Immaggino lo spavento, pensa in giappone che ormai non ci fanno più caso.

siamo molto vicini

Le scosse del giappone sono centinaia di volte più potenti.
Fra i 5 o 6 richter e il 7, 8, c'è un abisso.
Il problema è che il nostro è un paese antico, pieno di monumenti e quella zona storicamente non è stata mai veramente sismica.
Sono cazzi amari anche perchè non è detto che si fermi o non crei scosse più potenti....questo lo può sapere solo il Signore.
La cosa che più fa incazzare non è vedere le chiese crollate, quelle purtroppo mettono tristezza per un monumento finito per sempre, ma vedere i capannoni di recente costruzione in acciaio e cemento precompresso caduti. Questa è imperizia ed incompetenza. Non possono crollare neanche per scosse molto più potenti.
Bastarda Italia, ovvero, bastardi italiani!

E' brutto da dirsi, ma rilancerà l'economia.

Possiamo capire gli edifici storici,ma non quelli costruiti ai nostri giorni!
Il bast*rdo costruttore ci vuole sempre mangiare dietro cemento impoverito e ferri mancanti!

In Italia il problema dell'atisismicita' é stato preso troppo alla leggera.
Ne parliamo adesso che c'e' l'emergenza ma come passa un po' di tempo tutto finisce. Come si dice passannu u santu passa u scantu. Crediamo che la cosa non si ripeta piu' o al massimo che accada agli altri e mai a noi.

Le leggi che obbligano a costruire con regole antisismiche ci sono ma in Italia manca una cosa fondamentale che manca comunque in tutti gli altri settori: IL CONTROLLO.

Ci vuole un forte impegno dello Stato per cambiare, da soli non ci si riesce.

Costruire rispettando le regole antisismiche ha un costo molto elevato e in taluni casi anche con il consenso del proprietario/committente il costruttore omette questo obbligo ovvimente lucrandoci sopra.

Dare la colpa al solo costruttore secondo me é sbagliato, e come pulirsi la coscienza, in queste circostanze sono molteplici i fattori coinvolti, ognuno con i propri interessi.

Vedi nel siracusano per esempio, é stata dichiarata zona ad alto rischio sismico gia' venti anni fa, eppure é il polo con piu' alta concentrazione di industrie chimiche e petrolifere e ancora oggi invece di pensare ad un piano di smobilitazione si pensa a costruire il rigassificatore.

Le zone in cui è stato mortale il terremoto, fino a qualche anno fà, per la normativa, non erano sismiche.
Che siano caduti i capannoni in precompresso, non è un caso, visto che le travi sono prive di nodi e solo appoggiate alle colonne. Attenzione è una tecnica brevettata!

L'Italia è un paese totalmente impreparato di fronte ad eventi come il terremoto. Tutti noi che abitiamo nella Sicilia orientale, zona ad altissimo rischio sismico, non abbiamo la più pallida idea di come comportarci in caso di scosse sismiche. Io non ricordo di aver mai fatto un'esercitazione a scuola, di aver ricevuto informazioni, linee guida per poter affrontare questa evenienza. Le istituzioni sono assenti prima, durante e dopo il verificarsi di questi eventi molto spesso disastrosi, la popolazione è lasciata a se stessa. Una mia amica dovrebbe andare a Mantova nel fine settimana, ma ha dei dubbi perchè è una zona interessata. A chi si dovrebbe rivolgere per sapere cosa fare? Non c'è un numero verde, un centro emergenza...almeno io non ne sono a conoscenza. Francamente ho la sensazione di vivere in un paese del terzo mondo.

A Catania siamo in una delle zone più pericolose a livello sismico del mondo.
Non si sa quando, se fra un minuto o fra 500.000 anni, ma è previsto uno dei più potenti terremoti della storia.

Amaru cu ci capita.

Non è sbagliato!Ognuno ha le sue responsabilita!
In questo staterello del cacchio la parola "responsabilità" viene spesso messa nel dimenticatoio per far posto a "interesse personale".

Perchè si pensa che non capiti.. ''acchè daveru?" Ma perché il liceo scientifico se mai sia succede qualcosa, 1000 persone con una scala sola come devono uscire? E le carceri?
Che la natura ce la mandi buona.

viva i morti. Ci fanno scoprire sempre l'acqua calda!

Solo i morti? E le migliaia di sfollati, molti dei quali non sanno dove andare perchè le tende non sono sufficienti? E tutti quelli che hanno perso il lavoro perchè le fabbriche sono andate distrutte? E tutti quelli che stanotte passeranno una notte insonne per paura di nuove scosse?
Tutto questo secondo me è inconcepibile in un "paese civile" altro che acqua calda!

Purtroppo è vero!

Amaru cu mori!

Appena passerà la paura si rimboccheranno le maniche e avranno più opportunità di lavoro di prima.
Gli emiliani sono gente abituata al sacrificio ed al lavoro.
Sicuramente non come i siciliani del Belice ancora dopo 60 anni stanno nei container senza lamentarsi se non fra di loro.