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per prendere qualche voto in piu' fini ha fatto la svolta.....e si dice ''moderato''.......perche' ha capito che rimandendo delle sue idee non sarebbe andato lontano.....ma si vede gia' dal suo atteggiamento e dalla sua arroganza.......poi è il mio pensiero a me sta propio sui cosidetti..........


sabato 16 febbraio 2008, ore 19:08
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gianiro ha scritto:
RAZIO ha scritto:
per prendere qualche voto in piu' fini ha fatto la svolta.....e si dice ''moderato''.......perche' ha capito che rimandendo delle sue idee non sarebbe andato lontano.....ma si vede gia' dal suo atteggiamento e dalla sua arroganza.......poi è il mio pensiero a me sta propio sui cosidetti..........


Infatti per questo si può votare per chi si vuole o addirittura anche non farlo.
Qui non abbiamo il listone unico come in Russia! :D


o come l'italia anni '30......... :wink:


sabato 16 febbraio 2008, ore 19:21
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Ricordo a tutti, per onestà intellettuale, che il fascismo italiano fu un caso isolato e più che parlare di totalitarismi, come quello di destra (nazista) e quello di sinistra (comunista), sarebbe più corretto parlare di autoritarismo. A prescindere dalle diverse letture, la Storia non mente. Basta solo ricordare che Mussolini era un socialista rivoluzionario, poi passato a destra come Sorel in Russia. Vi dico un'altra cosa: la destra, a parte quella "Storica" albertina, nella Repubblica Italiana è ideologicamente assente (o quasi) e solo con la caduta del muro di Berlino, "mani pulite" e la presunta fine della Prima Repubblica, ha preso corpo una forma di destra post-ideologica che facesse da contraltare alla sinistra post-ideologica (oggi si comincia ad ammettere che la Seconda Repubblica non è mai nata e che a costituzione invariata rimaniamo in piena Prima Repubblica, con forma di governo parlamentare e non maggioritaria). Ma sotto il profilo Politico, nella Repubblica Italiana, le due subculture dominanti sono state quella cattolica-democristiana e quella socialista-comunista (entrambe anti-fasciste). Il PLI era Agnelli + la Confindustria. Altra destra era l'MSI di Almirante che rappresentava un'assoluta minoranza, incapace d'incidere neanche minimamente sulla storia politica repubblicana. Sul Fascismo vi consiglio, se posso permettermi, un saggio che ho pubblicato lo scorso anno: questo il link http://filippoguzzardi.splinder.com/tag ... sum?from=6
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sabato 16 febbraio 2008, ore 21:33
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ghelaspolis ha scritto:
Ricordo a tutti, per onestà intellettuale, che il fascismo italiano fu un caso isolato e più che parlare di totalitarismi, come quello di destra (nazista) e quello di sinistra (comunista), sarebbe più corretto parlare di autoritarismo. A prescindere dalle diverse letture, la Storia non mente. Basta solo ricordare che Mussolini era un socialista rivoluzionario, poi passato a destra come Sorel in Russia. Vi dico un'altra cosa: la destra, a parte quella "Storica" albertina, nella Repubblica Italiana è ideologicamente assente (o quasi) e solo con la caduta del muro di Berlino, "mani pulite" e la presunta fine della Prima Repubblica, ha preso corpo una forma di destra post-ideologica che facesse da contraltare alla sinistra post-ideologica (oggi si comincia ad ammettere che la Seconda Repubblica non è mai nata e che a costituzione invariata rimaniamo in piena Prima Repubblica, con forma di governo parlamentare e non maggioritaria). Ma sotto il profilo Politico, nella Repubblica Italiana, le due subculture dominanti sono state quella cattolica-democristiana e quella socialista-comunista (entrambe anti-fasciste). Il PLI era Agnelli + la Confindustria. Altra destra era l'MSI di Almirante che rappresentava un'assoluta minoranza, incapace d'incidere neanche minimamente sulla storia politica repubblicana. Sul Fascismo vi consiglio, se posso permettermi, un saggio che ho pubblicato lo scorso anno: questo il link http://filippoguzzardi.splinder.com/tag ... sum?from=6
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Se ti dicessi che il tuo saggio lo letto tutto sarei un falso, ho letto solo la prima parte, sono daccordo con te quando citi gli eventi di quel periodo.

Vorrei rispondere a Razio il fascismo era il fascismo, e il nazismo era il nazismo, la Germania veniva da una umiliante sconfitta bellica l' Italia no, Mussolini non aveva nessun interesse a varare le leggi razziali, tanto che all' inizio del fascismo parecchi cittadini Italiani di religione Ebraica erano dei simpatizzanti del partito fascista, purtroppo non ha avuto quel coraggio che altri capi di stato hanno avuto cioè quello di dire no, a quel pazzo di Hitler

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sabato 16 febbraio 2008, ore 23:54
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Onestà intellettuale era meglio esprimerlo come opinione storica.
Il revisionismo ,tutto italiano e quindi provinciale,del fascismo,personalmente mi disgusta.
Il fascismo italiano è stato nient'altro che una classe criminale al potere con la pretesa di fermare la storia.
L'arretratezza culturale del fascismo italiano,la sua grezza ideologia,hanno comportato vittime,miseria,distruzione.
Mi piace citare,in tal proposito,un grande pensatore come Jean-Paul Sartre
-Il fascismo non è definito dal numero delle sue vittime, ma dal modo con cui le uccide-

Con omicidi vigliacchi di avversari politici,deportazioni,discriminazioni razziali e classiste,gestione antidemocratica e antistorica dello stato,crimini di guerra,stretti legami
col nazismo (fra tanti orrori,l'Orrore più immondo) non capisco in cosa si distingua il fascismo italiano dal nazismo tedesco.
E' vero che in Germania l'ideologia modificò in maniera più radicale l'organizzazione dello Stato e di ogni istituzione,ma chiamare il Potere che ha distrutto il paese semplicemente
una Autoritarismo,creando attraverso diverse denominazioni un distinguo fra Nazismo e Comunismo Sovietico (i due grandi mali totalitari) e il nostro Fascismo (il famoso male minore) mi sembra offensivo per la memoria di chi è morto lottando per la democrazia.

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domenica 17 febbraio 2008, ore 0:36
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Zeroincondotta ha scritto:
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Il fascismo italiano è stato nient'altro che una classe criminale al potere con la pretesa di fermare la storia.
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Scusami chi è morto a quei tempi per la democrazia lottando, (e una domanda senza pregiudizi)

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domenica 17 febbraio 2008, ore 0:48
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Zeroincondotta ha scritto:
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tratto da "Educazione Civica. Fascismo e Genesi di una Repubblica", pubblicato su Scrivi.com in data 28/04/07

Forse farò un torto a qualcuno, ma non credo di fare un torto alla storia quando dico che a liberare l’Italia, in sostanza, furono le forze alleate anglo-statunitensi senza per questo sottovalutare il determinante contributo dei partigiani. In Italia, l’ultimo inverno prima dell’epilogo bellico vide le forze alleate bloccate sulla Linea Gotica (linea che taglia la penisola da est ad ovest all’altezza della Toscana), mentre si moltiplicano le atroci ripicche degli occupanti nazisti ai danni della popolazione civile nelle regioni settentrionali. All’inizio della primavera, però, il generale Alexander lancia l’offensiva finale ed il 21 aprile 1945, gli anglo-americani entrano a Bologna aprendosi definitivamente la strada verso la tanto agognata valle del Po. Le truppe naziste battono in ritirata nella pianura padana. La notizia giunge subito nelle città del nord ancora occupate dove i partigiani si mettono alla testa della popolazione civile che insorge contro nazisti e fascisti, incapaci di opporsi e rassegnati oramai di fronte all’imminente arrivo delle truppe alleate. Milano, Genova, Venezia e gli altri centri maggiori vengono liberati. All’inizio dell’insurrezione di Milano, Mussolini è ancora in città e già tratta col Comitato di liberazione nazionale una resa onorevole. I dirigenti del comitato pretendono, invece, la resa senza condizioni. L’oramai ex-duce, propende per la fuga, travestito da soldato tedesco e sotto la scorta delle SS naziste dirette verso la Svizzera (col progetto di riparare poi in Spagna, ancora governata dall’amico ed alleato generale Franco). A Dongo Mussolini viene riconosciuto e catturato da un gruppo di partigiani: la ricostruzione dettagliata delle ultime ore di vita del duce dopo la cattura e le circostanze della sua esecuzione sono tutt’oggi al centro di un fitto dibattito non solo storiografico e ancora non è stata fatta piena luce su svariati dettagli. Ufficialmente egli viene fucilato insieme all’amante Claretta Petacci che lo aveva seguito nella fuga. Il 29 aprile 1945 i loro corpi vengono esposti insieme ad altri in Piazzale Loreto a Milano e saranno oggetto di una delapidazione collettiva che definire isterica è dire poco. Nei giorni seguenti si verificano varie esecuzioni sommarie e si consumano molte vendette contro coloro ritenuti autori, collaborazionisti o complici delle violenze commesse negli anni dell’occupazione. Si conclude così, con questo tragico epilogo, un periodo caratterizzato da venti anni di dominio fascista e da cinque anni di nefasto bellicismo. In Europa, intanto, l’Armata Rossa Sovietica era penetrata in pieno territorio tedesco, giungendo fino alle porte di Berlino, mentre gli alleati anglo-americani, dopo lo sbarco in Normandia, erano già in Belgi Hitler, di fronte alla disfatta, si suicida nel suo bunker. Più di cinque anni dopo l’invasione tedesca della Polonia, dunque, la seconda guerra mondiale giunge praticamente al suo epilogo, anche se il Giappone si arrenderà solo in settembre, dopo le due tristemente celebri bombe atomiche sganciate dagli americani per repulsione all’altrettanto tristemente noto massacro di Pearl Harbour. Parimenti, non credo di fare torti ad alcuno nel dire che i fascisti rimasti nella Repubblica di Salò e la forze della Resistenza che si battevano per una repubblica democratica, avevano un concetto di patria diverso. Quindi, non credo di fare torti ad alcuno, nel non schierarmi tra gli uni e gli altri, tra vincitori e vinti come si suol dire. Ma non posso esimermi dal registrare che a vincere fu l’antifascismo, giacchè dopo il secondo evento bellico il fascismo svanì e la volontà antifascista venne consacrata in quella che sarà la legge fondamentale della Repubblica Italiana: la natura antifascista della Costituzione del 1948, rinvenibile in molte sue disposizioni, è del resto palese nell’espresso divieto di ricostituzione del Partito (e del metodo) Fascista. Essa rappresenta l’incontro tra le tre tradizioni di pensiero presenti nella Costituente: quella cattolico-democratica, quella democratico-liberale e quella socialista-marxista. La carta si compone di una premessa, in cui sono elencati i principi fondamentali, e due parti, rispettivamente dedicate ai diritti e doveri dei cittadini e all’ordinamento dello Stato. Che sia giunto, piuttosto, il momento di parlare di «metodo» democratico in questo paese, ritenendo il «valore» democratico come ampiamente acquisito dopo quasi 60 anni, è confermato dal fatto che oggi è possibile parlare di Costituzione, Antifascismo e Fascismo senza remore e falsi moralismi. Certo, ci vuole la volontà per farlo. Quando si affrontano temi del passato, credo che a parlare, prima di tutto, debba essere la Storia: diventa ovvio, per questa via, parlare di fascismo assumendo come riferimento le parole testuali di Mussolini. Io, d’altra parte, non ho testimonianza diretta, non ho vissuto quel periodo e non so se ritenermi fortunato o meno. Ma, la scelta di privilegiare un’ottica di revisionismo storico rispetto a pochi decenni fa, non cambia la mia convinzione che ci sia una differenza tra un qualsiasi autoritarismo ed una democrazia come quella attuale con tutti i suoi difetti: ed il mio favore va, con tutta evidenza, verso quest’ultima. Sembra scontato, ma non è così. In una vera democrazia, non è meno legittimo pensare che un regime autoritario sia migliore di un regime democratico, un forma monarchica sia preferibile ad una forma repubblicana: e questo perchè in una vera democrazia ci sono delle regole e, ci sono poi anche i numeri: si contano i voti e la Storia va avanti, nell’uno o nell’altro verso. Ecco allora il falso moralismo, quello che si rivolge alla massa silenziosa, quello che di quella massa silenziosa, poi, conta i voti: quella massa capace di affollare e salutare con bandierine e vessilli le parate di Mussolini e capace nel giro di un ventennio di camminare sopra il suo corpo inerme. Pensare che in mezzo secolo cambi tutto e la gente non cambi affatto, abituandosi alla democrazia è pura illusione: il cambiamento è la forza motrice del tempo. E’ sempre auspicabile gestire il cambiamento è non ritrovarsi di fronte ad esso quando è già esploso sottoponendoci ai suoi effetti: ciò è quanto accaduto tra il 1989 ed il 1992.

___________________________________________________

Penso di essere stato chiaro.

Se poi qualcuno pensa o ha letto da qualche parte che prima dell'avvento del Fascismo ci fosse una democrazia in Italia, allora dovrebbe cambiare nick e adottare quello di "zeroinstoria". Nessuno dei due contendenti morì sul campo per la democrazia. Una parte, semmai, ha lottato ed è morta per la libertà: e di questo non finirò mai di esserne grato.

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domenica 17 febbraio 2008, ore 2:46
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Zeroincondotta ha scritto:
Onestà intellettuale era meglio esprimerlo come opinione storica.
Il revisionismo ,tutto italiano e quindi provinciale,del fascismo,personalmente mi disgusta.
Il fascismo italiano è stato nient'altro che una classe criminale al potere con la pretesa di fermare la storia.
L'arretratezza culturale del fascismo italiano,la sua grezza ideologia,hanno comportato vittime,miseria,distruzione.
Mi piace citare,in tal proposito,un grande pensatore come Jean-Paul Sartre
-Il fascismo non è definito dal numero delle sue vittime, ma dal modo con cui le uccide-

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col nazismo (fra tanti orrori,l'Orrore più immondo) non capisco in cosa si distingua il fascismo italiano dal nazismo tedesco.
E' vero che in Germania l'ideologia modificò in maniera più radicale l'organizzazione dello Stato e di ogni istituzione,ma chiamare il Potere che ha distrutto il paese semplicemente
una Autoritarismo,creando attraverso diverse denominazioni un distinguo fra Nazismo e Comunismo Sovietico (i due grandi mali totalitari) e il nostro Fascismo (il famoso male minore) mi sembra offensivo per la memoria di chi è morto lottando per la democrazia.


quoto....vorrei ricordare solo che il nazismo è nato dopo il fascismo italiano da cui ha preso ispirazione.....poi sono state dette tante di quelle ca**at* revisioniste che io non rispondo piu'..........incredibile


domenica 17 febbraio 2008, ore 11:29
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Più chiaro di cosi .

La storia caro Razio e Zeroincondotta all' inizio dell evento di solito la scrive il vincitore e mai i vinti ,mi dispiace che tante vostre illusioni stiano per sgretolarsi ma quello che abbiamo scritto è storia e non revisionismo , e non è damalibe a dirlo ma gli storici seri. :wink: :wink:

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domenica 17 febbraio 2008, ore 12:04
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gianiro ha scritto:
Da poco ho letto il libro di Pansa "La Grande Bugia".
Tutto si può dire di Pansa tranne che sia di destra.
Eppure fa una ricostruzione storica della resistenza partigiana profondamente diversa da quella che abbiamo studiato sui libri di storia.
Prima avevo anche letto "Il Sangue dei Vinti".
Pansa parla che nei mesi successivi alla caduta del Fascismo, ci fu una vera e propria rappresaglia dei partigiani contro le famiglie di militanti fascisti, deportando ed uccindendo anche familiari che nulla avevano a che fare col fascismo.
Una vera e propria epuraziona, i morti si contarono a migliaia. L'obiettivo di alcuni gruppi partigiani non era quello di liberale l'italia dal fascismo ma instaurare una dittatura comunista.
Poi fortumante gli fallì.


Con la speranza che tu riesca a farti capire da chi non vuol sentire e vedere :wink: :wink:

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domenica 17 febbraio 2008, ore 12:18
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damalibe ha scritto:
Più chiaro di cosi .

La storia caro Razio e Zeroincondotta all' inizio dell evento di solito la scrive il vincitore e mai i vinti ,mi dispiace che tante vostre illusioni stiano per sgretolarsi ma quello che abbiamo scritto è storia e non revisionismo , e non è damalibe a dirlo ma gli storici seri. :wink: :wink:


ti commenti da solo con i tuoi post...........pero' se hai queste idee balzane, abbi almeno la bonta' di non scrivere come se fossi il depositario della verita' e come se gli altri dicano scemate...ma purtroppo fa parte dell'essere fascista l'essere arrogante.........perche' se quello che hai scritto è storia..... :roll: :roll: :roll: ........poi di queli illussioni parli?

p.s. a gianiro, in italiua nessuno ha mai voluto instaurare il regime comunista, ma per i partigiani non erano passati anni facili........e hanno commesso degli errori comportandosi come loro........

ah...gianiro....vai a leggerti qualche dichiarazione di pansa.....poi vedi se è di sinistra......


domenica 17 febbraio 2008, ore 12:29
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RAZIO ha scritto:
damalibe ha scritto:
Più chiaro di cosi .

La storia caro Razio e Zeroincondotta all' inizio dell evento di solito la scrive il vincitore e mai i vinti ,mi dispiace che tante vostre illusioni stiano per sgretolarsi ma quello che abbiamo scritto è storia e non revisionismo , e non è damalibe a dirlo ma gli storici seri. :wink: :wink:


ti commenti da solo con i tuoi post...........pero' se hai queste idee balzane, abbi almeno la bonta' di non scrivere come se fossi il depositario della verita' e come se gli altri dicano scemate...ma purtroppo fa parte dell'essere fascista l'essere arrogante.........perche' se quello che hai scritto è storia..... :roll: :roll: :roll: ........poi di queli illussioni parli?

p.s. a gianiro, in italiua nessuno ha mai voluto instaurare il regime comunista, ma per i partigiani non erano passati anni facili........e hanno commesso degli errori comportandosi come loro........


Io facista? tu lo dici :lol: :lol: :-J :wink:


Magari fossi io il depositario della verità non starei a perdere tempo su questo bellissimo forum , non penso che tu dica scemate , pero negare i crimini commessi dai comunisti Italiani nel primo dopo guerra ... penso non ti faccia onore :wink: :wink:



PS Razio non mangiare sempre arancini cinesi ... ti fanno acidita :lol: :lol: :lol: :wink:

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domenica 17 febbraio 2008, ore 12:58
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damalibe ha scritto:

negare i crimini commessi dai comunisti Italiani nel primo dopo guerra ... penso non ti faccia onore :wink: :wink:



io infatti se leggi il post precedente ho detto che sono stati commessi errori.......non nego niente.........ma se a me non fa onore questo a te non fa di certo onore giustificare e inneggiare a mussolini e al ventennio negando tutto. con quaesto ho chiuso.


domenica 17 febbraio 2008, ore 13:08
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RAZIO ha scritto:
damalibe ha scritto:

negare i crimini commessi dai comunisti Italiani nel primo dopo guerra ... penso non ti faccia onore :wink: :wink:



io infatti se leggi il post precedente ho detto che sono stati commessi errori.......non nego niente.........ma se a me non fa onore questo a te non fa di certo onore giustificare e inneggiare a mussolini e al ventennio negando tutto. con quaesto ho chiuso.


neanche tu leggi tutto, tu dici errori, io dico orrori, secondo me io sono in buona fede :wink: :wink:

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[a musquote="gianiro"][




Andiamo avanti.....avanti...avanti......(nessun riferimento)

Sia il fascismo che il comunismo non hanno portato mai a niente di buono nonostante i buoni propositi di partenza.
Prendiamo le cose buone da un lato e dall'altro, che ci sono nonostante tutto, e portiamole avanti non dimenticando mai le atrocità del passato perchè queste non si devono mai più ripetere, anche se il comunismo ancora oggi di morti, danni ed epurazioni ne continua a fare in molte parti del mondo. Ma in Italia è tutta un'altra cosa.[/quote]

ti quotoal100% :wink: :wink:

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domenica 17 febbraio 2008, ore 13:22
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