non credo succederà presto. il PD al momento è in mano a renziani+cambia casacca e alle prossime elezioni non credo vincerà il partito democratico (quello che ne resterà)...comunque sia spero di no...serve una persona competente e stabilità politica in sicilia...se si dovesse candidare lasciando il suo mandato da governatore di sicuro in non tiferò per lui
comunque sia non ho trovato dichiarazioni certe in giro...quello che ho visto più che una conferma al suo interessamento al ruolo di segretario del pd sembrava una sua battuta.

A qualu. Non è cosa di essere leader, non ha il carisma e gli mancano le basi. Diciamocelo chiaramente: non sa parlare. quando va in trasmissioni da sempre l'impressione che prima qualcuno lo prepari dicendogli le cose che deve dire.

una delusione totale.
Poi con quella sparata sull'articolo 37 ha toccato il fondo.
BUFFONE, come sempre!

ma è uscito questo benedetto decreto attuativo?

non esce un cavolo e lui con la sua folle iniziativa stava, con la misera somma di 50 milioni, per mettere una lapide sull'articolo 37!
è come se concedessi al ladro che ogni anno ti ruba 9 miliardi di rubartene 8, 5, spacciando questo furto per conquista e per applicazione della legge.

scusami, ma come fai a dirlo se non è uscito ancora il decreto attuativo? hai avuto modo di leggere una bozza del decreto?

Senti, i decreti attuativi servono solo ad allineare i dettami statutari alla costituzione italiana. Si aspettano da 60 anni e sono la barzelletta meno divertente della storia di questo stato.
Con sta scusa sta dicendo che non può fare niente.
Ho ascoltato bene invece i numeri che ruotano a questa sua scellerata iniziativa che vuole contrabbandare come "applicazione dell'art.37".
Sono sconcertato. E mi sembra che anche chi sta vicino a lui abbia preferito far calare il silenzio su questa assurda pagina

interessante articolo...e mi ha fatto sorgere un dubbio un po' ot: qual'è dei tanti dialetti in sicilia il vero siciliano? io non parlo siciliano, (a mala pena parlo in italiano aggiungerebbero i miei) ma a quanto mi risulta il siciliano parlato a gela è diverso dal catanese o dal palermitano...certo condividono molti tratti in comune, ma qual'è il siciliano che dovrebbe venire insegnato a scuola? onestamente parlare siciliano (come sardo o brianzolo) non lo trovo utilissimo per lo studente. piuttosto che un'ora di lezione di siciliano sarebbe più utile una di inglese. l'italiano non bisogna vederlo più come un'imposizione..in passato forse lo è stata, ma al momento attuale penso sia più una necessità (a causa dell'emigrazione verso il resto di italia) ed una conseguenza del fatto che attualmente siamo, per quanto l'idea ripugni alcuni di noi, un unico paese. trovo ridicolo parlare di insegnamento della lingua locale in un mondo sempre più globalizzato. chi vuole mantenere le proprie radici storiche può farlo autonomamente o iscrivendosi a dei corsi ad hoc o anche solo in famiglia ed in strada.la scuola ha già pochi mezzi e se quelle poche risorse le si divide per insegnare anche un'altra lingua per una questione prettamente patriotica e non funzionale direi rischiamo seriamente di minare il nostro futuro solo per preservare un passato sempre più decontestualizzato da un mondo che ogni giorno diventa più globale e un po' più piccolo.
questa naturalmente è una mia personalissima opinione.

La lingua, come ogni cosa del passato, è uno scrigno di informazioni della cultura e del presente di ogni popolo. Quindi, studiarla, parlarla ha sempre un senso.
Il tuo dubbio sui dialetti è leggittimo. Mi chiedo se tu ti sia mai chiesto prima d'ora quale sia l'italiano corretto: il firentino? il Veneto? Il Napoletano? il Torinese?
Nessuno di questi, ovviamente. Esistono delle rispettabilissime varianti e l'italiano è in continuo rapporto osmotico con queste varianti.
Molte parole dei dialetti entrano nella lingua italiana e la arricchiscono, molte parole italiane che nei dialetti non esistevano, entrano ed arricchiscono i dialetti. Stessa cosa con il sicliano e i suoi dialetti (che pare comprendevano il calabrese e il salentino)
Studiare il siciliano ha ancora più senso perchè è da qui che viene fuori il primo embrione di lingua italiana.
I corsi ad hoc vanno bene negli altri posti del mondo in cui si abbia voglia di studiare la lingua Siciliana. Come fanno qui quelli che vogliono sturidare lo spagnolo, l'arabo o altre lingua. Ma nella terra di residenza sarebbe bello sempre alimentare le radici comuni. e le radici comuni sono anche nella lingua.

mi spiace Siciliano, ma l'Italiano corretto inizialmente era il "fiorentino colto" (cit.Manzoni) o meglio il fiorentino letterario usato nel 300 ed è un fatto risaputo, e da quando si è adottato questo parametro di riferimento si è apportata alla lingua i cambiamenti imposti dalla società. oggigiorno dell'italiano fanno parte anche alcuni inglesismi ma l'origine è ampiamente risaputa e riconosciuta e la lingua "attuale" è quella indicata dall'Accademia della Crusca.Cioè c'è stata un evoluzione da un origine prefissata.
Le varianti a cui accenni, se sono riconosciute dalla suddetta accademia, diventano parte integrante della lingua altrimenti rimangono sotto la categoria di dialetto.
quindi ripeto la domanda in un altra forma: come cosa verrebbe definita la lingua siciliana? per esempio quella parlata a palermo con certi termini del "dialeto" catanese e altri dell'ennese? quella parlata a catania con stralci del messinese e alcune locuzione di mazzara del vallo? ecc ecc
La lingua italiana è un altra lingua rispetto al siciliano e se si deve parlare di embrione dovremo riferirci piuttosto al latino (lingua da cui hanno origine in parte siciliano ed italiano) non certo di siciliano come embrione dell'italiano visto che le due lingue si sono evolute quasi autonomamente.
Secondo me i corsi scolastici devono formare le persone per il futuro...non trovo alcun ambito dove venga richiesta la conoscenza del siciliano (se non appunto nell'insegnamento della lingua sicula) mentre a che mi risulta il parlare italiano è una cosa che viene richiesta in italia (isole comprese) e la lingua straniera sia in italia che all'estero...quindi assolutamente contrario a usare ore di lezione per questo argomento (più che altro visto che le risorse già così sono limitate).
ripeto, siccome è un argomento che ha un utilità nell'ambito folcloristico e tradizionale potrei capire se insegnato in corsi aggiuntivi/facoltativi, non certo nei corsi normali.
Le radici comuni le si alimenta in altre maniere come appunto lo studio della storia locale (che già viene svolto da alcuni docenti e che ha sempre una valenza in un ambito globalizzato, visto che la trama principale in qualsiasi scala la si guardi rimane pressochè la stessa), le attività folcloristiche locali, o lo studio a parte se lo studente è interessato ad esso. la lingua locale viene già imparata, nei suoi vari dialetti dai giovani in famiglia e tra amici "per le strade" in maniera inconscia e altro non serve oggigiorno.
Arriverà il giorno (entro un paio di secoli secondo me e se si continua in un discorso di globalizzazione...sopratutto dell'informazione e dell'informatizzazione) in cui non avrà più senso parlare neanche di italiano (lingua che in molte facoltà già viene sostituita dall'inglese per le leauree magistrali e che in futuro verra utilizzata sempre prima come lingua base di insegnamento).
per quanto riguarda il proteggere il sardo e non il siciliano la motivazione probabilmente risiede nel fatto che la prima viene definita dall'UNESCO come una lingua a rischio di estinzione, la seconda no.

dante riconobbe nel siciliano del 300 il primo vagito dell'Italiano!

c'è un centro studi anche per la lingua siciliana. E' codificata come ogni altra lingua!

perfetto, mi dici come si chiama il centro o dove trovo la codifica così mi tolgo i dubbi ?
Dante si riferiva alla letteratura siciliana (più che altro le poesie) e probabilmente è stato a suo tempo tradito dalle traduzioni toscane delle opere sicule essendo le opere originali (in siciliano) state distrutte pochissimo tempo prima dai francesi.
tra l'altro Dante non parla del siciliano come dell'origine o embrione della lingua italiana si riferisce al siciliano come "una delle più illustri volgari italiani", inteso come territorio italiano non lingua.
Ps: ormai siamo irrimediabilmente OT
proporrei un topic ad-hoc cosi da sviscerare meglio l'argomento se ti fa piacere

Dante, nel De Vulgari Eloquentia: tutto ciò che gli italiani poeticamente compongono si chiama siciliano; e il Devoto: la Sicilia a partire dal XII secolo, nel periodo delle due grandi monarchie, la normanna e la sveva, ha elaborato la prima lingua letteraria italiana ).