Si tratta dell'iniziativa congiunta Confcommercio-Gela calcio e stipulata tra i due presidenti, Gaetano Minardi ed Arturo Carrabino. In che cosa consiste questo progetto? E' presto detto. Chi si recherà nei vari supermercati cittadini, almeno in tutti quei punti-vendita aderenti alla Confcommercio, troverà alla cassa, dopo avere fatto la spesa, due tipi di sacchetti in cui riporre la merce appena acquistata. I soliti sacchetti a disposizione dei vari supermercati, e che hanno comunque un costo da addebitare al cliente, oppure questi nuovi sacchetti che porteranno evidente la scritta "Io salvo il Gela". In questo caso ogni sacchetto costerà 50 centesimi, ed il ricavato, per intero, andrà tutto alla campagna di raccolta fondi a favore del Gela e della sua regolare iscrizione al campionato di C1. Si tratta, inutile nasconderlo, di una iniziativa lodevole che, se dovesse risultare massiccia e condivisa, potrebbe portare nell'immediato una ventata di denaro fresco nelle asfittiche casse sociali del sodalizio biancazzurro. Una sorta di azionariato popolare "sui generis", che permette ad ogni gelese, non necessariamente sportivo o tifoso, di dare un contributo, seppure minimo, ma sicuramente fattivo, a favore della maggiore realtà calcistica della città. I tifosi organizzati del Gela, nel frattempo, si sono passati la voce, utilizzando anche il "muro" del sito non ufficiale del Gela calcio, laddove invitano tutti, amici e parenti, a fare la spesa utilizzando i sacchetti con la scritta "Io salvo il Gela". Ma i risvolti positivi di questa operazione-simpatia a vantaggio del Gela necessitano di tempi che si potranno valutare nell'arco di almeno una settimana, non certo prima.

Mi sembra una bella iniziativa. Ma non basta. Si deve fare qualcosa di più.

Intanto leggo sul tg10video che la società cede la squadra a costo zero. Imprenditori fatevi avanti e nisciti li sordi!