Legge 31 ottobre 1965, n. 1261
Ieri mentre ero in macchina sentivo alla radio l'intervento di un radioascoltatore.
Tornato a casa ho controllato....e min*ia aveva ragione!
Secondo una regola che non conoscevo, vecchissima regola, gli stipendi dei parlamentari, magistrati e consiglieri regionali, sono agganciati fra di loro. Se aumenta lo stipendio ai magistrati, l’aumento a cascata va a finire anche agli altri.
In pratica quando nel 2005 i parlamentari si ridussero lo stipendio del 10%, circa 1100 euro (mischini) (destra e sinistra con grande senso di responsabilità la definirono come necessaria), dopo qualche mese, per venire incontro alle richieste dei magistrati, diedero un aumento a questi ultimi di 1300 euro. A cascata, l’aumento è finito anche ai parlamentari e ai consiglieri regionali.
La domanda è: ci reputano c******i?
La risposta è: non lo so se ci reputano tali, ma di certo lo siamo!
Legge 31 ottobre 1965, n. 1261
Determinazione dell'indennità spettante ai membri del Parlamento
Pubblicata nella Gazz. Uff. 20 novembre 1965, n. 290
Articolo 1
...
L'indennità spettante ai membri del Parlamento a norma dell'art. 69 ( numero a caso? La leccata reciproca! ) della Costituzione per garantire il libero svolgimento del mandato è regolata dalla presente legge ed è costituita da quote mensili comprensive anche del rimborso di spese di segreteria e di rappresentanza. Gli Uffici di Presidenza delle due Camere determinano l'ammontare di dette quote in misura tale che non superino il dodicesimo del trattamento complessivo massimo annuo lordo dei magistrati con funzioni di presidente di Sezione della Corte di cassazione ed equiparate.Tradotto:
un neoparlamentare prende lo stesso stipendio di un giudice, anzi del presidente della corte di cassazione, che è arrivato a quello stipendio dopo 40 anni di carriera e spaccandosi il culo!!!
Chissà perchè non c'è nessun parlamentare o partito che raccoglie firme per abrogare questa assurda norma!