Cambiamento reale o virtuale?
Se appare chiaro che negli ultimi anni Gela sia cambiata, c’è forse da riflettere con un po’ più di attenzione e profondità sulla stessa parola “CAMBIAMENTO”.
Sicuramente il cambiamento ha insito in sé un richiamo temporale in un rapporto di paragone tra il prima e il presente: ma questo semplice passaggio generazionale non esprime nessuna reale evoluzione, quel sapore positivo e di miglioramento che la parola “cambiamento” immediatamente ci suggerisce. Per quanto assolutamente fondamentale il confronto con un passato da cambiare, le attese umane sembrano piuttosto rivolte al continuo realizzarsi nel futuro: il cambiamento, i cambiamenti come tappe da raggiungere e continuamente superare in un processo dinamico che non lascia il cambiamento fine a sé stesso (o ai vari appuntamenti elettorali), ma lo rende parte di ben più grande Progetto. Per comprendere il cambiamento, la sua efficacia e coerenza, bisogna focalizzare il progetto ultimo che ci siamo proposti di realizzare: nel 2010 Gela sarà…??? Non può bastare una superficiale mano di vernice per camuffare, “ingannare”…chi comunque gelese non è! Oltre l’accusa, c’è bisogno di sviluppo, della possibilità di legalità per tutti (non solo per gli “eroi” scortati) per strappare realmente la manovalanza alla mafia: lavoro e dignità piuttosto che piazze o fontane (se il petrolchimico ambisce ad ottenere la certificazione ambientale, perché non viene invitato a contribuire seriamente al problema acqua a Gela? Perché non ricambia realmente l’ospitalità di una città che ha pagato cara la sua presenza, rinunciando ad ogni altra forma di economia alternativa a quella industriale ed alla propria salute?). In questi anni non si è visto nessun aiuto concreto alla domanda lavorativa di Gela: e non parliamo di lavoro pubblico che non ha mai fatto crescere l’economia di una città né di una regione, non ha mai creato ricchezza allargata oltre i pochi fortunati se è vero che di fronte alle necessità professionali della città ci si deve rivolgere sempre e comunque a consulenze esterne in una sorta di "1 al prezzo di 2"…e delle solite casate! Quanti gelesi sono ritornati dal Nord Italia, dalla Germania, dal resto del mondo finalmente accolti dalla loro città? Questo sarebbe stato il più grande successo auspicabile, un importantissimo cambiamento! E invece…ci sarà d’aspettarsi la cancellazione dell’ICI? Questa semplice considerazione capovolge anche le posizioni, i protagonisti del cambiamento che non possono essere solo le situazioni da cambiare ma coloro che piuttosto ne traggono vantaggio, tutti i giovani di Gela, per esempio! Il risultato solo così può essere coinvolgente e condiviso, solidale e irreversibile: un principio costituente! Perché il cambiamento sia reale e non un’illusione, perché il Rinascimento non sia continuamente minacciato di involuzione in nuovo, deluso e sempre più cinico medioevo deve potersi proiettare oltre il tempo di un’amministrazione o lo spazio di una corposa personalità: il protagonismo di pochi tanto criticato deve essere più che annullato, allargato a tutta la città. Consapevolezza e cultura del cambiamento sembrano quindi il primo vero obiettivo che i gelesi devono porsi: partecipare del cambiamento e renderci in prima persona suo motore disinteressato è la sfida, ancora tutta aperta, che Rita Borsellino, meglio di ogni altro, ci ha posto: togliamo spazio alla sterile disputa politica, pretendiamo attenzione sulle tante esigenze che tormentano quotidianamente il nostro paese, imponiamo soluzioni concrete e definitive e soprattutto impegniamoci a creare una vera democrazia partecipata, pianificazione e sviluppo partecipati del futuro della nostra città! Tanto per cominciare si potrebbe seguire l’esempio, ben riuscito, di tante altre città di tutto il mondo e italiane (Venezia, Roma, Modena,…) che con il BILANCIO PARTECIPATIVO hanno restituito alla città il suo più naturale strumento di sviluppo e crescita collettiva sottraendolo all’egoistico o edonistico gioco d’equilibri tra partiti.

Laura77
Per contatti: PRC_gela@yahoo.it

Ma alla fine sarà stata capita?

La domanda è...sarà mai stata letta?

Lasciatemi stare LAURA77!
E' stata la mia più feroce amica qui sul forum.

Dubito...le riusciva difficile farsi leggere senza l'ausilio del caps lock!

La cosa che mi dava più fastidio di LAURA era che scriveva MAIUSCOLO
non lo sopportavo

era perfetta

Credo di averla vista circa tre anni fa a Firenze.
Non sono sicuro,ma credo che fosse lei.