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UNA STORIA QUASI SERIA 
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a mmia sta cosa dell'acqua mi fa pensare...
come diceva il Grande Elvio de Pisis " un fiume anche se l'uomo non vuole trova la sua strada anche fra le montagne". Mio nonno quando aveva tutto quel patrimonio di terreno a farello mi ci portava sempre per farmi capire che la gente deve appropinquarsi alle priorità con lo stato d'animo di un nobiluomo e affrontarle con lo spirito di un brigante. Avete capito? oggi lo dicevo a gioacchino ma quello non le capisce certe cose. Oggi al bar manco il caffè mi sono potuto prendere. Se ci fossero vivi i miei antenati a quest'ora ....
vediamo da chi me lo posso andare a prendere il caffè oggi
no perchè a me mi sembra che i politici oggi sono come una mamma che ha due figli: uno lo vuole bene di più e uno lo vuole bene di meno. Pensateci...

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"Le masse popolari in Europa,non sono contro le masse popolari in Africa.
Quelli che sfruttano le risorse in Africa,sono gli stessi che sfruttano l'Europa.
Abbiamo un nemico comune ! " (Thomas Sankara)
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Ultima modifica di siciliano eseguita lunedì 22 dicembre 2008, ore 16:47, modificato 3 volte in totale.



lunedì 22 dicembre 2008, ore 14:06
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Come ogni mattina Aurora si svegliò alle 8.00 fece colazione con i suoi nonni, si lavò,
si vestì ed uscì di casa alle 9.30.
Ogni mattina si faceva un giro per i negozi del centro per vedere se c'era qualche annuncio di lavoro.
Finora non aveva trovato nulla..
Quella mattina però la notò Nunzia la panettiera dove comprava il pane "a zia Maria" la nonna di Aurora,
le fece tante domande (da tipica impicciona del quartiere) Aurora le rispondeva senza però sbilanciarsi
troppo..e poi le chiese se cercava o aveva bisogno di un aiuto al panificio..La signora Nunzia rimase in
silenzio per un attimo, poi senza ripensarci più di tanto le rspose.."SI"!
(questa ragazza mi fa simpatia, pensò)
Così Aurora da quella mattina aveva un lavoro e ne fu felice.
Tornò a casa dai nonni, gli raccontò tutto e anche loro erano contenti per la loro cara nipote...


lunedì 22 dicembre 2008, ore 16:45
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Nonostante fosse un lunedì, Rocco era di buonumore quella mattina.
Era solito raggiundere il luogo di lavoro a piedi, abitava vicino al museo.
Non aveva ancora fatto 100 metri quando sentìì quancuno che gli suonava.
Era Fulippu Sfigarotta che con dei gesti gli offriva un passaggio con il suo motorino.
Rocco e Fulippu si conoscevano dai tempi delle scuole elementari, solo che Fulippu
alle elementari si era fermato. Accettò il passaggio e arrivati davanti al Comune
gli offrì un caffè e si fumarono una sicaretta insieme.
Mentre faceva le scale del palazzo si ricordò della chiamata che aveva ricevuto
e decise di richiamare:

-pronto?
-sono il geometra Rocco Mezzasalma, mi cercava?
-ah, si...signor Mezzasalma la cercavo perchè avevamo un appuntamento alle 5,30, si ricorda?
-alle 5,30? :shock: ma lei stà scherzando? Rocco si dovette trattenere nel dire quello che gli stava
passando per la testa, fece un lungo respiro, contò fino a 3 e con molta calma spiego al signor
Achille Mingoia che l'appuntamento era alle 15,30 e non alle 5,30.

Arrivato in ufficio, vista la marea di carte che invadeva la sua scrivania gli passò
il buonumore e tornò ad essere scontroso e rude.
Il malinteso con Mingoia gli aveva guastato la giornata e stava pensando come
fargliela pagare.................


martedì 23 dicembre 2008, ore 14:49
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Alice Castellari ha 24 anni, é una studentessa di giurisprudenza a catania, anche se non vive lì. Va all'università solo per gli esami (molto raramente quindi); é nata e vive a Gela, sempre nella stessa casa, all'ultimo piano di un palazzo che a lei piace, non tanto per la zona o per l'appartamento in sè, quanto perchè dalla finestra della sua stanza si vede il mare.

Il diminutivo del suo nome "Alì" é stato ormai storpiato ed é diventato una impatica ingiuria. Tutti quelli che la conoscono abbastanza la chamno Lilì... proprio perchè non fa in tempo ad arrivare che già riparte per andare da un'altra parte e se resta più del solito in un posto, la sua mente cmq vaga... insomma sta sempre da qualche altra parte, mai "qui" ma sempre in un diverso "lì"

Alice é sempre stata una bambina vivace e una ragazza allegra, piena di vita e con la battuta sempre pronta; ha sempre avuto un sorriso per tutti, affronta tutto con serenità... ultimamente però si fa fatica a riconoscerla dietro i suoi occhi tristi... e sì, da un paio di mesi Alice é triste perchè il suo grande amore, quello che pensava fosse l'amore della sua vita, la storia d'amore perfetta... era finita per sempre. Lei e il suo ex stavano insieme da diversi anni: si erano conosciuti alle superiori, era subito nata una bella amicizia e, alla fine del quarto anno si erano messi insieme. Una storia durata 8 anni lei era cresciuta all'ombra di quell'amore che l'aveva protetta incoraggiata e coccolata nei momenti difficili. Poi però, negli ultimi mesi era come se quel sentimento avesse avuto un'involuzione... la profonda amicizia che era diventata un grande amore, si era trasformata ancora una volta, in una specie di amore fraterno... entrambi hanno fatto fatica a capire che era finita, a rendersi conto che non potevano più stare insieme e, augurandosi a vicenda tutto il bene del mondo, hanno realizzato che a 24 anni non si può già rinunciare alla passione.

Lilì non era triste perchè quella storia era finitia, nessuno poteva farci nulla, ormai non si amavano più. Quello che le dispiaceva era che il suo ex aveva deciso di trasferirsi a Roma, avrebbe cercato lavoro lì e lei non avrebbe più avuto il suo più grande amico e confidente, la persona fino ad allora più importante per lei

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martedì 23 dicembre 2008, ore 15:09
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Stamattina ho ricevuto una bella busta tutta colorata, destinata al egr sig. Guercio Pino. Gioacchino me l'ha portata tutto contento. In queste feste la cosa buona è che anche la gente che non ti pensa mai si sforza di pensarti. Lo diceva sempre il De Pisis nei suoi scritti che "l'alloro profuma solo se riesci a liberarne l'essenza, ma se marcisce non funziona". Nonno Pino mi faceva leggere sempre i saggi di De Pisis. Ho preso la busta e l'ho messa sul comodino. Poi sono andato al bare della palma e c'èra il dott. Verderame, qeullo che mi ha guarito la sciatica. Gli ho raccontato la storia e mi ha chiesto cosa c'era nella busta. Io l'ho guardato male e gli ho detto che non ha importanza, è il pensiero che conta. "Il sole sorge anche se nessuno lo porta la sopra" gli ho detto. Se uno ti pensa, che abbia piacere o no nel farlo, che importa, tanto se so le cose non è che ci provo più piacere. gghià quando c'è tempo lo apro. Certe volte il dott Verderama raggiona peggio di Gioacchino. Sti lauree ormai si prendono senza bisogno di intelligenza.
Ah il dottore mi ha detto che ha conosciuto uno che può fare qualcosa per il mio occhio. "MA perchè, si vede assai?" gli ho chiesto..
e mi ha fatto na faccia che non ho capito se voleva dire "solo un pochino", oppure " abbastanza". Ma perchè non si fa i fatti suoi questo?, ma chi glial'ha chiesto di interessarsi del mio occhio?.
mah. E' vero, se un uomo non trova pane sulla tavola, dice che la moglie è una cattiva donna di casa e va a mangiare dalla madre. Sempre cosi finisce..

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martedì 23 dicembre 2008, ore 15:23
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cioffanni ha scritto:
Nonostante fosse un lunedì, Rocco era di buonumore quella mattina.
Era solito raggiundere il luogo di lavoro a piedi, abitava vicino al museo.
Non aveva ancora fatto 100 metri quando sentìì quancuno che gli suonava.
Era Fulippu Sfigarotta che con dei gesti gli offriva un passaggio con il suo motorino.
Rocco e Fulippu si conoscevano dai tempi delle scuole elementari, solo che Fulippu
alle elementari si era fermato. Accettò il passaggio e arrivati davanti al Comune
gli offrì un caffè e si fumarono una sicaretta insieme.
Mentre faceva le scale del palazzo si ricordò della chiamata che aveva ricevuto
e decise di richiamare:

-pronto?
-sono il geometra Rocco Mezzasalma, mi cercava?
-ah, si...signor Mezzasalma la cercavo perchè avevamo un appuntamento alle 5,30, si ricorda?
-alle 5,30? :shock: ma lei stà scherzando? Rocco si dovette trattenere nel dire quello che gli stava
passando per la testa, fece un lungo respiro, contò fino a 3 e con molta calma spiego al signor
Achille Mingoia che l'appuntamento era alle 15,30 e non alle 5,30.

Arrivato in ufficio, vista la marea di carte che invadeva la sua scrivania gli passò
il buonumore e tornò ad essere scontroso e rude.
Il malinteso con Mingoia gli aveva guastato la giornata e stava pensando come
fargliela pagare.................


...la mattinata era trascorsa senza troppa fatica e tra una pratica e l'altra Rocco
si concedeva una sigaretta affacciato alla finesta del suo ufficio da cui poteva
godere del parorama di tutto il golfo. A mezzogiorno in punto Rocco faceva la pausa
per il pranzo e andava sempre al bar vicino al Comune.
Era solito ordinare sempre le stesse cose: aperitivo accompagnato da 3 o 4 olive,
una m'panata e un arancino e per concludere un caffè ristretto.
Bevuto il caffè si accomodava ad una delle sedie poste all'esterno del locale
per gustarsi la sua solita sigaretta e leggersi qualche articolo sportivo del Gela calcio.
Ad un certo punto tolse per un attimo lo sguardo perchè era stato come attratto
da una sensazione come quando senti che qualcuno ti sta osservando.
In effetti il senso masculino di Rocco non si sbagliava, ad osservarlo era
una picciuttazza che passava di lì per caso......................


lunedì 29 dicembre 2008, ore 17:40
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cioffanni ha scritto:
...la mattinata era trascorsa senza troppa fatica e tra una pratica e l'altra Rocco
si concedeva una sigaretta affacciato alla finesta del suo ufficio da cui poteva
godere del parorama di tutto il golfo. A mezzogiorno in punto Rocco faceva la pausa
per il pranzo e andava sempre al bar vicino al Comune.
Era solito ordinare sempre le stesse cose: aperitivo accompagnato da 3 o 4 olive,
una m'panata e un arancino e per concludere un caffè ristretto.
Bevuto il caffè si accomodava ad una delle sedie poste all'esterno del locale
per gustarsi la sua solita sigaretta e leggersi qualche articolo sportivo del Gela calcio.
Ad un certo punto tolse per un attimo lo sguardo perchè era stato come attratto
da una sensazione come quando senti che qualcuno ti sta osservando.
In effetti il senso masculino di Rocco non si sbagliava, ad osservarlo era
una picciuttazza che passava di lì per caso......................


Certe mattinate iniziano veramente male e lilì stava proprio vivendo una di quelle giornate in cui tutto va storto.
Appena uscita di casa trova la macchina cona la batteria completamente morta; chiama l'elettrauto che arriva dopo un'ora, controlla la batteria, poi torna in officina a prendere quella nuova e gliela sostituisce, il tutto nel giro di 2 ore; poi una fila incredibile alla posta, la lavanderia con il cartello "torno subito" e un'attesa di mezz'ora in attesa del ritorno della signora... Poi il caos del centro: macchine in doppia fila, autobus ccostretti ad invadere la corsia opposta: una giungla. Alice si domandava spesso se fosse lei l'unica a rispettare il codice della strada...
Finalmente posteggia l'auto vicino al comune, ma sono 12:15 e Alice teme sia tardi per ritirare il documento che le serviva. Decide comunque di provare: l'impiegato che si trova davanti non la guarda nemmeno in faccia quando le chiede di cosa ha bisogno. Lilì comincia a spiegare che doveva ritirare un documento, l'uomo alza gli occhi e le dice che il documento non é pronto; le spiega velocemente che c'erano stati dei ritardi e che avrebbe dovuto aspettare altri 3 giorni. La ragazza ribatte che non può aspettare tanto: quel documento le serve per l'Università e ha una scadenza incombente, ma la risposta é: "Signorina io non posso farci nulla e il collega incaricato adesso non è in ufficio" poi aggiunge che il sig. rocco mezzasalma, era in pausa pranzo al bar lì vicino: "Può cercarlo e chiedergli di aiutarla... é un tipo un po' burbero, ma non sa dire di non ad una bella ragazza". Dopo quell'ultimo commento poco piacevole, la ragazza saluta e scende al bar.
Al tavolo esterno del bar vede un signore che fuma una sigarette e legge il giornale, dentro il bar diversi gruppetti di persone... Alice non sa come individuare il sig. mezzasalma... poi ripensa alle parole dell'impiegato comunale "é un tipo un po' burbero" e decide di provare con l'unica persona che lì al bar é seduto da solo. Si avvicina a quel tavolo cercando le parole per attirare l'attenzione di rocco, sta per iniziare a parlare quando quel signore alza gli occhi dal giornale e rivolge lo sguardo verso di lei, che, quasi balbettando, lo saluta: "Buongiorno... scusi se la disturbo... lei é il signor Rocco Mezzasalma?" Alice gli da solo il tempo di annuire e continua il discorso che aveva pensato poco prima: "Sono appena stata al comune e un suo collega mi ha detto che potevo trovarla qui... sa, io avrei bisogno del suo aiuto".....

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lunedì 29 dicembre 2008, ore 18:35
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Dopo aver preparato la colazione alla madre e sbrigato qualche faccenda in casa, Angela si era vestita ed era uscita per fare un pò di spesa. "Cosa posso cucinare oggi..." si diceva tra sè mentre spingeva il carrello per il reparto cibi in scatola. Aveva adocchiato un ragù pronto e stava per metterlo nel carrello, quando udì una voce alle sue spalle: "Angela, ma sei tu? " lei si voltò...era Corradina Castiglia, una sua ex compagna delle scuole medie, che non vedeva da anni. Non era molto diversa da come se la ricordava...quando andavano a scuola era un vero peperino e a giudicare dal suo aspetto non era molto cambiata...stretta in un paio di jeans e maglia aderentissimi, tacchi alti, capelli come se fosse appena uscita dal parrucchiere, trucco perfetto...faceva ancora la sua gran figura! "Corradina...ciao!" la salutò con un sorriso. Parlarono per un bel pò dei vecchi tempi o meglio Corradina parlava e Angela ascoltava, ridendo di gusto. Corradina era sempre la solita...un pò logorroica ma di una simpatia contagiosa. Stava raccontandole della sua vita matrimoniale e delle sue uscite con le amiche, quando inaspettatamente le chiese: "Perchè questo sabato sera non vieni anche tu con noi in pizzeria? " Lì per lì Angela aveva risposto "mah, non saprei...ti faccio sapere" e si era fatta lasciare il numero di cellulare. Quando si congedarono, Angela guardò l'orologio...non ci poteva credere, era passata quasi un'ora! Pagò e uscì di corsa dal supermercato. Camminando speditamente verso casa con le borse della spesa in mano, rifletteva sulla proposta di Corradina, "Che faccio? Volendo alla mamma potrebbe pensare Anna...però non ho niente da mettere...uff!". Anna era la sua dirimpettaia, ma soprattutto una buona amica sempre disponibile a darle una mano d'aiuto. Entrò in ascensore e mentre saliva al quarto piano, si guardò allo specchio, "Ma sì...un pò di svago mi farà bene", disse infine.

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-Eleanor Roosevelt


martedì 30 dicembre 2008, ore 14:01
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in tutte le storie c'e' sempre il cattivo..

buonasera mi presento: Fanu Patanè

sono il fratello di Nunzia, gestisco il forno dove lavora ma soru ma a dire la verita' aiuto la gente bisognosa.... si ecco diciamo che sono un "banchiere a parti i casa" da me sono passate parecchie personaggi, si lo so cosa dicono di me... parlano parlano... ma alla fine vengo a piangere...sai devo sposare mia figlia..mi devo comprare il furgone devo aprirmi un'attivita.. e io li aiuto e poi...parlano parlano.... ma sempri i mia ana veniri e guai se sgarrinu u iornu da scadenza.
a propositu u palazzu unna travagghia toto' Cazzola e' miu.

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giovedì 1 gennaio 2009, ore 16:36
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Spero di non avervi spaventato..... :oops: :oops: :oops: :shock: :shock: :D :D
Fanu Patane'
...cu m...a e'??????

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domenica 4 gennaio 2009, ore 14:31
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toni62 ha scritto:
Spero di non avervi spaventato..... :oops: :oops: :oops: :shock: :shock: :D :D
Fanu Patane'
...cu m...a e'??????


:lol: :lol: :shock:

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O BRIGANTE O EMIGRANTE! ...per ora emigrante...

io AMO la mia città
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domenica 4 gennaio 2009, ore 15:03
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didi79 ha scritto:
cioffanni ha scritto:
...la mattinata era trascorsa senza troppa fatica e tra una pratica e l'altra Rocco
si concedeva una sigaretta affacciato alla finesta del suo ufficio da cui poteva
godere del parorama di tutto il golfo. A mezzogiorno in punto Rocco faceva la pausa
per il pranzo e andava sempre al bar vicino al Comune.
Era solito ordinare sempre le stesse cose: aperitivo accompagnato da 3 o 4 olive,
una m'panata e un arancino e per concludere un caffè ristretto.
Bevuto il caffè si accomodava ad una delle sedie poste all'esterno del locale
per gustarsi la sua solita sigaretta e leggersi qualche articolo sportivo del Gela calcio.
Ad un certo punto tolse per un attimo lo sguardo perchè era stato come attratto
da una sensazione come quando senti che qualcuno ti sta osservando.
In effetti il senso masculino di Rocco non si sbagliava, ad osservarlo era
una picciuttazza che passava di lì per caso......................


Certe mattinate iniziano veramente male e lilì stava proprio vivendo una di quelle giornate in cui tutto va storto.
Appena uscita di casa trova la macchina cona la batteria completamente morta; chiama l'elettrauto che arriva dopo un'ora, controlla la batteria, poi torna in officina a prendere quella nuova e gliela sostituisce, il tutto nel giro di 2 ore; poi una fila incredibile alla posta, la lavanderia con il cartello "torno subito" e un'attesa di mezz'ora in attesa del ritorno della signora... Poi il caos del centro: macchine in doppia fila, autobus ccostretti ad invadere la corsia opposta: una giungla. Alice si domandava spesso se fosse lei l'unica a rispettare il codice della strada...
Finalmente posteggia l'auto vicino al comune, ma sono 12:15 e Alice teme sia tardi per ritirare il documento che le serviva. Decide comunque di provare: l'impiegato che si trova davanti non la guarda nemmeno in faccia quando le chiede di cosa ha bisogno. Lilì comincia a spiegare che doveva ritirare un documento, l'uomo alza gli occhi e le dice che il documento non é pronto; le spiega velocemente che c'erano stati dei ritardi e che avrebbe dovuto aspettare altri 3 giorni. La ragazza ribatte che non può aspettare tanto: quel documento le serve per l'Università e ha una scadenza incombente, ma la risposta é: "Signorina io non posso farci nulla e il collega incaricato adesso non è in ufficio" poi aggiunge che il sig. rocco mezzasalma, era in pausa pranzo al bar lì vicino: "Può cercarlo e chiedergli di aiutarla... é un tipo un po' burbero, ma non sa dire di non ad una bella ragazza". Dopo quell'ultimo commento poco piacevole, la ragazza saluta e scende al bar.
Al tavolo esterno del bar vede un signore che fuma una sigarette e legge il giornale, dentro il bar diversi gruppetti di persone... Alice non sa come individuare il sig. mezzasalma... poi ripensa alle parole dell'impiegato comunale "é un tipo un po' burbero" e decide di provare con l'unica persona che lì al bar é seduto da solo. Si avvicina a quel tavolo cercando le parole per attirare l'attenzione di rocco, sta per iniziare a parlare quando quel signore alza gli occhi dal giornale e rivolge lo sguardo verso di lei, che, quasi balbettando, lo saluta: "Buongiorno... scusi se la disturbo... lei é il signor Rocco Mezzasalma?quot; Alice gli da solo il tempo di annuire e continua il discorso che aveva pensato poco prima: "Sono appena stata al comune e un suo collega mi ha detto che potevo trovarla qui... sa, io avrei bisogno del suo aiuto".....


Rocco prima di rispondere esitò un attimo e in quell'attimo si chiese cosa mai quella ragazza gli avrebbe chiesto :-k ma non trovò risposta.
Si alzò dalla sedia come fà un vero gentiluomo davanti ad una donna e disse:
-Si sono io Rocco Mezzasalma, in cosa posso esserle utile?
Alice, un pò imbarazzata, spiegò a Rocco che aveva bisogno di un documento e che lui
avrebbe potuta aiutarla per accellerare i tempi.
-Cara signorina, io la ringrazio per la considerazione che lei ha di me......soltanto che io
sono impiegato in un ufficio che si occua di ben altro, disse Rocco.
La ragazza era palesemente delusa e sconfortata da quello che aveva appena sentito ma non voleva e non poteva
rassegnarsi. Prese una mano di Rocco tra le sue mani, lo fissò intensamente negli occhi e dolcemente gli disse:
-la prego Rocco, è molto importante!
-ci fù un attimo di imbarazzo, Rocco rimase affascinato dallo sguardo di quella ragazza.....tirò un lungo respiro
e disse: :-k mi faccia pensare un attimo :-k :-k forse il mio amico Antonio Licitra potrebbe aiutarla ma non
le prometto niente.
-Facciamo così, disse Rocco, mi lasci il suo numero di cellulare e nel pomeriggio le faccio sapere qualcosa, vabbè?
Basto guardare Alice negli occhi per capire quanto piacere le aveva fatto, gli diede il suo numero e speranzosa si allontanò
regalando a Rocco un sorriso.......


domenica 4 gennaio 2009, ore 16:25
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Come tutte le mattine mi trovavo nel mio ufficio a fare i "conti" interessi da calcolare, solleciti da fare e la mente persa a cercare nuovi clienti, al forno bastava ma soru e quindi potevo benissimo starmene tranquillo.
Dunque se continua cosi' come l'anno scorso quest'anno sara' alla grande e posso investire qualcosa con quei terreni di "Femina morta" li' si potrebbe costruire almeno dieci villette .......
Immerso nei miei pensieri non mi ero accorto che il celluare squillava da un po' , mi precipito ma non arrivo in tempo, "chiamata persa" chi sara' mai che mi cerca? niente da fari un numero sconosciuto. ma cu era????

Fanu Patane'

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lunedì 12 gennaio 2009, ore 17:56
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Messaggio Re: UNA STORIA QUASI SERIA
Visto che siamo tornati ad essere numerosi potremmo
continuare la storia.................


mercoledì 19 maggio 2010, ore 11:24
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Messaggio Re: UNA STORIA QUASI SERIA
Rebecca..pensava a lui ogni giorno..
si domandava come mai una cosa cosi bella doveva rimanere nascosta.
Perche l'amore che prova per quell'uomo nn deve essere svelato.
Cosa fa di male?cosa fanno di male?
Quella mattina,sapeva dove andare...il solito bar..è li che si trova lui.
che emozione rileggere tutti i personaggi :)

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è iniziato tutto nel silenzio e finirà nella stessa maniera...in silenzio...anche se le grida,le urla saranno solo dentro...


mercoledì 19 maggio 2010, ore 13:04
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