77.051
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martedì 3 febbraio 2009, ore 23:18 |
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Caravigghiaro
City Keys Owner!
Data iscrizione: lunedì 27 ottobre 2008, ore 10:07 Messaggi: 4048 Località: Gela,Milano,...e me fermu cà..
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molto bene....io aggiungerei anche la storia contemporanea della città(1900-2008)
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mercoledì 4 febbraio 2009, ore 7:46 |
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Ippocrate
City Keys Owner!
Data iscrizione: venerdì 9 gennaio 2009, ore 11:18 Messaggi: 1406 Località: Palermo
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Quindi .. si è decisio di partire dal 689 a.c. e finire con il1927 dove si aveva una rinascita della citta' del golfo , a livelo culturale , lavorativo ecc ecc
Il tutto condito dalla denuncia di abbandono dei vari siti archeologici e delle strutture legate
Stiamo lasciando la parte della seconda guerra mondiale e contemporanea ad una ricerca piu' approfondita e legata ad altri aspetti della citta' , come amministrazioni comunali degli anni passati , ambiente , inquinamnto e tutto quello che gira attorno al malaffare scaturito dalla nascita dell'industria
Quest'ultima fase credo che si debba legare al lavoro di piu' persone
Prossima settimana ci vedremo con il signor diego all'acropoli per cominciare il filmato , stiamo inoltre crcando la collaborazione di alcuni esperti
il mio invito a partecipare è sempre presente .. spero che qualcuno si faccia avanti ..
Alla fine della prima parte del alvoro , vorremmo riunirci con obbiettivo Gela , per confrontare i rispettivi lavori e quindi decidere come poseguire
Vorrei qualche riscontro da altri componenti del gruppo
_________________ Quando il rancore è entrato dentro un’anima, chi ne è colpito ha un doppio dolore, quello di sentire il peso del proprio male, e quello di vedersi davanti il bene altrui.”
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mercoledì 4 febbraio 2009, ore 19:27 |
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Caravigghiaro
City Keys Owner!
Data iscrizione: lunedì 27 ottobre 2008, ore 10:07 Messaggi: 4048 Località: Gela,Milano,...e me fermu cà..
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mi sembra logico che se vogliamo far parteciapre anche la gente da remoto bisogna postare qualcosa qui sul forum!
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giovedì 5 febbraio 2009, ore 8:11 |
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Ippocrate
City Keys Owner!
Data iscrizione: venerdì 9 gennaio 2009, ore 11:18 Messaggi: 1406 Località: Palermo
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Quest topic è stato aperto apposta per questo
Se avete suggerimenti o materiale che possa aiutare , postate
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giovedì 5 febbraio 2009, ore 10:35 |
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Caravigghiaro
City Keys Owner!
Data iscrizione: lunedì 27 ottobre 2008, ore 10:07 Messaggi: 4048 Località: Gela,Milano,...e me fermu cà..
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io sono molto portato per il materiale storico...se ti va ben?
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giovedì 5 febbraio 2009, ore 10:59 |
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Ippocrate
City Keys Owner!
Data iscrizione: venerdì 9 gennaio 2009, ore 11:18 Messaggi: 1406 Località: Palermo
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S grazie mill .. mi farebbe piacere
Soprattut , non riesco a trovare notizie approfondite sul tipo di governo che ha porato la citta' avanti dal 1500 in poi
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giovedì 5 febbraio 2009, ore 11:08 |
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dionisio
City Soldier
Data iscrizione: domenica 23 dicembre 2007, ore 23:41 Messaggi: 10410 Località: Roma
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intedi i nomi dei sindaci/podestà/governatori/nobili ?
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giovedì 5 febbraio 2009, ore 12:29 |
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Caravigghiaro
City Keys Owner!
Data iscrizione: lunedì 27 ottobre 2008, ore 10:07 Messaggi: 4048 Località: Gela,Milano,...e me fermu cà..
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giovedì 5 febbraio 2009, ore 12:53 |
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Ippocrate
City Keys Owner!
Data iscrizione: venerdì 9 gennaio 2009, ore 11:18 Messaggi: 1406 Località: Palermo
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Si Dionisio
Soprattutto dopo il riscatto della citta' con il pagamento di 3000 onze
Che tipo d governo vi era nella citta' ?
Su cosa era basata la giustizia ?
Chi ha governato in vece dei nobili Terranova ?
Ho alcuni nomi .. ma sono insufficienti .
Ritengo molto importante soprattuttto la seconda parte dell'800 .
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giovedì 5 febbraio 2009, ore 13:03 |
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dionisio
City Soldier
Data iscrizione: domenica 23 dicembre 2007, ore 23:41 Messaggi: 10410 Località: Roma
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| | | | Ippocrate ha scritto: Si Dionisio Soprattutto dopo il riscatto della citta' con il pagamento di 3000 onze Che tipo d governo vi era nella citta' ? Su cosa era basata la giustizia ? Chi ha governato in vece dei nobili Terranova ? Ho alcuni nomi .. ma sono insufficienti . Ritengo molto importante soprattuttto la seconda parte dell'800 . | | | | |
allora... in bilioteca c'è un libro: * Appunti su Terranova di Sicilia (volume 1°), di: Nuccio Mulè . Comune di Gela, sezione promozione culturale, 1990
se non sbaglio è li che ho letto tutta la lista dei governatori di gela.. .
però non ricordo bene se erano da dopo il 1800 oppure di prima
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giovedì 5 febbraio 2009, ore 13:29 |
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Razio
City Soldier
Data iscrizione: venerdì 19 ottobre 2007, ore 16:12 Messaggi: 17206
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questi sono i sindaci:
1820 - ROSSO Sindaco - Non è conosciuta la data d'inizio della sindacatura di Dn Emmanuele Rosso.
1821 - ROSSO
1822 - ROSSO
1823 - ROSSO
1824 - ROSSO
1825 - ROSSO/COCCHIARO Sindaco: a partire dal 3 maggio 1825 negli atti del Comune compare la firma di Dn D. Giovanni Cocchiaro.
1826 - COCCHIARO
1827 - COCCHIARO fino al 31 dicembre 1827.
1828 - DE MARIA Sindaco: a partire dal 1° gennaio 1828 negli atti del Comune compare la firma di Dn D. Vincenzo De Maria.
1829 - DE MARIA
1830 - DE MARIA
1831 - DE MARIA
1832 - DE MARIA
1833 - DE MARIA
1834 - DE MARIA/PANEBIANCO Sindaco: a partire dal 1° marzo 1834 negli atti del Comune compare la firma di Dn Angelo Panebianco.
1835 - PANEBIANCO
1836 - PANEBIANCO
1837 - PANEBIANCO/BIONDI Sindaco: a partire dall'11 giugno 1837 negli atti del Comune compare la firma di Dn Angelo Biondi.
1838 - BIONDI
1839 - BIONDI
1840 - BIONDI/CACI Sindaco: a partire dal 28 febbraio 1840 negli atti del Comune compare la firma di Dn Ferdinando Caci.
1841 - CACI
1842 - CACI
1843 - CACI/CAMERATA SCOVAZZO Sindaco: a partire dal 18 dicembre 1846 negli atti del Comune compare la firma di Dn Francesco Camerata Scovazzo.
1844 - CAMERATA SCOVAZZO
1845 - CAMERATA SCOVAZZO
1846 - CAMERATA SCOVAZZO/MALLIA Sindaco: a partire dal 18 dicembre 1846 negli atti del Comune compare la firma del barone Giacomo Eduardo Cav. Mallia.
1847 - MALLIA
1848 - MALLIA/NAVARRA IACONA Presidente del Municipio: a partire dal 18 luglio 1848 negli atti del Comune compare la firma di Dn Carlo Navarra Iacona con la carica di Presidente del Municipio funzionante da Sindaco.
1849 - NAVARRA IACONA/DI BARTOLO Sindaco funzionante/MORSO Sindaco funzionante/DI BARTOLO Sindaco funzionante: a partire dal 27 aprile 1849 alla guida dell'Amministrazione comunale si succedettero con la carica di Sindaco funzionante Dn Angelo Di Bartolo, Dn Emmanuele Morso e ancora Dn Angelo Di Bartolo.
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giovedì 5 febbraio 2009, ore 13:31 |
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dionisio
City Soldier
Data iscrizione: domenica 23 dicembre 2007, ore 23:41 Messaggi: 10410 Località: Roma
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| | | | Razio ha scritto: questi sono i sindaci: 1820 - ROSSO Sindaco - Non è conosciuta la data d'inizio della sindacatura di Dn Emmanuele Rosso. 1821 - ROSSO 1822 - ROSSO 1823 - ROSSO 1824 - ROSSO 1825 - ROSSO/COCCHIARO Sindaco: a partire dal 3 maggio 1825 negli atti del Comune compare la firma di Dn D. Giovanni Cocchiaro. 1826 - COCCHIARO 1827 - COCCHIARO fino al 31 dicembre 1827. 1828 - DE MARIA Sindaco: a partire dal 1° gennaio 1828 negli atti del Comune compare la firma di Dn D. Vincenzo De Maria. 1829 - DE MARIA 1830 - DE MARIA 1831 - DE MARIA 1832 - DE MARIA 1833 - DE MARIA 1834 - DE MARIA/PANEBIANCO Sindaco: a partire dal 1° marzo 1834 negli atti del Comune compare la firma di Dn Angelo Panebianco. 1835 - PANEBIANCO 1836 - PANEBIANCO 1837 - PANEBIANCO/BIONDI Sindaco: a partire dall'11 giugno 1837 negli atti del Comune compare la firma di Dn Angelo Biondi. 1838 - BIONDI 1839 - BIONDI 1840 - BIONDI/CACI Sindaco: a partire dal 28 febbraio 1840 negli atti del Comune compare la firma di Dn Ferdinando Caci. 1841 - CACI 1842 - CACI 1843 - CACI/CAMERATA SCOVAZZO Sindaco: a partire dal 18 dicembre 1846 negli atti del Comune compare la firma di Dn Francesco Camerata Scovazzo. 1844 - CAMERATA SCOVAZZO 1845 - CAMERATA SCOVAZZO 1846 - CAMERATA SCOVAZZO/MALLIA Sindaco: a partire dal 18 dicembre 1846 negli atti del Comune compare la firma del barone Giacomo Eduardo Cav. Mallia. 1847 - MALLIA 1848 - MALLIA/NAVARRA IACONA Presidente del Municipio: a partire dal 18 luglio 1848 negli atti del Comune compare la firma di Dn Carlo Navarra Iacona con la carica di Presidente del Municipio funzionante da Sindaco. 1849 - NAVARRA IACONA/DI BARTOLO Sindaco funzionante/MORSO Sindaco funzionante/DI BARTOLO Sindaco funzionante: a partire dal 27 aprile 1849 alla guida dell'Amministrazione comunale si succedettero con la carica di Sindaco funzionante Dn Angelo Di Bartolo, Dn Emmanuele Morso e ancora Dn Angelo Di Bartolo. | | | | |
no... li erano di più
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giovedì 5 febbraio 2009, ore 13:32 |
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Razio
City Soldier
Data iscrizione: venerdì 19 ottobre 2007, ore 16:12 Messaggi: 17206
Karma: 35 punti
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in che senso non ho capito?
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giovedì 5 febbraio 2009, ore 13:34 |
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