oggi, rai2 stadio sprint

varriale fa una domanda a conte dicendo: ma Pizarro le piace?

risposta di Conte: veramente ho ancora gusti femminili!!

E' un Antonio Conte soddisfatto quello che parla ai microfoni di Mediaset Premium, dopo la vittoria per 2-0 contro l'Atalanta. Soddisfatto, e stupito da questa Juve campione d'inverno. Pronuncia la parola scudetto senza paura, ma con la convinzione che la strada è ancora lunga. Seguono le sue dichiarazioni, trascritte integralmente da TuttoJuve.com.
Antonio Conte, una Juventus campione d’inverno, in un girone di andata senza sconfitte, ha fatto meglio dei suoi maestri, Trapattoni e Lippi, che avevano gente come Boniek e Platini, il miglior Zidane e il miglior Del Piero, come si sente?
“Non facciamo paragoni irriverenti perché stiamo parlando di allenatori che hanno fatto la storia della Juventus, e io ho contribuito calcisticamente a fare la storia, e mi auguro di poter fare altrettanto bene da allenatore sapendo che abbiamo fatto un girone d’andata in cui abbiamo dato tutti il 120%, abbiamo fatto cose straordinarie, attraverso spirito di sacrificio abbiamo raggiunto un risultato straordinario che è quello del titolo di campione d’inverno, che conterà pochissimo ma è motivo di orgoglio perché abbiamo fatto più punti di tutti nonostante quest’estate ci fossero tante squadre favorite e più attrezzate, che ci sono tutt’ora”.
Uno dei suoi maestri, Lippi, ha detto in questi giorni che la Juventus può vincere lo scudetto, per lei è sempre una parola impegnativa, visto anche come sta giocando questa squadra?
“Una parola impegnativa tra virgolette, perché io non ho paura di pronunciare la parola scudetto, perché grazie a dio nella mia carriera ho avuto la fortuna e la bravura di vincerne cinque. Ma proprio perché ne ho vinti cinque so che cosa bisogna fare, e la strada da percorrere è ancora lunga, ci vuole tempo, ci vuole lavoro, ci vuole grande spirito di sacrificio da parte dei calciatori, ecco perché non si può, dall’oggi al domani alzarsi e dire di voler vincere lo scudetto dopo due settimi posti, però dico che questa Juventus ha sorpreso anche me, e mi auguro che continui a sorprendermi attraverso il lavoro”.
Visto che è campione d’inverno, che regalo si aspetta dalla società, magari Guarin o Caceres?
“No, io non mi aspetto nessun regalo dalla mia società, assolutamente. Noi ci confrontiamo quotidianamente, la società conosce il mio pensiero, ed io conosco il pensiero della società, siamo in un momento difficile del calcio italiano a livello economico, però la cosa che mi auguro, aldilà del mercato è che questi ragazzi continuino a dimostrare questa disponibilità immensa nei miei confronti, a voler sognare con me e come faccio io con loro. Questa è l’unica cosa che chiedo ai ragazzi”.
Anche i numeri però, raccontano qualcosa, e dicono che negli ultimi sette anni chi è stato campione d’inverno ha poi vinto lo scudetto. Quando lei ha iniziato l’avventura sulla panchina bianconera si aspettava di trovarsi, al giro di boa, là davanti a tutti?
“Se devo essere sincero, quando parliamo di sogni uno lo poteva sognare, anche perché io non dimentico, assieme ai miei calciatori, da dove veniamo, quindi da due settimi posti. Poi non è che siano stati fatti stravolgimenti straordinari quest’estate, abbiamo riconfermato il gruppo che veniva da due settimi posti, abbiamo puntato molto sulle motivazioni, sull’ambizione di questo gruppo che aveva voglia di dimostrare di non meritare quel tipo di classifica. Abbiamo cercato di fare degli innesti alla nostra struttura, però c’è grande lavoro, e grande disponibilità di questo ragazzi, altrimenti non staremmo lì”.
Se la Juve ha dato il 120%, cosa deve fare per arrivare a vincere lo scudetto?
“Beh, volendo si può dare anche il 130% (ride, ndr). Io l’unica cosa che chiedo, e soprattutto che mi auguro, è che i miei calciatori continuino a sposare l’idea di gioco e la voglia di lavorare, cosa che hanno fatto in questo girone di andata, ed io questo mi auguro, aldilà di chi può arrivare. L’importante è che questo gruppo continui a sposare quello che ha sposato fino a adesso”.
Una partita che si poteva concludere nel primo tempo, una Juve che evidentemente ha pochi giocatori decisivi, che mettono in difficoltà la squadra avversaria facendosi raddoppiare e liberando i compagni. E’ questo il tipo di giocatore che vi manca?
“Noi stiamo lavorando tanto, ma è inevitabile che facciamo un po’ di fatica a vincere queste partite, come ad esempio quella contro il Cagliari: sono partite che devi essere bravo a chiudere. Anche oggi abbiamo avuto tantissime occasioni per mettere il risultato al sicuro, dobbiamo migliorare molto da quel punto di vista, ma quello che mi lascia ben sperare è avere dei ragazzi che hanno dei margini di miglioramento buoni. Noi dobbiamo lavorare, sapendo benissimo che quello che lei ha detto, può anche essere vero”.
Parlando di Tevez: più utile che all’Inter e al Milan, sarebbe utile alla Juventus?
“Visti i costi, credo che sia improponibile per noi”.

L'unica "macchia" nella sua carriera è l'esonero di bergamo...e perchè fu esonerato? per il litigio coi tifosi...dovuto al fatto che non faceva giocare Doni... ci aveva visto giusto anche quella volta!

Ma non lo escludeva per vicende extracalcistiche. Doni è un ottimo calciatore.
Diciamo che ancora doveva farsi le ossa, alle prime esperienze in serie A si può fallire, soprattutto quando in squadra ci sono primedonne e teste calde da gestire. Purtroppo un allenatore non deve solo essere un conoscitore di tecniche e schemi!

Lo escludeva perchè era un giocatore finito, che non correva e non adatto al suo gioco in cui si spende molto sotto il piano fisico. Siccome Doni era per gli atalantini, quasi come Totti per i romani, i coyotes hanno preferito lo scommettitore all'allenatore!!

Un classico:

già postato

ma comunque

ma unna?

il 3d ha 3 pagine....controlla

Domani scenderà in campo con il Milan un undici titolare come o forse leggermente peggiore di quello dell'anno scorso. Un anno fa avremmo perso con 4 reti di scarto, domani siamo dati per favoriti. Del neri... va cerchiti un travagghiu!!!

conf. stampa post fiorentina - Juventus:

L'impressione è che dal secondo tempo di Bologna, al di là dei risultati, sia tornata la vecchia Juve. Adesso siete pronti per questo sprint sia in campionato che in Coppa Italia? Hai ritrovato la tua Juve?
"Io la Juve penso di non averla mai persa. Spesso e volentieri il risultato condiziona i vostri giudizi e a me questo dispiace, perchè noi venivamo da quattro pareggi consecutivi e penso che in questi quattro pareggi sia stato uno scandalo il fatto di non aver vinto. Nella conferenza pre-partita avevo detto: 'Magari arriverà il momento in cui faremo 4 o 5 gol'; e oggi è arrivato quel momento. Però io sono sempre stato molto sereno. E' inevitabile che non vincere partite come quella di Genova ti lascia un po' l'amaro in bocca, ti può far venire un po' di cattivi pensieri, perchè dici...'cavolo, se non vinco una partita del genere, diventa dura fino alla fine'. Però ci sta, sappiamo benissimo com'è il calcio. Dico però che la Juventus non si è mai persa, assolutamente. E lo ribadisco oggi che mi hanno datto che abbiamo eguagliato il record della Juventus di Capello del 2005/06. E per far capire che stiamo facendo qualcosa di straordinario, dico di andarvi a rivedere la formazione di Capello del 2005/06, tra cui c'è anche Ibrahimovic".
Un Vucinic così devastante può essere la risposta ad Ibrahimovic?
"Lasciamo stare perchè fino a due settimane fa volevate Vucinic in panchina. Io l'ho difeso a spada tratta perchè ho sempre detto che è un giocatore, tra quelli che abbiamo, di maggior talento. Se avessi messo in discussione Vucinic, per noi sarebbe stata la fine. Solo due partite non possono far cambiare così questi giudizi. Vucinic quindi ha fatto bene, ma ha fatto bene anche altre volte; rimaniamo con i piedi per terra, tranquilli. Vedete come è il calcio, fino all'altro ieri era tutto da rifare, adesso è bastata una prestazione in cui hai vinto 5-0 per portarti a fare voli pindarici. Per fortuna ho dei ragazzi che fanno dell'umiltà la loro arma migliore, per fortuna mi ascoltano e non danno retta ad altre cose".
La semifinale di Coppa Italia con il Milan che arriva martedì, è una rottura di scatole?
"No, no...una rottura di scatole per noi che non ci sediamo a un tavolo bandito, dove vorremmo prendere qualcosa.... non può essere una rottura di scatole. Anzi. Siamo orgogliosi, siamo contenti, siamo felici perchè in soli sette mesi siamo riusciti a far rivivere vigilie importanti ai nostri tifosi: una vigilia è quando abbiamo giocato con il Milan lì, la vigilia adesso della semifinale di Coppa Italia, il fatto che a dieci giornate dalla fine siamo comunque lì, attaccati al Milan. Noi siamo felici, per noi non può essere niente una rottura di scatole. Tutto quello che viene è tutto ben accetto perchè veniamo da anni in cui praticamente abbiamo visto gli altri partecipare al banchetto e a noi non ci hanno fatto nemmeno avvicinare".
Davvero è un problema aggiuntivo giocare sempre dopo il Milan? O la squadra è matura per non essere condizionata da questi fattori?
"E' inevitabile che questo è bello, perchè significa che i ragazzi continuano a credere nel sogno. però non c'era una gran felicità nel fatto di aver saputo che il Milan aveva vinto la partita con il Parma. Però la cosa che ho detto è: 'Guardiamo a noi. La nostra forza è sempre stata quella d guardare a noi. Non guardiamo gli altri, pensiamo a quello che stiamo facendo perchè stiamo facendo delle cose importanti, delle cose straordinarie. Non ci fermiamo, non ci scoraggiamo, l'unico modo per tenere vivo questo sogno è vincere la partita di oggi'. Loro sono stati molto bravi, sono stati molto maturi. Non dimentichiamoci che era una partita molto molto difficile, su un campo molto ostico, per via della partita dell'anno, per via del fatto che la nostra ritrovata competitività aveva acceso ancora di più questa rivalità".
Questa è la vittoria più importante da quando è allenatore della Juventus? Considerando anche che lei oggi è stato accolto - e non solo oggi - tra i fischi e gli insulti? Prova un particolare senso di rivalsa, di rivincita?
"E' una vittoria come tutte le altre, anche perchè non dimentichiamo che questa rivalità esiste per i fiorentini nei confronti della Juventus, non da parte degli juventini nei confronti dei fiorentini. Era per noi una partita importante, una partita da vincere. Io dico la verità, mi sono divertito, anche molto, perchè l'iniziativa goliardica che è stata presa da parte dei tifosi della Fiorentina a me ha fatto divertire, personalmente, perchè è stata veramente una cosa molto simpatica. ne vengano centomila di queste, invece che la violenza. Ho tenuto anche una parrucca viola nell'armadietto... l'ho presa perchè un domani, se lo stress mi farà cadere un'altra volta i capelli, avrò un'ispirazione importante".
La tieni se vinci lo scudetto?
"Se vinco lo scudetto ho già tante cose da fare e non mettermi la parrucca...(risata, ndr)".
Hai confermato il tridente offensivo. Significa che hai trovato una stabilità anche in questo reparto?
"No, è già capitato alcune settimane fa che giocavamo contro il Catania con Quagliarella e Borriello e giocammo poi contro il Milan con Quagliarella Borriello. Come ho detto, non esiste una formula magica, la formula magica per voi è quando vinciamo. Quando vinciamo l'allenatore non ha sbagliato niente. Invece non è così, perchè in base all'avversario, in base alle caratteristiche, cerchiamo comunque di trovare la soluzione migliore per mettere la squadra nelle migliori condizioni di esprimersi. Oggi abbiamo vinto 5-0, Matri non ha fatto gol e per fortuna lo ha fatto Vucinic. Ma questo non significa che Matri non abbia fatto una buona prestazione; anzi, a Genova, forse, aveva giocato meglio di oggi, eppure era stato bocciato dalla critica. L'importante è che i ragazzi sappiamo che non sono le pagelle che mi indicano la strada migliore per fare una scelta: è la mia sensazione, è quello che vedo, l'avversario che andiamo ad affrontare, come vedo il calciatore in settimana".
Due partite in assoluta emergenza difensiva e zero gol. Ti aspettavi che la difesa andasse così bene?
"E' sempre frutto del lavoro che facciamo in settimana. A livello difensivo, per dire, mi danno una grande mano Stellini e Carrera. Tutto quello che succede in campo è frutto solamente del lavoro: da parte nostra del lavoro, e da parte dei calciatori dell'applicazione nel fare quelle cose e nel credere in quello che facciamo. Oggi avrei potuto rischiare anche Chiellini, però non ne vedevo il motivo, perchè comunque avevo piena fiducia in Caceres e in Bonucci, visto che martedì giochiamo col Milan, domenica c'è l'Inter e c'è comunque il rischio di incappare in una ricaduta. Giorgio è venuto in panchina e chi l'ha sostituito lo ha fatto in maniera molto egregia".(redazione TuttoJuve.com)

me l'ero persa!! grande Antonio!!

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