Gela, i gelesi e... il nostro mare |
Scritto da Diego Livoti |
Mercoledì 26 Novembre 2008 20:50 |
Gela, la vedo come una non dico vecchia ma sicuramente antica signora di nobile discendenza caduta in disgrazia. Se pure vanta una origine di tutto rispetto gli avvenimenti susseguitisi nella seconda metà del secolo scorso hanno fatto piombare questa antica signora in uno stato di appariscente abbandono a sé stessa.
La mia età non mi permette di avere ricordi di quando Gela già nel ventennio fascista era un centro agricolo e marino degno di nota con una flotta di navi da spugna di oltre 100 unità. A sentire chi è più vecchio di me Gela nei decenni precedenti all’insediamento del petrolchimico vantava un fiorente turismo che in quegli anni solo le classi alto locate potevano permettersi. Si parla anche di nobili aristocratici provenienti da tutta Europa che usavano trascorrere le vacanza estive proprio a Gela. Ma fu grazie ad Enrico Mattei e a Salvatore Aldisio con tutte le loro sicuramente buonissime intenzioni che ebbe inizio la relativamente lenta ma inesorabile decadenza di quel centro rinomato che deve essere stato Gela... In effetti non potevano immaginare già allora i danni che avrebbe provocato in termini di salute il petrolchimico ne che dopo un periodo di occupazione e anche di benessere economico dato dallo stabilimento ci sarebbe stato il crollo sia occupazionale che economico. C’è in giro la convinzione che se dovesse chiudere lo stabilimento Gela morirebbe. In contrapposizione al motto “meglio morti che disoccupati” gridato da quei gelesi che si opposero con forza e convinzione alla chiusura dello stabilimento nel 2001, provocatoriamente io direi “meglio morti che moribondi”. Scegliete voi. A mio avviso se chiudesse lo stabilimento Gela risusciterebbe. Il prezzo che Gela e i Gelesi stiamo pagando è altissimo. Le medie di nascite di bambini con malformazioni e casi di tumori hanno superato tutte le medie nazionali. E non solo, come ebbe a dire il Dott. Rinciani in una intervista, si sta assistendo anche all’aumento di casi di altre patologie. A questo punto la domanda è d’obbligo: Cosa o da che cosa ha origine questo danno alla salute dei gelesi? Se questi tragici eventi si verificano in così alto numero dovranno pure avere una causa. - Capo ha cosa fatta - che fu il mal seme per la gente tosca scriveva Dante nella Divina Commedia. Prendo in esame,in questa sede, il settore che mi sta più a cuore: Il mare. Più propriamente il Golfo di Gela. Gela ha tutte le carte per poter giocare una partita la cui posta è alta. I settori dell’agricoltura, della pesca e del turismo sono evocati solo a parole dai nostri poco,molto poco politici “democraticamente eletti” ma di fatti se ne vedono pochi. Eppure interventi tanto urgenti quanto validi da attuare ce né sono. Essendo io un assiduo frequentatore di questo tratto di mare ho alcuni elementi che mi permettono di affermare che questo tratto di mare potrebbe essere una miniera d’oro. Il pescato di questo tratto di mare che va da Licata fino alla foce del fiume Dirillo ha sicuramente tutte quelle proprietà organolettiche del pesce in generale. Ma ha anche qualcosa in più. Se il pescato di questo tratto di mare si è fatta la nomina di essere particolarmente più gustoso e più saporito rispetto al pescato di altre zone di mare un motivo ci sarà. Una decina di anni fa, a causa del mio lavoro che mi spingeva a spostarmi come tanti altri da Gela, incontrai un signore anziano vecchio marinaio di Civitavecchia che quando seppe che ero di Gela tra le tante cose che di cui si parlò ebbe a vantare la triglia che si pescava ai suoi tempi e che si pesca tutt’ora a Gela definendola eccellente come nessuna altra. Scusate se è poco ma qualcosa vorrà dire. E’ voce diffusa nell’ambiente marinaro gelese ridotto al lumicino che il pescato di Gela viene apprezzato di più da chi ha avuto modo di assaggiarlo rispetto al pescato proveniente da altri lidi. Purtroppo la pesca a strascico effettuata sotto costa soprattutto dalle marinerie di Licata e Scoglitti nelle acque del golfo,come ben si sa, causa un danno immenso alla fauna ittica tanto è vero che la misura del pescato diviene sempre più ridotta e anche la quantità è sempre più ridotta. Basterebbe piazzare le barriere anti-strascico per risolvere questo problema. Oltre a questo fondamentale provvedimento ce ne sono altri da effettuare ma mi riservo di illustrarle in altra sede se ne avrò la possibilità. E' ovvio che bisogna anche dimostrare che il pescato non presenti tracce di sostanze nocive. Nel caso che i risultati delle analisi dovessero essere positive sarebbe una bella gatta da pelare. Non solo per noi ma anche per qualcun altro. Quello che segue è un altro grave problema, esistente ma latente, che si verifica solo periodicamente. E’ la moria di pesci che si verifica di tanto in tanto nelle acque antistanti il petrolchimico. Ultima in ordine di tempo è avvenuta nel Settembre del 2007. Convocai Lega Ambiente con cui mi recai in capitaneria per denunciare il fatto e in tutta risposta ci sentimmo dire dal comandante che era già da una settimana che lo sapevano. Alla faccia dei gelesi da parte di chi avrebbe dovuto intervenire di suo. Mi pare che li paghiamo anche per questo o no? Di questi eventi a mia memoria ne ricordo parecchi e guarda caso non sono “mai riusciti a risalire alla causa che provoca queste morie di pesci”, questo disse l’ufficiale sanitario dell'ASL fatto intervenire all’uopo. A questo punto il problema diventa più difficile da risolvere ma risolvibile anche questo. Fino a prova contraria si è innocenti. Fino ad oggi nessuno si è mai preso la briga di accertare la causa di tale disastro. Bisogna dimostrare che la causa è il petrolchimico. Il che non è facile. Io spero che non si verifichi più un'altra moria di pesci ma nel caso che ciò accada di nuovo farò tutto il possibile per dimostrare chi è il colpevole affinché chi ha sbagliato paghi. |
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complimenti! hai detto una cosa giustissima, gela senza lo stabilimento riuascirebbe a vivere... meglio morti che moribondi !
concordo con te su tutto quello che hai scritto, complimenti ancora ;)
Até breve...Parabéns