Stiamo cercando di coinvolgere gli sportivi di Trieste, ma anche tutte le varie realtà cittadine. Insomma la gente comune. Vogliamo attivare una sorta di sottoscrizione popolare e con i soldi ricavati acquisire alcune quote della Triestina».
Le parole sono di Federico Di Vita, presidente del centro di coordinamento dei tifosi alabardati. Ha attivato una serie di iniziative che partiranno domani in vista del consiglio d’amministrazione del club che si terrà il 10 aprile nello studio del notaio Camillo Giordano. Quello sarà il giorno fatidico entro il quale dovranno essere trovati i 900 mila euro per pareggiare il bilancio. Dalla sede di via dei Macelli partiranno una serie di lettere in cui è proposta la sottoscrizione. «Sos Triestina - si legge - nasce nell’intento di coinvolgere la città nella rinascita della società. Le ricordiamo che Lei ha la possibilità di sottoscrivere una o più azioni del valore di 710 euro o, in altenativa, versare un contributo minimo di cento euro che unitamente agli altri versamenti serviranno ad acquisire alcuni pacchetti azionari formalmente intestati al presidente di una delle varie associazioni di categoria».
L’idea infatti di Federico Di Vita e degli altri tifosi è quella di coinvolgere direttamente i presidenti delle associazioni di categoria: dai commercianti agli artigiani. «Ho già parlato con il presidente degli artigiani Fulvio Bronzi e si è dimostrato molto interessato», dice Di Vita che ieri sera si è incontrato con il presidente della Camera di commercio Antonio Paoletti.
Domani intanto nella sede del club dei tifosi della Triestina (tel.040 382600, e-mail:
centro@cctriestinaclub.it) sarà aperto uno sportello per effettuare i versamenti anche di poche decine di euro. A tutti sarà rilasciata una ricevuta ufficiale. «Speriamo di farcela. - dice Di Vita - La nostra è una gara contro il tempo».
L’iniziativa dei tifosi si affianca a quella dall’avvocato Emanuele Urso, legale della famiglia Fantinel. «Stiamo cercando - ha detto - di contattare i creditori e i fornitori. In cambio di una piccola sponsorizzazione potrebbero essere annullati o comunque ridotti i debiti pregressi».
Alla Triestina per la conclusione del campionato sarà necessaria una cifra di poco superiore ai 4 milioni e 700 mila euro. La famiglia Fantinel e l’AcegasAps hanno offerto complessivamente 3milioni 850 mila euro (3 milioni e 300 mila i Fantinel, 550 mila l’AcegasAps) ma si sono detti impossibilitati a versare un solo euro in più. Il terzo «socio», quello dei 900 mila euro che mancano, potrebbe spuntar fuori dall’operazione sulle piccole sponsorizzazioni a fronte dei crediti e dopo l’inizativa di Di Vita anche, seppur in piccola parte, dai tifosi.
Intanto domani Flaviano Tonellotto si presenterà in Procura per rispondere all’accusa di falso.
Secondo il pm Frezza l’ex presidente della Triestina avrebbe depositato nelle mani di Sergio Mosetti, dirigente dell’assessorato comunale allo Sport, due dichiarazioni sostitutive di certificazione in cui affermava di non essere sottoposto ad alcun procedimento penale e di non aver mai subito condanne. Le due dichiarazioni sono state però smentite dai documenti conservati nel casellario giudiziario e nell’ufficio dei «carichi pendenti». Le condanne penali erano quattro e le inchieste in corso una. Ha chiesto di incontrare anche il pm Tito che lo ha indagato nei giorni scorsi assieme alla moglie Jeannine Koevoets dopo aver ricevuto l’esposto dei tre commissari per l’accusa di concorso in appropriazione indebita aggravata.