Serata conclusa, si va a zonzo in auto...
Lungomare, tuttok... Macchitella, Caposoprano, poi di nuovo lungomare... il Company in fiamme.

Gela, in fiamme chiosco ed autovettura
diGiuseppe D′Onchia - Pubblicato il 14 Maggio 2010 - 11:37

Ancora un incendio doloso a Gela ed ancora un’attività commerciale bruciata. La scorsa notte, poco prima delle 3, ignoti malviventi hanno dato alle fiamme un chiosco appartenente ai titolari del ristorante-pizzeria “Vecchio Pontile”, sul lungomare Federico Secondo di Svevia. I danni sono ingenti.

A Gela si bruciano attività commerciali anche per screzi, per questioni futili, per un’inezia. E’ quanto appurato dagli inquirenti a seguito del rogo che il 9 maggio scorso, intorno alle 4.45, ha interessato il ristorante-pizzeria "Company 2" del lungomare Federico II di Svevia. Autore del geto è Salvatore Sarchiello, 19 anni da compiere il prossimo agosto. Alla base del gesto – secondo quanto appurato dalla Procura della Repubblica che ha chiesto ed ottenuto l’arresto – ci sarebbe stata una diatriba personale con il proprietario dell’esercizio commerciale. Escluso il movente riconducibile al racket delle estorsioni. Il piromane è stato immortalato dalle telecamere a circuito chiuso collocate nei pressi del locale. Dalle immagini, fornite dalla Polizia, si nota la sagoma di un soggetto che indossa un casco semintegrale da motociclista di colore nero che fa ingresso nel negozio, portando con se una tanica di benzina. Dopo avere cosparso il pavimento, le pareti del gazebo ed i tavoli, appicca il fuoco, allontanandosi rapidamente e rischiando anche per la propria incolumità. Le fiamme, infatti, per poco non lo avvolgevano. Un’approfondita analisi computerizzata dei fotogrammi del filmato ha consentito alla Scientifica del Commissariato di risalire al diciottenne, legato – secondo le indagini - a dei gruppi criminali nostrani. A casa di Sarchiello, la Polizia ha rinvenuto e sequestrato il casco da motociclista di colore nero con visiera in plexiglas indossato la notte dell’incendio. Il giovane è stato arrestato e rinchiuso nel carcere di Caltagirone. Durante la conferenza stampa di oggi, alla presenza del Procuratore Lucia Lotti, del dirigente del Commissariato, Angelo Bellomo e del dirigente della sezione della Polizia Giudiziaria, Domenico De Maio, è stato ribadito che l’arresto di oggi rappresenta un caso emblematico. Finora, infatti, non era stato mai assicurato alla giustizia il colpevole di un incendio ad un locale. E’ ancora più inquietante – è stato ribadito – che l’azione criminosa sia stata commessa per questioni assai banali.