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Il TUFO fa male! 
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Messaggio Re: Il TUFO fa male!
gianiro ha scritto:
Quanti di voi abitano in case costruite col TUFO?
Gela è la Capitale dell'abusivismo. Quando abitate in case costruite con questo materiale (circa l'80%) a Gela ricordate di vivere dentro una fonte di radiottività. Se poi il tufo è lasciato senza intonacato e con i mattoni a vista (vedi casba di via Venezia) il danno è maggiore.

Le verità sono tante carissima gente!


I 'giorni al radon' sono quelli che trascorriamo all’interno delle nostre case e dei nostri uffici, se è vero che il cittadino europeo, secondo una stima dell’UE, trascorre più di 20 ore al giorno in un ambiente chiuso, 'minacciato' dalle esalazioni di questo gas radioattivo inodore ed incolore capace di danneggiare irreversibilmente l’apparato respiratorio.

I materiali da costruzione tradizionalmente impiegati in edilizia in Italia infatti, ed anche molte delle pietre cosiddette ornamentali (tufo, pozzolana, porfido, granito, peperino), originati dai numerosi e frequenti fenomeni vulcanici che hanno caratterizzato e caratterizzano la geologia italiana, hanno in comune un fenomeno tutt’altro che trascurabile: la radioattività.
Nel caso del tufo questa caratteristica è ben nota ai geologi che, sfruttando proprio il decadimento radioattivo, sono riusciti a datare in modo assoluto gli affioramenti presenti in alcune serie geologiche (è il caso nel Lazio del 'tufo rosso a scorie nere', un prodotto del vulcanismo sabatino datato 0,43 milioni di anni), ma non altrettanto nota all’industria dell’edilizia. La grande capacità coibentante di questo materiale, conosciuta da secoli, e la sua abbondanza, l’hanno reso infatti il principale componente delle abitazioni italiane. L’elemento radioattivo presente nel tufo è l’uranio 238 che prima di decadere in piombo non radioattivo, dà luogo al radon, che decade a sua volta in pochi giorni dando origine a sostanze radioattive dette 'figli' che si legano al pulviscolo atmosferico e al vapore acqueo e in questo modo raggiungono l’apparato respiratorio dove, continuando il decadimento, emettono radiazioni ad alta energia capaci di innescare reazioni di tipo neoplasico, quindi cancerogeno, a danno dei polmoni. Il radon è classificato dall'OMS come agente cancerogeno di gruppo 1, cioè a massima evidenza di cancerogenicità sulla base di studi compiuti su esseri umani, e ritenuto la seconda causa, dopo il fumo, di cancro polmonare.La concentrazione di radon raggiunge il massimo nelle ore notturne ma risente anche delle condizioni climatiche e dei cicli stagionali. Nel 2000 in Italia il D. lvo n. 241 del 26/05 ha fissato in 500 Bq/mc la soglia di esposizione al radon negli ambienti di lavoro (Bq o Bequerel è il numero di decadimenti nell’unità di tempo). Per quanto riguarda le abitazioni invece, in assenza di legislazione specifica (!) ci si attiene alla Raccomandazione CEC 90/143, che distingue tra abitazioni esistenti e di nuova costruzione fissando i limiti, rispettivamente, in 400 e 200 Bq per metro cubo. Considerando che presumibilmente pochi edifici rientreranno nei limiti consentiti sarebbe davvero il caso, in attesa che venga avviata una seria valutazione del reale rischio radon nelle nostre abitazioni, di esporre il cartello 'ABITARE IN QUESTO STABILE NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE'.

Intanto … respirate gente, respirate!

Minki.a giani,gia mi ste sintennu mali a leggiri tutti sti topic su zoccu fa mali.


domenica 1 luglio 2007, ore 13:39
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Messaggio Re: Il TUFO fa male!
gianiro ha scritto:
Quanti di voi abitano in case costruite col TUFO?
Gela è la Capitale dell'abusivismo. Quando abitate in case costruite con questo materiale (circa l'80%) a Gela ricordate di vivere dentro una fonte di radiottività. Se poi il tufo è lasciato senza intonacato e con i mattoni a vista (vedi casba di via Venezia) il danno è maggiore.

Le verità sono tante carissima gente!


I 'giorni al radon' sono quelli che trascorriamo all’interno delle nostre case e dei nostri uffici, se è vero che il cittadino europeo, secondo una stima dell’UE, trascorre più di 20 ore al giorno in un ambiente chiuso, 'minacciato' dalle esalazioni di questo gas radioattivo inodore ed incolore capace di danneggiare irreversibilmente l’apparato respiratorio.

I materiali da costruzione tradizionalmente impiegati in edilizia in Italia infatti, ed anche molte delle pietre cosiddette ornamentali (tufo, pozzolana, porfido, granito, peperino), originati dai numerosi e frequenti fenomeni vulcanici che hanno caratterizzato e caratterizzano la geologia italiana, hanno in comune un fenomeno tutt’altro che trascurabile: la radioattività.
Nel caso del tufo questa caratteristica è ben nota ai geologi che, sfruttando proprio il decadimento radioattivo, sono riusciti a datare in modo assoluto gli affioramenti presenti in alcune serie geologiche (è il caso nel Lazio del 'tufo rosso a scorie nere', un prodotto del vulcanismo sabatino datato 0,43 milioni di anni), ma non altrettanto nota all’industria dell’edilizia. La grande capacità coibentante di questo materiale, conosciuta da secoli, e la sua abbondanza, l’hanno reso infatti il principale componente delle abitazioni italiane. L’elemento radioattivo presente nel tufo è l’uranio 238 che prima di decadere in piombo non radioattivo, dà luogo al radon, che decade a sua volta in pochi giorni dando origine a sostanze radioattive dette 'figli' che si legano al pulviscolo atmosferico e al vapore acqueo e in questo modo raggiungono l’apparato respiratorio dove, continuando il decadimento, emettono radiazioni ad alta energia capaci di innescare reazioni di tipo neoplasico, quindi cancerogeno, a danno dei polmoni. Il radon è classificato dall'OMS come agente cancerogeno di gruppo 1, cioè a massima evidenza di cancerogenicità sulla base di studi compiuti su esseri umani, e ritenuto la seconda causa, dopo il fumo, di cancro polmonare.La concentrazione di radon raggiunge il massimo nelle ore notturne ma risente anche delle condizioni climatiche e dei cicli stagionali. Nel 2000 in Italia il D. lvo n. 241 del 26/05 ha fissato in 500 Bq/mc la soglia di esposizione al radon negli ambienti di lavoro (Bq o Bequerel è il numero di decadimenti nell’unità di tempo). Per quanto riguarda le abitazioni invece, in assenza di legislazione specifica (!) ci si attiene alla Raccomandazione CEC 90/143, che distingue tra abitazioni esistenti e di nuova costruzione fissando i limiti, rispettivamente, in 400 e 200 Bq per metro cubo. Considerando che presumibilmente pochi edifici rientreranno nei limiti consentiti sarebbe davvero il caso, in attesa che venga avviata una seria valutazione del reale rischio radon nelle nostre abitazioni, di esporre il cartello 'ABITARE IN QUESTO STABILE NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE'.

Intanto … respirate gente, respirate!


Porco cane!
Ai tempi in cui è stata costruita casa mia, non esistevano i forati, perciò è stata costruita con i cantoni.
Non trascorro molto tempo a casa, ma tanto vivrò poco o stesso, se non ti ammazza il radon, ti ammazzeranno i dispiaceri nella vita.

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domenica 1 luglio 2007, ore 17:16
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Messaggio Re: Il TUFO fa male!
ellenico ha scritto:
gianiro ha scritto:
Quanti di voi abitano in case costruite col TUFO?
Gela è la Capitale dell'abusivismo. Quando abitate in case costruite con questo materiale (circa l'80%) a Gela ricordate di vivere dentro una fonte di radiottività. Se poi il tufo è lasciato senza intonacato e con i mattoni a vista (vedi casba di via Venezia) il danno è maggiore.

Le verità sono tante carissima gente!


I 'giorni al radon' sono quelli che trascorriamo all’interno delle nostre case e dei nostri uffici, se è vero che il cittadino europeo, secondo una stima dell’UE, trascorre più di 20 ore al giorno in un ambiente chiuso, 'minacciato' dalle esalazioni di questo gas radioattivo inodore ed incolore capace di danneggiare irreversibilmente l’apparato respiratorio.

I materiali da costruzione tradizionalmente impiegati in edilizia in Italia infatti, ed anche molte delle pietre cosiddette ornamentali (tufo, pozzolana, porfido, granito, peperino), originati dai numerosi e frequenti fenomeni vulcanici che hanno caratterizzato e caratterizzano la geologia italiana, hanno in comune un fenomeno tutt’altro che trascurabile: la radioattività.
Nel caso del tufo questa caratteristica è ben nota ai geologi che, sfruttando proprio il decadimento radioattivo, sono riusciti a datare in modo assoluto gli affioramenti presenti in alcune serie geologiche (è il caso nel Lazio del 'tufo rosso a scorie nere', un prodotto del vulcanismo sabatino datato 0,43 milioni di anni), ma non altrettanto nota all’industria dell’edilizia. La grande capacità coibentante di questo materiale, conosciuta da secoli, e la sua abbondanza, l’hanno reso infatti il principale componente delle abitazioni italiane. L’elemento radioattivo presente nel tufo è l’uranio 238 che prima di decadere in piombo non radioattivo, dà luogo al radon, che decade a sua volta in pochi giorni dando origine a sostanze radioattive dette 'figli' che si legano al pulviscolo atmosferico e al vapore acqueo e in questo modo raggiungono l’apparato respiratorio dove, continuando il decadimento, emettono radiazioni ad alta energia capaci di innescare reazioni di tipo neoplasico, quindi cancerogeno, a danno dei polmoni. Il radon è classificato dall'OMS come agente cancerogeno di gruppo 1, cioè a massima evidenza di cancerogenicità sulla base di studi compiuti su esseri umani, e ritenuto la seconda causa, dopo il fumo, di cancro polmonare.La concentrazione di radon raggiunge il massimo nelle ore notturne ma risente anche delle condizioni climatiche e dei cicli stagionali. Nel 2000 in Italia il D. lvo n. 241 del 26/05 ha fissato in 500 Bq/mc la soglia di esposizione al radon negli ambienti di lavoro (Bq o Bequerel è il numero di decadimenti nell’unità di tempo). Per quanto riguarda le abitazioni invece, in assenza di legislazione specifica (!) ci si attiene alla Raccomandazione CEC 90/143, che distingue tra abitazioni esistenti e di nuova costruzione fissando i limiti, rispettivamente, in 400 e 200 Bq per metro cubo. Considerando che presumibilmente pochi edifici rientreranno nei limiti consentiti sarebbe davvero il caso, in attesa che venga avviata una seria valutazione del reale rischio radon nelle nostre abitazioni, di esporre il cartello 'ABITARE IN QUESTO STABILE NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE'.

Intanto … respirate gente, respirate!


Porco cane!
Ai tempi in cui è stata costruita casa mia, non esistevano i forati, perciò è stata costruita con i cantoni.
Non trascorro molto tempo a casa, ma tanto vivrò poco o stesso, se non ti ammazza il radon, ti ammazzeranno i dispiaceri nella vita.


HAI RAGIONE ellenico, a questo mondo ormai tutto fa male, ma se passiamo la vita a pensare a cio ke fa male e a cio ke non lo fa, stiamo sprecando quel poco tempo ke ci resta!! MANGIATI, VUVITI E FUTTITIVINNI!! :lol:

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lunedì 2 luglio 2007, ore 0:05
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...A TABBIA....dal dopoguerra in poi, a gela era il solo materiale da costruzione ......ampiamente usato durante la speculazione abusivo - edilizia.....hanno riempito la piana di tabbia..... :evil: :evil: ....e ora cosa fare? solo 200 megatoni potrebbero risolvere la questione :evil: :evil:

ps: gianì, ti stai askatasunizzando un pò.....non credi????? :lol: :lol: 8)


lunedì 2 luglio 2007, ore 14:48
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Messaggio Re: Il TUFO fa male!
Jack Sparrow ha scritto:
ellenico ha scritto:
gianiro ha scritto:
Quanti di voi abitano in case costruite col TUFO?
Gela è la Capitale dell'abusivismo. Quando abitate in case costruite con questo materiale (circa l'80%) a Gela ricordate di vivere dentro una fonte di radiottività. Se poi il tufo è lasciato senza intonacato e con i mattoni a vista (vedi casba di via Venezia) il danno è maggiore.

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I 'giorni al radon' sono quelli che trascorriamo all’interno delle nostre case e dei nostri uffici, se è vero che il cittadino europeo, secondo una stima dell’UE, trascorre più di 20 ore al giorno in un ambiente chiuso, 'minacciato' dalle esalazioni di questo gas radioattivo inodore ed incolore capace di danneggiare irreversibilmente l’apparato respiratorio.

I materiali da costruzione tradizionalmente impiegati in edilizia in Italia infatti, ed anche molte delle pietre cosiddette ornamentali (tufo, pozzolana, porfido, granito, peperino), originati dai numerosi e frequenti fenomeni vulcanici che hanno caratterizzato e caratterizzano la geologia italiana, hanno in comune un fenomeno tutt’altro che trascurabile: la radioattività.
Nel caso del tufo questa caratteristica è ben nota ai geologi che, sfruttando proprio il decadimento radioattivo, sono riusciti a datare in modo assoluto gli affioramenti presenti in alcune serie geologiche (è il caso nel Lazio del 'tufo rosso a scorie nere', un prodotto del vulcanismo sabatino datato 0,43 milioni di anni), ma non altrettanto nota all’industria dell’edilizia. La grande capacità coibentante di questo materiale, conosciuta da secoli, e la sua abbondanza, l’hanno reso infatti il principale componente delle abitazioni italiane. L’elemento radioattivo presente nel tufo è l’uranio 238 che prima di decadere in piombo non radioattivo, dà luogo al radon, che decade a sua volta in pochi giorni dando origine a sostanze radioattive dette 'figli' che si legano al pulviscolo atmosferico e al vapore acqueo e in questo modo raggiungono l’apparato respiratorio dove, continuando il decadimento, emettono radiazioni ad alta energia capaci di innescare reazioni di tipo neoplasico, quindi cancerogeno, a danno dei polmoni. Il radon è classificato dall'OMS come agente cancerogeno di gruppo 1, cioè a massima evidenza di cancerogenicità sulla base di studi compiuti su esseri umani, e ritenuto la seconda causa, dopo il fumo, di cancro polmonare.La concentrazione di radon raggiunge il massimo nelle ore notturne ma risente anche delle condizioni climatiche e dei cicli stagionali. Nel 2000 in Italia il D. lvo n. 241 del 26/05 ha fissato in 500 Bq/mc la soglia di esposizione al radon negli ambienti di lavoro (Bq o Bequerel è il numero di decadimenti nell’unità di tempo). Per quanto riguarda le abitazioni invece, in assenza di legislazione specifica (!) ci si attiene alla Raccomandazione CEC 90/143, che distingue tra abitazioni esistenti e di nuova costruzione fissando i limiti, rispettivamente, in 400 e 200 Bq per metro cubo. Considerando che presumibilmente pochi edifici rientreranno nei limiti consentiti sarebbe davvero il caso, in attesa che venga avviata una seria valutazione del reale rischio radon nelle nostre abitazioni, di esporre il cartello 'ABITARE IN QUESTO STABILE NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE'.

Intanto … respirate gente, respirate!


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Ai tempi in cui è stata costruita casa mia, non esistevano i forati, perciò è stata costruita con i cantoni.
Non trascorro molto tempo a casa, ma tanto vivrò poco o stesso, se non ti ammazza il radon, ti ammazzeranno i dispiaceri nella vita.


HAI RAGIONE ellenico, a questo mondo ormai tutto fa male, ma se passiamo la vita a pensare a cio ke fa male e a cio ke non lo fa, stiamo sprecando quel poco tempo ke ci resta!! MANGIATI, VUVITI E FUTTITIVINNI!! :lol:

Grande Jack.
Adesso qualcuno dirà che pure fumare fa mali, futtiri fa mali ecc. ecc. avanti na vulemu finiri carù. Puri discutere cu Aska faciva mali.
Ellenico non essere così pessimista ascolta i consigli di Jack iddru ni capisci


lunedì 2 luglio 2007, ore 16:49
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Messaggio Re: Il TUFO fa male!
Jack Sparrow ha scritto:
ellenico ha scritto:
gianiro ha scritto:
Quanti di voi abitano in case costruite col TUFO?
Gela è la Capitale dell'abusivismo. Quando abitate in case costruite con questo materiale (circa l'80%) a Gela ricordate di vivere dentro una fonte di radiottività. Se poi il tufo è lasciato senza intonacato e con i mattoni a vista (vedi casba di via Venezia) il danno è maggiore.

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I 'giorni al radon' sono quelli che trascorriamo all’interno delle nostre case e dei nostri uffici, se è vero che il cittadino europeo, secondo una stima dell’UE, trascorre più di 20 ore al giorno in un ambiente chiuso, 'minacciato' dalle esalazioni di questo gas radioattivo inodore ed incolore capace di danneggiare irreversibilmente l’apparato respiratorio.

I materiali da costruzione tradizionalmente impiegati in edilizia in Italia infatti, ed anche molte delle pietre cosiddette ornamentali (tufo, pozzolana, porfido, granito, peperino), originati dai numerosi e frequenti fenomeni vulcanici che hanno caratterizzato e caratterizzano la geologia italiana, hanno in comune un fenomeno tutt’altro che trascurabile: la radioattività.
Nel caso del tufo questa caratteristica è ben nota ai geologi che, sfruttando proprio il decadimento radioattivo, sono riusciti a datare in modo assoluto gli affioramenti presenti in alcune serie geologiche (è il caso nel Lazio del 'tufo rosso a scorie nere', un prodotto del vulcanismo sabatino datato 0,43 milioni di anni), ma non altrettanto nota all’industria dell’edilizia. La grande capacità coibentante di questo materiale, conosciuta da secoli, e la sua abbondanza, l’hanno reso infatti il principale componente delle abitazioni italiane. L’elemento radioattivo presente nel tufo è l’uranio 238 che prima di decadere in piombo non radioattivo, dà luogo al radon, che decade a sua volta in pochi giorni dando origine a sostanze radioattive dette 'figli' che si legano al pulviscolo atmosferico e al vapore acqueo e in questo modo raggiungono l’apparato respiratorio dove, continuando il decadimento, emettono radiazioni ad alta energia capaci di innescare reazioni di tipo neoplasico, quindi cancerogeno, a danno dei polmoni. Il radon è classificato dall'OMS come agente cancerogeno di gruppo 1, cioè a massima evidenza di cancerogenicità sulla base di studi compiuti su esseri umani, e ritenuto la seconda causa, dopo il fumo, di cancro polmonare.La concentrazione di radon raggiunge il massimo nelle ore notturne ma risente anche delle condizioni climatiche e dei cicli stagionali. Nel 2000 in Italia il D. lvo n. 241 del 26/05 ha fissato in 500 Bq/mc la soglia di esposizione al radon negli ambienti di lavoro (Bq o Bequerel è il numero di decadimenti nell’unità di tempo). Per quanto riguarda le abitazioni invece, in assenza di legislazione specifica (!) ci si attiene alla Raccomandazione CEC 90/143, che distingue tra abitazioni esistenti e di nuova costruzione fissando i limiti, rispettivamente, in 400 e 200 Bq per metro cubo. Considerando che presumibilmente pochi edifici rientreranno nei limiti consentiti sarebbe davvero il caso, in attesa che venga avviata una seria valutazione del reale rischio radon nelle nostre abitazioni, di esporre il cartello 'ABITARE IN QUESTO STABILE NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE'.

Intanto … respirate gente, respirate!


Porco cane!
Ai tempi in cui è stata costruita casa mia, non esistevano i forati, perciò è stata costruita con i cantoni.
Non trascorro molto tempo a casa, ma tanto vivrò poco o stesso, se non ti ammazza il radon, ti ammazzeranno i dispiaceri nella vita.


HAI RAGIONE ellenico, a questo mondo ormai tutto fa male, ma se passiamo la vita a pensare a cio ke fa male e a cio ke non lo fa, stiamo sprecando quel poco tempo ke ci resta!! MANGIATI, VUVITI E FUTTITIVINNI!! :lol:

Adesso qualcuno dirà che fumari fa mali, futtiri fa mali ecc. ecc. Pure discutere cu Aska faciva mali, no?
Ellenico su con la vita ascolta i consigli di Jack


lunedì 2 luglio 2007, ore 16:51
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cioffanni69 ha scritto:
Adesso qualcuno dirà che fumari fa mali, futtiri fa mali ecc. ecc. Pure discutere cu Aska faciva mali, no?
Ellenico su con la vita ascolta i consigli di Jack


Te lo dico io...fumare fa male...che fumate a fare? Si ingialliscono i denti, vi diventa l'alito da portacenere, il catrame vi intasa i polmoni quindi non respirate bene e la mattina avete sempre un malloppo in gola, per non parlare del fastidio che arrecate a quelli attorno a voi, del fumo passivo che fate respirare ai vostri cari, ecc. ecc.
E non ho parlato degli effetti più devastanti! 8)

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lunedì 2 luglio 2007, ore 17:33
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dada ha scritto:
cioffanni69 ha scritto:
Adesso qualcuno dirà che fumari fa mali, futtiri fa mali ecc. ecc. Pure discutere cu Aska faciva mali, no?
Ellenico su con la vita ascolta i consigli di Jack


Te lo dico io...fumare fa male...che fumate a fare? Si ingialliscono i denti, vi diventa l'alito da portacenere, il catrame vi intasa i polmoni quindi non respirate bene e la mattina avete sempre un malloppo in gola, per non parlare del fastidio che arrecate a quelli attorno a voi, del fumo passivo che fate respirare ai vostri cari, ecc. ecc.
E non ho parlato degli effetti più devastanti! 8)


Ahahaha. Tipo che un giorno la loro testa sarà più ingombrante del solito... 8) [/b]

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Liceale.Pazza ha scritto:
dada ha scritto:
cioffanni69 ha scritto:
Adesso qualcuno dirà che fumari fa mali, futtiri fa mali ecc. ecc. Pure discutere cu Aska faciva mali, no?
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Te lo dico io...fumare fa male...che fumate a fare? Si ingialliscono i denti, vi diventa l'alito da portacenere, il catrame vi intasa i polmoni quindi non respirate bene e la mattina avete sempre un malloppo in gola, per non parlare del fastidio che arrecate a quelli attorno a voi, del fumo passivo che fate respirare ai vostri cari, ecc. ecc.
E non ho parlato degli effetti più devastanti! 8)


Ahahaha. Tipo che un giorno la loro testa sarà più ingombrante del solito... 8) [/b]


liceale, vabbè ki si pazza, ma kista unna capiu :shock:

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lunedì 2 luglio 2007, ore 23:36
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Jack Sparrow ha scritto:
Liceale.Pazza ha scritto:
dada ha scritto:
cioffanni69 ha scritto:
Adesso qualcuno dirà che fumari fa mali, futtiri fa mali ecc. ecc. Pure discutere cu Aska faciva mali, no?
Ellenico su con la vita ascolta i consigli di Jack


Te lo dico io...fumare fa male...che fumate a fare? Si ingialliscono i denti, vi diventa l'alito da portacenere, il catrame vi intasa i polmoni quindi non respirate bene e la mattina avete sempre un malloppo in gola, per non parlare del fastidio che arrecate a quelli attorno a voi, del fumo passivo che fate respirare ai vostri cari, ecc. ecc.
E non ho parlato degli effetti più devastanti! 8)


Ahahaha. Tipo che un giorno la loro testa sarà più ingombrante del solito... 8) [/b]


liceale, vabbè ki si pazza, ma kista unna capiu :shock:



Le mie battute sono solo per menti eccelse. 8) Sono sicuro che gianiro capirà :lol:

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martedì 3 luglio 2007, ore 17:15
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