ghelaspolis
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Data iscrizione: sabato 5 gennaio 2008, ore 18:06 Messaggi: 1427 Località: Gela
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BRACCIO DI FERRO (La Sicilia, 12/09/08)
Nella Gela "rossa" i problemi sono tanti, ma nella Catania "nera".....
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Ha ragione Enzo Bianco, non c'è che dire. E, stavolta, sbaglia e stupisce, Nello Musumeci, politico smarcato da sospette dipendenze. Berlusconi deve intervenire sul caso Catania perché è stato lui a scegliere per Catania negli ultimi 8 anni gli amministratori.
Benedicendo questo e quello, anche quelli che hanno amministrato male, quelli che hanno coperto un deficit che s'ingrossava a vista d'occhio e nessuno tra gli uomini del Cavaliere aveva l'onestà intellettuale di denunciare. C'entra, eccome, Berlusconi. Che, come abbiamo detto qualche giorno fa sul nostro Blog, ha un debito di 900 milioni con Catania. Fosse un debito di riconoscenza, d'amore, di pudore. Chissà, s'interpreti come si vuole.
E tanto questo debito Berlusconi sa di avere, che sta tentando di trovare una soluzione-tampone, per evitare che il 30 settembre il Comune chiuda baracca, con l'assedio in piazza. Ha promesso a Fini, a Lombardo, a La Russa, ad Alfano e Castiglione, che potrebbero arrivare a giorni quei 70 milioni di trasferimenti anticipati dell'ottobre 2008 e marzo 2009. Giusto per respirare. Ma Berlusconi non è solo, e rappresenta l'area del governo che ragiona col cuore.
Quella che ragiona col portafogli fa capo a Giulio Tremonti, il quale ricevuto l'input dal premier ha incaricato i tecnici del Ministero dell'Economia di elaborare la soluzione. Risposta? Non serve a niente mandare quei 70 milioni, si tratterebbe secondo loro solo di allungare l'agonia della città di qualche mese. Al che Tremonti ha riparlato con Berlusconi e la situazione in queste ore s'è impantanata su questo punto.
I tecnici dell'Economia, in sostanza, valutano meno dannoso andare al dissesto, liquidare i creditori e ripartire. Ignorano, forse, che qua c'è una polveriera pronta a saltare in aria e che siamo alla viglia della ribellione, dopo aver perduto tempo nei mesi e nelle settimane dell'emergenza sociale montante. Ma, a quanto pare, Tremonti & C. sarebbero molto scettici anche perché non avrebbero visto un vero e proprio piano di rientro del maxi deficit. Anche questo avrebbe bloccato tutto. Insomma situazione al limite. Prevarranno le ragioni del cuore aperto di Berlusconi o quelle della cassaforte chiusa di Tremonti? Atroce domanda per una città con i fiammiferi per far luce.
fonte: Andrea Lodato-La Sicilia
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