stasera sono stata un po in giro per la città...il traffico, le luci, le voci....i volti della gente, dei ragazzini adesso cresciuti...ho assaporato ogni istante, ogni attimo, ogni piccola sfumatura...ho ascoltato la gente parlare, li ho osservati...poi sono entrata in chiesa madre...c'era ancora la messa in corso....mi sono sismata in fondo alla chiesa, proprio a ridosso del portone principale...alle mie spalle l'urna di legno dorato in cui domani verrà deposto il simulacro del cristo morto...bellissima...imponente...atavica ...ad un certo punto, mentre partecipavo mentalmente alla funzione, mi sono appoggiata allo stipite del portone d'ingresso e un senso di immensa e quasi sovrannaturale serenità mi ha avvolta, circondata, rapita...mi sentivo benissimo, protetta, al sicuro. non so se il paragone può reggere, ma mi sentivo come forse si sente un bambino quando ancora si trova nel grembo di sua madre....una straordinaria sensazione di benessere...quasi estatico....
è stata una cosa straordinaria....non volevo più uscire....poi, come risvegliata da un sogno, mi sono diretta verso l'uscita......

ryoga hai detto delle cose bellissime!
sono sconvolta

straordinario.
mi hai trasmesso la stessa emozione

Irene hai scritto dei pensieri molto belli. Hai trasmesso in pieno le tue emozioni. Ammiro l'attaccamento che hai per questa città e ti auguro di tornarci prestissimo in modo definitivo

Ma cuscì sii a megghiu

Grazie Irene, per un attimo ho rivissuto la scena da te descritta.

hai fatto una sescrizone straordinaria di quello che hai vissuto in quel lasso di tempo nella chiesa madre.....

sei riuscita a trasmettermi delle bellissime sensazioni...

Grande Irene,anche questo e´un pensiero che mi fa sentire piu vicino a casa.

Conosco poco della nostra città ma dalle tue parole si evince un forte attaccamento alla tua terra, e sì, forse ti senti protetta come un bimbo nel ventre della madre..

Parole belle, sentite e toccanti...sembra di leggere una poesia

Sono rimasto colpito dalla profondità del tuo sentimento e della devozione che hai. Sei più speciale di come pensavo.

oggi è venerdì santo, esattamente come lo era il giorno in cui scrissi questo pensiero, nel lontano 2008..
all'epoca non mi perdevo una Pasqua a Gela, nn volevo staccarmi dalle mie radici, assolutissimamente...
ad oggi sono già 2 anni che non assisto ai riti della settimana santa a Gela, per vari motivi a Pasqua ho fatto altro. ma rileggendo le mie stesse parole, ho sentito dentro di me che il sentimento per la mia città, per le nostre tradizioni, per le radici profonde non è cambiato di una virgola, e di questo sono felice
non so se l'anno prossimo sarò a Gela per la Pasqua, fatto sta che non vedo l'ora di riassaporare l'atmosfera magica e intrisa di cultura che si respira durante i riti della settimana santa nella nostra città di Gela.

a presto, Gela mia!