Sopravvivono alle elezioni i mega manifesti del nostro amico sindaco fieramente abbigliato con la sciarpa della squadra di calcio cittadina, un sindaco che sicuramente ha fatto tantissimo per lo sport gelese: centinaia di migliaia di euro per sponsorizzare la propria immagine e il riscatto della città in una maglietta, dirigenze candeggiate, un nuovo Vincenzo Presti rammendato. Probabilmente presto anche ribattezzato: sarà un santo o un idrocarburo? Un sindaco che ha ben compreso il valore educativo dello sport: gli italiani si distraggono piacevolmente con chiacchiere su calcio e sport in genere, mentre i suoi rappresentati finiscono di contarne i risultati alle urne. Tutto fumo negli occhi! Innumerevoli le iniziative di prestigio portate a Gela anche dal più votato alle ultime elezioni: appariscenti ma dispendiosi tornei estivi, pallacanestro, piscine, pallavolo, pugilato. Ma intanto lo sport muore: le associazioni sportive si estinguono e i giovanissimi gelesi ritornano in strada! Il primo risultato post elettorale è la chiusura del campetto annesso al Vincenzo Presti per un restauro che non farà salire la squadra a livelli agonistici superiori ma che toglie al quartiere della Carrubbazza, da sempre a rischio sociale, un punto di riferimento, già rodato da anni, gioioso e sicuro! Perchè? Forse non arrivava a tanto la presunzione di poter abbindolare i gelesi fino alla maggiore età di chi ora usufruisce di quegli spazi! Generazioni di bambini hanno mosso i loro primi calci con il mister Alfio Agrò, alcuni hanno cambiato la loro vita continuando ad alti livelli a lavorare nel tanto sognato mondo del calcio, altri hanno semplicemente socializzato con loro coetanei, hanno riportato dal campo alla vita le regole della lealtà, del rispetto, dell’amicizia.
Ma tutto ciò deve apparire a qualcuno troppo banale o troppo antecedente al paladino della rinascita gelese. Così mentre la politica rimane ferma alla spartizione dell’orto rassicurando i cittadini con un prossimo totale cambiamento, la conclusione di una rivoluzione mai vista concretamente, l’unica attività che ad oggi si profila è l’eliminazione del buono preesistente.