fonte: tg10.it

Si torna a parlare di provincia in città. Il progetto sulla realizzazione della Provincia regionale con sede a Gela da sempre è stato perseguito da alcuni cittadini ma in particolare è riemerso dopo la diffusione della notizia che il parlamento insediatosi all'inizio dell'estate ha ricevuto ben diciannove richieste per l'istituzione di nuove province. E qualche giorno fa si è insediato il nuovo comitato per la realizzazione dell'Ente intermedio provincia del Golfo. Il presidente del coordinamento Crocifisso Placenti auspica che al progetto partecipino i sindacati , gli ordini professionali, le associazioni, i partiti politici, per rendere più forte una voce che da Gela, risuona da almeno un secolo.

Ho saputo che ci sono state numerose richieste per l'istituzione di nuove provincie, anche se per quasi tutte sono contrario. Un capoluogo di provincia oltre ad avere questa prestigiosa carica isituzionale deve esserne anche all'altezzo.Spesso le Provincie rischiano di diventare solo degli sprechi istituzionali quando il PIL provinciale assume un carattere passivo.

Per quanto riguarda Gela, non la ritengo necessaria, ma indispensabile l'istituzione di un Capoluogo di provincia che a sede nella nostra città.Principalmente per risolvere i nostri numerosi problemi che dovrebbero richiedere anche intervente provinciali, a cui purtroppo Caltanissetta non ha saputo(o non ha voluto)adempiere.
Purtroppo con i "soliti politici"che per maledizione potremmo avere a disposizione...dubito che saremo all'altezza di essere un degno capoluogo di provincia.Purtroppo a Gela non c'è neanche una grande maturità politica che porterebbe i gelesi a desiderare ardentemente questa benedetta provincia del Golfo.
Comunque mi piacerebbe partecipare ai comitati per l'istituzione di Gela provincia.

Anche a me e penso a tanti altri gelesi piacerebbe partecipare.... bisogna crederci però.

fonte: corrieredigela.it

Progetto Provincia, nuovo sviluppo

Sabato 16 settembre 2006 alle ore 10:30, presso la chiesetta di San Biagio, si terra la conferenza stampa di presentazione del comitato “Progetto Provincia”. I temi trattati saranno uno e soltanto uno: Gela Provincia. A questo unico argomento è legato indissolubilmente il destino di Gela e del circondario, che annaspano nel tentativo di uscire da questa crisi economica, sociale, politica e culturale.
La creazione della decima Provincia siciliana rappresenta l’unica vera possibilità di sviluppo di questa area della Sicilia, finora “dimenticata”, che a fronte dell’enorme contributo economico (estrazione petrolifera, raffinazione, agricoltura, ecc.) fornito alla Regione (incassa il 7% del valore del petrolio estratto) e allo Stato (che ne approvvigiona il 55% in tassazione), viene puntualmente illusa ed ignorata dai programmi di sviluppo regionali e nazionali.
Progetto Provincia si batterà affinché questa area raggiunga la sua indipendenza economica, politica, culturale e sociale, area, che nonostante le vaste possibilità di sviluppo viene esclusa puntualmente a causa di logiche campanilistiche. La creazione di Gela Provincia permetterebbe a questa area di lottare alla pari con le altre realtà capoluogo siciliane, mettendo la parola fine a questa situazione spiacevole che porta gravi ed inutili disagi alla popolazione.
Oramai tutti gli uffici ed enti di Gela sono sotto organico (Tribunale, Agenzia delle Entrate, Polizia, Ospedale, Capitaneria di Porto, ecc.), nulla sembra poterli portare alla normalità. Il circondario soffre ancora di più a causa della mancanza di distaccamenti degli uffici provinciali, collegamenti stradali vetusti, ferrovie inesistenti. La provincia rappresenterebbe per questa area la possibilità di costituire una nuova classe politica rispettata e considerata, i candidati politici proposti da gelesi, e non calati dall’alto dalle segreterie provinciali nissene, noi gestori del nostro territorio.
In Sicilia non nascono nuove Province dal 1927 (Enna e Ragusa), intanto, dal 1980 ad oggi sono state create in Italia ben 11 nuove province, 2 in Piemonte (Biella 46.404 abitanti, popolazione provincia 187.962 abitanti; Verbania 30.116 ab., pop. Prov. 159.637 ab.), 3 in Lombardia per un totale di 12 (Lodi45.874 ab., pop. Prov. 201.554 ab.; Lecco 45.874 ab., pop. Prov. 315.183 ab.; Monza 121.233 ab., pop. Prov. 739.212 ab.), l’Emilia Romagna con un territorio e popolazione inferiore a quella siciliana ha 9 province l’ultima Rimini (129.675 ab., pop. Prov. 276.384 ab), la Toscana addirittura 10 province (Prato 174.631 ab., pop. Prov. 231.207 ab.), le Marche con un terzo della popolazione e territorio di quello siciliano 5 province (Fermo 35.781 ab., pop. Prov. 167.604 ab.), una nuova Provincia in Puglia (Barletta 92.032-Andria 93.451-Trani 53.658, pop. Prov. 384.000), la Calabria 2 nuove Province (Crotone 60.023 ab., pop. Prov. 172.735 ab.; Vibo Valentia 33.762 ab., pop. Prov. 169.967 ab.), ed infine la Sardigna che si prepara a raddoppiare il numero di province, da 4 ad 8, ed in Sicilia? In Sicilia bisogna creare nuove Province, e Gela è in prima posizione, se i criteri di valutazione sono gli abitanti, diversamente se si premiano amicizie e sporche convivenze…
Quindi Progetto Provincia promuoverà l’operazione per la creazione della nuova Provincia, ma questo Comitato ha bisogno di un elemento fondamentale per raggiungere tale obiettivo, l’adesione dei cittadini

Autore : Filippo Franzone

fonte: corrieredigela.it

notizia del 17/09/2006
messa in rete alle 12.57.57
Gela Provincia, il sogno rivive

Sabato 16, alle ore 10,30, presso la chiesetta San Biagio, è convocata una conferenza stampa di presentazione del Comitato promotore del “Progetto Provincia”. Si tratta dell’ennesimo tentativo messo in atto per rilanciare una questione sulla quale (e contro la quale) si sono confrontate diverse generazione, gelesi e nissene, l’una pro e l’altra contro. Il progetto prevede una campagna di senbilizzazione per la mobilitazione popolare. Si vuole sopperire al vuoto ed ai silenzi assordanti della classe politica locale, sempre timidi e sospettosamente distanti da un progetto che potrebbe diventare l’unico vero volano per rilanciare l’economia e migliorare il tessuto sociale della città.
L’iniziativa di Franzone e compagni merita di essere appoggiata, se non altro perchè agiscono in buona fede e e nella convinzione che – realizzato o no – questo sogno varrà comunque la pena di accarezzarlo. Auspichiamo che, se pur tardivamente, le forze politiche, con in testa il sindaco Crocetta, affianchino il Comitato in questa battaglia di riscatto sociale.
Qui di seguito ospitiamo l’ennesimo contributo di Filippo Franzone, presidente del Comitato “Progetto Provincia”.
Da decenni la gente di questo luogo sogna la Provincia, sogno che la gente tiene custodito nella propria mente, non riuscendo ad esternare tale desiderio perché le condizioni politico-culturali sono state sfavorevoli, oggi, non che ci siano stati cambiamenti epocali, ma, come tutte le storie, è arrivata la parola fine, fine dello sfruttamento, fine della sottomissione, fine.
Il compito che ci aspetta e gravoso, pieno di ostacoli ed insidie, ma doveroso. In uno stato civile i cittadini uniti dal bisogno fondono le loro energie per raggiungere gli scopi, naturalmente ci vogliono degli uomini che guidino tale forza, la forza della collettività. I gelesi non sono estranei a questi processi, ma anni di vuoto nella vita politico-culturale-sociale, hanno portato essi a non fidarsi più di uomini, che caricano di speranze gli animi per poi deluderli a distanza di poco tempo.
Questo Comitato, fondato da persone libere da servilismi politici, si propone di traghettare un gruppo di comuni dall’assoggettazione alla libertà, libertà negata per decenni, e che per svariati motivi mai raggiunta.
Con grande sforzo ci siamo proposti per svolgere questa importante missione, non illuderemo, non incanteremo, non disattenderemo i bisogni di queste comunità, ma saremo la guida che li condurrà alla liberazione.
La forza del Comitato è la forza della gente, la forza della gente è la forza del Comitato.
Da questo motto scaturisce l’appello rivolto alla cittadinanza, i cittadini protagonisti del cambiamento. E’ inutile aspettare che qualcun altro venga a risolvere i nostri problemi, ed è inaffidabile delegare ad altri tale compito, le cose importanti vanno fatte di persona, cosa è più importante del nostro futuro e del futuro dei nostri figli?
Il cambiamento, che di conseguenza, potrebbe portare l’istituzione della Provincia sarebbe epocale, il raggiungimento della libertà collettiva, liberi di scegliere i nostri parlamentari e politici in genere, liberi di tracciare le future vie di sviluppo senza veti ed egemonie, liberi di gestire il nostro territorio in sinergia con i cittadini seguendo le naturali vocazioni, liberi.
In passato, per il raggiungimento della libertà, si sono fatte sanguinose guerre, noi oggi in pieno XXI secolo, abbiamo la possibilità di raggiungere l’obiettivo Provincia in modo civile e democratico, lo permette la legge, ma i sotterfugi creati da persone che come unico fine personale hanno soltanto il fine di arricchirsi a danno della comunità, non hanno permesso che tali informazioni giungano alla popolazione, privandola di mezzi efficaci alla lotta alle ingiustizie.
Quindi, innanzi tutto, bisogna rendere i cittadini partecipi ed informarli della reale possibile creazione della decima Provincia siciliana con Gela capoluogo, ruolo importantissimo hanno anche i cittadini del comprensorio, a loro però bisogna far capire chiaramente i vantaggi che otterrebbero dalla creazione di una nuova provincia, che tipo di rapporto avranno con il capoluogo, che attenzioni sono dedicate ai loro rispettivi comuni di residenza. Quando i cittadini gelesi e del comprensorio capiranno quali innumerevoli vantaggi questo progetto possa portare, allora, soltanto allora verrà chiesta la partecipazione attiva della cittadinanza, che avrà il ruolo principale, nessuno potrà negare ad una moltitudine di persone i propri diritti, e la libertà è un diritto.

Filippo Franzone - Presidente del comitato "Progetto Provincia"

io credo ke prima che gela diventi provincia.....bisogna attuare una seria politica di decentramento dei servizi......
tutti noi possiamo creare comitati spontanei.....ma che succede?....quanti ne sono stati creati in questi anni?....
all' agenzia entrate c'e poco personale?....si è vero....quante proteste sono state fatte? a che sono servite?...
ma se i nostri politici regionali e nazionali.....non fanno presente queste lacune.....ai relativi ministeri.....( lo stesso problema è per inps,inail, centro per l'impiego, agenzia del territorio)possiamo fare le nostre battaglie per gela provincia ma inutilmente.....

fonte: corrieredigela.it

notizia del 16/10/2006
messa in rete alle 14.30.15
Gela provincia, battaglia continua

Siamo certi che la democrazia alla fine trionferà. Consultando la Costituzione Italiana, lo Statuto Regionale, la Legge Regionale n° 9 del 6 marzo 1986, si evince che la battaglia di Gela e del comprensorio, intrapresa dal comitato “Progetto Provincia”, per l’istituzione della decima Provincia siciliana, non è vana.
Ormai è storia che Gela da circa un secolo reclama il “diritto” a diventare capoluogo. Questo territorio, simile per tradizioni, cultura, economia, ecc. è stato vessato da capoluoghi di Provincia con una visione ristretta e campanilistica, quindi hanno mal investito e decentrato (qualora fatto), allo scopo non dichiarato ma comunque chiaro, di non creare sviluppo in alcun modo in questo territorio.
Oggi c’è la volontà di intraprendere questa nobile causa, da parte delle popolazioni di Gela e dei comuni del circondario, in maniera democratica e con pieno rispetto delle leggi, ed appunto le leggi rinvigoriscono la possibilità della creazione di una nuova Provincia, infatti, la Costituzione Italiana cita nei Principi Fondamentali l’Art. 3 che dice: E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Questo territorio dalle grandi possibilità di sviluppo, insieme ai suoi cittadini non partecipa affatto all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese, anzi, subisce passivamente scelte che lo danneggiano irrimediabilmente.
La Costituzione Italiana, prevede la formazione di nuove province, è l’Art. 133 che lo indica: Il mutamento delle circoscrizioni provinciali e la istituzione di nuove province nell’ambito d’una Regione sono stabiliti con Leggi della Repubblica, su iniziativa dei Comuni, sentita la stessa Regione.
Si, ci sono delle Leggi che regolamentano l’istituzione di una Provincia, ma, l’iniziativa spetta ai Comuni, e dopo esser state create Province come Verbania, Vibo Valentia, Crotone, Isernia, Enna, ecc., piccole sia come capoluogo che come Provincia, perché oggi non Gela?
Gela è il Comune più popoloso d’Italia (escluso alcuni Comuni delle aree metropolitane di Napoli e Milano), ed insieme al suo comprensorio supera per abitanti parecchie Province italiane. E’ vero che l’Art. 33 della nuova Legge finanziaria prevede la soppressione di quelle Province che non raggiungono i 200.000 abitanti, ma, è anche vero che questo conferma un ulteriore dato, ovvero, che la cosa più importante per creare nuove Province sono il numero di abitanti.
La nostra essendo una Regione a Statuto Speciale ha competenza anche nell’istituzione delle Province, infatti è essa che ne regolamenta i compiti, ma, nonostante l’Art. 15 dello Statuto Regionale che sopprime le Province fin dalla sua redazione, ovvero dal 1948, ed auspica alla creazione di liberi consorzi tra comuni, esse continuano ad esistere. E’ l’Art. 3 della Legge Regionale n° 9 del 6 marzo 1986 che in qualche modo li legalizza, esso dice: L’amministrazione locale territoriale nella Regione siciliana è articolata, ai sensi dell’Art. 15 dello Statuto regionale, in Comuni e liberi consorzi di Comuni denominati “Province Regionali”.
La Regione ha aspettato 38 anni per raggirare lo Statuto, senza nulla cambiare (a parte la denominazione), quindi le Province non sono più Province, ma, liberi consorzi di comuni denominati Province Regionali. Insomma, ciò che esce dalla porta entra dalla finestra. In questa Legge però, vi sono diversi articoli che giovano alla causa, a cominciare dall’Art. 1: L’attività della Regione, degli enti locali territoriali e degli enti da essa dipendenti è ispirata ai principi di autonomia, di decentramento, di partecipazione ed al metodo della programmazione. Ma non è forse quello che questa comunità da svariati anni chiede? Autonomia e decentramento, ovvero la Provincia.
Anche l’Art. 4 della stessa Legge è di aiuto per questa battaglia: Le Province regionali, costituite dalla aggregazione dei Comuni siciliani in liberi consorzi, sono dotate della più ampia autonomia amministrativa e finanziaria.
Esse sono espressioni della comunità, operanti in territori di dimensioni sovracomunali, storicamente integrate o suscettibile di integrazioni intorno ad un unico polo di direzione, che consentano l’organizzazione delle strutture e dei servizi connessi allo sviluppo delle relative aree, nonché l’elaborazione e l’attuazione di una comune programmazione economica e sociale. Questa non è forse un’area completamente diversa dalla zona nord della Provincia di Caltanissetta? Siamo mai stati storicamente integrati? Storicamente integrati a Licata, Mazzarino, Piazza Armerina, Butera, Niscemi, Riesi, ecc., questi sono i comuni con cui abbiamo diviso e dividiamo cultura, storia, economia e quantaltro, certamente, come zona costiera, non condividiamo nulla con le zone interne, né del nisseno né tantomeno del calatino, tra l’altro, questultimo escluso dalle leggi vigenti e in fase di esecuzione (l’art. 33 della finanziaria non riconosce le Province sotto i 200.000 abitanti), escluso anche dalla possibilità di sfruttare il potenziale gelese, visto che gli Art. 4 e 36 della della Legge Regionale n° 9 del 6 marzo 1986 prevedono un unico polo di direzione per ogni Provincia. Rimane Gela l’unica città con possibilità di diventare capoluogo in Sicilia.
Il comitato “Progetto Provincia” è nella fase di studio delle Leggi inerenti l’istituzione di nuove Province, sta attualmente legando rapporti con le città limitrofe, preparando un documento da fare condividere a tutte le forze sociali, continua a sensibilizzare l’opinione pubblica, tra poco diffonderà anche adesivi e tessere ai soci, tutti coloro che vorranno associarsi con un contributo di 10 Euro, lo potranno fare ogni venerdì dalle ore 20:00 presso la sede di vico Cataldi n° 6, dove tra l’altro, alla medesima ora, si tengono le riunioni settimanali aperte al pubblico.

Autore : Filippo Franzone

per me sono ruba soldi ....

10 euro non credo siano tanti, e poi è un progetto che se venisse realizzato porterebbe tanti benefici alla nostra città. Soprattutto centinaia di posti di lavori in più.

abbiamo la nostra classe politica secondo me spetta a loro....se no vanno a casa...sono loro che ci rappresentano a roma, palermo, provincia e a gela

E' evidente che la classe politica non riesce a portare avanti questo progetto. Per questo si è deciso di partire dal basso, cioè dagli stessi cittadini.

bisogna distinguere il diritto dal favore....tocca ai politici questo compito non ai cittadini....se no vadono a casa.....
loro devo lavorare non fare gli scemi....
quindi più servizi meno chiacchere...
caltanissetta è provincia perhè ha servizi...
ma se il politico locale non gli ne frega niente neanche dell'ufficio di collocamento
sai cosa cavolo gli ne importi di gela provincia?
servono i servizi

Ti sbagli caro roy greich, Caltanissetta ha i servizi proprio per il fatto stesso di essere provincia. Non immagini nemmeno quanti uffuci sono dislocati in tutte le provincie di Italia: Questura, Tribunale per minori, Motorizzazione e tanti altri.

Quello che posso dirti è che 10 euro non mi cambiano la vita. Almeno so di utilizzarli per un progetto a cui credono tanti gelesi e anche tanti niscemesi, buteresi e mazzarinesi.