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IDENTITA' ,ORGOGLIO,RIVOLUZIONE CULTURALE 
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Messaggio IDENTITA' ,ORGOGLIO,RIVOLUZIONE CULTURALE
Quand'ero un adolescente e frequentavo il liceo a Gela sentivo nei polmoni mancarmi l'aria. Ero nato,mi dicevo,in un posto senza un perchè,un paesazzo
brutto,una periferia del mondo.Ovunque,altrove,qualcosa sembrava succedere,e invece qui tutto era fermo,inutile,distante.
Ho vissuto quegli anni aspettando il giorno in cui sarei andato a studiare lontano come una liberazione.
E ora eccomi qui,da tanti anni ormai lontano. I legami si sono allentati,i ricordi sfumati.
Eppure c'è un argomento in me. La possibilità di un'identità. Per la prima volta sento che la mia città mi manca e per la prima volta
sento di poter dire: La Mia Città.
E' una questione,capitemi bene,tutta interna al mio essere,al mio sentire.E' come scoprire se stessi in quegli spazi oscuri dai quali si fuggiva,è come
trovare una madre quando ci si è creduti orfani senza radici.
Rosario Crocetta e la sua idea,folle davvero,di un Rinascimento gelese,mi hanno ridato la forza per cercare e infine trovare l'identità della mia persona,di me ragazzo,
e in questo trovarla si specchia Gela.
Da questo atto di identificazione e in definitiva di amore può nascere,ancor prima che nelle strade e nei palazzi,nei Cuori dei gelesi e spero ancor prima nei cuori
dei più giovani fra i gelesi (si..i miei fratelli infondo),la nuova Gela,la Gela che si riappropria della sua centralità,unica e irripetibile.
Qui dopotutto è passata la Storia. Dalla grecia antica al sogno industriale. Ma forse è in questo che Saro sta cambiando la percezione a tutti noi.
Per la prima volta Gela è tornata ad essere Soggetto,nella Storia,e non Oggetto della storia.
Il petrolchimico,grande corpo estraneo eppure grande anima della città,rappresente quello che Gela è stata. La lotta alla Mafia,il Nuovo Rinascimento e senza retorica
la figura di Rosario rappresentano quello che Gela è,sarà,vuole essere. Un atto della Città che si riappropria di se.
Un atto,devo aggiungere,di un coraggio che mi rende Orgoglioso di Essere Gelese.

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sabato 2 febbraio 2008, ore 4:41
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l'operato di Rosario Crocetta si può condividere o contestare.
però una cosa è certa, ha fatto riemergere in molti di noi l'orgoglio di essere GELESI.
Io sto vivendo l'esperienza esaltante dell'associazione antiracket e vi confesso che senza l'ostinazione iniziale di Saro che ha voluto a tutti i costi la nascita dell'associazione, oggi non saremo qui a celebrare il successo della lotta al racket. Naturalmente grande merito va riconosciuto a Tano Grasso e ai 14 temerari che ci hanno creduto. Io sono doppiamente orgoglioso perchè oltre ad essere gelese sono uno di quelli che ci ha creduto.
Purtroppo poi Saro si eclissa per lunghi periodi, vedi il nostro forum, ma anche questo rientra nella sua "straordinarietà".

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RIFONDIAMOLA.
Un grande passato merita un grande futuro.



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sabato 2 febbraio 2008, ore 12:08
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Orgoglioso di essere gelese!!!

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Voglio cambiare il mondo: ho tenuto lo scontrino?!



Trova il tempo di essere amico: è la strada della felicità. (Madre Teresa di Calcutta)


sabato 2 febbraio 2008, ore 13:23
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quelli che parlano cosi' mi fanno propio inchaxxare.... :evil: :evil: :evil: :evil:

se la tua citta' ti faceva cosi' schifo, è un problema tuo.......ogni citta' ha i suoi problemi...non solo la nostra, ma a me sembra che noi gelesi in generale, ni schifiammu niatri stessi, cioe' le altre citta sono sempre migliori, da noi invece c'è solo delinquenza mafia e inquinamento........ :evil: .......quando non è propio cosi'.......io sono orgoglioso di essere gelese non perche' adesso c'è crocetta, ma perche' è la mia citta' sono sono cresciuto, bellissima citta', che con una classe dirigente e politica al'altezza sarebbe una delle citta migliori della sicilia.......


sabato 2 febbraio 2008, ore 15:33
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RAZIO dici delle cose improbabili. Come dice Gianiro la nostra è POTENZIALMENTE una città bellissima, ma tra la potenza e l'atto c'è di mezzo il mare.
I problemi a Gela ci sono eccome, non sono nostre fantasie; basta leggere il parere di sarbatò o altra gente che è molto lontano dal sud Italia e vive in un posto pressoché civile. Purtroppo qui (non solo a Gela, ottimisticamente parlando direi da Roma in giù) il problema è la mancanza di senso civico, a partire dalle cose più banali.

_________________
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sabato 2 febbraio 2008, ore 16:10
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Liceale* ha scritto:
RAZIO dici delle cose improbabili. Come dice Gianiro la nostra è POTENZIALMENTE una città bellissima, ma tra la potenza e l'atto c'è di mezzo il mare.
I problemi a Gela ci sono eccome, non sono nostre fantasie; basta leggere il parere di sarbatò o altra gente che è molto lontano dal sud Italia e vive in un posto pressoché civile. Purtroppo qui (non solo a Gela, ottimisticamente parlando direi da Roma in giù) il problema è la mancanza di senso civico, a partire dalle cose più banali.


infatti non ho mai detto che i problemi non ci sono, purtroppo ci sono eccome, io dico che non ci sono solo quelli, ci sono anche gli aspetti positivi, che noi quasi sempre dimentichiamo, buttandoci giu'.........sulla mancanza di senso civico hai ragione.....ma qual'è la soluzione? scappare ? lasciare la propia citta'?...o educare i bambini fin da piccoli alla civilta' e alla legalita'?


sabato 2 febbraio 2008, ore 17:26
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Messaggio Re: IDENTITA' ,ORGOGLIO,RIVOLUZIONE CULTURALE
Zeroincondotta ha scritto:
Quand'ero un adolescente e frequentavo il liceo a Gela sentivo nei polmoni mancarmi l'aria. Ero nato,mi dicevo,in un posto senza un perchè,un paesazzo
brutto,una periferia del mondo.Ovunque,altrove,qualcosa sembrava succedere,e invece qui tutto era fermo,inutile,distante.
Ho vissuto quegli anni aspettando il giorno in cui sarei andato a studiare lontano come una liberazione.
E ora eccomi qui,da tanti anni ormai lontano. I legami si sono allentati,i ricordi sfumati.
Eppure c'è un argomento in me. La possibilità di un'identità. Per la prima volta sento che la mia città mi manca e per la prima volta
sento di poter dire: La Mia Città.
E' una questione,capitemi bene,tutta interna al mio essere,al mio sentire.E' come scoprire se stessi in quegli spazi oscuri dai quali si fuggiva,è come
trovare una madre quando ci si è creduti orfani senza radici.
Rosario Crocetta e la sua idea,folle davvero,di un Rinascimento gelese,mi hanno ridato la forza per cercare e infine trovare l'identità della mia persona,di me ragazzo,
e in questo trovarla si specchia Gela.
Da questo atto di identificazione e in definitiva di amore può nascere,ancor prima che nelle strade e nei palazzi,nei Cuori dei gelesi e spero ancor prima nei cuori
dei più giovani fra i gelesi (si..i miei fratelli infondo),la nuova Gela,la Gela che si riappropria della sua centralità,unica e irripetibile.
Qui dopotutto è passata la Storia. Dalla grecia antica al sogno industriale. Ma forse è in questo che Saro sta cambiando la percezione a tutti noi.
Per la prima volta Gela è tornata ad essere Soggetto,nella Storia,e non Oggetto della storia.
Il petrolchimico,grande corpo estraneo eppure grande anima della città,rappresente quello che Gela è stata. La lotta alla Mafia,il Nuovo Rinascimento e senza retorica
la figura di Rosario rappresentano quello che Gela è,sarà,vuole essere. Un atto della Città che si riappropria di se.
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io non ho mai sognato di lasciare gela. io l'ho dovuta lasciare per lavoro....il distacco ogni volta è una ferita che si riapre.....non vorrei mai tornare per non dover ogni volta ripartire........ è una profonda ingiustizia doversene andare dalla propria terra......
il mio desiderio più grande è tornare per non partire più. ma non solo adesso che ho provato il distacco.
io AMO gela da sempre, x sempre

_________________
O BRIGANTE O EMIGRANTE! ...per ora emigrante...

io AMO la mia città
io ODIO la mafia, odio i mafiosi

http://www.ilportaledelsud.org


domenica 3 febbraio 2008, ore 17:14
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Messaggio Re: IDENTITA' ,ORGOGLIO,RIVOLUZIONE CULTURALE
[quote=''ryoga'']
io non ho mai sognato di lasciare gela. io l'ho dovuta lasciare per lavoro....il distacco ogni volta è una ferita che si riapre.....non vorrei mai tornare per non dover ogni volta ripartire........ è una profonda ingiustizia doversene andare dalla propria terra......
il mio desiderio più grande è tornare per non partire più. ma non solo adesso che ho provato il distacco.
io AMO gela da sempre, x sempre[/quote]

:wink: :wink: :wink:


domenica 3 febbraio 2008, ore 17:20
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Messaggio razzieddu a fici facile
Non mi riferivo a nessun disprezzo per la città
Mi riferivo a qualcosa di ben diverso. A quel senso di appartenenza che ogni ragazzo ricerca mentre si costruisce una sua identità,mentre,crescendo,colpisce la
materia del suo essere come una specie di artigiano e,togliendo pezzi,alla fine trova la sua figura.
Ecco a cosa mi riferisco,a una ricerca di se che passa attraverso la ricerca della propria "città",allo specchiarsi nella propria terra. E non parlo di città come luogo geografico o
spazio fisico,o per lo meno non solo.Parlo di città come luogo ideale,dell'anima,come estensione del proprio se.
Quando un ragazzo di 16 anni brucia un cassonetto o distrugge una panchina sta esattamente esprimendo il vuoto,l'assenza di questa identità,di questo giudizio di congruenza.
E non voglio addentrarmi nel discorso che è complesso,volevo solamente dire che dopo molto tempo Gela ha riacquistato ,se non la sua bellezza (chissà per quanto perduta) o una migliore qualità della vita,almeno una forma di personalità,o se vogliamo essere romantici,ha tirato fuori l'anima.
E quest'anima,che solo simbolicamente si specchia in Rosario,ma che in realtà è l'anima di chiunque sente di averla,di chiunque lotta,con umiltà,con gesti quotidiani e lavorando per
migliorare la "terra",migliora se stesso.


domenica 3 febbraio 2008, ore 22:59
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Messaggio Re: IDENTITA' ,ORGOGLIO,RIVOLUZIONE CULTURALE
Zeroincondotta ha scritto:
Quand'ero un adolescente e frequentavo il liceo a Gela sentivo nei polmoni mancarmi l'aria. Ero nato,mi dicevo,in un posto senza un perchè,un paesazzo
brutto,una periferia del mondo.Ovunque,altrove,qualcosa sembrava succedere,e invece qui tutto era fermo,inutile,distante.
Ho vissuto quegli anni aspettando il giorno in cui sarei andato a studiare lontano come una liberazione.
E ora eccomi qui,da tanti anni ormai lontano. I legami si sono allentati,i ricordi sfumati.
Eppure c'è un argomento in me. La possibilità di un'identità. Per la prima volta sento che la mia città mi manca e per la prima volta
sento di poter dire: La Mia Città.
E' una questione,capitemi bene,tutta interna al mio essere,al mio sentire.E' come scoprire se stessi in quegli spazi oscuri dai quali si fuggiva,è come
trovare una madre quando ci si è creduti orfani senza radici.
Rosario Crocetta e la sua idea,folle davvero,di un Rinascimento gelese,mi hanno ridato la forza per cercare e infine trovare l'identità della mia persona,di me ragazzo,
e in questo trovarla si specchia Gela.
Da questo atto di identificazione e in definitiva di amore può nascere,ancor prima che nelle strade e nei palazzi,nei Cuori dei gelesi e spero ancor prima nei cuori
dei più giovani fra i gelesi (si..i miei fratelli infondo),la nuova Gela,la Gela che si riappropria della sua centralità,unica e irripetibile.
Qui dopotutto è passata la Storia. Dalla grecia antica al sogno industriale. Ma forse è in questo che Saro sta cambiando la percezione a tutti noi.
Per la prima volta Gela è tornata ad essere Soggetto,nella Storia,e non Oggetto della storia.
Il petrolchimico,grande corpo estraneo eppure grande anima della città,rappresente quello che Gela è stata. La lotta alla Mafia,il Nuovo Rinascimento e senza retorica
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:-({|=

Non prendertela...ma è ciò che penso 8)

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lunedì 4 febbraio 2008, ore 13:34
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RAZIO ha scritto:
Liceale* ha scritto:
RAZIO dici delle cose improbabili. Come dice Gianiro la nostra è POTENZIALMENTE una città bellissima, ma tra la potenza e l'atto c'è di mezzo il mare.
I problemi a Gela ci sono eccome, non sono nostre fantasie; basta leggere il parere di sarbatò o altra gente che è molto lontano dal sud Italia e vive in un posto pressoché civile. Purtroppo qui (non solo a Gela, ottimisticamente parlando direi da Roma in giù) il problema è la mancanza di senso civico, a partire dalle cose più banali.


infatti non ho mai detto che i problemi non ci sono, purtroppo ci sono eccome, io dico che non ci sono solo quelli, ci sono anche gli aspetti positivi, che noi quasi sempre dimentichiamo, buttandoci giu'.........sulla mancanza di senso civico hai ragione.....ma qual'è la soluzione? scappare ? lasciare la propia citta'?...o educare i bambini fin da piccoli alla civilta' e alla legalita'?


Capisco benissimo che lasciare la propria città non è la soluzione....però educare i bambini in un paese dove la civiltà non si sa cosa sia è un'impresa difficile, soprattutto se i genitori sono i primi a non conoscere le normali regole di convivenza....e purtroppo a Gela questa gente è la maggioranza....ma con questo non voglio dire che dobbiamo gettare la spugna, ma di essere realisti e anche più comprensivi verso chi sceglie di andarsene....

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lunedì 4 febbraio 2008, ore 13:48
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dada ha scritto:
RAZIO ha scritto:
Liceale* ha scritto:
RAZIO dici delle cose improbabili. Come dice Gianiro la nostra è POTENZIALMENTE una città bellissima, ma tra la potenza e l'atto c'è di mezzo il mare.
I problemi a Gela ci sono eccome, non sono nostre fantasie; basta leggere il parere di sarbatò o altra gente che è molto lontano dal sud Italia e vive in un posto pressoché civile. Purtroppo qui (non solo a Gela, ottimisticamente parlando direi da Roma in giù) il problema è la mancanza di senso civico, a partire dalle cose più banali.


infatti non ho mai detto che i problemi non ci sono, purtroppo ci sono eccome, io dico che non ci sono solo quelli, ci sono anche gli aspetti positivi, che noi quasi sempre dimentichiamo, buttandoci giu'.........sulla mancanza di senso civico hai ragione.....ma qual'è la soluzione? scappare ? lasciare la propia citta'?...o educare i bambini fin da piccoli alla civilta' e alla legalita'?


Capisco benissimo che lasciare la propria città non è la soluzione....però educare i bambini in un paese dove la civiltà non si sa cosa sia è un'impresa difficile, soprattutto se i genitori sono i primi a non conoscere le normali regole di convivenza....e purtroppo a Gela questa gente è la maggioranza....ma con questo non voglio dire che dobbiamo gettare la spugna, ma di essere realisti e anche più comprensivi verso chi sceglie di andarsene....


Che ci posso fare ma io a dada a facissi sindaco di Gela(basta ca un si fa influenzare da gianiro :lol: :lol: )

Dada Sindaco subito :lol: :lol:

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Lo scopo del lavoro e´quello di guadagnarsi il tempo libero.
Fatevi le mele invece delle pere.
(Giobbe Covatta)


lunedì 4 febbraio 2008, ore 14:43
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Io non ho visto più civiltà al nord rispetto a Gela.
Anzi. Io ho visto inciviltà solo nella superficialità con la quale si dice "i gelesi sono incivili".
Parecchie delle migliori persone che ho conosciuto in vita mia sono gelesi,siciliani,napoletani,argentini,marocchini. Gente del sud.Che conosce una sofferenza oscura al civile nord.
Civile,sia chiaro,per ragioni storiche e sociali,e ricco,sia chiaro,per una ricchezza che si fonda in gran parte sullo sfruttamento dei Sud.
Io ho visto altre Gela infinite volte,nelle borgate romane,nelle periferie milanesi,nei quartieri di immigrati,a Torino,a Padova,a Benevento,a Bari.
Quest'idea,tutta razzista o classista,che i Gelesi siano un popolo incivile è odiosa. E andarsene è un atto,nella sua ingiudicabile complessità,un pò colpevole.
Gela è un territorio che ha subito cambiamenti spietati,cambiamenti che hanno spazzato via una cultura secolare,tradizionalista,artigiana e contadina,per imporre
(dall'alto,colonizzando,letteralmente) un modello industriale. Ora se questo sia stato un bene o un male nessuno potrà mai dirlo. A me interessano i suoi riflessi sociali.
Il vuoto culturale è rimasto (che come ogni vuoto culturale è un vuoto di Identità,di associazione e quindi,in estrema sintesi,d'amor proprio,di civiltà)
I paesaggi,la forma della città,i mestieri,tutto è stato improvvisamente distrutto.Una Civiltà,per così dire,ha distrutto con violenza un'altra Civiltà affinchè ne nascesse una Terza che invece non è mai nata (fin'ora?)
Gela nel mentre ha ricevuto lavoratori da tutta la sicilia. Lavoratori che,arrivando in una città-petrolchimico,non crevano nuove identità.Nonostante questo l'inciviltà di cui parli è un luogo comune.
L'inciviltà di cui parli è un luogo comune perchè i gelesi sono persone civili e incivili,(come tutte le altre) ma mi permetto di dire,secondo me molto più civili che incivili-
Lo dico perchè Gela è una città con enormi problemi,che altre città non hanno e non si sono mai sognate di dover affrontare.E mentre i problemi restano (ma molti si risolvono,perchè nessuno si piange addosso)...i cervelli se ne vanno.
L'economia gelese è da Esportazione,proprio perchè si fonda su un'avvio coloniale.(se ne va la ricchezza,se ne vanno i cervelli,se ne vanno i petroli,eppure la città continua a produrre cervelli,ricchezza)
Nonostante questo,la città sopravvive,si oppone con un coraggio direi disperato al poter criminale,al poter clientelare...ha un orgoglio che nasce da quella tradizione antica,che è in qualche maniera miracolosamente sopravvisuta.
Che poi si sa,i poveri sono incivili,e i ricchi tutti civili,è questo è il succo del tuo discorso cara amica.
E' incivile buttare la famosa cartaccia,o parlare il dialetto,o chissa cos'altro...ma è civile delegare(come fanno molti imprenditori del civile nordest) alla camorra lo smaltimento dei rifiuti tossici delle loro civili fabbrichette .A Gela gente così abbiamo imparato a denunciarla. E un gelese che si oppone al pizzo vale 10.000mila,se mi permetti,civili cittadini di non so quale città. Cosa intendi per inciviltà?io non saprei. La spazzatura che scende dai balconi l'ho vista anche al Raval di Barcellona se è per questo,è lì i turisti facevano le foto.
Non che sia una cosa giusta o esteticamente gradevole,ma invito tutti a riflettere.
L'unica inciviltà è non guardare la realtà,perchè cos'altro non è questo se non brutale ignoranza.
E non usare la critica,la ragione,per capire la propria verità-

In quante città dopotutto,sul sito del Comune,si discute liberamente e Civilmente di mafia,attualità,politica,o si fa semplicemente amicizia?


lunedì 4 febbraio 2008, ore 14:48
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Io non ho visto più civiltà al nord rispetto a Gela.
Anzi. Io ho visto inciviltà solo nella superficialità con la quale si dice "i gelesi sono incivili".
Parecchie delle migliori persone che ho conosciuto in vita mia sono gelesi,siciliani,napoletani,argentini,marocchini. Gente del sud.Che conosce una sofferenza oscura al civile nord.
Civile,sia chiaro,per ragioni storiche e sociali,e ricco,sia chiaro,per una ricchezza che si fonda in gran parte sullo sfruttamento dei Sud.
Io ho visto altre Gela infinite volte,nelle borgate romane,nelle periferie milanesi,nei quartieri di immigrati,a Torino,a Padova,a Benevento,a Bari.
Quest'idea,tutta razzista o classista,che i Gelesi siano un popolo incivile è odiosa. E andarsene è un atto,nella sua ingiudicabile complessità,un pò colpevole.
Gela è un territorio che ha subito cambiamenti spietati,cambiamenti che hanno spazzato via una cultura secolare,tradizionalista,artigiana e contadina,per imporre
(dall'alto,colonizzando,letteralmente) un modello industriale. Ora se questo sia stato un bene o un male nessuno potrà mai dirlo. A me interessano i suoi riflessi sociali.
Il vuoto culturale è rimasto (che come ogni vuoto culturale è un vuoto di Identità,di associazione e quindi,in estrema sintesi,d'amor proprio,di civiltà)
I paesaggi,la forma della città,i mestieri,tutto è stato improvvisamente distrutto.Una Civiltà,per così dire,ha distrutto con violenza un'altra Civiltà affinchè ne nascesse una Terza che invece non è mai nata (fin'ora?)
Gela nel mentre ha ricevuto lavoratori da tutta la sicilia. Lavoratori che,arrivando in una città-petrolchimico,non crevano nuove identità.Nonostante questo l'inciviltà di cui parli è un luogo comune.
L'inciviltà di cui parli è un luogo comune perchè i gelesi sono persone civili e incivili,(come tutte le altre) ma mi permetto di dire,secondo me molto più civili che incivili-
Lo dico perchè Gela è una città con enormi problemi,che altre città non hanno e non si sono mai sognate di dover affrontare.E mentre i problemi restano (ma molti si risolvono,perchè nessuno si piange addosso)...i cervelli se ne vanno.
L'economia gelese è da Esportazione,proprio perchè si fonda su un'avvio coloniale.(se ne va la ricchezza,se ne vanno i cervelli,se ne vanno i petroli,eppure la città continua a produrre cervelli,ricchezza)
Nonostante questo,la città sopravvive,si oppone con un coraggio direi disperato al poter criminale,al poter clientelare...ha un orgoglio che nasce da quella tradizione antica,che è in qualche maniera miracolosamente sopravvisuta.
Che poi si sa,i poveri sono incivili,e i ricchi tutti civili,è questo è il succo del tuo discorso cara amica.
E' incivile buttare la famosa cartaccia,o parlare il dialetto,o chissa cos'altro...ma è civile delegare(come fanno molti imprenditori del civile nordest) alla camorra lo smaltimento dei rifiuti tossici delle loro civili fabbrichette .A Gela gente così abbiamo imparato a denunciarla. E un gelese che si oppone al pizzo vale 10.000mila,se mi permetti,civili cittadini di non so quale città. Cosa intendi per inciviltà?io non saprei. La spazzatura che scende dai balconi l'ho vista anche al Raval di Barcellona se è per questo,è lì i turisti facevano le foto.
Non che sia una cosa giusta o esteticamente gradevole,ma invito tutti a riflettere.
L'unica inciviltà è non guardare la realtà,perchè cos'altro non è questo se non brutale ignoranza.
E non usare la critica,la ragione,per capire la propria verità-

In quante città dopotutto,sul sito del Comune,si discute liberamente e Civilmente di mafia,attualità,politica,o si fa semplicemente amicizia?


Caro zero (nessuna ironia…solo per abbreviare)…avrò capito male, ma mi pare che tu sei uno di quelli che se ne è andato…ma non ti giudico, come fai tu ripetutamente (ho evidenziato in grassetto)....e non voglio polemizzare…
Se è vero che hai letto i vari argomenti che vengono trattati in questo forum, ti sarai accorto che la mia opinione è condivisa dalla maggioranza (se non totalità) degli utenti…soprattutto da chi vive ogni giorno la realtà di Gela e la conosce in prima persona, non tramite tv e giornali…mi sembra molto facile parlare come fai tu dall’esterno, coinvolto solo emotivamente e con il sentimento di nostalgia che prevale rispetto agli altri….e cioè la rabbia, la frustrazione, la sensazione di sentirsi pochi e diversi (che accomuna molti di noi del forum) rispetto ad una massa di popolazione che al contrario di quello che affermi tu non ha questa smania di cambiamento e di riscatto, questa volontà di liberarsi dal giogo dell’illegalità, di reagire all’arretratezza e all’abbandono…ma piuttosto accetta passivamente e spesso con compiacimento questo stato di cose…chi sta tirando fuori l’orgoglio, il coraggio e il desiderio autentico di sovvertire una situazione ormai insostenibile è solo una sparuta minoranza di persone (vedi associazione antiracket)…nonostante l’immagine “rinascimentale” che si è voluta dare di Gela al resto d’Italia in questi anni…
Io sono nata a Gela e vi ho vissuto per circa metà della mia vita, a periodi alterni e in età già matura per vedere i problemi attorno a me con razionalità e senso critico…ho vissuto anche all’estero e ho conosciuto un mondo distante anni luce dal nostro….quindi le mie idee non sono né frutto di superficialità o qualunquismo né tanto meno di razzismo…..cerco di essere obiettiva, senza mai rinnegare il mio spirito di appartenenza e la mia gelesità….non ho mai detto che tutti i gelesi o i meridionali sono incivili, non lo penso affatto e sono d’accordo che dal lato umano i meridionali hanno una marcia in più rispetto agli altri…conosciamo tutti i motivi storici e sociali che hanno causato i problemi del Sud e della Sicilia ed è vero che l’inciviltà si trova ovunque, non solo da noi….ma queste non sono giustificazioni su cui cullarsi e alla tua domanda, cosa intendo per inciviltà, sinceramente rimango basita….vorrei evitare di farti un elenco…ti invito a dare un’occhiata a discussioni passate (che troverai nelle varie sezioni) su tutta una serie di tematiche per noi ormai trite e ritrite…abusivismo inarrestabile, incuria e degrado urbano, mancanza di senso civico e di rispetto per il bene pubblico, assenza di iniziative imprenditoriali e di rilancio economico, mentalità retrograda che frena il progresso…solo per citarne alcune…(non c'è soltanto la busta appesa...)
Per concludere…questo forum è sicuramente un motivo di grande orgoglio per la nostra città, ma anche qui si tratta di un caso isolato, di un fiore nel deserto dell’indifferenza, per essere poetici…

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Data iscrizione: lunedì 1 maggio 2006, ore 23:46
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In questo forum ho visto cose molto interessanti.
In apparenza,sciocchezze.
Foto di gela,proverbi,soprannomi,aspettative,ambizioni.
Ecco.
Io dico che attraverso cose così rinasce un'identità.
Attraverso la rappresentazione,la storicizzazione,il recupero di immagini,suoni,parole che costituiscono un agglomerato culturale.
Che è nostro. Recuperiamo la nostra memoria.
La Storia,la Grande Storia,è passata da Gela non meno che da Roma.E questo è avvenuto da sempre.
Gela rappresenta per l'Italia un laboratorio,una metafora estremamente significativa in cui la storia,sommersa,è la terra stessa.
Solo sulla nostra sabbia,si potrebbero scrivere dedice di libri.
La stessa spiaggia ha visto arrivare e crescere civiltà greche,immigrati africani,navi da guerra americane,pescatori.
E' stata cantata da un premio nobile come Quasimodo,sulle sue dune giocavano i nostri padri o i nostri nonni.La sabbia ha visto selvaggio,il mare incontaminato,i fiumi di petrolio.
Più delle mostre,dei convegni,allora,ben venga la rete se serve a fare di ogni cittadino un produttore di Storia,un ricercatore di Identità.

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"una parola è poca cosa,incamminati,cercala..infine la troverai"


lunedì 4 febbraio 2008, ore 20:13
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