vi amo carù.

non mi riferivo all'intero corpo insegnante, ma a coloro che dovrebbero insegnare l'educazione civica, opps, gli studi sociali.

Sicuramente non troverai da nessuna enciclopedia la frase "l'etica non esiste": ma è quello che, fondamentalmente, penso. L'etica, in quanto disciplina intendo, è una delle più grosse stronzate inventate dall'uomo. L'etica è pura immaginazione. Etico è, semmai, solo un aggettivo che puoi utilizzare nel qualificare, per fare un esempio, un ambientalista ovvero qualsiasi cittadino intento a rispettare l'ambiente. Nulla di più.

saluti a tutti.

l'insegnamento degli studi sociali è diventato "trasversale" cioè c'è un insegnante che ce l'ha nella sua programmazione (nella fattispecie io)
e poi tutti gli altri insegnanti la inseriscono quando rendono opportuno.

Le assicuro che è ben insegnata.

Caro sig. Ghelapolis, (non capisco perché a quuet'utente diamo del lei... ) non contesto il contenuto del suo intervento, ma la forma.
In un forum é vero che la discussione inizia con un nuovo topic, ma il tono dovrebbe essere adeguato al luogo altrimenti si rischia di destare le reazioni che ha potuto vedere sopra. Avrebbe potuto introdurre il discorso su legalità e legalismo con termini più comuni e senza citazioni così "dotte". In questo modo ha rischiato di passare per la persona che voleva solo darsi un tono.
L'argomento scelto é sicuramente interessante e capisco anche che abbia un contenuto "tecnico" ma questo riguarda più un dibattito tra statisti e giuristi; a mio parere i cittadini dovrebbero sviluppare quel senso civico che induce a rispettare le regole e le cose comuni.
Per quanto riguarda l'educazione civica (o studi sociali) non posso certo smentire la testimonianza di un insegnante quindi apprendo con piacere che la materia venga insgnata alle elementari, ma posso affermare con certezza che quando andavo a scuola io, pur essendo prevista la materia ed. civica, non veniva affatto insegnata!!!!
Riguardo invece alla conoscenza della Costituzione, anche io ritengo che sia una grave mancanza (aggiungerei anche i trattati comunitari) ma più che del programma di educazione civica dovrebbe far parte dello studio del diritto che è previsto soltanto in alcuni indirizzi dell'educazione secondaria. Ciò che é grave a mio parere é che fino a poco tempo fa, anche il capo del governo ha dato più volte dimostrazione di non conoscere le norme costituzionali (per non parlare degli obblighi che derivano dall'appartenenza all'UE).
Scusate la lunghezza del topic, spero di non avere annoiato nessuno.

Scusi Ghelapolis, ma non é per caso che lei ha qualcosa a che fare con la facoltà di giurisprudenza, magari di Catania

Ghelapolis: DOPO LA TUA LEZIONE DI ITALIANO (CHE NESSUNO HA CHIESTO) MI SENTO IN PACE CON ME STESSO: RINGRAZIO IL CIELO DI NON AVERE NIENTE IN COMUNE CON TE, DI NON ESSERE PEDANTE, DI NON VOLER A TUTTI I COSTI FARE COLPO SULL'UDITORIO DI TURNO (CHE SIA FORUM O UNA PIAZZA POCO IMPORTA, DI NON VOLER A TUTTI I COSTI AFFERMARE LA MIA CULUTRA (?), DI NON FARE I COPIA INCOLLA PER ERGERMI UNA SPANNA AL DI SOPRA GLI ALTRI... E SOPRATTUTTO... BEH... TE LO DICO UN'ALTRA VOLTA!

su questo non mi trovo d'accordo con te, da qualche anno mi occupo di etica e impresa, partecipo a convegni e seminari convinto che si può fare impresa eticamente Sono fermamente convinto che bisogna attuare nuove strategie imprenditoriali per affrontare il cambiamento in modo da portare vantaggi a lungo termine integrando obiettivi di ordine etico e sociale al profitto.
Etica è il modello di comportamento che abbiamo ereditato dalle nostre famiglie e che oggi trasferiamo nelle nostre imprese. L’etica, dunque, come valore intrinseco della piccola e media impresa che si impegna ad armonizzare i suoi obiettivi economico-finanziari con le esigenze della società e con le sue norme permettendo il passaggio da una cultura d’impresa a una coscienza d’impresa in grado di andare oltre l’edonismo imprenditoriale. Sinceramente non mi sembra che l'etica sia pura immaginazioneo e che Etico è, semmai, solo un aggettivo e nulla di più. Ammetto con umiltà che la mia cutura è limitata ad alcuni aspetti economici e sociali visto che nella vita ho deciso di fare l'imprenditore, ma sto approfondendo la mia conoscenza grazie al prof. Domenico De Masi, sicuramente uno dei più autorevoli esperti europei di sociologia del lavoro, che spesso mi invita ai suoi seminari. Non si finisce mai di imparare.

Essendo la prima volta in questa forum, per correttezza cerco di rispondere a tutti.

x irnerio: Non sei un buon scommetitore. L'indirizzo non me l'ha dato Laura77 che non conosco.

x max: Non li so fare gli arancini.

x rciccio: No. Un ti ste pigghiannu ppo culu!

x jack sparrow: L'ippica? Unn è cosa mia.

x gerry 68: No. Un sugnu Mandrake.

x kpaxv.1: chissà, forse è meglio così.

x didi79: Non era una lezione per voi e non ti nascondo che sono curioso di sapere il significato di quello che ho riportato: potresti spiegarmelo? Ad ogni modo, volevo solo intavolare una discussione sull'argomento, senza bisogno di fare un preambolo, una sorta di premessa per palesare quest'intenzione. Del resto, mi sembra che nei forums, per creare un nuovo argomento su cui discutere basta inserire un nuovo topic ed è semplicemente quello che ho fatto.

x Albus: Una frase è astrusa se dietro un linguaggio "oscuro" cela un significato, più o meno, recondito: è, di conseguenza, dotata comunque di senso.

x Laura77: Per caso, alludi allo "pseudo critico musicale" nonchè "pseudo-libero pensatore" Piero Scaruffi?

x francesco: legalità non è legalismo e nella "città della legalità" è bene saperlo. La legalità è il primato della legge: storicamente segna il graduale passaggio dalla sovranità monarchica a quello popolare. La legge rappresenta il popolo e ad essa devono uniformavisi tutti (compresi attuali re e presidenti repubblicani). Il legalismo è semplice rispetto delle regole a prescindere da ogni altra considerazione. Se uno come Hitler o Stalin ha in mano il potere, il legalismo può giustificarlo, la legalità no (per le considerazioni di cui sopra). Il legalismo è la deriva della legalità e della democrazia: perchè appiattimento culturale. Il legalismo impone il rispetto della legge, anche se questa ti dice di inquadrarti secondo le regole del cameratismo, come nel fascismo mussoliniano ("obbligo per legge"). La legalità presuppone un rispetto volontario e spontaneo del cittadino alla legge ("obbligo secondo legge"). Mi infastidisce l'allusione che hai fatto sul copia ed incolla, ma voglio lasciare perdere. Mi limito a dire che chi ha una certa familiarità con questa pratica non lascia certo come firma a margine l'url di un blog in cui è visibile il proprio nome e cognome. Quello che ho scritto nel post è tutta farina del mio sacco e di filosofico c'è solo il richiamo iniziale. Sicuramente non troverai da nessuna enciclopedia la frase "l'etica non esiste": ma è quello che, fondamentalmente, penso. L'etica, in quanto disciplina intendo, è una delle più grosse stronzate inventate dall'uomo. L'etica è pura immaginazione. Etico è, semmai, solo un aggettivo che puoi utilizzare nel qualificare, per fare un esempio, un ambientalista ovvero qualsiasi cittadino intento a rispettare l'ambiente. Nulla di più.
Molto più importante è l'educazione civica: quella che a scuola non insegnano per evidente ed imbarazzante impreparazione del corpo insegnante.


saluti a tutti.

ghelas, giuro che la frase sugli arancini, non riferita a tè.

questo è il mio 200esimo post. Non m'ero reso conto di una tale frequenza nel forum. Preferisco farlo in questo topic che ha rappresentato il mio esordio.