La Sicilia che vince grazie a
tanti suoi giovani talenti.
Un esempio viene da Gela.
Carla Maria Biondo è una
studentessa della terza F del
Liceo classico Eschilo con mille
interessi. Una di quelle che sfata
il luogo comune del solito,
noioso «bagno monotematico
degli studenti del Classico tra
odi, sonetti, distici e trimetri in
latino e greco». Sono, invece,
proprio quegli studi umanistici
il trampolino di lancio per
spaziare in altri campi del sapere.
L’anno scorso Carla Biondo
ha ottenuto un ottimo piazzamento
alle Olimpiadi nazionali
di Filosofia. Quest’anno,
sollecitata dall’insegnante di
scienze Clelia Chianese, si è cimentata
in una competizione
sulle tematiche ambientali. E
ne ha messa così tanta di passione
da portare la Sicilia, la
sua città e la sua scuola, sul
podio dei vincitori dell’European
Parliament Debate, una
manifestazione in cui studenti
provenienti da tutta Europa si
sono trasformati in parlamentari
di una speciale “Commissione
ambiente” ed hanno affrontato
davanti a una giuria
qualificata i temi della sostenibilità
delle materie plastiche.
«E’ stato emozionante - afferma
la studentessa medaglia
d’argento - ricoprire il ruolo di
opinion leader. Altamente formativo
il dibattito su una tematica
che sicuramente interessa
molto noi giovani». In finale
con lei, altri nove studenti
siciliani. Ma dove andranno
adesso questi talenti dopo l’esame
di Stato? In gran parte
hanno un percorso segnato:
fuga verso le Università dei
Nord e ritorno al Sud solo per
le feste comandate. E la Sicilia
s’impoverisce e perde.

amara verità

Purtroppo è vero.
In questi giorni sto ponderando di crearmi un'attività autonoma in Sicilia.
Dobbiamo investire sulla nostra terra,solo così potremmo cambiare le cose.
Io spero che possa andare in porto.

Sinceramente nei miei pensieri c'è quello di immaginare la Sicilia come piattaforma o "hub" per gli scambi commerciali con i paesi che si affacciano sul Mediterraneo.
Investire in questa nuova(ma con radici antiche(Federico II docet))economia.

bravo ellenico
in bocca al lupo

Grazie.
Io mi auguro di cuore che tantissimi siciliani la pensino come me.
Perchè Irè,porca miseria,questo trasferirsi per andare a trovare lavoro al Nord,vivere là...alla fine,manteniamo l'economia di quella zona!

lo so

in bocca al lupo!!!

non è solo un tuo immaginario. E' quello che la Sicilia è sempre stata fino al 1861.
Comunque dovremmo innanzitutto imparare a ripensare una nuova economia, fatta di scambi brevi, i cosiddetti km zero.
creare una comunità economica siciliana per lo più autosufficiente (tranne che per le cose che non possiamo produrre) significa uscire dal sistema che ci rende dipendenti dal Nord.
E poi, ca**o... che fine hanno fatto i progetti di PORTO FRANCO? Gela era fra i tre centri approvati!

e proporre anche nuovi sistemi di scambio (es, titoli economici locali).
Almeno in questo essere autonomi dipende solo da noi!

Ma orca zozza, Gela si affaccia sul canale mediterraneo che è uno dei più trafficati del mondo, si potrebbe davvero creare un grande porto, anche come luogo di rifornimenti navali, visto il transito, quello che ci frega un po e il fondale abbiamo un basso fondale è quindi per poter creare un porto come si deve bisognerebbe ho dragare ho senò fare un lungo pontile come il porto della raffineria.

Ricordo l'impegno che a sempre avuto, Marco fasulo (titolare di un agenzia marittima) per far si che a Gela nascesse un interporto.

E' quello che penso sempre!
Perchè continuiamo a dipendere dal Nord...ora lo faremo meno visto che il capitalismo attuale è morto!

Quello che mi fa rabbia è perchè nasciamo in una bella terra come la Sicilia e dobbiamo vivere altrove,sempre in quei pochi chilometri quadrati di territorio che garantiscono lavoro a tutta Italia: un circuito da cui non ne potremmo più uscire.

Infatti mi chiedo che fine abbian fatto i progetti del Porto?

Grazie.

Sarà purtroppo una lotta dura contro i cinesi che vogliono servirsi della Sicilia come base logitica.

mink*a già ti rrinnisti??? lotta dura senza paura, contro i mandarini predatori!