CHI TROPPO e chi niente. Nel marzo 2010 la filiale giapponese di Prada aveva licenziato una dipendente, ex direttrice generale del gruppo nel Paese del Sol Levante perché “inappropriata” a rappresentare l’elegante marchio dell’alta moda italiana. Qualche chilo di troppo, una pettinatura fuori moda, poca cura nei dettagli. Insomma troppo brutta per lavorare per Prada. Negli Stati Uniti ora avviene l’opposto. Debrahlee Lorenzana, 33 anni, origini portoricane, fisico da modella, è stata licenziata dalla Citibank, il colosso bancario newyorchese, perché con la sua bellezza «distraeva i colleghi». Dunque, troppo bella per fare l’impiegata di banca.

Debrahlee Lorenzana
La donna, ricevuto il benservito, ha portato la banca davanti alla Corte Suprema, accusandola di discriminare i suoi dipendenti per ragioni sessuali.

I contorni della vicenda sono ovviamente contraddittori. La Banca, in un comunicato, respinge totalmente le accuse, definendole «senza alcun fondamento». La direzione della Citibank sostiene di aver invitato l’impiegata a evitare vestiti troppo attillati e tacchi alti perché con quel suo fisico avvenente, accompagnato magari da minigonne e scollature, i suoi passaggi per gli uffici «distraevano totalmente gli impiegati dal loro lavoro». E in effetti, scorrendo un album fotografico che pubblica con evidenza il sito http://www.villagevoice.com si capisce subito che Debrahlee Lorenzana non è tipo che passi inosservato.
«Ma io che ci posso fare - ribatte la giovane portoricana -. Non potevo certo ingrassare 30 chili solo perché il mio capo mi voleva della stessa taglia degli altri. Comunque in ufficio non mi sono mai vestita in modo provocante. Mi piace la moda ma sul lavoro ho sempre avuto un look molto professionale».

Pochi mesi dopo l’assunzione, Debrahlee era stata trasferita in un ufficio periferico e più tranquillo. Ma il provvedimento era stato contestato dalla giovane, che ha denunciato la banca per discriminazioni e molestie a sfondo sessuale. Un mese dopo è arrivato il licenziamento. «L’unica vera spiegazione che le hanno dato informalmente - ha spiegato il suo avvocato - è stata che era troppo bella».

Debrahlee comunque non ha faticato a trovare un nuovo posto in un altro gruppo finanziario. Quanto alla bellezza, si dice rassegnata: «Vengo molestata anche quando vado al supermercato, indosso i pantaloni della tuta e sono con mio figlio».
http://www.villagevoice.com/slideshow/t ... 0014985/2/

E voi ne avete di colleghe cosi'?

Effettivamente la bellezza a volte è un'arma a doppio taglio e le donne molto avvenenti sono spesso oggetto di attenzioni particolari nel luogo di lavoro...però alla fine le belle hanno sicuramente vita più facile delle brutte.

Effettivamente la bellezza a volte è un'arma a doppio taglio e le donne molto avvenenti sono spesso oggetto di attenzioni particolari nel luogo di lavoro...però alla fine le belle hanno sicuramente vita più facile delle brutte.

se poi la bella che riceve attenzioni ci sta anche con tutti, la strada è spianata

CHE TRISTEZZA IMMONDA

w le colleghe subalterne bone che ci stanno!!

se poi la bella che riceve attenzioni ci sta anche con tutti, la strada è spianata

Insomma, o belli o brutti è tutta una scusa per fare quel cavolo che vogliono.
Sono tutte scuse alla fin fine, basti solo pensare che i "datorini" di lavoro cercano ogni scusa possibile per tagliare i costi e di conseguenza sono i poveracci a smenarci sempre.
Quando allora vedono che c'è un dipendente che si fa rispettare e diventa una furia allora sono cavoli acidi per il "caro principale".