Dopo il disastroso Governo Cuffaro, il debito pubblico nell'ambito della Sanità ammonta a circa 700 Milioni di Euro. Per far fronte a questo enorme buco nero, oggi, l'Ass. regionale della Sanità, Russo, sta cercando di tagliare gli sprechi per ridurre la spesa pubblica.

Purtroppo però, come sempre capita, il taglio non avviene negli sprechi che potrebbero essere i finanziamenti stellari presso le cliniche private, ma irrazionalmente si tolgono fondi alle strutture ospedaliere pubbliche (questo porterà alla chiusura dell'ospedale di Mazzarino e di Niscemi). Il piano di rientro prevede l'assegnazione di 3,5 posti letto per ogni 1000 abitanti e la diminuzione delle ASL. Anche in questo caso la città di Gela verrà penalizzata in quanto gli verrà la tolta la posizione di Azienda Ospedaliera portandola ad un semplice presidio ospedaliero, il quale verrebbe accorpato all'ASL di Caltanissetta. Precisiamo che l'Azienda Ospedaliera di Gela è un vero e proprio esempio di gestione aziendale da seguire, infatti è una delle poche strutture che ha chiuso il bilancio in positivo, il tutto con la realizzazione di nuovi reparti e con una sala operatoria nuova. La posizione della Regione nei confronti di Gela, dati alla mano, è assurda; per questo motivo si è costituito il "comitato salva azienda ospedaliera” il quale, appresa la notizia dello "smantellamento" del nostro ospedale, è andato alla ricerca di soluzioni. Vediamo quali...

E' stato proposto, in collaborazione con le città del circondario un consorzio nel quale ogni città diversificava i propri reparti ospedalieri dagli altri, in maniera tale da non creare reparti "gemelli". In questo caso si verrebbe a creare una ASL tra le città di: Gela, Licata, Mazzarino, Butera, Niscemi, Piazza Armerina aventi una "clientela" virtuale circa 220 mila persone. La cosa sarebbe fattibile. Certo non potremmo più far conto su una struttura QUASI completa, quale è il nostro ospedale, ma almeno potremmo curaci spostandoci di pochi chilometri e la stessa cosa potrebbero fare i cittadini a noi "vicini".

Il movimento ha preso l'iniziativa incontrando i Sindaci delle città interessate; il risultato è stato straordinariamente positivo, infatti tutte le città hanno dato la propria adesione. Peccato però che vi sia stato il silenzio del nostro primo cittadino. Abbiamo un Sindaco di una certa fama, 3 deputati regionali e il Presidente della Provincia tutti gelesi saliti con i nostri voti, eppure non siamo rappresentati in alcun modo, tranne che nei convegni dove ognuno di loro deve fare il discorsetto per illudere gli ingenui. Sicuramente il compito del deputato o di Sindaco non è semplice, impegnarsi in una causa non significa realizzarla, ma fregarsene altamente di temi così delicati, pensando ad altre come la promozione di libri o comunicati stampa dove Tizio querela a Caio e viceversa, è veramente una forma palese di incompetenza nel rappresentare coloro i quali hanno dato fiducia a questi signori.

Ad oggi, per ogni diritto che il cittadino non perderà o che acquisirà, non dovrà dire grazie ai nostri politici latitanti, bensì alle associazioni!