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Eni chiude una parte del petrolchimico 
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Messaggio Re: Eni chiude una parte del petrolchimico
max ha scritto:
Petrolchimico di Gela, la cassa integrazione copre trasferimenti internazionali
MERCOLEDÌ 02 MAGGIO 2012 15:36 DAL BLOG VISITE: 193


C'è un nuovo accordo che sta per essere discusso proprio in queste ore al petrolchimico di Gela, un accordo che l'ENI non avrebbe voluto far sapere ma che siamo in grado di documentarvi grazie alla testimonianza diretta di un dipendente che ha deciso di spiegarci cosa sta succedendo.

Nonostante l'arrivo di ben 15 piattaforme off-shore lungo le coste siciliane e la messa in cassa integrazione del 66% dei lavoratori del petrolchimico addetti alla raffinazione del petrolio greggio, l'ENI ha individuato un esubero di almeno 200 dipendenti. Per alcuni si metterà in moto un meccanismo di pre-pensionamento per poter garantire le tutele sindacali, ma per altri 180 dipendenti si prospetta un trasferimento in una delle sedi estere dell'ENI, dalla Libia fino alla Nigeria.

L'intervento costringerebbe i dipendenti ad una scelta dolorosa: abbandonare definitivamente l'Italia con le proprie famiglie per poter continuare a lavorare o dire addio ma ecco la testimonianza raccolta. Le voci sono ovviamente modificate per mantenere la privacy di chi ha deciso di spiegare questa situazione.




Io spero meglio che l'ENI possa prendersi carico del trasferimento dei propri dipendenti piuttosto che mandarli a casa.
Dirò una cosa stupida se piuttosto che rinviare la chiusura si possa obbligare l'ENI(cui il nostro terirtorio ha dato molto) a farsi carico dei suoi dipendenti di Gela agevolandoli nei trasferimenti.

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mercoledì 2 maggio 2012, ore 17:49
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Messaggio Re: Eni chiude una parte del petrolchimico
Potete starne certi che comunque l'Eni non lascia in mezzo ai guai nessuno.
O con i prepensionamenti, o con mobilità, o con trasferimenti, li sistema tutti.
I trasferimenti sono regolamentati nel contratto energia e gli viene pagato tutto.
Il problema che la cig fa gola a molti, io aggiungerei ignoranti.
Il problema non è la cig, ma le prospettive per il futuro.
Se lo scenario internazionale o se le politiche dell'Eni non dovessero cambiare, ditemi voi cosa accadrà fra un anno.
Ripartirà una nuova cig o si penserà ad altre soluzioni.

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mercoledì 2 maggio 2012, ore 21:20
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Messaggio Re: Eni chiude una parte del petrolchimico
gianiro ha scritto:
Potete starne certi che comunque l'Eni non lascia in mezzo ai guai nessuno.
O con i prepensionamenti, o con mobilità, o con trasferimenti, li sistema tutti.
I trasferimenti sono regolamentati nel contratto energia e gli viene pagato tutto.
Il problema che la cig fa gola a molti, io aggiungerei ignoranti.
Il problema non è la cig, ma le prospettive per il futuro.
Se lo scenario internazionale o se le politiche dell'Eni non dovessero cambiare, ditemi voi cosa accadrà fra un anno.
Ripartirà una nuova cig o si penserà ad altre soluzioni.


Per esperienza dico che non credo a nulla, specialmente in questo periodo nelle aziende non dicono mai come stanno le cose veramente, le voci sono solo di corridoio, questo e il mio pensiero.

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mercoledì 2 maggio 2012, ore 23:18
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Messaggio Re: Eni chiude una parte del petrolchimico
Razio ha scritto:
Cmq tiratine di capelli e disperazione io non ne vedo assolutamente... anche sentendo parlare chi andrà in cig...


Perchè tra cig e secondo lavoro da turnista..."si mangia cu du jargi!"

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giovedì 3 maggio 2012, ore 11:21
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Messaggio Re: Eni chiude una parte del petrolchimico
ellenico ha scritto:
Razio ha scritto:
Cmq tiratine di capelli e disperazione io non ne vedo assolutamente... anche sentendo parlare chi andrà in cig...


Perchè tra cig e secondo lavoro da turnista..."si mangia cu du jargi!"


Chi è in cig non può lavorare...è frode allo Stato.
In ogni caso con la fame di lavoro che c'è dubito che possano trovare lavoro.
In più il personale turnista di raffienria è specializzato ad operare sugli impianti nelle sale controllo.
I lavori strettamente di manutenzione le fanno le ditte esterne.
Quindi pesno che il 90% dei turnisti in raffineria non sanno cosa sia un cacciavite, ma la loro specifica mansione non li obbliga.

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Messaggio Re: Eni chiude una parte del petrolchimico
gianiro ha scritto:
ellenico ha scritto:
Razio ha scritto:
Cmq tiratine di capelli e disperazione io non ne vedo assolutamente... anche sentendo parlare chi andrà in cig...


Perchè tra cig e secondo lavoro da turnista..."si mangia cu du jargi!"


Chi è in cig non può lavorare...è frode allo Stato.
In ogni caso con la fame di lavoro che c'è dubito che possano trovare lavoro.
In più il personale turnista di raffienria è specializzato ad operare sugli impianti nelle sale controllo.
I lavori strettamente di manutenzione le fanno le ditte esterne.
Quindi pesno che il 90% dei turnisti in raffineria non sanno cosa sia un cacciavite, ma la loro specifica mansione non li obbliga.


Su questo non ci devi andare..
sai quante persone lavorano in nero come elettricisti/idraulici/imbianchini/muratori ecc..ecc???
un sacco!
Non è assolutamente giusto ed esula dal discorso che tu hai affrontato, ma era giusto per darti un'informazione in più!

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giovedì 3 maggio 2012, ore 12:28
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Messaggio Re: Eni chiude una parte del petrolchimico
Brazo ha scritto:
gianiro ha scritto:
ellenico ha scritto:

Perchè tra cig e secondo lavoro da turnista..."si mangia cu du jargi!"


Chi è in cig non può lavorare...è frode allo Stato.
In ogni caso con la fame di lavoro che c'è dubito che possano trovare lavoro.
In più il personale turnista di raffienria è specializzato ad operare sugli impianti nelle sale controllo.
I lavori strettamente di manutenzione le fanno le ditte esterne.
Quindi pesno che il 90% dei turnisti in raffineria non sanno cosa sia un cacciavite, ma la loro specifica mansione non li obbliga.


Su questo non ci devi andare..
sai quante persone lavorano in nero come elettricisti/idraulici/imbianchini/muratori ecc..ecc???
un sacco!
Non è assolutamente giusto ed esula dal discorso che tu hai affrontato, ma era giusto per darti un'informazione in più!



E' infatti.
Sai quanto è facile lavorare in nero.
Poi,in Italia, il paese del <<fatta la legge,si trova l'inganno>>.

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giovedì 3 maggio 2012, ore 12:32
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Messaggio Re: Eni chiude una parte del petrolchimico
Carusi....un operaio della raffineria alla vista di una tenaglia si scanta! Non l'ha vista mai. E poi gli altri che lo fanno di lavoro no lo trovano e loro si?

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giovedì 3 maggio 2012, ore 14:00
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Messaggio Re: Eni chiude una parte del petrolchimico
Razio ha scritto:
Carusi....un operaio della raffineria alla vista di una tenaglia si scanta! Non l'ha vista mai. E poi gli altri che lo fanno di lavoro no lo trovano e loro si?


Comunque non è che si scanda perchè non vuole lavorare, ma solo perchè il suo è un compito più specializzato di controllo.

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giovedì 3 maggio 2012, ore 14:31
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Messaggio Re: Eni chiude una parte del petrolchimico
gianiro ha scritto:
Razio ha scritto:
Carusi....un operaio della raffineria alla vista di una tenaglia si scanta! Non l'ha vista mai. E poi gli altri che lo fanno di lavoro no lo trovano e loro si?


Comunque non è che si scanda perchè non vuole lavorare, ma solo perchè il suo è un compito più specializzato di controllo.


Ha fatto la battuta!!! :lol: :lol: :lol:

Comunque, scherzi a parte, come in ogni azienda del mondo, c'è chi è dedito a lavoro e svolge la propria mansione con estrema dignità e c'è chi al lavoro gli spara da lontano. Il discorso di non saper maneggiare un cacciavite non può avere nessuna giustificazione delle due ipotizzate da gianiro e razio.
Mi spiego meglio, che uno non friesca a meneggiare un cacciavite, non dipende nè dal fatto che in raffineria lavora poco (ipotesi razesca) tantomeno che è cosi' specializzato da non saper fare cose diverse (ipotesi gianiresca).
Conosco ragazzetti fieri di non alzare un dito e di oziare tutto il tempo in raffineria, come gente che reputa importante la propria mansione e la svolge con estrema dedizione.
Poi vi assicuro che c'è pure molta gente (che conosco direttamente) che magari da ragazzo ha imparato un mestiere (elettricista, idraulico, imbianchino, muratore) che ha avuto la fortuna di entrare in raffineria, e che abituata a svolgere certi carichi di lavoro, ritiene talmente agevole la mansione di operaio che nel tempo libero continuano a praticare il mestiere che avevano imparato. Ciò ovviamente è illegale, perchè praticato in nero e quindi a buon mercato rispetto a coloro che esercitano la professione in regola e a tempo pieno, ma questa è la realtà delle cose.
Un mio vicino di casa, ex turnista ora in pensione, riteneva talmente leggero il proprio lavoro (soprattutto negli ultimi 10 anni perchè prima qualcosa in più, manualmente parlando, la facevano) che appena finiva il turno di notte andava direttamente in campagna a farsi qualche ora di lavoro prima di tornare a casa, perchè se no non si sentiva appagato. Oggi a circa 70 anni, nonostante non abbia nessuna necessità economica, tutti i giorni esce alle 5/6 (non lo sò di preciso, perchè mi alzo + tardi :D ) e và in campagna a lavorare la propria terra.
Questo per dire, che in raffineria e ripeto come in ogni azienda del mondo ci sono tutte le tipologie di persone, dal + vile e maccagnune al più valoroso ed instancabile stakanovista, ma è anche un dato di fatto che soprattutto nell'ultimo decennio, grazie alle nuove tecnologie, alle scelte aziendali di cedere a ditte esterne i lavori di manutenzione e ad altre cose, il lavoro di operaio della raffineria, è molto più leggero di tanti altri lavori, ma ciò non vuol dire assolutamente, che non si faccia un ca**o, perchè ripeto, non lavora solo chi non vuole lavorare.

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giovedì 3 maggio 2012, ore 17:44
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Messaggio Re: Eni chiude una parte del petrolchimico
Hai fatto il record di luoghi comuni!!!! =D> =D> =D> =D>

E' ovvio che in ogni azienda c'è chi lavora poco e chi lavora il doppio perchè deve tirarsi dietro quell'altro.
Nella mia esperienza personale, non ho mai visto lavorare gente così tanto come i miei colleghi ed erano dipendenti Eni.
In nessuna ditta privata ho visto una così tale mole di lavoro.
Quando sono passato dal privato all'Eni, ero uno di quelli convinto che finalmente era arrivata la pacchia.
Due settimane dopo me ne ero pentito ed arrivavo a casa distrutto. In realtà ero poco abituato a lavorare prima nel privato.

Brazo, conosco anche muratori che lavorano in ditta a spaccare muri per 12 ore e poi escono e vanno a lavorare in campagna.
Non c'entra niente il fatto che "l'operaio della raffineria" non si stanca quindi può fare il lavoro in campagna subito dopo. E' solo questione di abitudine.

Il discorso del cacciavite o meno, era solo un iperbole.
L'operatore di raffineria non svolge più mansioni di manutenzione straordinaria, ma solo ordinaria.
Nelle apparecchiature ci mettono mani solo i tecnici e operai di ditte specializzate.
L'operatore di raffineria dipendente Eni ha altri compiti, delicati e non è corretto dire che non fanno niente, perchè gli impianti per funzionare vanno controllati e monitorati h24 e soprattutto occorre conoscere come saper intervenire e dove intervenire per non commettere cazzate gravi.

Spesso i lavori meno manuali stancano di più di quelli manuali.
Io, quando ho voglia di distrarmi e disangosciarmi dal mio ruolo, mi metto in impianto senza che mi compete a fare qualche lavoro, a volte anche pesante, ma torno a casa bello riposato.

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giovedì 3 maggio 2012, ore 18:16
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Messaggio Re: Eni chiude una parte del petrolchimico
gianiro ha scritto:
Hai fatto il record di luoghi comuni!!!! =D> =D> =D> =D>

E' ovvio che in ogni azienda c'è chi lavora poco e chi lavora il doppio perchè deve tirarsi dietro quell'altro.
Nella mia esperienza personale, non ho mai visto lavorare gente così tanto come i miei colleghi ed erano dipendenti Eni.
In nessuna ditta privata ho visto una così tale mole di lavoro.
Quando sono passato dal privato all'Eni, ero uno di quelli convinto che finalmente era arrivata la pacchia.
Due settimane dopo me ne ero pentito ed arrivavo a casa distrutto. In realtà ero poco abituato a lavorare prima nel privato.

Brazo, conosco anche muratori che lavorano in ditta a spaccare muri per 12 ore e poi escono e vanno a lavorare in campagna.
Non c'entra niente il fatto che "l'operaio della raffineria" non si stanca quindi può fare il lavoro in campagna subito dopo. E' solo questione di abitudine.

Il discorso del cacciavite o meno, era solo un iperbole.
L'operatore di raffineria non svolge più mansioni di manutenzione straordinaria, ma solo ordinaria.
Nelle apparecchiature ci mettono mani solo i tecnici e operai di ditte specializzate.
L'operatore di raffineria dipendente Eni ha altri compiti, delicati e non è corretto dire che non fanno niente, perchè gli impianti per funzionare vanno controllati e monitorati h24 e soprattutto occorre conoscere come saper intervenire e dove intervenire per non commettere cazzate gravi.

Spesso i lavori meno manuali stancano di più di quelli manuali.
Io, quando ho voglia di distrarmi e disangosciarmi dal mio ruolo, mi metto in impianto senza che mi compete a fare qualche lavoro, a volte anche pesante, ma torno a casa bello riposato.


Vabè ci rinuncio, troppo difficile riscrivere per farmi capire.. o mi hai frainteso o mi sono espresso male, ma di certo la tua risposta non c'entra un azz con quello che volevo farti capire ;)

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giovedì 3 maggio 2012, ore 18:42
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Messaggio Re: Eni chiude una parte del petrolchimico
Brazo ha scritto:
gianiro ha scritto:
Razio ha scritto:
Carusi....un operaio della raffineria alla vista di una tenaglia si scanta! Non l'ha vista mai. E poi gli altri che lo fanno di lavoro no lo trovano e loro si?


Comunque non è che si scanda perchè non vuole lavorare, ma solo perchè il suo è un compito più specializzato di controllo.


Ha fatto la battuta!!! :lol: :lol: :lol:

Comunque, scherzi a parte, come in ogni azienda del mondo, c'è chi è dedito a lavoro e svolge la propria mansione con estrema dignità e c'è chi al lavoro gli spara da lontano. Il discorso di non saper maneggiare un cacciavite non può avere nessuna giustificazione delle due ipotizzate da gianiro e razio.
Mi spiego meglio, che uno non friesca a meneggiare un cacciavite, non dipende nè dal fatto che in raffineria lavora poco (ipotesi razesca) tantomeno che è cosi' specializzato da non saper fare cose diverse (ipotesi gianiresca).
Conosco ragazzetti fieri di non alzare un dito e di oziare tutto il tempo in raffineria, come gente che reputa importante la propria mansione e la svolge con estrema dedizione.
Poi vi assicuro che c'è pure molta gente (che conosco direttamente) che magari da ragazzo ha imparato un mestiere (elettricista, idraulico, imbianchino, muratore) che ha avuto la fortuna di entrare in raffineria, e che abituata a svolgere certi carichi di lavoro, ritiene talmente agevole la mansione di operaio che nel tempo libero continuano a praticare il mestiere che avevano imparato. Ciò ovviamente è illegale, perchè praticato in nero e quindi a buon mercato rispetto a coloro che esercitano la professione in regola e a tempo pieno, ma questa è la realtà delle cose.
Un mio vicino di casa, ex turnista ora in pensione, riteneva talmente leggero il proprio lavoro (soprattutto negli ultimi 10 anni perchè prima qualcosa in più, manualmente parlando, la facevano) che appena finiva il turno di notte andava direttamente in campagna a farsi qualche ora di lavoro prima di tornare a casa, perchè se no non si sentiva appagato. Oggi a circa 70 anni, nonostante non abbia nessuna necessità economica, tutti i giorni esce alle 5/6 (non lo sò di preciso, perchè mi alzo + tardi :D ) e và in campagna a lavorare la propria terra.
Questo per dire, che in raffineria e ripeto come in ogni azienda del mondo ci sono tutte le tipologie di persone, dal + vile e maccagnune al più valoroso ed instancabile stakanovista, ma è anche un dato di fatto che soprattutto nell'ultimo decennio, grazie alle nuove tecnologie, alle scelte aziendali di cedere a ditte esterne i lavori di manutenzione e ad altre cose, il lavoro di operaio della raffineria, è molto più leggero di tanti altri lavori, ma ciò non vuol dire assolutamente, che non si faccia un ca**o, perchè ripeto, non lavora solo chi non vuole lavorare.


Cosa intendi per leggero?
Rispetto a cosa?
E' semplicemente un altro tipo di lavoro.
Prima bastava la quinta elementare ora ci vuole minimo il diploma.
Forse intendi dire leggero manualmente, ma forse molto più stressante.
I ragazzetti che senti parlare in quel modo, andrebbero presi a schiaffi e sputati fuori dal sistema.
Purtroppo/per fortuna, ma io dico purtroppo, se un'azienda come l'eni assume un ragazzetto di quelli, poi se lo deve tenere a vita anche se non fa un ca**o e per colpa sua, altri devono lavorare di più.
Ma per fortuna, il mondo del lavoro sta cambiando ed anche le grosse aziende cominciano ad osare di più e cercano di buttare fuori le mele marce.
Deve lavorare solo chi ha voglia di lavorare, ovvero, chi ha voglia di lavorare deve avere la precedenza.
In ogni caso il problema dello stipendio i dipendenti della raffineria non ce l'avranno mai, forse dovranno cambiare città o nazione.

Quello che suggerisco io ai ragazzi volenterosi, è di accettare qualsiasi PRIMO lavoro, anche gratis, anche super sfruttato, anche in nero, purchè specializzante.
Dopodiché, una volta inseriti, il lavoro non mancherà MAI.

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giovedì 3 maggio 2012, ore 21:39
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gianiro ha scritto:
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gianiro ha scritto:

Comunque non è che si scanda perchè non vuole lavorare, ma solo perchè il suo è un compito più specializzato di controllo.


Ha fatto la battuta!!! :lol: :lol: :lol:

Comunque, scherzi a parte, come in ogni azienda del mondo, c'è chi è dedito a lavoro e svolge la propria mansione con estrema dignità e c'è chi al lavoro gli spara da lontano. Il discorso di non saper maneggiare un cacciavite non può avere nessuna giustificazione delle due ipotizzate da gianiro e razio.
Mi spiego meglio, che uno non friesca a meneggiare un cacciavite, non dipende nè dal fatto che in raffineria lavora poco (ipotesi razesca) tantomeno che è cosi' specializzato da non saper fare cose diverse (ipotesi gianiresca).
Conosco ragazzetti fieri di non alzare un dito e di oziare tutto il tempo in raffineria, come gente che reputa importante la propria mansione e la svolge con estrema dedizione.
Poi vi assicuro che c'è pure molta gente (che conosco direttamente) che magari da ragazzo ha imparato un mestiere (elettricista, idraulico, imbianchino, muratore) che ha avuto la fortuna di entrare in raffineria, e che abituata a svolgere certi carichi di lavoro, ritiene talmente agevole la mansione di operaio che nel tempo libero continuano a praticare il mestiere che avevano imparato. Ciò ovviamente è illegale, perchè praticato in nero e quindi a buon mercato rispetto a coloro che esercitano la professione in regola e a tempo pieno, ma questa è la realtà delle cose.
Un mio vicino di casa, ex turnista ora in pensione, riteneva talmente leggero il proprio lavoro (soprattutto negli ultimi 10 anni perchè prima qualcosa in più, manualmente parlando, la facevano) che appena finiva il turno di notte andava direttamente in campagna a farsi qualche ora di lavoro prima di tornare a casa, perchè se no non si sentiva appagato. Oggi a circa 70 anni, nonostante non abbia nessuna necessità economica, tutti i giorni esce alle 5/6 (non lo sò di preciso, perchè mi alzo + tardi :D ) e và in campagna a lavorare la propria terra.
Questo per dire, che in raffineria e ripeto come in ogni azienda del mondo ci sono tutte le tipologie di persone, dal + vile e maccagnune al più valoroso ed instancabile stakanovista, ma è anche un dato di fatto che soprattutto nell'ultimo decennio, grazie alle nuove tecnologie, alle scelte aziendali di cedere a ditte esterne i lavori di manutenzione e ad altre cose, il lavoro di operaio della raffineria, è molto più leggero di tanti altri lavori, ma ciò non vuol dire assolutamente, che non si faccia un ca**o, perchè ripeto, non lavora solo chi non vuole lavorare.


Cosa intendi per leggero?
Rispetto a cosa?
E' semplicemente un altro tipo di lavoro.
Prima bastava la quinta elementare ora ci vuole minimo il diploma.
Forse intendi dire leggero manualmente, ma forse molto più stressante.
I ragazzetti che senti parlare in quel modo, andrebbero presi a schiaffi e sputati fuori dal sistema.
Purtroppo/per fortuna, ma io dico purtroppo, se un'azienda come l'eni assume un ragazzetto di quelli, poi se lo deve tenere a vita anche se non fa un ca**o e per colpa sua, altri devono lavorare di più.
Ma per fortuna, il mondo del lavoro sta cambiando ed anche le grosse aziende cominciano ad osare di più e cercano di buttare fuori le mele marce.
Deve lavorare solo chi ha voglia di lavorare, ovvero, chi ha voglia di lavorare deve avere la precedenza.
In ogni caso il problema dello stipendio i dipendenti della raffineria non ce l'avranno mai, forse dovranno cambiare città o nazione.

Quello che suggerisco io ai ragazzi volenterosi, è di accettare qualsiasi PRIMO lavoro, anche gratis, anche super sfruttato, anche in nero, purchè specializzante.
Dopodiché, una volta inseriti, il lavoro non mancherà MAI.


Innanzitutto non mi riferivo a nessun ruolo di responsabilità, ma semplice operatore.. che sia stressante non lo metto in dubbio, anche fare il guardiano del faro può essere super-stressante io non riuscirei a farlo, ma altri potrebbero trovarsi benissimo, ma è un dato di fatto che fare l'operatore in raffineria, oltre adover abituare il proprio fisico ai turni, non penso sia cosi' pesante o meglio non la vedo come te, ma se tu dici che è pesante, vuol dire che abbiamo 2 parametri differenti, che ti posso dire.
Poi se rileggi quanto avevo scritto, ho sottolineato il fatto che tu stesso hai ribadito, ovvero che ci sono le mele marce (come in tutto il mondo) e ci sono gran lavoratori che devono fare il doppio proprio per colpa di quest'ultimi. Ma se 30anni fà, l'ultimo degli operatori, magari doveva prendersi gli arnesi e lavorare anche di braccia, oggi ha un pò meno da fare, ci sono i monitoraggi, ci sono le manutenzioni programmate, il telecontrollo e tutta una serie di accorgimenti che grazie a Dio hanno permesso di alleggerire il lavoro, ma ti ripeto, che con questo non voglio dire che non fanno un ca**o, anzi come ho già detto prima "non lavora solo chi non vuole lavorare", quindi massimo rispetto per TUTTI i lavoratori, non farmi passare per quello che dice che i turnisti rage non fanno un ca**o, perchè non lo penso.

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Messaggio Re: Eni chiude una parte del petrolchimico
Mi sono spiegato malissimo anch'io o solo io.
Lascia perdere il carico di lavoro, la fatica fisica del lavoro, quella mentale, ecc...ecc...
Nessuno tende a regalare soldi, quindi quelli che vengono dati sono chiaramente proporzionati a ciò che si da.
Poi, come dici tu, ci sono quelli che meriterebbero di prendere anzichè 1500 solo 500 euro al mese, e quelli che ne meriterebbero 3000.

Volevo solo dire che non si possono paragonare gli operari della raffineria di 30 anni fa con quelli di oggi.
Non perchè quelli di prima avevano il cacciavite in mano, mentre oggi non c'è bisogno più.
Non è vero che non ce n'è più bisogno, solo che è un compito delegato a ditte terze.
L'operaio di oggi, che io chiamerei operatore, ha mansioni totalmente differenti che i loro predecessori si sognavano di fare.
SOno due categorie lavorative, con mansioni specifiche talmente diverse, da non potersi paragonare.
Puoi paragonare un netturbino (con tutto il rispetto) con un saldatore al cadmio subacqueo?

Nel tuo post trapelava un certo sarcasmo, sul fatto che l'operaio/operatore della raffineria di gela non è che si amamzza poi così tanto la vita.
Io non sono mai stato operaio, ma ho lavorato a stretto contatto con loro. A parte qualche elemento marcio inevitabile e fisiologico, tutti gli altri la pagnotta se la guadagnano in maniera dignitosa e con sacrificio.

Il gelese tende a far capire all'esterno che "non fa un ca**o" anche se poi all'interno dell'ambiente lavorativo si spacca il culo, perchè purtroppo il nostro difetto meridionale è quello di sentirsi furbi solo se si guadagna e non si fa niente.
Infatti delel volte ho sentito dire a genitori di figli sistemati con impiego fisso:"Si sistemau, guadgnana bonu e un ci fanu fari nenti".
Perchè vuol dire che il loro figlio non fa lavori sporchi e pesanti quindi degradanti.
La mentalità è rimasta in alcuni giovani che per farsi belli agli occhi di chi invece non sa, vanno in giro facendo gli spacchiosi a dire che loro a lavoro fanno quello che vogliono e se gli pare non fanno niente....perchè sono spacchiosi.
Magari poi invece si spaccano il culo e per la loro ignoranza passano per fancazzisti.

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Attrezzatura e tecnica sono solo l'inizio. È il fotografo che conta più di tutto. (John Hedgecoe)


venerdì 4 maggio 2012, ore 7:23
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