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askatasuna82
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Data iscrizione: giovedì 7 giugno 2007, ore 18:06 Messaggi: 149
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Acqua e Mafia
Totò Cuffaro svende l'acqua ai privati Ecco perché in Sicilia l'"oro blu" c'è ma non si vede
C'era una volta, in Sicilia, un lupo che stava nella parte alta di un rivo. Da quel fiume sgorgavano ogni anno 7 miliardi di metri cubi d'acqua, quasi il triplo del fabbisogno calcolato in 2 miliardi e 482 milioni di metri cubi. Nella parte bassa stava un agnello assetato. Il lupo disponeva a suo piacimento se fare bere o meno l'agnello ed ogni pretesto era buono per negare o razionare l'accesso. Questa rivisitazione siciliana di Fedro non è solo una favola. È ciò che accade in Sicilia sul fronte dell'emergenza idrica. Negli invasi siciliani c'è una disponibilità in grado di assicurare 250 litri d'acqua giornalieri ad ogni abitante dei comuni capoluoghi di provincia e 210 in tutti gli altri comuni. Molto di più, ad esempio, della provincia di Reggio Emilia, dove la disponibilità d'acqua è di 133 litri al giorno per ogni abitante. Ma mentre nel capoluogo romagnolo l'acqua viene erogata ogni giorno per 24 ore, nella provincia di Agrigento l'acqua arriva ogni tre settimane. Le radici del problema non sono solo di carattere politico, ma, come ogni sorta di bene pubblico nell'isola, il problema è anche di natura criminale. Tutto cominciò con la costituzione dello Stato unitario. In Sicilia non c'è stata una pubblicizzazione delle acque. La mafia ci mise le mani e non le tolse più. Alle fonti d'acqua venne imposto il controllo privato, esercitato dai guardiani, i "funtaneri", uomini di Cosa Nostra. Legati alla mafia erano anche gli affittuari e gli intermediari. Da allora l'acqua verrà quindi rivenduta, consensualmente, ai comuni o ad altri privati a peso d'oro. Nei piani regolatori degli acquedotti figuravano spesso solo una parte dei pozzi delle province. Non venivano inclusi invece i pozzi più ricchi di acqua gestiti dalle famiglie mafiose. Le aziende idriche private, nel ricercare nuove falde, hanno appositamente trivellato per anni nelle zone più povere d'acqua, lasciando intatte le zone più ricche, di proprietà dei clan mafiosi. Ragion per cui, oggi, i siciliani, sono costretti ad acquistare l'acqua pubblica dai privati a costi altissimi. La Regione non sembra curarsi della situazione, essendo troppo impegnata a svendere la gestione idrica delle province ai privati. Il 14 giugno scorso è stata la volta di Palermo, la cui gestione idrica è adesso nelle mani di un'azienda privata che ha sottoscritto con il presidente della provincia Musotto un contratto trentennale, non curante delle proteste dei cittadini. L'acqua agrigentina, trapanese e nissena è già privatizzata. Presto sarà il turno di Siracusa e poi via via le altre. Ha resistito invece la provincia di Ragusa, dove i movimenti ed i comitati contro la privatizzazione dell'acqua sono riusciti a bloccarne la svendita. Il segretario della Fp Cgil Sicilia Teodoro La Monica sta conducendo la lotta per la ripubblicizzazione dell'acqua nell'isola: «Presenteremo una petizione in parlamento. Abbiamo già raccolto 40mila firme. Speriamo di bloccare questo scempio». Il rischio di infiltrazioni mafiose è alto. Le gare d'appalto sono poco controllate e accaparrarsi la gestione dei servizi diventa un gioco da ragazzi per Cosa Nostra. «Il rischio di infiltrazione mafiosa in Sicilia è forte ogni qualvolta si decide di appaltare un servizio. - continua La Monica - Se poi è un privato, il pericolo è ancora più forte perché più esente ai controlli». Il procuratore nazionale Pietro Grasso faceva notare come la mafia, in Sicilia, riesca ad ottenere il 96% degli appalti dell'isola, grazie soprattutto alla complicità delle amministrazioni. Cosa Nostra non si limita solo alla gestione dei pozzi, ma è presente anche negli appalti per la costruzione e per la manutenzione delle dighe. In Sicilia sono state costruite 50 dighe. Tutte realizzate grazie ai finanziamenti pubblici. Furono il prodotto delle lotte dei grandi movimenti di massa contadini degli anni '40. Oggi, di queste 50 dighe, 44 non sono state ancora collaudate o non funzionano correttamente. L'esempio più eclatante è quello della diga di Ancipa, che dovrebbe assicurare l'erogazione di acqua a Caltanissetta ed Enna. L'Ancipa ha un invaso di 34 milioni di metri cubi d'acqua, ma ne può contenere soltanto 10. La diga è in stato di decomposizione e presenta crepe da tutte le parti. Non è quindi un caso se nelle province di Caltanissetta ed Enna l'acqua viene erogata ogni 10 giorni. Altro problema è quello delle reti colabrodo. Arrivano a perdere il 50% dell'acqua erogata durante il suo percorso per raggiungere i rubinetti dei siciliani. Calcolare l'acqua persa è poi impossibile, essendo i contatori troppo vecchi o mal funzionanti. Il termometro, in Sicilia, nelle prossime settimane, potrebbe sfiorare i 43 gradi, prosciugando la pochissima acqua contenuta nelle dighe. Ed ecco allora che entrano in gioco i privati con le loro autobotti a pagamento. Quelli sì che arrivano di corsa. Francesca, 50 anni, impiegata al comune di Sciacca, una delle città più colpite dall'emergenza idrica, ci ha fatto ormai l'abitudine a vivere senza acqua: «Qui arriva un giorno sì e un giorno no. Siamo costretti a chiamare l'autobotte 4 volte alla settimana. In estate poi la situazione peggiora. - continua Francesca - Non abbiamo una cisterna privata, ma la dividiamo con con tutti i palazzi della zona. Io, per precauzione, conservo sempre dei bidoni pieni di acqua. Non si sa mai...». Lo scempio privatistico in Sicilia ha un nome: si chiama Galli. È una legge del 1994, peggiorata dalla Regione Sicilia con un decreto del 2001, che favorisce la privatizzazione della gestione idrica, in base a "criteri di efficienza, efficacia e di economicità". All'inizio del 2001, in una sua relazione, l'ex-commissario regionale per le acque ed ex-generale dei carabinieri Roberto Jucci, provò a cambiarla. Jucci propose l'istituzione di un'Authority per la sovrintendenza della questione acqua, che avrebbe gestito unitariamente le dighe, le condotte di adduzione e gli impianti comunali. Peccato che dopo quella relazione Jucci venne spedito a casa e la carica di commissario per le acque passò al presidente della Regione Totò "Vasa-vasa" Cuffaro. Il suo vice era il Re Mida Felice Crosta, manager di successo e attualmente direttore generale dell'Agenzia acque e rifiuti con uno stipendio di 1.500 euro al giorno. Gli esperti ammoniscono che l'estate siciliana sarà più nera del solito. I cittadini già lo avvertono. Mentre Crosta, dall'alto del rivo, in un'intervista al Giornale di Sicilia, rassicura tutti, definendo la situazione "non allarmante".
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venerdì 22 giugno 2007, ore 14:35 |
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roy greich
Utente in libertà vigilata
Data iscrizione: martedì 19 settembre 2006, ore 22:52 Messaggi: 3423 Località: gela
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ma che belle parole e poi la gestione degli ato idrici....se la prende in mano la sinistra e l'italia va.....
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venerdì 22 giugno 2007, ore 15:07 |
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ellenico
City Soldier
Data iscrizione: mercoledì 1 marzo 2006, ore 12:54 Messaggi: 7140 Località: Deserto algerino
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Alla Regione Sicilia c'è un magna magna generale anche sul problema idrico. La nostra regione è un'isola circondata dal mare, se avessimo dei dissalatori non avremmo mai problemi idrici.
_________________ Adeu Clavell Morenet,adeu estrella del dia.
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venerdì 22 giugno 2007, ore 15:37 |
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askatasuna82
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Data iscrizione: giovedì 7 giugno 2007, ore 18:06 Messaggi: 149
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venerdì 22 giugno 2007, ore 15:44 |
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ellenico
City Soldier
Data iscrizione: mercoledì 1 marzo 2006, ore 12:54 Messaggi: 7140 Località: Deserto algerino
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Non avrei mai voluto pensarlo...
_________________ Adeu Clavell Morenet,adeu estrella del dia.
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venerdì 22 giugno 2007, ore 18:01 |
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GelainB
City Lover
Data iscrizione: lunedì 21 novembre 2005, ore 16:08 Messaggi: 669 Località: Pointe Noire Congo
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Prerica priricaturi ca u sceccu è ddo lavuri!!!
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venerdì 22 giugno 2007, ore 18:21 |
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askatasuna82
Power user
Data iscrizione: giovedì 7 giugno 2007, ore 18:06 Messaggi: 149
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Io correggerei con certi sicliani
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venerdì 22 giugno 2007, ore 19:13 |
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ryoga
City Soldier
Data iscrizione: sabato 7 ottobre 2006, ore 19:48 Messaggi: 20228 Località: Gela - Brescia
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venerdì 22 giugno 2007, ore 19:41 |
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Jack Sparrow
City "pirate" Soldier
Data iscrizione: lunedì 19 febbraio 2007, ore 10:23 Messaggi: 8903 Località: Orlando, United States
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io correggerei con mafiosi
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venerdì 22 giugno 2007, ore 19:50 |
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tonino
Normal user
Data iscrizione: sabato 19 novembre 2005, ore 18:05 Messaggi: 46
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Gela è ricchissima d'acqua: Dighe Disueri, Rendo, Comunelli e Biviere: Disponibilità attuale circa 15.000.000 di mc d'acqua. Dissalatore: 500 lt al secondo. Pozzi sparsi nelle campagne, soprattutto a est di Gela, che possono erogare tutta l'acqua che vogliamo. In più, questo inverno, abbiamo alleggerito la Disueri, mandando a mare oltre 5.000.000 di mc d'acqua. A conti fatti abbiamo nel nostro territorio 3-4 anni di riserve per dare acqua a Gela e tutto il circondario. L'acqua c'è ma non deve arrivare nelle case. Come mai ?
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domenica 24 giugno 2007, ore 9:24 |
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ryoga
City Soldier
Data iscrizione: sabato 7 ottobre 2006, ore 19:48 Messaggi: 20228 Località: Gela - Brescia
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domenica 24 giugno 2007, ore 19:32 |
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cesco
Power user
Data iscrizione: lunedì 11 giugno 2007, ore 22:35 Messaggi: 87
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Ragazzi finchè non si scende in piazza seriamente senza nessun politico a strumentalizzare la cosa(compreso il sindaco perchè è mara comu si fissa ora cè la con la questione ragoleto ma le altre dighe che la raff. non utilizza perche non li mensiona ) ce la prendiamo anche giustamente con cuffaro ma i vari rappresentanti degli ato chi li piazza ? se non sbaglio Liardo Ds presidente ato rifiuti cl2, Fava (margherita) consiglio di amministrazione ato idrico o caltaque. A pianger chi sono i gelesi che ci accontentiamo sempre. La rabbia che ho avuto stanotte a fare sali e scendi dal letto per mettere in marcia il "motorino per tirare l'acqua" e non pescare un c...zzo. fino alle 8 del mattino e trovare di tanto in tanto mia nonna a 80 anni che si alzava pure lei. Mi viene voglia di andare a prendere a cuffaro, crocetta e speziale metterli sotto tortura e dirgli ora vi mittiti d'accordu? Nella mia presentazione ho detto di cercare di essere un buon cristiano ma quannu ci vo ci vo.
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domenica 24 giugno 2007, ore 23:51 |
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ryoga
City Soldier
Data iscrizione: sabato 7 ottobre 2006, ore 19:48 Messaggi: 20228 Località: Gela - Brescia
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lunedì 25 giugno 2007, ore 10:51 |
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askatasuna82
Power user
Data iscrizione: giovedì 7 giugno 2007, ore 18:06 Messaggi: 149
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Ma quale scendere in piazza, il problema è appunto il forte senso religioso(nonche bigottismo da parte di tanti) che cè nella nostra città. Invece di riempire le chiese, bisognerebbe riempire le piazze, anzi occupare il comune finchè non si risolve la questione. I nostri politici si dichiarano cattolici convinti a cominciare dal sindaco che fino a qualche anno fa era un anticlericale convinto tipo Peppino Impastato, adesso invece sta affrontando un cammino di redensione(puro opportunismo politico) che secondo lui lo porterà a incontrare Dio, ma se esiste veramente sarebbero guai per lui. Se non l'ho hai ancora capito la moltiplicazione di enti e sigle che gestiscono l'acqua ha portato solo danni,primo ci sarà sicuramente un aumento delle bollette (che a questo punto non bisognerebbe pagare, dato che le bollette si pagano per ricevere un servizio) e secondo con l'esistenza di tutti questi enti potranno giocare al gioco dello scaricabarile, infine se prima la torta se la spartivano in due adesso se la spartiscono in tanti. Io ho avuto modo di partecipare allle mobilitazioni nel ragusano contro la privatizzazione dell'acqua, perchè l'acqua è un bene su cui non si può lucrare, e ti posso assicurare che la battaglia l'hanno vinta dato che nel parlamento è in discussione una legge per la ripubblicazione dell'acqua. La nostra provincia invece è stata la prima a privatizzarla. Ecco bisognerebbe prendere esempio dai ragusani e non solo per la questione acqua,ma anche per tante altre cose dato che se non sbaglio è la provincia più vivibile e ricca della Sicilia.
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lunedì 25 giugno 2007, ore 11:09 |
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GelainB
City Lover
Data iscrizione: lunedì 21 novembre 2005, ore 16:08 Messaggi: 669 Località: Pointe Noire Congo
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| | | | askatasuna82 ha scritto: Ma quale scendere in piazza, il problema è appunto il forte senso religioso(nonche bigottismo da parte di tanti) che cè nella nostra città. Invece di riempire le chiese, bisognerebbe riempire le piazze, anzi occupare il comune finchè non si risolve la questione. I nostri politici si dichiarano cattolici convinti a cominciare dal sindaco che fino a qualche anno fa era un anticlericale convinto tipo Peppino Impastato, adesso invece sta affrontando un cammino di redensione(puro opportunismo politico) che secondo lui lo porterà a incontrare Dio, ma se esiste veramente sarebbero guai per lui. Se non l'ho hai ancora capito la moltiplicazione di enti e sigle che gestiscono l'acqua ha portato solo danni,primo ci sarà sicuramente un aumento delle bollette (che a questo punto non bisognerebbe pagare, dato che le bollette si pagano per ricevere un servizio) e secondo con l'esistenza di tutti questi enti potranno giocare al gioco dello scaricabarile, infine se prima la torta se la spartivano in due adesso se la spartiscono in tanti. Io ho avuto modo di partecipare allle mobilitazioni nel ragusano contro la privatizzazione dell'acqua, perchè l'acqua è un bene su cui non si può lucrare, e ti posso assicurare che la battaglia l'hanno vinta dato che nel parlamento è in discussione una legge per la ripubblicazione dell'acqua. La nostra provincia invece è stata la prima a privatizzarla. Ecco bisognerebbe prendere esempio dai ragusani e non solo per la questione acqua,ma anche per tante altre cose dato che se non sbaglio è la provincia più vivibile e ricca della Sicilia. | | | | |
Si ok , ma cosa c'entra la chiesa o la religiosità con tutto questo??? Ti sembra opportuno dare dei bigotti a chi va in chiesa oppure non si vergogna di professare la sua fede!! E poi che c'entra con la protesta sull'acqua??? Ogni volta che fai un intervento sembra teso a mostrare quanto sei bravo e intelligente ma finisci sempre per offendere qualcuno (Africani, religiosi) magari adesso verrai a dirci che non volevi offendere e sei stato frainteso ma non credi opportuno ridimensionarti un attimo??? Il rispetto degli altri è simbolo di intelligenza e maturità i tuoi interventi fanno capire che anche tra chi è istruito è palese un atteggiamento di prevaricazione ideologica che blocca la crescita sociale della nostra città, se 82 è la tua data di nascita ti consiglio vivamente di pesare le parole che usi, per iniziare veramente a farti considerare adulto, cu si curca che criaturi gghiorna pisciatu......non te la prendere e fa tesoro delle critiche!!
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lunedì 25 giugno 2007, ore 11:24 |
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