si, ma non avremo nemmeno etnapolis...
però nel nostro piccolo abbiamo un corso niente male.
è solo da organizzare e da dotare di servizi.

Niente male non direi...la scelta dei negozi è molto limitata, le facciate delle case non sono curate, ci sono ambulanti ad ogni angolo, la strada non è pavimentata, ecc...ecc...

Voi a Gela notate concorrenza?
Le rosticcerie sono quasi tutti parenti.
I panifici lo stesso.
I negozzi di scarpe, a quante famiglie di possono ricondurre? 3 o 4.
Le gioiellerie? 2? 3?
I negozi di abbigliamento?
I supermercati?
Le macellerie?

Vi immaginate l'innesco di imprenditori provenienti da altre città cosa scatenerebbe a Gela?
La pax durata generazioni verrebbe di colpo a mancare e magari i negozianti "storici" gelesi dovrebbero ricominciare a rimboccarsi le maniche per attirare clienti.
A Gela tutto è statico perchè l'economia è cotrollata e bloccata da poche persone.
E' stato così e sarà cosi per il prossimo futuro.


Only the same!

ho parlato anche di organizzazione....

Sì ma ce ne vuole di organizzazione e sistemazione prima di poterlo considerare un corso principale decente!!!

PER GIANIRO :SUL FATTO DEI MONOPOLI HAI RAGIONISSIMA!VOGLIAMO CITARE IL MERCATO DEL PANE GELESE?C'è QUALCUNO CHE NE DETIENE IL MONOPOLIO E PER DI PIU' DECIDE QUANDO E A CHE PREZZO VENDERE IL PANE!! CIOè ALTRO CHE CONFLITTO DI INTERESSI,DI PIU'!!!!

E' roba da antitrust, ma la stessa cosa succede ovunque purtroppo. Il cosidetto libero mercato, tanto teorizzato e declamato da buona parte dei politici, che dovrebbe facilitare la libera concorrenza con ovvi benefici per il consiumatore, in realtà ha messo tutto nelle mani di pochi manipolatori che non controllati da nessuno che gestiscono i mercati. Un aumento di un prodotto concordato da tutti i rivenditori non è libera concorrenzzzzzzzzaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
quando cavolo intervengono le autorità????

ma qua il libero mercato non c'entra...non c'è concorrenza semplicemente perchè la legge in questo caso ha legalizzato il cosiddetto "accordo di cartello" tra i panificatori.....è ovvio che ne vengono meno i benefici per i consumatori....ma il libero mercato che intendono i politici soprattutto di destra è ben altra cosa

la cosa che non quadra non è tanto che esiste un'associazione dei panificatori....ma la cosa incredibile è che a capo di questa associazione vi è una persona che detiene un buon 60-70% del mercato del pane gelese.

Accordo di cartello... qualcunque cosa sia non mi pare tanto vicina al concetto di concorrenza.

quello che intendono è sempre diverso da quello che fanno. Siano di destra o di sinistra. Non si interviene a tutela dei consumatori e ci innervosiscono ulteriormente con quelle chiacchiere sui rialzi dei prezzi inarrestabili.
perchè non parlano di SIGNORAGGIO e chiariscono ai cittadini un bel pò di cose?

sicuramente se il prezzo del pane è schizzato alle stelle non è colpa dei coltivatori di frumento e di tutti i passaggi!secondo me il problema sta proprio a monte....questa associazione di panificatori è un'associazione speculativa di prima categoria.

Sarebbe bello poter fare quello che dici!