Data iscrizione: mercoledì 1 marzo 2006, ore 12:54 Messaggi: 7140 Località: Deserto algerino
Karma: 184 punti
Chissà se vale anche per gli emigrati gelesi.
Si tratta di un brano "1947" del grande Sergio Endrigo. E' un brano quasi autobiografico che racconta l'esodo del cantante istriano dalla sua città natale, Pola. Il testo del brano è una poesia, e ho il piacere di postarla.
Millenovecento(1947)
Da quella volta non l’ho rivista più Cosa sarà della mia città Ho visto il mondo e mi domando se Sarei lo stesso se fossi ancora là
Non so perché stasera penso a te Strada fiorita della gioventù Come vorrei essere un albero che sa Dove nasce e dove morirà
E’ troppo tardi per ritornare ormai Nessuno più mi riconoscerà La sera è un sogno che non si avvera mai Essere un altro e invece sono io
Da quella volta non ti ho trovato più Strada fiorita della gioventù Come vorrei essere un albero che sa Dove nasce e dove morirà
Come vorrei essere un albero che sa Dove nasce e dove morirà
_________________ Adeu Clavell Morenet,adeu estrella del dia.
domenica 5 agosto 2007, ore 20:01
max
City Keys Owner!
Data iscrizione: sabato 16 giugno 2007, ore 16:14 Messaggi: 3482 Località: valsusa
Karma: 228 punti
ESSERE EMIGRANTI FA' AMARE DI PIU' GELA, ALLORA MI VIENE DA PENSARE, SE FOSSIMO IN TANTI A RITORNARE, CI SAREBBERO TANTI AMANTI PER LA NOSTRA GELA. AMANTI DI GELA, ED AMANTI PER LA VITA.
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