fonte: corrieredigela.it
Oliviero Diliberto. Il segretario nazionale dei comunisti italiani, Oliviero Diliberto, è stato denunciato alla procura della repubblica di quattro tribunali italiani, dal presidente della "libera associazione consumatori della provincia di Caltanissetta", Giulio Cordaro, per avere "impedito l'elezione alla Camera dei deputati" dell'on. Salvatore Morinello. Il reato sarebbe contemplato dall'articolo 294 del codice penale che prevede, in caso di accertata colpevolezza, una pena da uno a cinque anni di reclusione. I fatti narrati nell'esposto di Cordaro alle procure di Gela, Caltanissetta, Palermo e Roma, risalgono alla campagna elettorale delle politiche del 9 e 10 aprile.
Diliberto, capolista del Pdci in tutte le circoscrizioni d'Italia, promise pubblicamente, attraverso una tv locale e durante il comizio tenuto il 24 marzo scorso, a Gela in piazza Umberto, che in caso di sua elezione nella circoscrizione della Sicilia Occidentale, avrebbe rinunciato in favore di Morinello.
Il seggio, a sorpresa, scattò, ma Diliberto non mantenne la sua promessa, suscitando le proteste di migliaia di cittadini, la nascita di un "comitato pro-Morinello deputato", la raccolta di firme per sollecitare il segretario comunista a optare per una circoscrizione diversa da quella di Gela. Ma fu tutto inutile. Diliberto, infatti, optò proprio per la circoscrizione della Sicilia occidentale.
Ed ora, la libera associazione consumatori della provincia di Caltanissetta, ha denunciato Diliberto per violazione dell'art. 294 del codice penale, "per avere egli - si legge nel ricorso - con la sua condotta indotto in errore migliaia di cittadini, che, tratti in inganno dalle sue pubbliche promesse, hanno esercitato il proprio diritto elettorale in modo difforme dalla propria volontà, ossia votando la lista del Pdci nella convinzione che l'eventuale seggio alla Camera sarebbe andato al gelese Morinello". E chiede di accertare "se la promessa rivelatasi poi falsa, fatta pubblicamente da Diliberto, abbia determinato turbativa del regolare svolgimento delle elezioni della Camera dei deputati", visto che molti altri candidati hanno avuto di che recriminare per via del fatto che i voti sono andati massicciamente a Morinello.A carico di Diliberto, Cordaro ipotizza anche il reato di "abuso della credulità popolare" (art. 661 c.p.) che per i colpevoli prevede una multa.
Franco Infurna (da
www.tg10.it, messo in rete il 24 maggio 06)
Documenti
Il testo dell’esposto
Alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gela
Il sottoscritto Cordaro Giulio, nato a Roma il 7 settembre 1953 e residente a Gela, al vico Cappadonna 20, in proprio e nella qualità della “Libera Associazione Consumatori” della provincia di Caltanissetta”, espone a codesta procura quanto segue.
In occasione di un comizio elettorale svoltosi a Gela, in piazza Umberto I, durante la campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento della Repubblica (9 e 10 aprile 2006), il segretario del Partito dei Comunisti Italiani Oliviero Diliberto, è stato intervistato dall’emittente televisiva locale “Canale 10”.
Il giornalista televisivo ha chiesto al Diliberto se, nel caso fosse scattato a favore del suo partito il seggio nella Circoscrizione Sicilia 1 per la Camera dei Deputati, si sarebbe dimesso per lasciare il posto al n. 2 della lista, il gelese Salvatore Morinello (la lista del Pdci vedeva come capolista il Diliberto, seguito dal Morinello).
A tale domanda, il Diliberto rispose: "Senz’altro, ci mancherebbe altro!". Tale risposta, ampiamente pubblicizzata dalla stampa e dalle emittenti televisive e radiofoniche locali, nonchè dagli stessi aderenti al Pdci in sede locale ha fatto sì che un gran numero di cittadini di Gela e della provincia di Caltanissetta, anche non comunisti, si convincessero a votare la lista del Pdci. Infatti, con il nuovo sistema elettorale, il Morinello era, tra i candidati gelesi del comprensorio alla Camera dei Deputati, quello che aveva le maggiori possibilità di approdare a Montecitorio, a condizione che il Pdci conquistasse il seggio, in quanto c’era la promessa del Diliberto relativa alle proprie dimissioni per far posto al Morinello.
La promessa del Diliberto, formulata anche nelcorso del comizio, ha avuto l’effetto di “spostare”, in vantaggio del Pdci, alcune migliaia di voti, considerando che tale partito, alle Politiche del 2001 aveva riscosso 6.400 voti nell’intera provincia di Caltanissetta, mentre alle elezioni europee del 2004 i voti erano stati 7.800 e nelle Politiche del 2006 il Pdci ha avuto in provincia di Caltanissetta ben 11.613 voti, di cui 7.980 solo a Gela, dove gli elettori hanno creduto alla promessa di Diliberto. Lo scrivente rileva che il Diliberto, capolista del Pdci in molte circoscrizioni elettorali, è stato eletto deputato in ben 16 circoscrizioni (Piemonte 1, Piemonte 2, Lazio 1, Marche, Campania 1, Campania 2, Toscana 2, Sicilia 1, Sicilia 2, Puglia, Calabria, Lombardia 1, Lombardia 2, Liguria, Sardegna, Emilia Romagna). Tuttavia ha optato per il seggio della Circoscrizione Sicilia 1, facendo scorrere la lista nelle altre circoscrizioni e permettendo ad altri quindici esponenti del proprio partito di divenire deputati, ma bloccando l’elezione di Morinello.
La decisione dei Diliberto di optare per la Circoscrizione Sicilia 1 è in origine legittima, in quanto attiene alla libera scelta dell’eletto, ma assume un altro aspetto proprio in virtù della promessa, fatta in campagna elettorale ai cittadini elettori, di lasciare il posto a Morinello.
Per quanto sopra lo scrivente chiede a Codesta Procura di verificare l’ossequio ai principii di trasparenza e legalità:
– se nel comportamento del Diliberto si possa ravvisare il reato di cui all’art. 661 del Codice Penale (abuso della credulità popolare) per avere egli pubblicamente e con impostura abusato della credulità popolare dei cittadini;
– se nel comportamento del Diliberto si possa ravvisare il reato di cui all’art. 294 del Codice Pernale (attentato contro i diritti politici del cittadino), per avere egli con la sua condotta indotto in errore migliaia di cittadini che, tratti in inganno dalle sue pubbliche promesse, hanno esercitato il proprio diritto elettorale in modo difforme dalla propria volontà, ossia votando la lista del Pdci nella convinzione che l’eventuale seggio alla Camera sarebbe andato al gelese Morinello;
– se la promessa, rivelatasi poi falsa, fatta pubblicamente dal Diliberto, abbia determinato turbativa del regolare svolgimento delle elezioni per la Camera dei Deputati.
Si precisa che il Signor Oliviero Diliberto, nato a Cagliari il 13 ottobre 1956, è domiciliato presso la Direzione nazionale del Partito dei Comunisti Italiani, in Roma, Piazza Augusto Imperatore 32. La registrazione delle dichiarazioni del Diliberto può essere acquisita presso l’emittente televisiva “Canale 10”, in Gela, via Ventura 25.
Con osservanza, Gela 22 maggio 2006
Giulio Cordaro
(Depositato in segreteria della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gela in data 23 maggio 2006).
Autore : Redazione Corriere