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Cosa ne pensate...Si può guarire d' ignoranza? 
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gianiro ha scritto:
Per me l'ignoranza più pericolosa è quella accoppiata alla presunzione.
L'ignorante presuntuoso è la peggior razza che possa esistere, soprattutto quando l'ignorante-presuntuoso è anche laureato....perchè ci sono moltissimi laureati ignoranti! Ne ho le prove.

Noi italiani purtroppo siamo il popolo più ignorante dell'Europa che conta.
Se è vero, come dice GelainB, che le punte di eccellenza nell'umanistica e in altre materie ci appartengono, è anche vero che la cultura media è molto più bassa. Il grado di analfabetismo in Italia è ancora scandaloso.

Per rispondere alla domanda del topic,
secondo me si può guarire dall'ignoranza, tranne da quella presuntuosa.


Se l'ignoranza presuntuosa è l'unione dell'ignoranza alla presunzione, quest'ultima non dipende assolutamente dal titolo di studio, quindi dire che la peggior razza sono i laureati è quanto meno pretestuoso.
Bisogna fare dei distinguo tra la presunzione e forse l'ambizione e la voglia di emergere, che talvolta fanno fare passi piu' lunghi della gamba!!
Il problema è di forma, ad esempio, mi è spesso capitato, che mi presentino dei ragazzi, parenti o amici di miei amici, naturalmente mi presento per nome e cognome, ci diamo del tu, poi becco la stessa persona in ambito lavorativo e la stessa comincia a darmi del lei e a chiamarmi ngignè, come se il titolo accademico avesse intaccato in qualche modo il rapporto interpersonale......
Se invece la presentazione è, in qualche modo piu' formale, e mi presento dicendo: "molto lieto Ing......" chi mi sta intorno mi ritiene presuntuoso, anche se non c'è nessuna presunzione dato che il titolo comunque mi appartiene e ho lavorato sodo per averlo!!
Addirittura sono stato accusato da una amica una volta, perchè effettuando una prenotazione al telefono, ho dato il nome corredato da titolo, sosteneva che in ambito non lavorativo era poco chic dare il titolo, come se, il titolo svanisse durante la normale vita extra professionale, qualora io non esercitassi la professione il titolo mi apparterrebbe comunque!!
Di contro, mi è capitato di lavorare con gente non laureata che credeva di sapere piu' di me o che contestava le mie decisioni, non accettando il fatto che fossi io chiamato a prendere decisioni.......questa secondo me è ignoranza e anche presunzione ......

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GelainB ha scritto:
gianiro ha scritto:
Per me l'ignoranza più pericolosa è quella accoppiata alla presunzione.
L'ignorante presuntuoso è la peggior razza che possa esistere, soprattutto quando l'ignorante-presuntuoso è anche laureato....perchè ci sono moltissimi laureati ignoranti! Ne ho le prove.

Noi italiani purtroppo siamo il popolo più ignorante dell'Europa che conta.
Se è vero, come dice GelainB, che le punte di eccellenza nell'umanistica e in altre materie ci appartengono, è anche vero che la cultura media è molto più bassa. Il grado di analfabetismo in Italia è ancora scandaloso.

Per rispondere alla domanda del topic,
secondo me si può guarire dall'ignoranza, tranne da quella presuntuosa.


Se l'ignoranza presuntuosa è l'unione dell'ignoranza alla presunzione, quest'ultima non dipende assolutamente dal titolo di studio, quindi dire che la peggior razza sono i laureati è quanto meno pretestuoso.
Bisogna fare dei distinguo tra la presunzione e forse l'ambizione e la voglia di emergere, che talvolta fanno fare passi piu' lunghi della gamba!!
Il problema è di forma, ad esempio, mi è spesso capitato, che mi presentino dei ragazzi, parenti o amici di miei amici, naturalmente mi presento per nome e cognome, ci diamo del tu, poi becco la stessa persona in ambito lavorativo e la stessa comincia a darmi del lei e a chiamarmi ngignè, come se il titolo accademico avesse intaccato in qualche modo il rapporto interpersonale......
Se invece la presentazione è, in qualche modo piu' formale, e mi presento dicendo: "molto lieto Ing......" chi mi sta intorno mi ritiene presuntuoso, anche se non c'è nessuna presunzione dato che il titolo comunque mi appartiene e ho lavorato sodo per averlo!!
Addirittura sono stato accusato da una amica una volta, perchè effettuando una prenotazione al telefono, ho dato il nome corredato da titolo, sosteneva che in ambito non lavorativo era poco chic dare il titolo, come se, il titolo svanisse durante la normale vita extra professionale, qualora io non esercitassi la professione il titolo mi apparterrebbe comunque!!
Di contro, mi è capitato di lavorare con gente non laureata che credeva di sapere piu' di me o che contestava le mie decisioni, non accettando il fatto che fossi io chiamato a prendere decisioni.......questa secondo me è ignoranza e anche presunzione ......



Quello che intendeva gianiro (sono sicura di saperlo perchè spesso abbiamo parlato di questo argomento) è che fanno più impressione le persone laureate o di cultura elevata (non sempre la cosa coincide) che si dimostrano grette e ignoranti rispetto a chi magari non ha studiato, poichè si pensa che l'istruzione dovrebbe arricchire e migliorare una persona, mentre in quei casi non è affatto così.
Capisco che difendi la categoria.......logicamente i laureati in quanto tali non sono la peggiore razza di ignoranti, ma chi nonostante gli studi dimostra incapacità, stupidità e presunzione fa sicuramente più inca**are perchè da loro ci si aspetterebbe semmai preparazione e competenza.
Ma a monte, ciò che distingue veramente le persone, non è tanto la cultura o l'ignoranza, quanto l'intelligenza...nessun titolo di studio te la può dare e di stupidi ce ne sono ovunque...in politica, nel mondo del lavoro, nelle scuole...la stupidità è molto peggio dell'ignoranza, ha conseguenze ben più gravi e non ha assolutamente cura.

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dada ha scritto:
GelainB ha scritto:
gianiro ha scritto:
Per me l'ignoranza più pericolosa è quella accoppiata alla presunzione.
L'ignorante presuntuoso è la peggior razza che possa esistere, soprattutto quando l'ignorante-presuntuoso è anche laureato....perchè ci sono moltissimi laureati ignoranti! Ne ho le prove.

Noi italiani purtroppo siamo il popolo più ignorante dell'Europa che conta.
Se è vero, come dice GelainB, che le punte di eccellenza nell'umanistica e in altre materie ci appartengono, è anche vero che la cultura media è molto più bassa. Il grado di analfabetismo in Italia è ancora scandaloso.

Per rispondere alla domanda del topic,
secondo me si può guarire dall'ignoranza, tranne da quella presuntuosa.


Se l'ignoranza presuntuosa è l'unione dell'ignoranza alla presunzione, quest'ultima non dipende assolutamente dal titolo di studio, quindi dire che la peggior razza sono i laureati è quanto meno pretestuoso.
Bisogna fare dei distinguo tra la presunzione e forse l'ambizione e la voglia di emergere, che talvolta fanno fare passi piu' lunghi della gamba!!
Il problema è di forma, ad esempio, mi è spesso capitato, che mi presentino dei ragazzi, parenti o amici di miei amici, naturalmente mi presento per nome e cognome, ci diamo del tu, poi becco la stessa persona in ambito lavorativo e la stessa comincia a darmi del lei e a chiamarmi ngignè, come se il titolo accademico avesse intaccato in qualche modo il rapporto interpersonale......
Se invece la presentazione è, in qualche modo piu' formale, e mi presento dicendo: "molto lieto Ing......" chi mi sta intorno mi ritiene presuntuoso, anche se non c'è nessuna presunzione dato che il titolo comunque mi appartiene e ho lavorato sodo per averlo!!
Addirittura sono stato accusato da una amica una volta, perchè effettuando una prenotazione al telefono, ho dato il nome corredato da titolo, sosteneva che in ambito non lavorativo era poco chic dare il titolo, come se, il titolo svanisse durante la normale vita extra professionale, qualora io non esercitassi la professione il titolo mi apparterrebbe comunque!!
Di contro, mi è capitato di lavorare con gente non laureata che credeva di sapere piu' di me o che contestava le mie decisioni, non accettando il fatto che fossi io chiamato a prendere decisioni.......questa secondo me è ignoranza e anche presunzione ......



Quello che intendeva gianiro (sono sicura di saperlo perchè spesso abbiamo parlato di questo argomento) è che fanno più impressione le persone laureate o di cultura elevata (non sempre la cosa coincide) che si dimostrano grette e ignoranti rispetto a chi magari non ha studiato, poichè si pensa che l'istruzione dovrebbe arricchire e migliorare una persona, mentre in quei casi non è affatto così.
Capisco che difendi la categoria.......logicamente i laureati in quanto tali non sono la peggiore razza di ignoranti, ma chi nonostante gli studi dimostra incapacità, stupidità e presunzione fa sicuramente più inca**are perchè da loro ci si aspetterebbe semmai preparazione e competenza.
Ma a monte, ciò che distingue veramente le persone, non è tanto la cultura o l'ignoranza, quanto l'intelligenza...nessun titolo di studio te la può dare e di stupidi ce ne sono ovunque...in politica, nel mondo del lavoro, nelle scuole...la stupidità è molto peggio dell'ignoranza, ha conseguenze ben più gravi e non ha assolutamente cura.


Non posso non essere daccordo con quanto dici. Probabilmente non avevo capito parte di quanto gianiro sostiene. :D

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gianiro ha scritto:
Se non avevi capito evidentemente una laurea sola non basta! :D


Quando avrò tempo ne prendo un' altra!!!! :D

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GelainB ha scritto:
gianiro ha scritto:
Se non avevi capito evidentemente una laurea sola non basta! :D


Quando avrò tempo ne prendo un' altra!!!! :D


ma è vero che in africa c'è la facoltà di scecchignologia?? :lol: :lol: :lol:

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Messaggio trovato su wikipedia
Secondo l'insegnamento dei suoi discepoli [1] Socrate sempre professò la propria ignoranza in contrapposizione a coloro che continuavano a sostenere di essere sapienti. Socrate ignorante si contrappone, perciò ai sapienti o, con termine greco i Sofisti da sophos=sapienza.

Socrate in loro risposta affermò che, essendo conscio della propria ignoranza, egli era più saggio di coloro che, essendo ignoranti, continuavano a professare la propria sapienza (teoria della dotta ignoranza). La consapevolezza del sapere di non sapere è una coscienza e una verità evidente e innegabile, che dimostra intanto che la verità e la coscienza esistono e sono possibili (essendovene una). Socrate pose il sapere di non sapere a fondamento di qualunque altra verità e conoscenza.

[1]Come è noto, Socrate non lasciò nessuna opera scritta direttamente da lui, ma il suo insegnamento ci è pervenuto attraverso le opere dei suoi dicepoli, in particolare di Platone che ha fatto Socrate protagonista di alcuni dei suoi Dialoghi

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Messaggio Re: trovato su wikipedia
gianiro ha scritto:
francesco ha scritto:
Secondo l'insegnamento dei suoi discepoli [1] Socrate sempre professò la propria ignoranza in contrapposizione a coloro che continuavano a sostenere di essere sapienti. Socrate ignorante si contrappone, perciò ai sapienti o, con termine greco i Sofisti da sophos=sapienza.

Socrate in loro risposta affermò che, essendo conscio della propria ignoranza, egli era più saggio di coloro che, essendo ignoranti, continuavano a professare la propria sapienza (teoria della dotta ignoranza). La consapevolezza del sapere di non sapere è una coscienza e una verità evidente e innegabile, che dimostra intanto che la verità e la coscienza esistono e sono possibili (essendovene una). Socrate pose il sapere di non sapere a fondamento di qualunque altra verità e conoscenza.

[1]Come è noto, Socrate non lasciò nessuna opera scritta direttamente da lui, ma il suo insegnamento ci è pervenuto attraverso le opere dei suoi dicepoli, in particolare di Platone che ha fatto Socrate protagonista di alcuni dei suoi Dialoghi


Sembra strano, ma quando studiai Socrate al Liceo, mi colpì subito. Non ero un appassionanto di filosofia, ma Socrate penso che mi abbia cambiato la vita con una semplice frase:"So di non sapere".
Ogni qualvolta affronto un problema al lavoro, mi pongo sempre in maniera umile e questo mi ha consentito negli anni di poter essere sempre più preparato dal punto di vista professionale e contemporaneamente rispettato da tutti.
Chi pensa di sapere tutto, anche solo in un determinato settore, non ha capito niente nella vita.
Ti porto un esempio d'ignoranza presuntuosa in più LAUREATA (quella peggiore).
Tempo fa lavoravo in una società di progettazione a Gela che tu conoci bene. Un giorno arrivò un giovane ingegnere da poco laureato. Il mio diretto capo di allora mi disse di far vedere al'ing. Txxxxxxa come si trovava il peso di una valvola. Questo ing. andò su tutte le furie, lui lo sapeva fare e certo non poteva essere un diplomato a spiegargli come si faceva. Allorchè io sempre educatamente e per evitare di mandarlo a fare in culo il primo giorno, gli spiegai che non era una questione di titolo di studio ma di esperienza. Lui mi rispose che quello che io avevo imparato in 5 anni, lui lo avrebbe imparato da solo in una settimana. A quel punto non ci fu più possibilità, lo mandai a fare in culo....educatamente però. Trascorse un giorno intero a fare schizzi, conti, calcoli, telefonate a colleghi universitari, sezioni, fotocopie. Dopo 11 ore, soddisfatto, venne da me e gettandomi le sue carte sulla mia scrivania mi disse: "Tieni, la volvola pesa 300 Kg". A quel punto presi lo standard delle valvole, col dito cercai quella che faceva al caso nostro e gli dissi testuali parole:"Bravo, ti sei avvicinato. Pesa 314 Kg. Ora vai a pesare queste altre 74 valvole". In 20 secondi gli era crollato il mondo. Se fosse stato più umile e avesse ascoltato di più, avrebbe perso meno tempo e nello stesso giorno avrebbe imparato molte più cose.
Poi dopo qualche settimana si dimise perchè era troppo intelligente per stare lì. So che ha cambiato 4 o 5 ditte ed ora è tornato da dove aveva cominciato ma sempre super convinto di se.....ovviamente quello non ha speranza di progredire.


Ben gli sta :lol: ...
anch'io ho un collega simile... quando sono entrato per la prima volta in officina un collega mi prende sottobraccio e mi fa: lo vedi quello... stai attento,è un pezzo di me*da ma il suo lavoro lo sa fare! Mi hanno affiancato a lui e per 2 anni mi ni fici di tutti i modi e di tutte le maniere umiliandomi giorno per giorno... ( quando gli chiedevo qualcosa... prima doveva pavoneggiarsi per 10 minuti,poi mi rinfacciava quello che non sapevo fare ad alta voce,in modo che lo sentivano tutti,e poi mi spiegava la cosa alla meno peggio,constringendomi a richiamarlo più volte.E quando sbagliavo o facevo danno era felice come una pasqua...).ma io sempre con umiltà e la perseveranza ho imparato quello che oggi so e son riuscito a farmelo pure amico. Quant'è bella l'umiltà... avissi vulutu a gianiro come collega! bravo gianiro...


domenica 11 novembre 2007, ore 11:17
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kpaxv.1 lavori in una officina di meccanica di precisione del mio amico R.A.?
gianiro, ho capito dove lavoravi ma adesso dove sei?

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domenica 11 novembre 2007, ore 23:39
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francesco ha scritto:
kpaxv.1 lavori in una officina di meccanica di precisione del mio amico R.A.?
gianiro, ho capito dove lavoravi ma adesso dove sei?


SI signore...


domenica 11 novembre 2007, ore 23:59
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kpaxv.1 ha scritto:
francesco ha scritto:
kpaxv.1 lavori in una officina di meccanica di precisione del mio amico R.A.?
gianiro, ho capito dove lavoravi ma adesso dove sei?


SI signore...


una gran bella azienda, bravo.
se vuoi dico a clara dove può venirti a trovare !!! :lol: :lol: :lol:
scherzo naturalmente.

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lunedì 12 novembre 2007, ore 0:04
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Ma no... fai pure... tanto prima che arriva da me è già bloccata dai miei colleghi... sai,non si vedono molte femmine in azienda... e quando ne vedono una ci fanno le feste!
non tutti sono O:) come me... 8) :asd: :asd: :asd:


lunedì 12 novembre 2007, ore 0:14
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dadaumpa ha scritto:
GelainB ha scritto:
gianiro ha scritto:
Se non avevi capito evidentemente una laurea sola non basta! :D


Quando avrò tempo ne prendo un' altra!!!! :D


ma è vero che in africa c'è la facoltà di scecchignologia?? :lol: :lol: :lol:



Dubito che quella si possa imparare, è dote naturale!!

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Messaggio Re: trovato su wikipedia
gianiro ha scritto:
francesco ha scritto:
Secondo l'insegnamento dei suoi discepoli [1] Socrate sempre professò la propria ignoranza in contrapposizione a coloro che continuavano a sostenere di essere sapienti. Socrate ignorante si contrappone, perciò ai sapienti o, con termine greco i Sofisti da sophos=sapienza.

Socrate in loro risposta affermò che, essendo conscio della propria ignoranza, egli era più saggio di coloro che, essendo ignoranti, continuavano a professare la propria sapienza (teoria della dotta ignoranza). La consapevolezza del sapere di non sapere è una coscienza e una verità evidente e innegabile, che dimostra intanto che la verità e la coscienza esistono e sono possibili (essendovene una). Socrate pose il sapere di non sapere a fondamento di qualunque altra verità e conoscenza.

[1]Come è noto, Socrate non lasciò nessuna opera scritta direttamente da lui, ma il suo insegnamento ci è pervenuto attraverso le opere dei suoi dicepoli, in particolare di Platone che ha fatto Socrate protagonista di alcuni dei suoi Dialoghi


Sembra strano, ma quando studiai Socrate al Liceo, mi colpì subito. Non ero un appassionanto di filosofia, ma Socrate penso che mi abbia cambiato la vita con una semplice frase:"So di non sapere".
Ogni qualvolta affronto un problema al lavoro, mi pongo sempre in maniera umile e questo mi ha consentito negli anni di poter essere sempre più preparato dal punto di vista professionale e contemporaneamente rispettato da tutti.
Chi pensa di sapere tutto, anche solo in un determinato settore, non ha capito niente nella vita.
Ti porto un esempio d'ignoranza presuntuosa in più LAUREATA (quella peggiore).
Tempo fa lavoravo in una società di progettazione a Gela che tu conoci bene. Un giorno arrivò un giovane ingegnere da poco laureato. Il mio diretto capo di allora mi disse di far vedere al'ing. Txxxxxxa come si trovava il peso di una valvola. Questo ing. andò su tutte le furie, lui lo sapeva fare e certo non poteva essere un diplomato a spiegargli come si faceva. Allorchè io sempre educatamente e per evitare di mandarlo a fare in culo il primo giorno, gli spiegai che non era una questione di titolo di studio ma di esperienza. Lui mi rispose che quello che io avevo imparato in 5 anni, lui lo avrebbe imparato da solo in una settimana. A quel punto non ci fu più possibilità, lo mandai a fare in culo....educatamente però. Trascorse un giorno intero a fare schizzi, conti, calcoli, telefonate a colleghi universitari, sezioni, fotocopie. Dopo 11 ore, soddisfatto, venne da me e gettandomi le sue carte sulla mia scrivania mi disse: "Tieni, la volvola pesa 300 Kg". A quel punto presi lo standard delle valvole, col dito cercai quella che faceva al caso nostro e gli dissi testuali parole:"Bravo, ti sei avvicinato. Pesa 314 Kg. Ora vai a pesare queste altre 74 valvole". In 20 secondi gli era crollato il mondo. Se fosse stato più umile e avesse ascoltato di più, avrebbe perso meno tempo e nello stesso giorno avrebbe imparato molte più cose.
Poi dopo qualche settimana si dimise perchè era troppo intelligente per stare lì. So che ha cambiato 4 o 5 ditte ed ora è tornato da dove aveva cominciato ma sempre super convinto di se.....ovviamente quello non ha speranza di progredire.


Assodato che quello che dici succede e che le università italiane fanno molta accademia e poca "pratica" utile, ma, dai l'impressione di avercela con i laureati......non è che magari hai qualche rimpianto e ti da noia vedere gente, a tuo parere meno brava di te, passarti avanti??
Non penso sia giusto che passi l'idea che ragazzi che hanno fatto enormi sacrifici siano considerati "presunti" ignoranti!!
Sostengo invece che le aziende italiane fanno fin troppo poca distinzione di trattamento economico tra le due categorie.....perchè supponendo che ci sia lavoro per entrambe, la differenza di salario nel tempo non ripaga gli anni di potenziale lavoro spesi a studiare e i soldi spesi per conseguire il titolo.
Certo che il personaggio che tu descrivi penso che non attecchirà da nessuna parte.....e se lo merita pure!!

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lunedì 12 novembre 2007, ore 11:05
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Messaggio Re: trovato su wikipedia
gianiro ha scritto:

Tempo fa lavoravo in una società di progettazione a Gela che tu conoci bene. Un giorno arrivò un giovane ingegnere da poco laureato. Il mio diretto capo di allora mi disse di far vedere al'ing. Txxxxxxa come si trovava il peso di una valvola. Questo ing. andò su tutte le furie, lui lo sapeva fare e certo non poteva essere un diplomato a spiegargli come si faceva. Allorchè io sempre educatamente e per evitare di mandarlo a fare in culo il primo giorno, gli spiegai che non era una questione di titolo di studio ma di esperienza. Lui mi rispose che quello che io avevo imparato in 5 anni, lui lo avrebbe imparato da solo in una settimana. A quel punto non ci fu più possibilità, lo mandai a fare in culo....educatamente però. Trascorse un giorno intero a fare schizzi, conti, calcoli, telefonate a colleghi universitari, sezioni, fotocopie. Dopo 11 ore, soddisfatto, venne da me e gettandomi le sue carte sulla mia scrivania mi disse: "Tieni, la volvola pesa 300 Kg". A quel punto presi lo standard delle valvole, col dito cercai quella che faceva al caso nostro e gli dissi testuali parole:"Bravo, ti sei avvicinato. Pesa 314 Kg. Ora vai a pesare queste altre 74 valvole". In 20 secondi gli era crollato il mondo. Se fosse stato più umile e avesse ascoltato di più, avrebbe perso meno tempo e nello stesso giorno avrebbe imparato molte più cose.
Poi dopo qualche settimana si dimise perchè era troppo intelligente per stare lì. So che ha cambiato 4 o 5 ditte ed ora è tornato da dove aveva cominciato ma sempre super convinto di se.....ovviamente quello non ha speranza di progredire.


so di cosa parli...lavoro da quasi nove anni (semplicemente diplomata anche io)..e ne ho viste di qs cose....ma come dici tu alla fine l'umiltà premia sempre....e sono contenta di esserlo sempre stata!!

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lunedì 12 novembre 2007, ore 12:57
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GelainB ha scritto:
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Quando avrò tempo ne prendo un' altra!!!! :D


ma è vero che in africa c'è la facoltà di scecchignologia?? :lol: :lol: :lol:



Dubito che quella si possa imparare, è dote naturale!!


Tu c'è l'hai......questa dote...so che in africa è molto diffusa, non è che per caso ti è venuta questa " sindrome africana?"
Peccato che non si possa imparare.......sennò la facevo studiare a Cammelo :lol: :lol: :lol: :wink:

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