Il tuo discorso è bello, ma mi convince a stento.
In questa maniera nessuno ha responsabilità su ciò che fa, ma tutto è sempre imputabile alla società.
la società deve fare di tutto per evitare situazioni di disagio, ma chi commette reati gavi, disagiato o meno, deve essere punito ferocemente.
In Norvegia un italiano è stato arrstato perchè la polizia gli ha visto dare uno schiafo al figlio.
Nello stesso paese, un figlio di papà ha ammazzato per convinzione 90 ragazzi.

In pasto ai leoni?

sono contrario alla pena di morte, ma non alla mutilazione.

In Norvegia il livello di evoluzione sociale e di senso di appartenenza è altro. Il deviato, italiano o norvegese, spicca.
Da noi in certi quartiueri soprattutto spicca il "normalmente civile". Non è vero che nessuno ha responsabilità sulle proprie scelte. Ma sono scelte figlie di una mentalità che nasce sbagliata. Tu, o io nelle stesse condizioni scegleremmo altro. Un giovane che ha avuto altri esempi, altra formazione, non sa scegliere come noi.
La repressione serve, sono d'accordo. Ma il cambiamento vero è a lunga scadenza, gli alberi storti vanno ormai abbattuti, ma bisogna far crescere alberi sani. E' questo che non si sta facendo!

scrivevo le stesse cose io qualche anno fa e mi prendevi per "rammollito".

In larga parte concordo, però secondo me è sbagliato generalizzare troppo...ci sono individui più o meno condizionabili e più o meno capaci di distinguere (e scegliere) il bene dal male.

non credo proprio. Io non ti prendo per rammollito. Io sono sempre stato contro la repressione come valore assoluto, sono anche più rammollito di te. E lo sono proprio perchè stiamo costruendo una società in cui delinquere è quasi fisiologico.
La repressione ha senso se si interviene anche a livello sociale. Altrimenti è un inutile atto di forza dello stato contro quello che lo stato stesso sta costruendo.

quello che dici è vero, ma l'unica soluzione sarebbe togliere quei ragazzi dalle loro famiglie e dai loro quartieri fin da piccoli...si puo' ed è giusto farlo?

Sei sicuro che è l'unica soluzione?

secondo me si, nella maggior parte dei casi il figlio di un delinquente è un delinquente. se nasci nella famiglia ''sbagliata'' niente ti puo' salvare

eppure ci sono casi che ti smentiscono. In un altro post di questo forum si parla di Don Puglisi...

Appunto ci sono casi e casi. La società avrà anche le sue colpe, ma mi pare eccessivo dire "delinquere è quasi fisiologico", che il mondo si divide tra colpevoli e vittime...è un discorso troppo semplicistico. La natura umana è molto più complicata di così.

il mondo non si divide fra colpevoli e vittime. Siete voi che lo dividete così quando trovate una persona "deviata". Se certi fenomeni sono considerati "deviazioni sociali" una ragione ci sarà, no?
la società ha in se della cause. Noi guardiamo tutto ciò che sta ad un palm dal nostro naso, pensando che ogniuno debba pensare per se. Non è così. Una comunità cresce tutta insieme. E cresce anche quando gli ultimi hanno la possibilità di sollevarsi.

Ma che significa "voi lo dividete così"? Voi chi? Chi ha parlato di colpevoli fin dall'inizio, chi continua a dire "è colpa della società", tu o "noi"?
Se la società è così com'è un motivo ci sarà...l'uomo per sua natura è egoista, il forte batte il debole, è ingiusto ma è sempre stato così.

Quello che dice Paolo è vero.
Da solo un pò fastidio per come lo dice...ma riusciremo a recuperare pure lui!
Le mele marce che ci sono e che ci saranno dovranno certamente essere eliminate, contemporaneamente occorre intervenire per tentare di andare alla radice del problema.

Quello che vedo a Gela, e che credo sita accadendo, è però cosa ben diversa.
Secondo me stiamo assistendo ad una reazione sociale alla crisi in maniera assolutamente distorta.
C'è la crisi ed invece di rinunciare a qualcosa, si preferisce delinquere, poichè i ragazzi non sanno cosa significano le rinunce.
Sempre un fenomeno sociale è, ma min*ia!