Che iniziative dovrebbe avviare l'associazione per incidere maggiormente sulle coscienze della gente?
dateci buoni consigli.

Quando fu ucciso Gaetano Giordarno, come te, andavo al Liceo Scientifico.
Mi ricordo che fu una notizia che ci colpì molto, perchè per la prima volta dopo anni di omicidi, ad essere ucciso non era un delinquente ma un uomo onesto che aveva deciso di ribellarsi alla prepotenza della criminalità arrivando anche a pagare il costo più alto pur di non piegarsi.
Quell'anno io facevo il 5° e mi ricordo che assieme ad altri 5 ragazzi decidemmo di organizzare una manifestazione con cartelloni per manifestare la nostra vicinanza alla famiglia e per mostrare la nostra indignizazione per uno Stato che all'epoca era sordo.
Avevamo paura che i giovani, distratti dalla loro gioventù, potessero disertare la manifestazione come spesso accadeva nelle giornate di sole. Invece ci fu una partecipazione massiccia e convinta. Fu un bellissimo segnale che i giovani allora diedero alla nazione.
Mi ricordo anche il mio cartellone. Apparentemente era una stronzata ma il significato andava ben oltre. Era una enorme foglio bianco con un unica scritta in basso "Senza Parole". Fu molto apprezzato.
Quell'anno nel cuore di molti gelesi scattò qualcosa e i giovani di allora, gli imprenditori di oggi, non lo dimenticheranno mai.
Ora siamo pronti a riappropiarci della nostra vita e anon farci piegare dalla malavita.
Ho avuto lo stesso sentimento di convinzione che le cose stanno cambiando quando giorni fa ad un tg alla radio nazionale sentivo il giornalista dire che Gela è uno dei paesi dove maggiore è la denuncia al racket.
Dobbiamo essere orgogliosi di questo!

Il 1992 fu un anno terribile. A febbraio l'omicidio di Giordano, a maggio Falcone e a luglio Borsellino.
Quando sembrava che la mafia avesse ormai preso il sopravvento su tutti e tutto, ci fù invece l'inizio della ribellione della Sicilia laboriosa e perbene.
Ricordo sempre le parole di Antonino Caponnetto dopo l'ultimo attentato, quello di Borsellino: "è finito tutto, è finito tutto"
L'indomani tutti i giovani di Palermo erano seduti sulla scalinata del tribunale di Palermo e all'arrivo di Caponnetto ci fu un lungo applauso e parole di incoraggiamento. Per quei giovani il giudice Caponnetto trovo l'entusiasmo e la forza per andare avanti e da lì inizio la battaglia vera dello stato contro la mafia.
Conservo ancora l'intervista di Gianni Minà al giudice Caponnetto che confessa di aver ricevuto dai giovani siciliani la spinta decisiva ad andare avanti.

Che iniziative dovrebbe avviare l'associazione per incidere maggiormente sulle coscienze della gente?
dateci buoni consigli.

Proprio oggi ho sentito al tg che il sindaco di Vittoria ha deciso di "premiare" i commercianti che denunceranno gli estortori. Verranno esonerati dal pagamento di alcune tasse, credo l'ICI... Io sono d'accordo sul sistema degli incentivi.
Capisco che per certi versi può sembrare eccessivo, perché la denuncia deve essere un dovere civico e perché si finirebbe per fare gravare su altri cittadini il peso delle entrate che il comune percepirà in meno.
voi cosa ne pensate?

brava didi il punto è proprio questo
Bisogna costruire insieme una strategia:
•La politica, deve investire maggiormente sull’associazionismo e sulla partecipazione dei cittadini che rappresentano il motore di una partecipazione condivisa.
•Velocizzare l’aiuto alle vittime. Tante volte le prefetture e gli UTG hanno sottovalutato il ruolo delle vittime burocratizzando e allungando i tempi delle istanze. La sfida si gioca sulla rapidità dei tempi di erogazione, quando la risposta è immediata per chi ha subito un danno, è una risposta alla mafia che lo Stato c’è.
•E’ necessario che il ragionamento immediato dell’imprenditore sia: se non pago il pizzo e denuncio rispetto a chi lo paga devo avere una serie di vantaggi. Questo deve prevedere specie sugli appalti una corsia preferenziale nelle forniture pubbliche e nelle gare un vantaggio per chi denuncia e chi si è esposto pubblicamente