Messaggi senza risposta | Argomenti attivi
|
Pagina 1 di 1
|
[ 12 messaggi ] |
|
Io, di destra, all’università mi nascondo
Autore |
Messaggio |
Razio
City Soldier
Data iscrizione: venerdì 19 ottobre 2007, ore 16:12 Messaggi: 17206
Karma: 35 punti
|
ridicolo che facciano le vittime
_________________
|
domenica 8 giugno 2008, ore 10:21 |
|
|
irnerio
City Lover
Data iscrizione: martedì 6 giugno 2006, ore 13:13 Messaggi: 752 Località: Gela
Karma: 0 punti
|
Ringraziamo il cielo di avere buttato fuori dal Parlamento chi rappresentava questa gentaglia...
Al prossimo esame spero che le forze dell'ordine facciano il loro dovere!
_________________ Quanto più ci innalziamo, tanto più piccoli sembriamo a quelli che non possono volare.
Friedrich Wilhelm Nietzsche
|
domenica 8 giugno 2008, ore 11:02 |
|
|
Razio
City Soldier
Data iscrizione: venerdì 19 ottobre 2007, ore 16:12 Messaggi: 17206
Karma: 35 punti
|
e che dici della gentaglia come la meloni e fini? questa intervisdta fa solo ridere si sa chi è che attacca....c'è l'hanno nel sangue la violenza......verona, roma.....non ci hanno insegnato niente....come al solito voi ''i comunisti'' e sulu chissu sapiti diri...
_________________
|
domenica 8 giugno 2008, ore 11:05 |
|
|
irnerio
City Lover
Data iscrizione: martedì 6 giugno 2006, ore 13:13 Messaggi: 752 Località: Gela
Karma: 0 punti
|
Come al solito il ribaltamento della verità, come a Genova vero?
La colpa è sempre degli altri...
_________________ Quanto più ci innalziamo, tanto più piccoli sembriamo a quelli che non possono volare.
Friedrich Wilhelm Nietzsche
|
domenica 8 giugno 2008, ore 11:09 |
|
|
Razio
City Soldier
Data iscrizione: venerdì 19 ottobre 2007, ore 16:12 Messaggi: 17206
Karma: 35 punti
|
ma infatti chi è che ha attaccato? il ribaltamento della realta' lo ha fatto la ''signora'' o come si puo' definire? mi fa ridere nel punto in cui parla dell'odio......ma se da sempre sono loro ad odiare tutto e tutti, ad uccidere quelli che non la pensano come loro......e trovano terreno fertile in ex-missini come a voi...
_________________
|
domenica 8 giugno 2008, ore 11:13 |
|
|
irnerio
City Lover
Data iscrizione: martedì 6 giugno 2006, ore 13:13 Messaggi: 752 Località: Gela
Karma: 0 punti
|
Non mi pare che una fragile ragazza possa incutere timore a ragazzi facenti parte di centri sociali... Dunque, per te è normale che una ragazza per fare esami debba essere circondata da cordoni di poliziotti e simpatizzanti. In questa vicenda mi dispiace, ma è chiaro chi è la vittima e chi i carnefici...
All'università io andavo per studiare e non per fare politica da quattro soldi... E' solo voglia di protagonismo la loro!
_________________ Quanto più ci innalziamo, tanto più piccoli sembriamo a quelli che non possono volare.
Friedrich Wilhelm Nietzsche
|
domenica 8 giugno 2008, ore 11:20 |
|
|
Razio
City Soldier
Data iscrizione: venerdì 19 ottobre 2007, ore 16:12 Messaggi: 17206
Karma: 35 punti
|
be si vede che siete troppo di parte, specialmente tu iernio in modo particolare.......una fragile ragazza? e i suoi sottoposti? ????? i camerati dove sono? ???? a verona perche' è stato ucciso il ragzzo me lo spieghi??? per favore cerca pero' di essere obbiettivo.... perche' lo sei poco
_________________
|
domenica 8 giugno 2008, ore 11:24 |
|
|
roy greich
Utente in libertà vigilata
Data iscrizione: martedì 19 settembre 2006, ore 22:52 Messaggi: 3423 Località: gela
Karma: 210 punti
|
La cosa più bella di questa gente che pensano che i voti percentuali delle elezioni An che la punta massima è stata il 12% , Il Pdl che ha stravinto ecco pensano che tutti siano di estrema Destra ma assolutamente, non è vero
come dire che Pino Federico era del Msi ....
il Msi arrivava al 5% , e quindi si sa chi faceva il saluto nazifascista in Italia
ecco adesso il Il Pdl ha un ruolo importante di non cadere in facili estremismi da città di provincia....e finirla con questa storia del Msi ....
|
domenica 8 giugno 2008, ore 11:27 |
|
|
irnerio
City Lover
Data iscrizione: martedì 6 giugno 2006, ore 13:13 Messaggi: 752 Località: Gela
Karma: 0 punti
|
Ti garantisco che cerco di essere sempre obbiettivo in quello che faccio e scrivo. Ho persino votato per Crocetta pensa un po...
_________________ Quanto più ci innalziamo, tanto più piccoli sembriamo a quelli che non possono volare.
Friedrich Wilhelm Nietzsche
|
domenica 8 giugno 2008, ore 11:28 |
|
|
askatasuna82
Power user
Data iscrizione: giovedì 7 giugno 2007, ore 18:06 Messaggi: 149
Karma: 0 punti
|
Re: Io, di destra, all’università mi nascondo
| | | | gianiro ha scritto: «No, mi faccia un favore. Non scriva che sono una vittima. Non mi ci sento. Non lo sono».
E cosa si sente, allora? «Una militante, per scelta. E poi una studentessa come le altre, che si è trovata a fare una battaglia di democrazia. Non per spirito eroico, per necessità».
Chiunque scriva di politica o di giovani, a Torino, la conosce. Perché Augusta Montaruli, 24 anni, dirigente di Azione universitaria, è un tipetto che non passa inosservato. Minuta, determinata, carismatica. Spesso la vedi con il suo inseparabile cane, Scipio («in omaggio all’inno di Mameli»). Da ieri, dopo lo scoop de La Stampa, che ha raccontato la guerriglia all’università inscenata dai collettivi autonomi per impedirle di sostenere un esame, Augusta è un personaggio nazionale, inseguita da giornali e Tg. Da quando gli autonomi l’hanno messa nel mirino, quattro anni fa, gira per i corridoi dell’università quasi sempre scortata dai suoi camerati. E ieri ha scelto di non stracciarsi le vesti, per lanciare un messaggio politico.
Augusta, perché proprio lei? (Ride, amaramente) «Chieda a loro, non a me».
Però lei lo sa? «Da presidente provinciale di Azione giovani sono diventata un bersaglio. Forse più visibile di altri, chissà. Ma prima di me c’erano altri ragazzi nel mirino, e domani ce ne saranno altri, se le cose non cambiano».
Pensa di essere odiata? (Altro sospiro) «Oh sì. Purtroppo. Vorrei dire no, ma temo proprio di sì».
E lei li odia? (Scuote la testa) «Noooo... mi fanno pena. Li considero poveracci. La caricatura dei rivoluzionari che sognano di essere. Figli di papà che giocano alla guerra: li conosco uno per uno».
Magari loro dicono lo stesso di lei... «Impossibile. Mio padre è... mancato a gennaio. Loro si divertono nelle case occupate con le paghette dei genitori, io con mia sorella ho ereditato un mutuo. Una casa e un debito, una responsabilità».
Suo padre era un dirigente di banca... «... e mia madre una bidella. Le spiego un’altra differenza: io studio all’università e non vedo l’ora di laurearmi, loro ci bivaccano, qualcuno è già dottorando, la maggior parte non è nemmeno iscritta».
Cosa è successo il giorno dell’esame? «Si erano organizzati per una guerriglia. Per loro era vitale che io non entrassi».
Come mai? «Hanno detto che dopo i fatti de La Sapienza serviva un presidio che impedisse l’occupazione “nazifascista” dell’università. Si erano organizzati. Avevano persino uno striscione e le uova».
Ma lei è riuscita entrare prima... «Non c’è voluto nessun atto eroico, è bastato svegliarsi presto. Loro sono arrivati alle nove...».
E poi cos’è successo? «Come ha potuto testimoniare l’inviato de La Stampa, furibondi per lo smacco, hanno stretto i cancelli con un cordone. Ci siamo trovati faccia a faccia. Noi dentro: loro fuori, imbufaliti, che cercavano sfondare».
E poi? «Poi è iniziato il lancio delle uova. La polizia in mezzo, un clima da assedio. I miei amici che gridavano: “Vai, corri a fare l’esame, ti copriamo... Mi si è spezzato qualcosa dentro”.
Cosa? «Pensare che io mi trovavo nella mia università - braccata! - che c’era bisogno di una testuggine romana per coprirmi. Lì ho preso una decisione: non dare l’esame».
Scelta difficile... «Sì. Mi sentivo morire a lasciare gli altri in quel clima da incubo. Mi sembrava assurdo dover fuggire come una clandestina, per fare una cosa che era un mio diritto».
La professoressa Gambini si è offerta di farle ripetere la prova. «La ringrazio, è stato un gesto carino, ma io non accetterò».
Perché? «Non voglio favoritismi. E nemmeno una sessione clandestina in uno sgabuzzino dell’università. Voglio fare l’esame come tutti, alla prossima sessione. Questo è un problema di agibilità democratica che riguarda l’università, non un problema di Augusta Montaruli».
Ogni volta che lei mette piede all’Università... «Inizia questo ridicolo tam tam con i telefonini. Loro hanno basi logistiche, aule occupate. Hanno il sostegno di gente che viene da fuori, come i portaborse di un consigliere regionale del Pdci, Chieppa».
Conosce il loro leader? «Si chiama Fabio Benintende».
Ha mai provato a parlarci? (Ride) «Qual è la prossima domanda?».
Capiterà che vi parliate ogni tanto. «Senta: noi abbiamo preso il 12% da soli, alle elezioni universitarie: loro non esistono. La metà sono pregiudicati per fatti di violenza. Questi collettivi sono composti dalle stesse persone fisiche che hanno creato la bagarre al Salone del libro per contestare gli scrittori israeliani... Perché possono agire indisturbati?».
Me lo dica lei. «Io credo che anche il rettore abbia delle responsabilità. Questi dormono in università e hanno le chiavi».
Ha avuto solidarietà istituzionali? «Sì, una telefonata molto carina del ministro Meloni, che è anche il presidente di Ag».
Cosa le ha detto? (Risata) «Mi ha preso in giro: “Oh, adesso questo esame non puoi prendere meno di trenta, sennò che figura facciamo?”. Scherzava».
E la solidarietà più impensata? «La più lontana dalle mie posizioni? Quella del ginecologo abortista Silvio Viale. Si è offerto di scortarmi».
Carino da parte sua. «Sì, ma non è una soluzione. Non ci servono gorilla, ma regole chiare per tutti».
E da grande cosa vuole fare? «Per prima cosa la mamma. Poi si vedrà».
E la politica? «La politica non è un mestiere...».
E cos’è per lei? «Una passione». | | | | |
Tutte balle, te lo dice un testimone oculare.
Io ero lì quella mattina.
1-Nessuno ha impedito alla camerata Montarulli di sostenere l'esame dato che lei si trovava all'interno dell'Uni e noi fuori,
ed era impossibile avvicinarla data la presenza di una ventina di poliziotti.
2-Non si tratta di un attacco (se così vogliamo chiamarlo) premeditato poichè il presidio era stato deciso di farlo il martedì sera, poichè alcuni studenti ci avevano segnalato un continuo volantinaggio di fascisti.
3-La Montarulli è una fascista poichè è stata beccata più volte a fare il saluto romano e reggere striscioni poco edificanti(tipo croci celtiche etcc.etc..)
4-Il fascismo e chi porta avanti le sue idee razziste e xenofobe non devon avere agibilità politica all'interno dell'Uni.
|
domenica 8 giugno 2008, ore 15:55 |
|
|
irnerio
City Lover
Data iscrizione: martedì 6 giugno 2006, ore 13:13 Messaggi: 752 Località: Gela
Karma: 0 punti
|
Re: Io, di destra, all’università mi nascondo
| | | | askatasuna82 ha scritto: | | | | gianiro ha scritto: «No, mi faccia un favore. Non scriva che sono una vittima. Non mi ci sento. Non lo sono».
E cosa si sente, allora? «Una militante, per scelta. E poi una studentessa come le altre, che si è trovata a fare una battaglia di democrazia. Non per spirito eroico, per necessità».
Chiunque scriva di politica o di giovani, a Torino, la conosce. Perché Augusta Montaruli, 24 anni, dirigente di Azione universitaria, è un tipetto che non passa inosservato. Minuta, determinata, carismatica. Spesso la vedi con il suo inseparabile cane, Scipio («in omaggio all’inno di Mameli»). Da ieri, dopo lo scoop de La Stampa, che ha raccontato la guerriglia all’università inscenata dai collettivi autonomi per impedirle di sostenere un esame, Augusta è un personaggio nazionale, inseguita da giornali e Tg. Da quando gli autonomi l’hanno messa nel mirino, quattro anni fa, gira per i corridoi dell’università quasi sempre scortata dai suoi camerati. E ieri ha scelto di non stracciarsi le vesti, per lanciare un messaggio politico.
Augusta, perché proprio lei? (Ride, amaramente) «Chieda a loro, non a me».
Però lei lo sa? «Da presidente provinciale di Azione giovani sono diventata un bersaglio. Forse più visibile di altri, chissà. Ma prima di me c’erano altri ragazzi nel mirino, e domani ce ne saranno altri, se le cose non cambiano».
Pensa di essere odiata? (Altro sospiro) «Oh sì. Purtroppo. Vorrei dire no, ma temo proprio di sì».
E lei li odia? (Scuote la testa) «Noooo... mi fanno pena. Li considero poveracci. La caricatura dei rivoluzionari che sognano di essere. Figli di papà che giocano alla guerra: li conosco uno per uno».
Magari loro dicono lo stesso di lei... «Impossibile. Mio padre è... mancato a gennaio. Loro si divertono nelle case occupate con le paghette dei genitori, io con mia sorella ho ereditato un mutuo. Una casa e un debito, una responsabilità».
Suo padre era un dirigente di banca... «... e mia madre una bidella. Le spiego un’altra differenza: io studio all’università e non vedo l’ora di laurearmi, loro ci bivaccano, qualcuno è già dottorando, la maggior parte non è nemmeno iscritta».
Cosa è successo il giorno dell’esame? «Si erano organizzati per una guerriglia. Per loro era vitale che io non entrassi».
Come mai? «Hanno detto che dopo i fatti de La Sapienza serviva un presidio che impedisse l’occupazione “nazifascista” dell’università. Si erano organizzati. Avevano persino uno striscione e le uova».
Ma lei è riuscita entrare prima... «Non c’è voluto nessun atto eroico, è bastato svegliarsi presto. Loro sono arrivati alle nove...».
E poi cos’è successo? «Come ha potuto testimoniare l’inviato de La Stampa, furibondi per lo smacco, hanno stretto i cancelli con un cordone. Ci siamo trovati faccia a faccia. Noi dentro: loro fuori, imbufaliti, che cercavano sfondare».
E poi? «Poi è iniziato il lancio delle uova. La polizia in mezzo, un clima da assedio. I miei amici che gridavano: “Vai, corri a fare l’esame, ti copriamo... Mi si è spezzato qualcosa dentro”.
Cosa? «Pensare che io mi trovavo nella mia università - braccata! - che c’era bisogno di una testuggine romana per coprirmi. Lì ho preso una decisione: non dare l’esame».
Scelta difficile... «Sì. Mi sentivo morire a lasciare gli altri in quel clima da incubo. Mi sembrava assurdo dover fuggire come una clandestina, per fare una cosa che era un mio diritto».
La professoressa Gambini si è offerta di farle ripetere la prova. «La ringrazio, è stato un gesto carino, ma io non accetterò».
Perché? «Non voglio favoritismi. E nemmeno una sessione clandestina in uno sgabuzzino dell’università. Voglio fare l’esame come tutti, alla prossima sessione. Questo è un problema di agibilità democratica che riguarda l’università, non un problema di Augusta Montaruli».
Ogni volta che lei mette piede all’Università... «Inizia questo ridicolo tam tam con i telefonini. Loro hanno basi logistiche, aule occupate. Hanno il sostegno di gente che viene da fuori, come i portaborse di un consigliere regionale del Pdci, Chieppa».
Conosce il loro leader? «Si chiama Fabio Benintende».
Ha mai provato a parlarci? (Ride) «Qual è la prossima domanda?».
Capiterà che vi parliate ogni tanto. «Senta: noi abbiamo preso il 12% da soli, alle elezioni universitarie: loro non esistono. La metà sono pregiudicati per fatti di violenza. Questi collettivi sono composti dalle stesse persone fisiche che hanno creato la bagarre al Salone del libro per contestare gli scrittori israeliani... Perché possono agire indisturbati?».
Me lo dica lei. «Io credo che anche il rettore abbia delle responsabilità. Questi dormono in università e hanno le chiavi».
Ha avuto solidarietà istituzionali? «Sì, una telefonata molto carina del ministro Meloni, che è anche il presidente di Ag».
Cosa le ha detto? (Risata) «Mi ha preso in giro: “Oh, adesso questo esame non puoi prendere meno di trenta, sennò che figura facciamo?”. Scherzava».
E la solidarietà più impensata? «La più lontana dalle mie posizioni? Quella del ginecologo abortista Silvio Viale. Si è offerto di scortarmi».
Carino da parte sua. «Sì, ma non è una soluzione. Non ci servono gorilla, ma regole chiare per tutti».
E da grande cosa vuole fare? «Per prima cosa la mamma. Poi si vedrà».
E la politica? «La politica non è un mestiere...».
E cos’è per lei? «Una passione». | | | | |
Tutte balle, te lo dice un testimone oculare. Io ero lì quella mattina. 1-Nessuno ha impedito alla camerata Montarulli di sostenere l'esame dato che lei si trovava all'interno dell'Uni e noi fuori, ed era impossibile avvicinarla data la presenza di una ventina di poliziotti. 2-Non si tratta di un attacco (se così vogliamo chiamarlo) premeditato poichè il presidio era stato deciso di farlo il martedì sera, poichè alcuni studenti ci avevano segnalato un continuo volantinaggio di fascisti. 3-La Montarulli è una fascista poichè è stata beccata più volte a fare il saluto romano e reggere striscioni poco edificanti(tipo croci celtiche etcc.etc..) 4-Il fascismo e chi porta avanti le sue idee razziste e xenofobe non devon avere agibilità politica all'interno dell'Uni. | | | | |
Se per questo nemmeno il Comuismo dovrebbe avere agibilità politica all'interno dell'Uni, ognuno saluta come gli pare al mio paese, questo vostro ergervi a paladini della moralità mi lascia di stucco...
"Ci avevano segnalato" e chi diavolo siete voi... Spero che le autorità facciano luce su questa inquietante vicenda!
_________________ Quanto più ci innalziamo, tanto più piccoli sembriamo a quelli che non possono volare.
Friedrich Wilhelm Nietzsche
|
domenica 8 giugno 2008, ore 18:20 |
|
|
|
Pagina 1 di 1
|
[ 12 messaggi ] |
|
Chi c’è in linea |
Visitano il forum: Nessuno e 4 ospiti |
|
Non puoi aprire nuovi argomenti Non puoi rispondere negli argomenti Non puoi modificare i tuoi messaggi Non puoi cancellare i tuoi messaggi Non puoi inviare allegati
|
|